Splendori della vecchia Francia a Palermo

Splendori della vecchia Francia a Palermo Splendori della vecchia Francia a Palermo SpeL'arrivo <fi Leon Daudet, di Charles Maurras e di un gruppo di ccamelotsl du roi » « La fastosa cerimonia d'oggi — Il dono del Princìpi di Piemonte . pai nostro Inviato) r e a o e , . a o e , d i i n e o a e nu e — ina — o, ia a r rn : n oo eldi e i, li re. ei Palermo, 7 notte. Il giornalista che ama il servizio pittoresco non si trattiene in questi giorni esclusivamente a Palermo. Qui fervono i preparativi, diciamo cosi, burocratici e di carpenteria; distribuzione di inviti di carta rossa e bianca con gli stemmi dei Guisa e degli Orléans per il giorno delle nozze; allestimenti di padiglioni per i banchetti, per le cerimonie, per le feste; lavori vari! di tappezzeria, di decorazione, di addobbi. Ma la vita più vera, quella non esclusivamente febbrile, la vicenda policroma e tumultuosa degli invitati, si svolge ancora sui piroscali che fanno continuamente la spola sull'azzurro del Tirreno dal settentrione a Palermo. Perciò abbiamo ripreso il postale Palermo-Napoli per risalire sull'altro di ritorno, il « Città di Napoli », che, a dir vero, trasportava ieri sera i personaggi più significativi di questa cerimonia in parte mondana e in parte legittimista: mondana per gli italiani che vi assistono come spettatori e legittimista per i francesi che convengono o sono già convenuti a Palermo. Il piroscafo, partito ieri sera alle 10,30 da Napoli, recava non soltanto un'Altezza Reale, 11 Duca delle Puglie, che fungerà da testimonio al rito di domani, ma una folla di personaggi fra i quali il geniale, tumultuoso e tarchiato direttore dell'» Action Francaise j, nonché galvanizzatore del movimento « royaliste » francese, Leone Daudet, e il luogotenente generale Charles Maurras. Mosaico europeo Notte serena al molo dell'Immacolatella: astri, canzoni napoletane; e ressa di viaggiatori e bagagli. Il piroscafo imbarca anche numerose automobili che trasformano una parte del pon te in un garage. Parecchi viaggiatori che non hanno preso il biglietto in tempo debbono rassegnarsi a posizioni provvisorie; sui divani e sulle poltrone dei saloni. Sono le scenette della sera precedente. Camerieri che pas sano frettolosi trasportando a braccia materassi che saranno collocati negli angoli più oscuri e perfino lungo i corridoi. Ordini e contr'ordini: il fremito delle macchine in tensione, il via vai dei viaggiatori che cercano le loro provvisorie e precarie sistemazioni. Io capito in una cabina in cui sono già alloggiate tre dame nordiche che levano alte strida contro il mio ingresso. Bisogna parlamentare attraverso un interprete nella lingua di Odino e infine mi è giocoforza emigrare in un luogo che non metta il sesso in sospetto. Poco prima che risuoni il boato della sirena, sale sulla nave, ossequiato dalle autorità, il Duca delle Puglie, disinvolto ma schivo come sempre da ogni attenzione della folla.. E tosto il Principe si toglie dagli sguardi ammirativi di questa per andare a visitare in incognito gli abissi lucidi e sonori delle macchine, e per visitare il piroscafo che riproduce con tonnellaggio minimo 11 tipo dei nostri giganteschi leviatani del mare. La nave si stacca dalla riva mentre dai parapetti una folla incantata guarda con nostalgia 11 dileguare della fulgida collana di lumi che Napoli distende sulle sue rive. Ma il « Città di Napoli » non è ancora giunto in pieno mare, che già il bar di bordo si gremisce di un pubblico illustre ed elegante. Questa sera la luna non apparirà che verso la mezzanotte. Manca ancora lo spettacolo che suole chia mare sul ponte e a prua le viiss nostalgiche e i naviganti in occhiali di tartaruga. Meglio attardarsi un poco- rptaelpeqassTce i intorno ai tavolini in mogano sui qua a di o mi o o alo ee ei aiì, e, iù lù e di a er ra a o ea, o è a'è e ar 11 avle to a ni o aehe il i: ro ere te nala to ea iil tno co o; nli i garzoni in camice bianco recano il whisky and soda che gli uomini gustano fra una sigaretta e l'altra e le bibite sciroppose che piacciono alle donne. Il suono delle favelle è babelico: all'italiano ed al francese si mescolano l'inglese, il tedesco ed altre lingue nordiche: giacché qui c'è tutto un piccolo mosaico di Europa. Non tutti i passeggeri vanno a Palermo. Molti di essi proseguono per Tunisi o sono diretti verso città sahariane. Non c'è musica, ma di quando in quando da prua vengono gli inni dei giovani legittimisti francesi che cantano « Vive le roi ». Fra di essi si notano anche parecchi preti stilizzati d'oltre Alpi, che portano in capo un cappello arricciato come una tartina. Tuttavia fra questi sacerdoti ce n'è uno di aspetto più montanaro che calca in capo un attillato berretto basco. Un primo ministro « in partibus » Dove è Leone Daudet? il famoso polemista ha fatto soltanto una breve apparizione nel bar, affacciando quel suo grasso volto da finanziere in cui tuttavia il naso adunco mette un segno aggressivo e gli occhi neri da sangue misto accennano una nota quasi equatoriale. E' notevole l'atmosfera calma e comunicativa che ha intorno a sè questo medico, scrittore, Primo Ministro in partibus del legittimismo, caposcuola della letteratura realista di Francia, che sembra aver preso per penna un affilatissimo e spietato bisturi. Ogni suo passo non soltanto è accompagnato e seguito da un piccolo stuolo di ammiratori, ma ogni sua parola e ogni suo gesto sono salutati da applausi e da entusiastiche ovazioni nelle quali si distinguono le donne. Egli sembra andare del resto a questa cerimonia nuziale non come ad una festa intima, ma come ad un rito nazionale, tanta è la serietà con cui discute e il sussiego con cui si schermisce dagli intervistatori che gli tendono i loro agguati fra un boccaporto e una cambusa, fra una cabina e un gabinetto da bagno. E ad un certo punto, dopo aver rifiutato ogni contatto verbale, solennemente egli si ritira nella sua cabina, davanti alla quale, state certi, monterà la guardia, sia pure in incognito, un occhialuto carnelot du roi. Mezzanotte: molti passeggeri si ritirano nelle loro cabine, non senza aver dato un'occhiata di sospetto alla tabella che è debitamente appesa sul tettuccio e dice; « In caso di sinistro 11 passeggero di questa cabina prenderà posto nella scialuppa n ». Ma non c'è nessun pericolo. La nave, nuova di zecca, perfetta, armonica ed equilibrata, fila su di un mare liscio come una seta. Il pulsare dei motori trasmette le sue vibrazioni regolari e profonde alle pareti laccate come un cuore robusto che non soffre di eu- o i e a i à o d i o- ritmia. E questo pulsare profondo al poco a poco, nel silenzio della notte tirrena, diventa come una musica che assopisce e addormenta. Invece i poeti e 1 nostalgici, coloro che amano le solitudini stellari, si sono sparpagliati a prua sdraiandosi nelle chalses longues e appoggiandosi alle ringhiere. Di quando in quando rubini di fuoco si accendono nell'ombra: sigarette accese. Si odono conversari sommessi e risatine disarete. Sorge la luna dal mare ; una luna già un po' consunta, come una moneta d'oro vecchio: la_ Sicilia Idilliaca di Teocrito, non si vede, ma sembra di udire la musica dei suol flutti e il canto dei suoi antichissimi caprai, nell'aria già incantata dalla fosforescenza lunare. Sui boccaporti illuminati delle macchine è curva un'alta figura: è il Duca delle Puglie, la cui versatile passione è attratta da tutto ciò in cui vibra la novità dei congegni e l'eroismo della fatica umana. Disgraziatamente stamattina, quando tutti i passeggeri erano già in piedi per ammirare i ceruli contorni della Sicilia, essi sono apparsi velati di una leggera foschia dalla quale ha cominciato a stillare qualche goccia di pioggia. Tuttavia, l'arrivo è stato movimentatissimo e pittoresco. Acclamazioni al Duca delle Puglie ''■ Mentre il Duca delle Puglie sbarcava, ossequiato dalle autorità ed acclamato dalla folla, attraverso una' passerella particolare, i passeggeri sbarcavano, anzi si rovesciavano alla' riva accolti dall'ovazione dei « camelots du roi » già arrivati nei giorni scorsi e venuti ad attendere i nuovi ospiti sulla banchina. Sopra tutti è stato applaudito Leone Daudet, mentre con una valigetta nera scendeva rapido, nonostante la sua gioconda rotondità, dalla passerella. E tosto è stata, all'uscita della Dogana, una ressa di taxi e di carrozzelle che imbarcavano la gente diretta agli alberghi e alle pensioni della città che ancora avevano qualche posto disponibile. Pure nella mattinata è giunto dai Marsiglia il piroscafo» francese Compiègne, che recava oltre 350 francesi! invitati alla cerimonia di' domani. Tosto tutta questa nuova folla si é riversata in città e specialmente al' Palazzo d'Orléans e alla Cattedrale dove si svolgeranno 1 più solenni riti di domani. Lo spettacolo che più attraeva l'attenzione degli ospiti nel Palazzo d'Orléans (che a dir vero più che un palazzo è una magnifica villa settecentesca, con un parco ricco di piante esotiche) era la preparazione dei quattro padiglioni costruiti exnovo da Ducrot, per ospitare i mille invitati al pranzo di domani. o e e o e r o i e i i n . è . e l i i o i r o a i . a a e n o a , uPreparativi fastosi I padiglioni eretti sopra uno sfondo sontuoso di palmizi, di agavi e di araucarle, intorno alle quali sembrano ondeggiare nostalgie sud-americane, sono abbinati. I primi due addob- . bati e decorati a strisciole cilestri e turchine con stemmi bleu recantl.i.gi» gli d'oro della Casa Reale di Francia: gli altri due ad una trentina di mètri sono invece decorati con gli stessi motivi geometrici ed araldici, ma di colore purpureo. Le tavole, che possono ospitare cento convitati ciascuna sono già coperte delle tovaglie, dei oristalli e dei piatti. Bisogna Immaginare qualche cosa dì fastosamente pantagruelico. S]ono stati messi in uso nel servizio 4000 bicchieri, compresi i 1000 dello spumante, 4000 piatti e 5000 posate. Si calcola che saranno stappate circa 500 bottiglie di vini varii prodotti nelle tenute Orléans- j GangI e 250 bottiglie dì champagne. 1 Un particolare prelibato: sono state ordinate e collazionate giorni fa sulle coste della Sicilia alcune centinaia di aragoste. La curiosità della folla è anche rivolta alla Cattedrale, ove il rito rè« ligioso sarà celebrato personalmente dal cardinale arcivescovo, S. Em. Lavitrano. Ma la sacra e storica costruzione di stile arabo-normanno, eretta da circa otto secoli, è oggi gelosamente difesa da tutte le indiscrezioni., giacché i suol portali sono ermeticamente chiusi. Al pubblico è dato soltanto di udire 1 concerti dell'imponente orchestra di violini, di arpe e di armonii che provano il programma per la cerimonia nuziale. Tutto ciò che è preparazione di paramenti, di arazzi, di damaschi e di ori, resta un mistero impenetrabile. Tra gli altri illustri arrivi di oggi vanno ricordati quelli del Principe d'Assia, del duca di Magenta, del conte di Bismarrk, tutti ospiti dell'Hotel des Palmes. Sono pure arrivati i testimoni della sposa, S. A. I. il Principe Pietro Enrico d'Orléans-Braganza e S. A. R. il Principe Ciartovisìi. Domani un corriere di S. A. R. il Principe di Piemonte consegnerà al principe Mirto, gentiluomo reale, un vistosissimo dono di gioielleria che egli stesso porterà in forma ufficiale all' augusta coppia. Purtroppo, salvo qualche breve freccia di sole, il tempo rimane piuttosto grigio : un t tempo Inglese », come dicono amenamente gli isolani. E soltanto in serata l'accendersi di miriadi di luci nel palazzo d'Orléans rompe la severità dell'atmosfera annunziando l'inizio del pranzo offerto dagli sposi ad una settantina dei più alti blasoni convenuti a Palermo. Al pranzo, molto animato, seguono le danze brillantissime. Predominano I ritmi sincopati. Ma qualche dama dell'epoca post-romantica, affacciandosi ai flnestroni del palazzo spera che sul tardi la luna venga a rompere li nuvole ed a recare un raggio carico delle nostalgie dei tempi andati, quando nei saloni imperava 11 valzer scintillante e vertiginoso, come un turbine di brillanti... CURIO MORTARI.

Persone citate: Charles Maurras, Ducrot, Leon Daudet, Leone Daudet, Mirto, Pietro Enrico