Il Ministro Bottai inaugura in Campidoglio il secondo Congresso nazionale degli Ingegneri

Il Ministro Bottai inaugura in Campidoglio il secondo Congresso nazionale degli Ingegneri Il Ministro Bottai inaugura in Campidoglio il secondo Congresso nazionale degli Ingegneri « L'Italia è divenuta una gra Roma, 8 notte. Stamane, alle 11,30,- ha avuto luogo nella Sala di Giulio Cesare, in Campidoglio, l'inaugurazione del secondo Congresso nazionale degli ingegneri italiani. Per l'occasione, lungo lo scalone del Palazzo Senatorio, erano schierati in servizio d'onore metropolitani e vigili del fuoco, in alta uniforme. Al tavolo della presidenza hanno preso posto il Ministro delle Corporazioni, S. E. Bottai, il Ministro dei Lavori Pubblici, S. E. Di Crollalanza, il Vice-Governatore conte D'Ancora, S. E. Bodrero, commissario della Confederatene professionisti e artisti, l'ing. Dei Bufalo. • Erano inoltre presenti l Sottosegretari Pennavana. Russo, Alfieri e molti altri. Ha preso per primo la parola 11 vice-Governatore di Roma, conte D'Ancora, il quale ha portato il saiuto augurale dell'Urbe ai convenuti. Ha parlato, quindi, l'ing. Del Bufalo che, a nome del Sindacato ingegneri, ha rivolto un saluto alle alte autorità intervenute. Egli ha letto, iniiue, ai congressisti una lettera di saluto di iJuglielnio Marconi, inscritto lino dai 1924 ai Sindacato di Milano, il quale invita 1 colleglli, nella breve sosta del.loro intenso operare, ad esporre 1 risultati dei loro studi, perchè siano largamente applicati a vantaggio deii'umanita, e ad affrontare il loro lavoro con la ferina volontà di portare l'Italia al primi posti delle competizioni mondiali, secondo le direttive del Duce. « Dite, signor Ministro — ha concluso l'oratore — dite a S. E. il Capo del Governo, ai primo ingegnere ricostruttore dell'Italia, che raccogliamo l'invito di Guglielmo Marconi, che è per noi un ordine, e che in tutta la nostra opera, avremo sempre dinanzi la figura della Patria, irradiata da una luce che è il Fascismo ». Il Ministro Ha preso quindi la parola S. E. Bottai, Ministro delle 'Corporazioni. Egli ha detto: « Tre anni e più or sono, a Napoli, inaugurandosi il vostro primo Con gresso, io ebbi a parlare dei rapporti tra tecnica e politica, considerate l'una e l'altra nell'atmosfera morale creata in Italia dal Fascismo. Spesso, in questi anni, tale problema si è riallacciato alla mia mente, sempre più la politica moderna apparendomi, nella sua crescente complessità, una attività dello spirito, cui si accompagna una conoscenza precisa e minuta di congegni e di meccanismi delicatissimi, che procedono da una rigorosa e sistematica ordinazione tecnica. Mi sono ancor più persuaso della necessità di correggere alcuni orientamenti di opinione, per ricostituire una unità sostanziale, in cui tecnica e politica, vicendevolmente, si arricchiscono di caratteri e valori. « E in questo raccostamento, mi pareva allora di scorgere una delle funzioni vitali del Sindacato che, nell'ordinamento corporativo fascista, raggruppa e rappresenta gli ingegneri italiani. Uguale funzione, è evidente, io intendevo attribuire a quegli altri Sindacali, che o in altri campi della tecnica o in quelli vastissimi della scienza pura, reclutano i loro iscritti. La politica ebbe un tempo, anche fra noi, come ancora presso molti Paesi, le fonti sorgive della sua aspirazione dall'improvvisazione avvocatesca, • il Fascismo le ha conferito la dignità e la severità della preparazione, attivando al massimo grado, attraverso 1 Sindacati, la collaborazione degli uomini politici, con gli uomini del mestiere e della professione. « Originale anche in questo, il Fascismo ha promosso una rivoluzione politica, che procede con la gradualità costruttiva dell'invenzione scientifica — se io penso alle qualità fondamentali d'un tecnico che consistono nel discernimento sicuro, nel buon senso, nella fermezza della decisione, nell'apprezzamento calmo e freddo, nell'intelligenza aperta e vigile, nell'immaginazione viva, nella memoria, nell'applicazione e nel vigor pratico, non posso a meno di constatare per quanti aspetti esso assomigli ad un politico degno di questo nome. La funzione dell'ingegnere « Un eroe di quella rivoluzione, che apparve fino ai nostri giorni il modello insuperabile delle rivoluzioni politiche, affermava con un paradosso: «lina rivoluzione non può farsi che germanicamente », allorché Mussolini afferma, non ricordo di preciso in quale delle sue allocuzioni, che tra tutte le professioni, più affine ul suo spirito ordinato e ordinatore è quella dell'ingegnere, procede dalla medesima intuizione. In Italia, mai come oggi, i politici hanno compreso gli ingegneri, cercando di andare incontro alle loro aspirazioni, chiamandoli ad operare nei loro Consigli e consessi, poiché sono gli stessi, in un certo qual modo, degli ingegneri essi stessi, compartecipi del loro temperamento di costruttori : è tramontata la politica delle facili parole, dei giuochi oratori ad effetto. Noi amiamo, come voi, i fatti, e troviamo come voi. una luce di ideate e di poesia nella aridità apparente dei numeri, delle cifre, dei grafici, delle figure geometriche, delle leggi scientifiche. Troppo si è creduto, fin qui, che il popolo italiano sia incapace di volgere il suo spirito fantastico ed il suo umore poetico dai toni della vacua oratoria allo stile metodico delle costruzioni positive. Difetto, forse, della nostra educazione. Un grande scienziato americano, ha scritto, riferendosi al suo Paese, parole che, rapportate al nostro, acquistano un valore di constatazione. Si esige da ogni persona colta una conoscenza della letteratura, delle arti belle p delle scienze sociali: si ha perfpttamente ragione. Ma chi ha mai avuto l'idea di esigere in più una nozione esatta del concetti elementari delle scienze fondamentali? E ancora: .11 pubblico non comprende abbastanza nde impresa e la Nazione ita che la scienza pura è la condizione sine qua non delle applicazioni, e che le Nazioni che si disinteressano dei sapienti sono mature per la decadenza^ E'. nei laboratori delle ricerche che si elaborano i principi! dell'industria futura. 11 pericolo non sarà evitato che con una radicale trasformazione dello spirito pubblico nei confronti della scienza ». Chi abbia una, sia pure approssimativa, conoscenza dei problemi dell'industria dei traffici, dell'agricoltura e del commercio moderni, non può non cogliere in queste parole una verità degna di meditazione. Bisogna coltivare nell'Italiano nuovo questo nuovo senso della scienza che, attraverso una sagace ed avveduta tecnica, si traduce in potenza morale e materiale. Le conquiste dello spirito umano « Potenza, ho detto, morale e materiale. Agovolare le comunicazioni con le più lontane contrade, aprire porti e canali, unire mari', perforare monti, avvalorare con la macchina la fatica umana, apprestare nuovi strumenti e congegni, significa compiere, nello stesso tempo, opere di somma utilità e di grande bellezza. 11 progresso scientifico, ricercatore instancabile e creatore di ricchezza si accompagna al raffinamento dello spirito e dell'intelletto, genera lo sviluppo simultaneo del senso estetico e del senso epico, sottomette sempre più le cose al dominio attivo dello spirito umano. 1 Romani ebbero questo sentimento della loro attività costruttiva. Si tratta di ravvivarlo in noi, ponendolo dinanzi ai problemi del nostro tempo. Le linee potenti, ma sobrie, dell'architettura classica, e mi riferisco in ispecie alle opere più aderenti a finalità d'ordine pratico, ci rivelano i Romani, quali volevano essere e furono: uomini intraprendenti e realizzatori. Essi non si affermarono solo còma guerrieri, ma. altresì come tecnici provetti. Il popolo romano ravvivava nella ingegneria, nella sua ingegneria, la più'alta e compiuta espressione del suo-genio creativo. Se qualche cosa e da significare la romanità risorgente in noi, auguriamoci che essa si riveli, soprattutto, come volontà di opere. Questa è l'ora vostra ingegneri 1 Se i nuovi svolgimenti della vita civile accrescono i bisogni per tutti, siete voi, che moltiplicate i mezzi per soddisfare, voi, che, con le vostre opere di tangibile potenza e bellezza, rendete più viva la coscienza dell'umana di» gnità presso tutte le classi sociali, in ispecie presso quelle più povere, voi, che, nella progressiva impersonalizzazione del capitale, avete dai vostri posti di inventori, di dirigenti, di tecnici, la responsabilità di orientare le destate energie della materia verso una più alta forma di civiltà umana. E' nell'organizzazione della produzione, sia agricola che industriale, che deve affermarsi, sopra le disordinate e scoordinate esperienze degli speculatori, >il talento ordinatore degli ingegneri italiani. o La superiorità tecnico-industriale, che l'Italia va conquistando, sarà la risultanza logica del suo genio scientifico ed inventivo, coadiuvato dalla volontà dello Stato. « Il processo produttivo consiste. In gran parte, in una trasformazione delle risorse naturali in capitali; ecco perchè la intelligenza scientifica ed inventiva, è fattore fondamentale dell'economia moderna. Come è vero, senza cadere nel materialismo storico, da noi superato, che non c'è fatto nella storia che non ripeta le sue origini dalla sottostante struttura economica; cosi è vero che non c'è fafto che non sia preceduto, accompagnato e seguito da determinate forme di coscienza. Onde avviene, che politica, economia e tecnica, tino a ieri, solisticamente separate tra di loro, e distinte, oggi armonicamente unite, l'una nell'altra, compiendosi, rappresentano, in Regime fascista, tre aspetti delle medesime realtà. Questa realtà che potrebbe definirsi una unità ordinata, un assetto armonioso di valori materiali e spirituali, un organizzazione completa, si accoglie nella corporazione. La fatica degli operai, l'opera dei tecnici, il disciplinato giuoco dei capitali, debbono assumere nella corporazione un ritmo più serrato e concorde. La democrazia, è stato detto, è la decadenza della produzione; il fascismo deve essere un rinascimento della produzione, nelle forme e nei valori di una nuova civiltà. Grande è, o ingegneri, la vostra parte in tale opera; non di passivi esecutori, ma di consapevoli animatori. Dirò, parafrasando un aulico economista, che l'Italia è divenuta una grande impresa e la Nazione italiana una grande officina. Difficile è l'arte di dirigerle, convogliando ad un unico supremo fine la potenza della patria nel mondo, gli sforzi di tutti. Provvede alla bisogna un capo, che ha il dono dell'organizzazione, lo spirito aperto a tutte le novità, una regola superiore di ordine e di armonia. Sappiate stare intorno a Lui nel cantiere sonante di opre, con vigile ed intelligente fedeltà ai suoi comandi ». Il discorso pronunziato dal Ministro Bottai, è stato applaudltissimo. Si è quindi chiusa la seduta inaugurale del Congresso. Nel pomeriggio, presso la Confederazione professionisti ed artisti, ha inizialo i %uoi lavori il Consiglio nuzionale del Sindacato fascista ingegneri, con la partecipazione dei rappresentanti di 92 sindacati provinciali. L'ing. Edmondo Del Bufalo, Commissario nazionale del Sindacato, ha presentato e illustrato le relazioni morale e finanziaria sull'opera svolta durante il periodo del suo mandato. L'imponente assemblea ha approvato con unanime voto di plauso le due relazioni Pd ha proposto per acclamazione a Segretario nazionale lo stesso ing. Del Bùfalo, ohe ha pero chiesto fosse fatta regolare votazione. Questa, dopo prova e controprova, ha confermato l'unanimità della designazione e un caloroso applauso ha salutato Il Segretario nazionale. Il Consiglio ha quindi designalo all'unanimità liana una grande officina » 1 membri del Direttorio nazionale. Ha poi avuto inizio la discussione, sugli argomenti di carattere sindacale, che proseguirà nelle sedute di domani e seguenti. Il Duce alla Mostra degli Ingegneri Roma, 8 notte. Stamane, poco prima delle 10, S. E. il Capo del Governo si è recato a visitare la Mostra dell'ingegneria italiana, organizzata dal Sindacato nazionale ingegneri, in- occasione del Congresso nazionale degli ingegneri italiani, nel Palazzo degli Ambasciatori. Ad attendere S. E. Mussolini, erano S. E. Giuriati, Presidente della Camera e Segretario del Partito Nazionale Fascista, 1 Ministri della Guerra gen Gazzera, dell'Educazione Nazionale, on. Giuliano, e dei LavoTi Pubblici on. Di Crollalanza; i sottosegretari di Stato alle Comunicazioni on. Pennavaria, ed alle Corporazioni on. Alfieri; l'on. Ferretti, capo dell'Ufficio stampa del Capo del Governo, il Governatore principe Boncompagni-Ludovisi, S. E. 11 Prefetto Montuori, l'on. Bodrero, commissario della Confederazione nazionale dei professionisti e artisti, con il segretario generale dott. Di Marzio, l'on. Del Bufalo, commissario del Sindacato nazionale ingegneri, e numerose oltre personalità. S. E. Mussolini, Che è giunto in automobile, era accompagnato dal Ministro delle Corporazioni, on. Bottai. S. E. il Capo del Governo, ricevuto l'omaggio delle autorità convenute, ha subito iniziato la visita dei locali, ove è stata ordinata la Mostra, interessandosi vivamente ai risultati raggiunti nei vari campi dell'ingegneria italiana. L'on. Del Bufalo ha Illustrato 1 particolari delle Esposizione al Capo del Governo, il quale, prima di allontanarsi, ha espresso il suo alto compiacimento per quanto era stato oggetto della sua ammirazione. La visita di S. E. Mussolini si è protratta per oltre un'ora. I lavori del Consiglio zootecnico Roma, 8 notte Come è stato annunziato, si è riunito stamane al Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, il Consiglio Nazio> nate Zootecnico, sotto la presidenza del Sottosegretario di Stato on. Marescalchi. 11 prof. Ghigi ha svolto una ampia ed esauriente relazione, sull'esperimento triennale dei pollai provinciali, compiuto dal Governo fascista, corredandola di abbondante materiale statistico. 1 pollai provinciali sono, a tutt'oggi, 32: 12 ne sono sorti nel ,1927, "J nel 1928, 9 nel 1921) e 2 nel 1930. il loro funzionamento effettivo è stato calcolato dal 1928, anche per i primi costituiti. Dei 32 pollai provinciali 10 sono stati istituiti presso le Scuole Agrarie Medie, 4 presso gli Istituti Superiori Agrari, 5 presso le Cattedre Ambulami di Agricoltura, G presso gli Istituti Zootecnici, gli altri presso istituti vari e presso privati. Nel triennio sono state distribuite complessivamente 181.064 uova di cova, lti,S27 pulcini, 5601 galletti, 4132 pollastre, per un valore globale di mezzo milione, di fronte au una spesa d'impianti totale di 1.200.004 lire. La seduta pomeridiana del Consiglio zootecnico è stata dedicata all'esame della relazione del prof. Maiocco, direttore dell'Istituto nazionale di coniglicoltura di Alessandria, sui mezzi più atti a dare incremento alla coniglicoltura e suIT allevamento degli animali da pelliccia. Per Quanto si -riferisce alla coniglicoltura, la relazione del prof. Maiocco conclude proponendo le seguenti misure: 1) Intensificazione della propaganda attraverso la distribuzione di opuscoli, di tavole murali a per mezzo di conferenze; 2) Distribuzione gratuita o con forti riduzioni del prezzi, di soggetti ri prò dimori; 3) impianto di stazioni di monta, attraverso concessioni gratuite o quasi di maschi riproduttori; 4) Sovvenzioni a conigliere specializzate, alimene distribuiscano, a prezzo di favore, soggetti di produzione in zone determinate; 5) Concorso di conigliere ea esposizioni di natura locale e regionali; 6) Determinazione di Tazze più pregiate e standardizzazione delle stesse. Per quanto si riferisce agli animali da pelliccia, la relazione nota come attualmente esistano allevamenti di volpi argentate, di visoni, di nutria, di castori del Cile e di topo muschiato; e come, a scopo di allevamento in purezza ed incrocio, siano stati introdotti alcuni esemplari di pecore di Karakul. L'andamento degli attuali allevamenti permette di constatare che. dal punto di vista tecnico, funzionano bene quelli di volpi argentate, di visone e che, per quanto si riferisce al nutria o castoro del Cile, l'allevamento si dimostra brillante dal punto di vista economico. Per il nutria anzi il centro di allevaménto di Alessandria ha adottato determinati soggetti, non solo in Italia, ma anche in Svizzera. In merito all'allevamento degli animali da pelliccia la relazione conclude rilevando olir-, mentre si rende indispensabile un pronto esame di quelle specie che piti si presentano adatte a sfruttamento e prove speciali di allevamento, per (mene che si crede di introdurre, è d'altro canto necessaria una rigorosa sorveglianza di natura tecnica sugli allevamenti già esistenti. Propone lutine che si istituiscano per lo specie elevate opportuni libri genpaloginl, che. a mezzo di opuscoli 0 pubblicazioni adatte, si cerchi di diffondere iip| miglior modo tutte le cognizioni di natura tecnica che ai rendono indispensabili per affrontare il problema ili produzione degli animali da pelliccia in tutti i suoi vari] e complessi aspetti. Le conclusioni dellq relazioni del professori Ghigi c Maiocco sono state approvate dal Consiglio zootecnico che ha chiuso cosi 1 suoi -lavori. I