Automobile travolta dal direttissimo a un passaggio a livello presso Sarzana

Automobile travolta dal direttissimo a un passaggio a livello presso Sarzana Automobile travolta dal direttissimo a un passaggio a livello presso Sarzana Cinque morti: quattro giovani fascisti e un milite h« . „,,„„„.„ .. .„ Viareggio, 6, mattino ! Alle troppo frequenti sciagure dei j passaggi a livello incustoditi, se ne i deve aggiungere ancora una, partico i larmente grave per II numero delle !V;,time e per il luogo dove essa si è h a i . e verificata, un passaggio, cioè, che reca con sé la trista notorietà per un numero preoccupante di incidenti del genere, nei quali ben 19 persone ormai hanno trovato la morte, nel giro di appena quattro anni. E' questo il passaggio a livello della via sarzanese, situato a metà strada tra Querceta e Montignoso. L'orribile sciagura è avvenuta la notte scorsa verso le 3 al transitare del direttissimo TorinoRoma. L'automobile N. 2693 Lucca, sulla quale si trovavano cinque giovani lucchesi, è stata investita in pieno dal velocissimo convoglio, e trascinata per circa 500 metri dal locomotore. Gli sventurati gitanti sono stati estratti cadaveri, disotto alla massa di ferro contorto e schiacciato, cui era ststa ridotta la vettura. Come è avvenuta la sciagura I fratelli Giuseppe e Angelo Fornari, i quali, unici testimoni, har^t o assistito alla tragica scena, interrogati, hanno fatto la seguente narrazione. « Ci trattenevamo, in attesa dell'apertura della chiesa di Querceta, per ricevere la comunione pasquale, passeggiando nei pressi ' del passaggio a livello, quando ci raggiunse, provei.iente da Pietrasanta, un'automobile, (he andava a velocità inodorata, con ì fari accesi. Avevamo ni ito, poco prima, u fragore di un treno, ch'i si upprcssimava, proveniente da Massa; facendo anche segni con le mani, urlaiamo Egli automobilisti di nare attenti all'aprivo del treno. La capote alzata, e il rombo del motore, impedirono, forse, che le nostre grida fossero mtese, perchè la macchina, compiuta la curva, entrò r.ei binari, proprio nei momento in cui sopravveniva, come un bolide, il direttissimo che in quel punto nrocede ad una velocità fra gli 80 e 1 IH) chilometri. Non avemmo neppure il tempo di voltarci, che udimmo uno schianto echeggiare slnistiamente per In campagna. Come pazzi, corremmo verso Querceta per chiedere soccorso ». L'automobile, investita in pieno dal locomotore, sì chiuse su se stessa come una scatola schiacciata, e scomparve nel binario sospinta i.'al convoglio, che, a pieni Ironl, potè fermarsi solo a Suo metri più avanti. Dai direttissimo, il cui personale di macchina non può avere alcuna responsabilità nella sciagura, discendevano immediatamente tutti gli agenti ferroviari e i militi di servizio, nonché numerosi viaggiatori, noi quali il brusco urto u la fermata repentina avevano prodotto molto panico. Nelle tenebre della not-jie ancor alta, tutti, con mirabile siali- |l l a! -' ciò, hanno cercato di aprire un varco in quell'informe ammasso di rottami; e solo dopo non poca fatica, è staio possibile estrarle un primo cadavere. Frattanto, dalle case vicine, accorrevano numerose persone che prestavano, anch'esse, il loro aluto. Gli infelici giovani, peraltro, terribilmente straziati, non davano più segni di vita. Uno solo di essi sembrava respirare ancora; verso di lui nulla si e lasciato di intentato, anche da parte di un medico che viaggiava sul treno, ma il poveretto è spirato qi.asl subito. Le vittime sono state raccolte s.illa scarpata del binarlo e coperte con alcuni panni. Sollecitamente giungevano sul posto i carabinieri di Querceta, il personale della stazione ferroviaria e varie personalità fasciste. Constatato inutile ogni tentativo di soccorso, la linea veniva sgombrata e il direttissimo poteva riprendere la sua corsa, dopo una sosta di 33 minuti. Non molto dopo, è giunto sul luogo anche 11 pretore di Pietrasanta, con il medico, di Querceta, ir quale, dopo le constatuzioni rituali ed i rilievi del caso, consentiva la rimozione dei cadaveri, che venivano trasportati alla stanza mortuaria del cimitero di Querceta, e posti a disposizione dell'autorità. Fin dai primi momenti è apparsa estremamente diffìcile l'opera di identi- fleazione delle vittime; soltanto tre di esse recavamo, nel portafoglio alcune lettere e fotografie e tessere, dal quali documenti si so&o appurate le generalità dello « oUauifeur » Ubaldo Scatizzi, di 25 anni, da Lucca; del barbiere Car¬ l a l a i i o a o o a lo Relel, di 20 anni, da Lucca; deìl'ope-!n '_«„ oim, ,n in „„„i a„ paio Renato Slmi, di 19 anni, pure daiLucca. Gli altri due non recavano in;tasca alcun documento. E' stato quindi necessario attendere le generalità dajLucca, dove la luttuosa notizia veniva subito trasméssa dai carabinieri. Soltanto nel pomeriggio, attraverso le informazioni giunte da quella'città, si sono conosciuti 1 ftòml delie altre due vittime: esse sono ìt meccanico Giuseppe Marcucoi, di 17 anni, e certo Decio GemignanJ, di 21 anno. L'on. Scorza ani luogo del disastro A Lucca, la notizia ha prodotto grande costernazione, perchè tutti gli sventurati giovani erano ben voluti per la loro doti di animo. Dei cinque sventurati, quattro, i più giovani, appartenevano al Fascio giovanile di combattimento di Lucca', mentre lo Scatizzi faceva parte dalla Milizia Volontaria. La comitiva dei giovani, che aveva trascorso la serata a Lucca donde era partita verso la mezzanotte, sembra fosse diretta in quel di Massa, profiitan-l do del fatto che lo Scatizzi disponeva dell'automobile, di proprietà del dottor Fambrini, pure di Lucca, con il quale, stamane, 11 giovane « chauffeur » avrebbe dovuto recarsi a Firenze. In attesa dell'ora fissata per la partenza per Firenze, egli' avreDbe deciso, con gli amici, di compiere una passeggiata notturna fino a Massa od Avenza; avevano quindi attraversato Massarosa, raggiungendo Pietrasanta e Querceta, por la via di Sarzana. Verso le 12.30 hanno raggiunto Querceta l'on. Scorza, membro del Direttorio nazionale del Partito e comandante generale del Fasci giovanili di combattimento] e il Segretario tederale Nieri, accompagnati da oltre autorità fasciste. L'on. Scorza ha effettuato un accurato sopraluogo nel punto dove è avvenuto il tragico investimento, facendosi narrare dai testimoni oculari e dalle autorità del paese i particolari sulla sciagura. Il gerarca e le autorità hanno poi visitato le salme, dinanzi alle quali sono rimasti in mosto raccoglimento, dando quindi disposizioni per 11 loro trasporto a Lucca, dove saranno loro rese solenni onoranze luncbri., . ;

Persone citate: Angelo Fornari, Nieri, Renato Slmi, Scatizzi, Ubaldo Scatizzi