L'arresto dei presunti aggressori del contadino di Almese

L'arresto dei presunti aggressori del contadino di Almese L'arresto dei presunti aggressori del contadino di Almese a^0I-i diretti. Tre individui sono stati arrestati in seguito alla feroce aggressione di Aimese. Due di essi sembra ne siano gli Come è noto, il contadino Firmino Gay, la mattina dello scorso lunedì, venne trovato a terra sulla strada provinciale gravemente ferito. Lo sciagurato veniva, nella mattinata stessa, traspirato al nostro Ospedale Martini dove, dopo alcuni giorni di atroci sofferenze, spirava. Durante la degen za al nosocomio, il Gay aveva avuto qualche momento di lucidità durante il «"ale aveva fatto importantissime rivelazioni che venivano da noi pubbli- cate. Queste rivelazioni, raccolte pure dall'autorità di Pubblica Sicurezza, indirizzavano il corso delle indagini; verso la ricerca di due individui, appartenenti ad una banda di ladri capitanata da un noto e pericolosissimo pregiudicato, tal Luigi Novesio, nativo di Almese, dove aveva risieduto fino a due anni fa. Già da molto tempo i casolari sparsi nelle località prossime ad Avigliana erano presi di mira dai ladri. 1 carabinieri del luogo avevano notato che ogni furto coincideva sempre con la presenza nel paese del Novesio, il quale, dopo aver scontato l'ultima condanna, si era dato alla macchia. Il Novesio, da coloro che lo avevano conosciuto.— e fra questi lo stesso Gay — era descritto per un individuo estremamente pericoloso che non indietreggiava dinanzi a qualsiasi pericolo. Egli era dotato di una forza non comune e, fra le molteplici professioni esercitate negli anni della sua giovinezza, vi era ustnvbagmagsnnvpTsrcradcbclpbvrvtMttuefc'ii «.imi aeua sua giovinezza, vi eia.'hanche, quella di lottatore. Gli abitanti rfdella Val di Susa lo ricordano ancora quando, nei giorni di festa, dava spettacoli atletici sulle piazze e sfidava i contadini a singolar tenzone. Ma le popolazioni di Avigliana lo conoscevano assai più per la sua attività ladresca. Il Gay, poi, la vittima, conosceva il Novesio perchè nato e abitante nello stesso paese e, secondo quanto è risultato dalle nostro indagini, aveva persino stretto con lui rapporti di amicizia. Qualcuno afferma anche che il Gay conoscesse i luoghi dove il Novesio era solito rifugiarsi nei periodi in cui era ricercato dalla polizia. Un precedente C'entra dunque il Novesio — che è tra gli arrestati — in questa tragica faccenda? Nelle dichiarazioni fatte dal Gay prima di spirare, si parlava di due ladri da lui affrontati, che si accingevano a scassinare la porta d'una casa disabitata mentre egli si recava ad Almese, e che, vistisi scoperti, avevano tentato di ucciderlo. Le indagini poi portavano a conoscenza di un ]V)ttobre dello scorso „n'no In qufif. | roccasiOTlc u contadino, rincasando ad ora inoltrata della notte, nei pressi di una casa situata lungo la strada provinciale, aveva scorto due indi :»jd = lnten'ti a trasportare oircetti di T --■ lmenu trasponine ofegeui ai a e o n i r i i l e ; e o e oo a a n iei! o e i è dubbia provenienza. Egli, coraggiosamente, li aveva affrontati e li aveva messi in fuga. Fatti però pochi passi si era imbattuto nel Novesio che fa ceva da « palo ». 1 connotati che il Gay, il giorno dopo, aveva fornito ai carabinieri di Almese narrando il fatto occorsogli, corrispondono a quelli degli attuali aggressori. Non solo: ma il Gay, prima di morire, ha detto di essere in grado di riconoscere i due malviventi perchè aveva già avu to occasione, pochi giorni prima del fatto, di incontrarli in un'osteria del paese. In base a queste indicazioni, il dott Fortunato, vice-comandante della squadra mobile della nostra Questura iniziava le ricerche del Novesio, il quale veniva rintracciato in una oste ria. Accompagnato in Questura ed in terrogato dal funzionario, egli negava recisamente di aver partecipato all'aggressione del Gay e, per dimostrare- la verità delle sue asserzioni, presentav più di un'alibi. Era evidente però che gli alibi erano stati preparati. Ristil fava pure che il pregiudicato si tro vava a Torino soltanto da pochi gior ni e, probabilmente, si era qui rifu giato subito dopo il fatto di Almese. Il berretto insanguinato Le indagini del funzionario prose guivano e stabilivano che il Novesio era in rapporti di amicizia con due giovani di Almese, conosciuti dagli abitanti del paese come pessimi soggetti. I connotati dei due indiziati corrispondevano a quelli forniti dal Gay. Il funzionario, nella giornata d sabato si recava ad Almese per completare le indagini. In seguito a ciò i Carabinieri traevano in arresto suddeati individui che sono certi Giù seppe Dosio di 25 anni e Paolo Bos suto di 26 anni, entrambi abitanti in borgata Sonetto (Almese). Il brigadie re dei carabinieri Rocchetto, con al cuni militi si è recato prima nell'a bitazione del Bossuto e, trovalo giovane, lo lasciava in custodia di un milite dicendo: « Ora vado a pescare l'altro ». Appena il brigadiere si è al lontanato, il Bossuto ha chiesto al mi lite: «E' il Dosio che volete arrestare?!. A sua volta il Dosio, all'atto dell'arresto, venuta a, conoscenza che tgmvritsmlddtbslaafraltm un altro, come lui, era stato fermato, si affrettava ad informarsi se si trattava del Bossuto. Quando i carabinieri sono entrati nella casa di quest'ultimo, hanno trovato la di lui madre intenta a cambiare da un berretto la fodera che appariva sporca di sangue. Interrogano il Bossuto sull'origine di quella macchia, questi non ha saputo dare alcuna spiegazione. Gli arrestati, che specialmente nei giorni festivi erano abituati a rincasare ad ora tarda della notte, hanno netto die la sera del 29 marzo si erano coricati verso le 19,30, mentre invece sono stati visti fuori da diverse persone, poco prima della mezzanotte. L' risultato pure dalle indagini che Tra il contadino Gay e il Dosio esisteva una questione d'interessi che risaliva al 1929. Questo ultimo particolare aggrava la posizione degli arrestati. Questi sono stati ieri tradotti a Torino dove, col Novesio, sono a disposizione dell'Autorità giudiziaria.

Persone citate: Bossuto, Dosio, Paolo Bos, Rocchetto