L'immenso corteo

L'immenso corteo L'immenso corteo - o e o a e. re o e: i o- e ri ie o. ri na a auE o pi ui : ne si¬ Un affusto da un pezzo da 7o, trai- Mnato da sei cavalli morelli montati da soldati di artiglieria e fiancheggiato da valletti della Casa Ducale di Genova in rossa uniforme con alamari.di argento, pantaloncini blu e calze bianche, si avanza dal cortile interno e viene a fermarsi davanti allo scalone. Dalle targhette di ottone fissate sul telaio si apprende che lo stesso affusto ha già servito al trasporto delle auguste salme del Principe Amedeo d'Aosta nel 1890; di Carlo Paolo Bonaparte nel 1891, della Duchessa Isabella di Genova nel 1924, e della Principessa Maria Laetitia nel 1924; nonché della salma del generale Raffaele Cadorna, del gen. Morozzo Della Rocca, del gen. Corvetto, delle medaglie d'oro Trossorelli, Pisciteli! e Musso, dei generali Reizoli, Bettola, Roget e Maynoni. ■' 11 Re dietro la bara Sono le 10,20; dalle campane del □Uomo si diffondono lenti e gravi rintocchi. Scendono lo scalone due ufficiali seguiti da accademisti di Marina e dai gentiluomini di Corte conte Ricardi di Netro e conte Fossati-Rayneri. Preceduto da mons. Busca, ecco poi l'Arcivescovo di Torino monsignor Maurilio Fossati, che ha ai lati mons. Imberti e mons. Benna, quindi in gruppo, i gentiluomini delle Case Civili e Militari dei Principi. Portata a spalla da sei accademisti della Marina, si avanza lentamente la bara. Essa è tappezzata di velluto rosso-cremisi, che dà maggior risalto alle guarniture dorate. La seguono l'aiutante di campo del compianto Principe ammiraglio De Grossi e l'ammiraglio Stanisi, recando due cuscini di velluto rosso, sul primo dei quali posano la feluca e la spada del Duca di Genova, e nel secondo la collana Mauriziana e le altre decorazioni. I due fedeli servi del Duca, Francesco e Giuseppe Tarelli, chiudono il mesto corteo. Il feretro viene deposto sul'affusto e coperto con la bandiera nazionale e sopra questa vengono deposti i cue cuscini; e mentre l'accorata voce dei bronzi della Metropolitana continua a diffondersi in lenti rintocchi, il carro esce dal portone. Il drappello d'onore dei marinai, irrigidito sull'attenti, presenta le armi. Preceduto dal grande cerimoniere di Corte Principe Ruffo di Calabria scende lo scalone e si avanza nell'atrio S. M. il Re, lo seguono i Duchi di Pistoia, di Bergamo e di Ancona, 11 Conte di Torino, il Duca delle Puglie, il Principe Conrad di Baviera, il Principe d'Aremberg, il Principe d'Assia e S. E. il Conte Calvi di Bergolo. Vengono subito dopo le LL. EE. Rocco, Ministro di Grazia e Giustizia, e Sirianni, Ministro della Marina, rappresentanti il Governo, S. E. Federzoni, Presidente del Senato, accompagnato dal gr. uff. 'Alberti, l'on. Pao lucci, medaglia d'oro, in rappresen tanza della Camera, S. E. il Grande Ammiraglio Thaon di Revel, Duca del Mare, S. E. il Quadrumviro De Vecchi di Val Cismon, Ambasciatore presso la Santa Sede, S. E. il Prefetto Ricci, 11 console generale Mastromattel, commissario straordinario alla Federazione Provinciale Fascista, in rappresentanza del Partito; il Podestà dott. Paolo Thaon di Revel, S. E. l'ammiraglio Monaco di Longaro, comandante dell'Alto Tirreno, S. E. Gambardelli, Capo di Stato Maggiore, gli ammiragli Minisini e Checchln, l'ammiraglio Cavagnari, comandante l'Accademia Navale, il gen. Monteflnale, comandante la Divisione, anche in rappresentanza del comandante di Corpo d'Armata, S. E. Mómbelli, 11 gen. Scandolara. comandante il Lo Gruppo di Legione della Milizia, il gen. Pero], S. E. Casoli, Primo Presi dente di Corte d'Appello, e S. E. De Sanctis, Procuratore Generale, ed altre alte personalità; il gen. Volkoff, RMinistro di Bulgaria, col console gene relè Scipcortensky. MMsdldmCsPgCueAnlracL'immenso corteo Sulla piazza S. Giovanni ha inizio }Corteo che si dirige verso la piazzetta Reale nella quale sono adunati in magnifico ordine i Balilla, le Piccole Italiane e le Giovani Fasciste. Precedono guardie municipali In bicicletta seguite da un plotone dei Corpi Armalipoi un plotone di carabinieri a cavallo, quindi reparti dell'Esercito e della Marina. AI chierici e ai convittori della Consolata si uniscono i canonicdelle due Collegiate del Corpus DomiIvni e di S. Lorenzo, e i canonici dellt Metropolitana, che escono dalla Catte- te l e . Mons. Pinardi precedono l'Arcivescovo Mons. Fossati coi cappellani della Beai Casa, quindi viene l'Affusto su cui posa la bara, fiancheggiato dal vallétti della R. Casa, recanti le torce, da valletti del Municipio, da Carabinieri e da Marinai. Dietro al feretro sta come si è detto i— il Sovrano, solo; dopo di lui i Principi e gli aiutanti di Campo del defunto; poi, a breve. distanza, il gruppo delle Alte Autorità. Poi plotoni di marinai, quindi la lunga teoria %ei carri carichi di corone. All'imbocco di piazza Castello il Corteo sfila lentamente fra due ali di ufficiali della Scuola di Applicazione, e dell'Accademia, irrigiditi sull'attenti. A lato di Palazzo Madama, chiusi nei neri mantelli, stanno carabinieri, dai ato del %Palazzo del Governo barsalieri e avièri. La banda dei carabinieri all'imbocco di via-Po; suona una marcia al cui mesto ritmo il corteo si i a , a i - snoda. Il rombo di dne squadriglie di velivoli richiama l'attenzione di tutti. In perfetta formazione gli apparecchi sorvolano in tutta la sua lunghezza via Po. Lungo tutto il percorso» dietro i cordoni militari si addensa la folla. Di fronte alla Prefettura sì vedono labari, bandiere e gagliardetti. Quello della Federazione e queillo del Fascio di Torino, si sono affiancati i gagliardetti della Federazione dì Aosta, del Fascio d'Ivrea, e di altri centri della regione. La siepe dei soldati che sbarra nella sua lunghezza ia vìa Po è formata dal diversi corpi di eser cito dì stanza a Torino e di Milizia, e dietro di essa la lolla, fin sotto 11 porticato, si pigia e assiste muta e commossa allo sfilare del funebre e imponente corteo. I balconi e le finestre sono gremite, ma 11 silenzio è solamente rotto dalle musiche militari che si alternano. Tutti gli istituti cittadini, Figlie dei militari, orfani di guerra, garibaldini e veterani del « Pro Milite Italico > e gli alunni delle scuole, sono schierati in prima fila dietro i cordoni, dai quali si elevano di tratto in tratto le bandiere reggimentali. Piazza Vittorio nereggiante di (olla Il corteo si avvicina lentamente a piazza Vittorio Veneto, e sfila fra la commossa attenzione della folla che si scopre con reverenza al passaggio della bara, e saluta con devoto ossequio -il Sovrano che accompagna la bara dell'Augusto congiunto. L'imponenza che al funerale dà il largo apparato militare, l'intervento di truppe a piedi ed a cavallo di tutte le armi, dell'Esercito, della Marina e della Milizia, gli squadroni di cavalleggerì del Nizza e quelli dei Savoia cavalleria di Milano', che seguono a breve distanza la Musi, a presidiarla, il mesto suono delle marce, quella un, mensa e profumata scia di fiori che segue e chiude il corteo, tutto ciò suscl ta negli spettatori un senso di accora ta tristezza. Quando, verso le 10,30, il corteo, con la sua avanguardia formata dagli agenti municipali e dai carabinieri, sbocca nell'immensa piazza Vittorio Venato, questa presenta un aspetto ira ponente. Vista dalla gradinata della Gran Madre di Dio, essa appare divi sa nel mezzo da un grande solco, che è lo spazio riservato al passaggio del corteo funebre, ma ai lati di quel solco è tutta nereggiante dì folla. Impo nente folla. Piazza Vittorio, con la sua vastità, si presta mirabilmente alle grandi adunate, e qui è venuta a convergere una duplice fiumana di gente: quella delle rappresentanze- uf ficiali e quella dei cittadini interve nuti per singola iniziativa a rendere l'estremo omaggio alla memoria del Principe buono, Il quadro, se dominato dall'alto e un poco di lontano — da un balcone di via Po o dalla scalea dèlia Gran Madre di Dio — è anche pittoresco Nel sole che, cessata la pioggia già da qualche tempo, sfugge di quando in quando alle mobili maglie delle nubi, per lanciare fuggevoli e un po co pallidi bagliori, si scorgono lam peggiamenti metallici e chiazze di vi vaci colori. Sono gli uomini armati dell'Esercito e della Milizia, disposti nello schieramento d'onore, nel m«z zo della piazza, ai lati del largo sol co bianco, e cbe fanno come da ru filante argine alla massa del popol che si assiepa dietro. drale. S. E; Mons. Castrale e S. E. sto- la mesuochedelpoldastaLosVisceto conelmVequro mepiùmelorgimlo e' glicaLi GrpenobumFilinpodel.oquGigidedialstdavaguè taesrimseadtisivsle*trdumsdpipatvdgplttplgDntesmtpnndgpgda | Ma non meno grandioso, interessan .. ripte e commovènte riesce il quadro vi- te l l n i , o a a e l lo a e a di f e e el e e n o à o e o m i ti ti z l u sto da vicino,-giacine, se più non par- cala con l'imponenza dell'insieme, espn- ,;j me in compenso più intimamente 1 pasuoi sentimenti Umani e gentili. Poi- deche gentilezza e umanità - le doti!Prdel popolo italiano, le doti del po- Bepolo torinese ri.n ispecie - hanno gui-: didalo qui questa lolla, in una munite- ieastazione di dolore e di cordoglio. deLo schieramento dei Corpi armati f"r si prolunga1 da via Po in piazza glVittorio Veneto, alla nistra di chi unsceude verso il nume, lo schieramen- l'Ato .del militari del Nizza Cavalleria tocon la loro ininterrotta teoria degli Foelmi dorati, della grande uniforme, ti-Vengono prima gli uomini appiedati, saquindi quelli a cavallo, che con le lo- ciro 1 accie terminanti nelle fiamme Ire- chmenti all'aria, costituiscono la parte stpiù nobile e pittoresca dello schiera-nomento. Gli ufficiali stanno davanti ai suloro plotoni, e il comandante del reg- mgimento, colonnello Imoda, è a cavai- dlo seguito da un ufficiale d'ordinanza ine' da un trombettiere. Vengono poi ingli artiglieri del ó.o reggimento da decampagna di stanza a Venaria Reale, ceLi comanda il tenente colonnello Di PGregorio di Sant'Elia, e allineano 1 npezzi di quattro batterle, al quali so- ceno attaccate numerose coppie di ro- ribusti cavalli. Segue il Lo raggruppa- timento e quindi un drappello della toFinanza chiude, presso il ponte, l'ai- e lineamento militare da questo lato. Dall'altra parte, a destra, subito do- po via Po, sono schierati i militi del Lo battaglione Camicie Nere e del ml.o battaglione complementare, ai squali seguouo -quelli delle centurie tGioda, Sonzlni ,e Maramotti, che rag- figiungono a loro volta il ponte sul Po. dMentre dietro lo schieramento di cdestra sì raggruppa la folla anonima, pdietro quello dei- Militi si forma un galtro ordinato ammassamento, corapo- tsto da Sindacati, dai Gruppi rionali, da Balilla, da Piccole Italiane, da Gio- Uvani Fascisti, dai Gogliardl, da Avan- cguardisi!, ecc. La folla siepe umana lè perciò, da questa parte, dissemina- dta di vessilli e .gagliardetti. Dietro ad lessa è l'adunata-eterogenea e caratte- fristica dei cittadini, formata da eie- dmenti di ogni, classe sociale, . età e lsesso. Da entrambe le parti questa sadunata, partendo dagli schieramen- lti militari, raggiunge i palazzi, dove esi fa più fitta, .sui marciapiedi rile- Cvàti. Inutile dire che balconi e fine-Isstre sono assiepati, e che molte sono le bandiere abbrunate che pendono g*ill'alto. u/ li r M J ella faran Madre L'allineamento militare continua ol-tre il ponte, sul piazzale deUa Chiesa della Gian Madre. Quivi, a destra, è un folto e aristocratico agglomera- mento di scintillanti e svariate divii se: quelle degli ufficiali della Scuolafdi Guerra, la quale, come è noto, è pure frequentata da ufficiali stranie- il. A sinistra pure della spalla del ponte fino al fianco del tempio, sono allineati gli alpini del 3.o regglmen- to. Al servizio d'ordine sovrlntende « vice-questore cav. Morelli, coadiuvato da numerosi funzionari e agenti. Di fronte al tempio, ai piedi della grandiosa scalinata, deve avvenire Ira poco la cerimonia religiosa dell'asso- luzione della salma. Ma sobria e poe- tica è la decorazione dell'interno del tempio. Nessun ricco drappo, nessun paramento speciale. Alla sommità del- Lla scalea, sul pronao, sono disposti grandi vasi di piante sempreverdi. Dei tappeti sono disposti sulla gradi- nata, e segnano il passaggio riserva- to a S. M. il Re. a Principi e autorità, e il luogo ove gli augusti personaggi sosteranno durante la mesta ceri- monia. ' • Come abbiamo detto, sono da poco trascorse le 10,30, quando la testa del funebre corteo fa il suo ingresso in piazza Vittorio, annunciato di lonta- no da un suono di comandi che ordì- nano alle truppe 1*« attenti ». Un rapi- do trasvolare, basso nel cielo fattosi grigio, di alcune squadriglie di aero- planl, che recano il saluto -e l'omag- gio dell'armata aerea, sembra faccia da staffetta al mesto corteo. Passano primi un plotone di agenti munìeipa- li, preceduto da una squadra volante di guardie civiche in bicicletta, cara- binieri a cavallo, uno squadrone del Nizza Cavalleria. Poiché le rappresen- tanze sono escluse dalla partecipazio- ne alla cerimònia religiosa, che si n svolgerà unicamente davanti al Re, ai Principi ed alle maggiori autorità, le dette squadre lasciano il luogo. Un passaggio viene aperto in corrispondenza del corso Caìrolì, e per esso si allontanano. Seguono altri reparti armati, cioè le rappresentanze delle varie armi, chiuse da quelle della Milizia e dell'aviazione; ed anch'essi raggiungono il corso Cairoli, allontanandosi e raggiungendo le proprie sedi. Srgue la musica della Marina, che apre lo sfllamento dei drappelli del marinai, ordinalissimi e marziali, i quali contano all'incirca 800 uomini. I primi drappelli — quelli delle regie navi • Alberto da Giussano », « Trieste » e « Trento » — raggiungono il piazzale della Gran Madre; gli altri si allontanano per la stessa via. E' poi la volta della lunga teoria delle Congregazioni religiose, delle Confraternite e del clero, che prece dono la bara, e che raggiungono al completo il luogo della pia funzione. A destra si dispongono le suore, le Orsoline, le Rosine, le Cotlolenghine, le Orfane, le Pie Donne della Sacra Famiglia, e il gruppo dei parroci in rocchetto cremisi. I canonici, il clero e i seminaristi salmodiano salgono al la sinistra della scalea.' , . L assoluzione imnartita dalPArriveirovn ™paruia aan Arcivescovo L'affusto che reca il feretro si fer nia davanti al centro della cancella *a, ove si apre la porta maggiore. Tre marinai, rigidi nell'« attenti », pren dono posto di fianco ad esso, mentre dall'altra parte, in pittoresca e vario pinta fila, si dispongono i valletti del le Case Reale e Ducale, e del Munì cipio, recando le loro insegne. Alcuni chierici, uno dei quali innalza una croce abbrunata, sono pure vicino al feretro. Il Re, avanti a tutti, sale la gradi nata dalla parte destra, e si ferma sul ripiano che ne segna la metà, di fron- te al feretro. Dietro di lui sono il Du chizionscietis zionopemiccesMafricosignacccaze isi adi sagnatgio ha i lava,spochepercem«raa qradprimledla ca di pistoia, il Duca di Bergamo e ,;j Duca a-Anconai ai quaJ1 si accom. pagnano il Conte di Torino, il Duca delle Puglie, il Principe d'Assia, il !Principe di Conrad, il Conte Calvi di Bergolo e il Duca d'Aremberg Più in dietro, sui gradini della grande sca iea, a il gruppo numeroso e compatto deu€ autorità, in cui spiccano le uni f"ml scaf^ df cavalieri di Malta. Lo spazio dal feretro al gruppo de¬ gli Augusti personaggi è segnato da un doppio schieramento di allievi del l'Accademia Navale. Quivi, su un la to, prende posto l'Arcivescovo mons. Fossati, circondato da alcuni sacerdo ti- Il can. Bertela, parroco della chie sa, ha già ricevuto il feretro, e l'Ar civescovo legge le preci dei defunti. I chierici del Seminario cantano in stretto canto gregoriano, e le meste note si spandono intorno, piene di suggestione e religiosità. Tutti gli ani- mi sono assòrti e sospesi. Da vicino é - da lontano si assiste alla pia funziona in grande silenzio, in un'atmosfèra di intimo raccoglimento. E' questo uno dei momenti più solenni della mesta, cerimonia. Da lungo tempo tutti 1 Principi Sabaudi morti in Patria han1 no qui, di fronte a questo tempio, ri- cevuta l'assoluzione prima dell'eterno - riposo. Mentre il canto religioso con- tinua, mons. Fossati, assistito dai reta tori, asperge di acqua santa la'bara, - e le invia il sacro incenso, . _ - OUperga i u carro, scortato dai valletti e da l marinai, si avvia, e, all'inizio di cori so Casale raggiunge l'autofurgone, e tutto decorato di sempreverdi e di - fiori, che ivi attende. La bara viene . dai marinai tolta dall'affusto e collo i cala nel furgone, che tosto, con una a, piccola scorta, s) avvia verso Supern ga, ove nelle cripte reali avverrà la o- tumulazione. i, A Superga intanto il Principe di o- Udine, che per la scomparsa del Du n- ca di Genova è diventato il capo del a la Casa Ducale, attendeva la salma a- dell'Augusto padre suo. Anche S. M d la Regina Elcna, la Principessa Mae- falda, S. E. la Contessa Jolanda Calvi e- di Bergolo, le Principésse Maria-Ade e laide e Bona di Baviera, la Duchesa sa Lidia di Pistoia e il Duca di Spo n- leto, non appena il corteo funebre si ve era avviato, avevano lasciato Palazzo e- Chiablese per recarsi alla Reale Bae-Isilica. o L'automobile che reca il feretro, giun o ge 8ui coue poco prima, di mezzoglor uo, preceduta da quelle che portano s- M- il He e 1 Principi della Casa Du¬ c4ie ai Genova, i Principi Conrad, di l-A,remberg, d'Assia, S. E. il Conte Calsa vi di bergolo e S. E. l'Arcivescovo è m°ns- Fossati. . . a- Accompagnano S. M. il Re e i Prinvii Cini le loro Cori Civili e Militari e laf»,08" si nota il precettore dei Prin è «pi della Casa di Genova, conte di e- Collobiano La mesta cerimonia ha el carattere famigliare, nessun altro vi no assiste. Allattar maggiore mona. Bon- s a celebra la cosi detta Messa impe « rlale, alla quale assistono nel presblto terio S. M. il Re e S. E. l'Arcivescovo, fa bara è deposta non su-di un» la J^J»* X'chTesa ' ra ra' ln mezzo ^ cnle?ao- . «-—-i oe- M tumulazione del Dopo la Messa> mons_ possati beneun dice li£l &almai p0Ji seguito dal clero el- L ^ corteo dei Principi, accompasti gna neUe reau cripta u bara, che di. vUme murata m un loculo, a fianco di- dell'augusta madre sua Elisabetta di va- Sassonia-Genova. La mesta e austera tà, {unzIone na termine. Le corone dei ggi sovrani e dei Principi vengono depo ri- ste a nanco del loculo, poi il prefetto della Basilica legge con voce commos co sa l'atto che si riferisce alla tumula del zione. Quando il vecchio sacerdote in pronuncia la formula sacramentale ta- dove è detto che «egli prende in devo dì- ta custodia» la spoglia del Principe pi- non può trattenere un singulto e le la osi crime che gli velano gli occhi uon gli ro- permettono di continuare. Mons. Boag- sia era affezionatissimo al Duca di cia Genova, di cui sempre proclamava la no affabile bontà, e quel rito lo commo pa- veva nel profondo dell'anima. Termi nte nata la lettura S. M. 11 Re, prima, poi ra- i Principi, appongono la firma all'atdel to, e la cerimonia ha termine. Poco en- dopo, in automobile, i Sovrani, i Prinio- eipi e le loro Corti, fanno ritorno a si Torino, LaIeha Al pomla licarolesanrio reladiscAla il lrocPapmasisodiscre licedomzialorodi natLa nLriosi Da di torstuprecondi DI comMoRisdi figbaltendell'esamIl ap