Le possibilità italiane

Le possibilità italiane Le Olimpiadi del 19S6 Le possibilità italiane E' Imminente, ormai, il congresso 3i Barcellona del C.I.O. e, come è logico, si va dellneando quelli) pressione che gli interessati esercitano, per asiscurare a una città piuttosto che all'altra l'organizzazione delle Olimpiadi del 193G. Illustrammo recentemente la situazione creatasi 'dopo il Congresso dello scorso anno, attorno alle diverse candidature e precisammo come Roma, Berlino e Barcellona dovessero ritenersi le citta che avrebbero raccolti e divisi i suffragi dei delegati sportivi di 40 Nazioni. L'organizzazione di una Olimpiade è, come si vede, un ottimo affare, se essa viene contesa, con tutte le armi della diplomazia, da molte Nazioni che vanno per la maggiore. La contesa si acuisce in questi ultimi giorni, anche se dopo Los Angeles impostare i Giuochi quadriennali non sarà cosa facilel Le Olimpiadi non solo servono a mostrare la potenza organizzativa di una Nazione, ma costituiscono una buona propaganda politica e turistica, una affermazione di forza, che rimane iscritta nella storia dello sport mondiale. Non crediamo alle notizie sparse 'da un giornale svedese attorno alla esistenza di un compresso Nord americano-germanico affinchè ì giuochi del 1936 siano affidati a Berlino, perchè tutt'al più si tratterebbe 'di un accordo tendente ad assicurare, alla candidatura berlinese, tre voti. Infatti a tale numero sommano i delegati degli Stati Uniti in seno al C.I.O., così come tre sono i delegati dell'Inghilterra, Francia, Germania, Italia (per noi si raggiunse questo numero dopo il Congresso di Praga del 1925), Giappone, Svezia, Finlandia, considerate grandi Nazioni sportive. La Germania inviò i suoi delegati, capeggiati 'da S. E. Lewald, membro del C.I.O. e del Comitato Olimpico Germanico, in America a studiare gli Impianti di Los Angeles e di Lake Placid e tale gesto venne giudicato, al di là dell'Oceano, come atto di potenza organizzativa. (Ricordiamo che gli stessi impianti vennero visitati anche dai dirigenti inglesi pure lo scorso anno, durante il periodo dei giuochi britannici svoltisi a Toronto nel Canada). E* sulla capacità organizzativa che la Germania ha fatto propaganda, per richiamare l'attenzione degli sportivi di tutto il mondo sui suoi impianti ed ottenere quindi l'assegnazione del Giuochi Olimpici del 1936. La potenza in campo sportivo della Germania è superiore alla nostra, o non vantiamo forse anche noi titoli di merito per pretendere Venga affidata a questa Italia gio^Ifné^'rl'ftnóvata, disciplinata, tutta tanita attorno ad una Fede e ad un Capo, l'organizzazione della Olim piade del 1936? Ecco perchè, agitando davanti al C.I.O. il diritto spettante all'Italia di organizzare la XI Olimpiade, bisogna gridare forte quali sono i nostri titoli di merito, bisogna mostrare al mondo la nostra salda attrezzatura sportiva e dire come intendiamo risolvere tutto il complesso problema della organizzazione olimpionica. 11 C.O.N.I. a quest'ora ha indubbiamente di già preso contatto con i delegati italiani in seno al C.I.O. e con quelli delle Nazioni amiche, per stabilire col primi il piano di azione da svolgere avanti e durante il Congresso di Barcellona; per convincere gli altri 'del diritto dell'Italia di organizzare 1 • Giuochi quadriennali. Tocca ora ai giornali richiamare l'attenzione dei delegati stranieri, non solo sul Congresso di Barcellona, ma su quanto il Fascismo ha fatto in Italia per lo sport, poiché l'opera compiuta non è stata solo di inquadramento e di discipiinamento di ogni attività sportiva, ma soprattutto di potenziamento. L'Italia ha in questi ultimi anni, seguendo il concetto che lo sport è salute, diffusa la sana passione per la educazione fisica (passione che parte dai ragazzi e si irradia in tutti i ceti sociali1!, creando cosi quel sano spirito dilettantistico nelle manifestazioni sportive che coincide col giusto principio olimpionico. Nessuna nazione può infatti allineare, come noi oggi, tutta la gioventù delle scuole sui campi sportivi; nessun popolo può dire che i suoi operai pratichino cosi tanti giuochi sportivi che li temprano e 11 risanano, come l'Italia. A fianco delle organizzazioni giovanili e dopolavoristiche, ecco gli studenti d'Italia inquadrati in un' ente ammirato da tutti e sotto i cui gagliardetti hanno conquistato tre campionati rnondiali universitari. In mezzo ed al di sopra di questa potente schiera di organi collaterali, si asside il C.O.N.I. che disciplina e organizza gli specializzati, i campioni fra i quali si scelgono i candidati alile Olimpiadi. Tutto questo è sintomo di potenza organizzativa. E' bene allineare delle cifre, perchè sono queste che dimostrano la nostra forza, e tali cifre vi diranno che un milione e mezzo di giovani è inquadrato dall'Opera Nazionale Balilla; un milione e mezzo di lavoratori dall'Opera Nazionale Dopolavoro; trentamila stiudenti dai Gruppi Universitari Fascisti, e 600 mila specializzati nelle Federazioni sportive, che fanno capo al C.O.N.I. IT nosliro è un esercito poderoso; lo 6port è dunque da noi penetrato in tutte le coscienze. Vi sono poi i campi sportivi con una attrezzatura che si va man mano completando dal lato atletico, ma che dicono fin d'ora come ogni Comune d'Italia sia dotato del suo campo all'aperto dove la gioventù si ricrea, si rafforza. Settemila e cinquecento circa sono i Comuni d'Italia, molti dei quali sparsi in località monta' ne. Eppure in questi Comuni sono sorti — ed i dati sono dello scoreo anno — ben 3280 campi sportivi, dei quali 800 di società sportive « 80 di Aziende militari. Fra questi campi vi 6ono degli Stadi che meravigliano, delle att prezzature invidiate da tutti. Roma, ■ ad esempio, ha lo Stadio Nazionale, magnifico come ampiezza, con piscina coperta e scoperta; sale per la scherma, per il pugilato, la lotta e la ginnastica e campo per il calcio. Una olimpiade si potrebbe svolgere fin d'ora là delitto. Roma possiede un campo modello per l'educazione fisica degli appartenenti all'Esercito, con gabinetti scientifici ammirati da tutti gli stranieri che li hanno visitati, ed in questa scuola crescono gli istruttori sportivi militari. Roma ha l'Accademia Fascista per l'È. F. Ohe crea gli istruttori sportivi dell'O. N. R. con uno Stadio grandioso, adatto a tutti gli esercizi per questi ragazzi. Roma 6 dunque un centro sportivo di vera importanza mondiale, capace inoltre di offrire comodi alloggi a tutti gli spettatori di una Olimpiade, e tutto questo lasciando da parte il fascino che racchiude la Città Eterna. Abbiamo citato Roma; ma essa non è l'unica città modello dal punto di vista sportivo. Rologna 6 pur essa in ottime condizioni col suo Littoriale, e Milano, dopo avere ridato vita all'Arena facendone uno Stadio Atletico, ha creato dei campi sportivi rionali, che superano in bellezza e modernità quelli di molti altri centri stranieri. Una Nazione che ha saputo così magnificamente attrezzarsi in campo sportivo, può ospitare ed organizzare una Olimpiade. Questo bisogna dire agli stranieri, che poco sanno di casa nostra, ma che .molto apprenderanno il giorno in cui Roma, alla presenza di Colui che l'Italia ha rinnovato, combatteranno le belle e cavalleresche battaglie dello sport.

Persone citate: Lewald