"MONTECATINI"

"MONTECATINI" "MONTECATINI" ^Presieduta dall'on. Gr. Uff. Guido Donegani, Presidente del Consiglio di Amministrazione e Consigliere Delegato della Società, si è riunita 11 31 Marzo u. s., nei locali della sede sociale, In Via Principe Umberto, 18, l'assemblea generale ordinaria e straordinanaria degli azionisti della «Montecatini ». Nel dar lettura della relazione del Consiglio di Amministrazione, l'on. Donegani esordisce con un esame della difficile situazione nella quale si è 6volta l'attività della Società. La ctìsì economica mondiale ha avuto nello ecorso anno un violento sviluppo in estensione e profondità, colpendo inesorabilmente ed in misura eguale 11 valore di ogni proprietà mobiliare ed immobiliare. La larga produzione mondiale, conseguenza del periodo inflazionista, non trovando sufficiente collocamento, ha provocato forti diminuzioni di prezzi, ulteriormente compressi per 11 ribasso delle materie prime, scese, sovente, a livelli inferiori alla parità oro anteguerra. Di fronte a tali svalorizzazioni, i compratori hanno limitato gli acquisti allo stretto necessario, e si è venuto così a creare un ambiente di sfiducia, che ha paralizzato ogni azione capace dì creare; i capitali sono stati precipitosamente ritirati da ogni investimento, i crediti a lunga scadenza sono divenuti difficili, 1 fallimenti aumentati, mentre i bilanci statali hanno presentato notevoli disavanzi. La rivalutazione dell'oro corrispondente ai ribasso dei prezzi si è intenpiftoftta violentemente, accentuando la paralisi dell'economia mondiale: alla Inflazione, che aveva portato la illusione di un benessere acquisito definitivamente, si è sostituita bruscamente la deflazione, creando gravissimi problemi di carattere nazionale-mondiale, sovente esagerati e sfruttati a scopo politico-sociale ed alla cui soluzione gli uomini di fede con sererio animo lavorano faticosamente. Passando dall'esame della situazione mondiale a quello dei singoli paesi, si notano le stesse cause e gli stessi effetti della crisi, pur con differenziazione di tempo e di intensità in rapporto alle diverse organizzazioni economiche-politiche delle nazioni; ovunque Sopraproduzione, sottoconsumo e soprattutto un senso di incertezza e di sfiducia, attenuato, però, od intensificato, a seconda del regime politicoeconomico esistente. Nel nostro Paese l'organizzazione corporativa ha attutito la Intensità della crisi, regolando senza scosse forti gli aggiustamenti necessari per comprimere i prezzi di costo. Non vi è dubbio che la riduzione dei salari e stipendi ha dimi imito il consumo, ma è ben vero che nessun sano aggiustamento poteva avvenire, se non quando il tenore della vita fosse riportato a quel comune denominatore rappresentato dalla riechezza del Paese. Tali dure difficoltà e la convinzione che questa crisi lunga e violenta, se può danneggiare gli organismi deboli, ^ion può intaccare profondamente le 'antiche e vitali organizzazioni, hanno Indotto la Società a porre in atto prontamente tutti quei mezzi che, pur non potendo eliminare questo difficile periodo, ne possono facilitare il superamento; la ripresa, che sarà facilitata dalla soppressione di organismi largamente sviluppati dalla inflazione, e condannati poi dalla deflazione, potrà cosi trovare la Società in pièna efficienza, .j Passando ad esaminare 1 risultati dell'attività della Società, l'on. Doneganl fa rilevare che le direttive seguite sono in piena corrispondenza con gli interessi generali della Economia Nazionale. L'industria mineraria ha continuato a svolgere la sua attività in condizioni sempre più difficili per il persistente ribasso dei prezzi dei principali minerali. In verità, il rame da Lst. 100 per tonn. nel 1929, è sceso nel 1930 a Lst. 44; il piombo da Lst. 29.3/4 nel 1923 a 14.8 nel 1930 oscilla attualmente sulle 12 sterline; lo zinco da sterline 29 è sceso a 13.18 ed è ora a 12 sterline. Appaiono quindi evidenti le difficoltà In cui si trova l'industria mineraria, in quanto oltre la metà del costo dei minerali è rappresentata dalla mano d'opera, e mentre i salari, per quanto ridotti in alcune regioni, sono largamente superiori alla parità oro ante- guerra, i prezzi attuali dei minerali sono spesso inferiori a detta parità. La produzione delle piriti è stata nel 1930 di 713.590 tonn., contro 664.543 nel 1929; quella delle miniere del gruppo ■« Montecatini * ha raggiunto tonn, 595.265, a fronte di 534.083. Le consegne del gruppo Montecatini hanno raggiunto tonn. 576.027 contro 640.870 nel 1929. L'importazione complessi va 6 stata di tonn. 207.386 con tro 185.224 nel 1929; tale forte importazione che trova riscontro nel quantitativo esportato, è in relazione al permanente interesse di evitare lunghi trasporti sulle nostre ferrovie mantenendosi ancora la situazione dì '. una spesa di oltre L. 55 per 11 trasporto ferroviario Miniere Gavorrano-Venezia, mentre 11 nolo Huelva-Venezia è inferiore a L. 36. Le Miniere di Gavorrano e Boccheggiano hanno intensificato la produzione; le ricerche della Niccioleta hanno ■ mantenuto le favorevoli promesse, cosicché per sfruttare adeguatamente quel nuovo centro minerario sono stati creati opportuni ed importanti impianti. Alla nuova miniera di Rigolocclo sono stati intensificati i lavori di coltivazione. La produzione di zolfo delle Miniere nelle Marche e della Romagna è stata di tonn. 86.219 a fronte di tonn. 72.144 nel 1929. Si sarebbe facilmente raggiunta la produzione prevista di tonn. 60.000 per lo scorso anno e 100.000 tonn. per il 1931 qualora particolari ragioni non avessero consigliato a limitarla . onde evitare il formarsi di stocks. I larghi lavori di preparazione accuratamente eseguiti nelle miniere della Società confermano la presenza di ingenti cubaggi, tali da permettere di mantenere ed eventualmente di aumentare sensibilmente la produzione di tonn. 100.000 annue. La produzione solflfera siciliana nel l'esercizio 1929-30 ha raggiùnto tonn. 846.955 a fronte di tonn. 230.176; le consegne della Sicilia sono state di tonn. 817.531 contro tonn. 240.490. Lo stock è aumentato a tonn. 100.036 al 31 Dicembre scorso armo a fronte di tonnellate 72.091 del 1929. Con legge 31 luglio 1930 11 Consorzio Obbligatorio per l'In Austria Solflfera Siciliana è stato prò rogato per 10 anni, con modificazioni riflettenti rappresentanza ed amministrazione del Consorzio. Le maggiori personali responsabilità che sono passate negli organi amministrativi, Im> pongono una vigilanza assidua del Governo Nazionale, onde la gestione si svolga con identici criteri di fronte a chiunque possa richiedere dì avere rapporti col Consorzio, in armonia con la natura del Consorzio stesso che, per volontà delle parti, è stato costituito obbligatorio tra tutti i produttori siciliani, Ma quando siano tutelati con eguale misura gli interessi di tutti di fronte a quelli particolari dei consorziati, nessuna eccezione può farsi da terzi all'organizzazione che i produttori siciliani hanno inteso dare alla loro industria, e tanto meno dall'industria del Continente, che ha sempre proclamato la piena libertà d'organizzazione d3rr1elcè1èzdpaz—lz11l1rismtpeplds2dfsfainvapfadcg1stmrnpieglmmisltccCddn-rA«dlT La produzione complessiva italiana di zollo dell'anno 1930 è stata di tonn. 349.326. La produzione americana ha raggiunto nel 1930 tonn. 2.558.981; furono vendute per l'interno tonnellate 1.397.000 ed esportate 593.000 tonn. Prima del 1903 il 95 % dello zolfo era proveniente dalla Sicilia; nel 1914 la produzione italiana eguagliava circa quella americana. La situazione si è modificata negli anni seguenti e nel1930 circa l'80 % dello zolfo mondiale è provenuto dagli Stati Uniti. Nel marzo 1923 furono stipulati accordi tra l'industria americana e quella italiana per l'esportazione. In relazione a tali accordi le spedizioni complessive di zolfo italiano furono nel primo anno — 1924 — di tonn. 347.068 e di tonnellate 307.040 nel 1930, mentre le spedizioni di zolfo americano furono di 1.561.998 nel 1924 e di tonn. 1.990.312 nel 1930. Le consegne quindi di zolfo italiano, mentre rappresentavano nel 1924 il 22% di quelle di zolfo americano, hanno rappresentato, nel 1930 il 15 %. A seguito di tali modifiche l'industria nazionale ha necessità che le sia mantenuta oggi quella quota percentuale sulle vendite complessive del due paesi, che al momento degli accordi era stata considerata accettabile. Il problema dell'industria nazionale dello zolfo deve essere esaminato sotto due punti di vista: 1°) rapporti tra industria nazionale e industria americana); 2») rapporti tra industria siciliana e industria continentale. Dall'epoca in cui furono conclusi gli accordi con l'industria americana sono intervenuti tre fattori a modificare la situazione, cioè : aumento di produzione in America ed in alcune regioni d'Italia; diminuzione di vendita in Italia-, aumento dvendita in America. Tali condizioniaggravate dàlia crisi mondiale, hanno provocato l'aumento dello stock di zolfo siciliano, portandolo da 32.140 tonnal 31 luglio 1929 a 100.036 tonn. al 31 dicembre dello scorso anno, e si può con sicurezza ritenere che esso si aggirerà sulle 150.000 tonn. al 31 luglio1931 e sulle 250.000 al luglio del prossimo anno. Questo rilevante stock, oltre a comportare un sensibile gravame per interessi passivi, immobilizzerebbe somme rilevanti, che l'Industria non può fornire, nè il Governo anticipare senza rischio di gravi perditeil collocamento della normale produzione, insieme alla liquidazione dello stock, in concorrenza con l'industria estera, costituirebbe una situazione gravissima per tutta l'industria italiana dello zolfo e notevoli perdite per quegli Istituti di Credito che, garantitdal Governo, avessero rilasciato anticipazioni sullo stock. Ad evitare questa dannosa situazione le soluzioni sono due: aumentare la quota di vendita riservata all'Italia; diminuire la produzione nazionale. Poiché quest'ultima via può essere seguita, sìa pure con grave sacrificio ed entro certi limiti, dalla sola industria continentalein quanto il Consorzio non ha alcuna influenza sulla produzione, essendo costituito per facilitarla, non resta che l'aumento di quota. Per raggiungere tale scopo il Governo Nazionale ha deciso la nomina di una Commissione costituita da un rappresentante deConsorzio, un rappresentante dell'industria continentale, presieduta da un rappresentante governativo nominato dal Ministero d^He Corporazioni, Definita la situazione, con f gruppi ^rneri-canir sarà. fàcile procedere ad 'accordtra i produttori, siciliani e quèjll. continentali da .rendere possibile ili tenimento dell'impegno che, nelr resse dello zolfo nazionale, potranno essere stati assunti di comune accordoAltri rapporti, sempre però soggetti a precedenti accordi negli zolfi grezzipotranno stabilirsi por la produzione e vendita di zolfi lavorati in Italia ed all'estero. Nel frattempo la Società sè interessata alla costituzione della « Société Continentale des Rafflnerìede Soufre», capit. 10.000.000 di franchi, sede Parigi, per la produzione dzolfi lavorati in Francia. L'attività della « Continentale » non ha sinora apportato modificazione alcuna allo stato di fatto esistente nell'industria della raffinazione in Francia; sì ha però ragione di credere che tale programma, pienamente corrispondente aglaccordi esistenti, non sia stato compreso giustamente. Si sta ora studiando uno sviluppo ulteriore della « Continentale » in Francia ed altri paesnell'ipotesi che si ritenesse opportuno persistere nell'ostacolare il modesto programma che la Società ha formulato per l'estero. La produzione dei marmi della consociata « Società Marmifera Nord Carrara » è stata di tonn. 33.858, e quella di marmi segati ottenuti nelle segherie di Viareggio, Gorflgliano, Gramolazzo e Vagli è stata di tonn. 22.338. A questo riguardo l'onorevole Donegani os serva che dopo la messa in liquidazione del Consorzio Obbligatorio tra industriali e commercianti di marmdi Carrara e Fivizzano, l'industria demarmo ha avuto perfetta libertà dorganizzazione in Italia; però l'esistenza del Consorzio non era la sola Tagione che aveva provocato la crisi In verità, da vario tempo, la produzione delle Alpi Apuane non ha più un effettivo monopolio di vendita nemercati mondiali; si è reso cosi necessario che anche quest'industria debba seguire le condizioni dei di versi mercati, vale a dire organizzarsdal punto di vista tecnico-finanziario e realizzare un basso prezzo di costoCiò per altro non può ottenersi con le condizioni attuali di lavoro, che sono parte fondamentale del prezzo di costo, giacchè vi incidono per circa i70 %; né può ottenersi con le organizzazioni attuali tecniche e finanziarieD'altra parte i provvedimenti che iGoverno ha preso per fronteggiare la gravissima situazione nei riguardi unicamente della zona di Carrara e Fiviz zano, non potevano sanare che in parte le tristi condizioni finanziarie già esistenti nelle aziende. L'onorevolDonegani esprime la sua convinzionohe l'industria del marmo possa rendere ancora normali benefici al capitale impiegato, subordinatamente alla condizione che le cave vengano valutate In base al loro vero valore, chle maestranze accettino i salari corrispondenti a quanto si pratica in tuttle industrie nazionali e che le aziendsi organizzino con larghi mezzi finanziari. Dopo avere accennato che la produzione di altre industrie minerarie si mantenuta quasi allo stesso livello de1929, l'onorevole Donagani passa ad esaminare la situazione dall'industria chimica ed in primo luogo quella dell'industria dei fertilizzanti. La produzione agraria nello scorso anno segna un netto regresso su quella favorevole del 192ed 11 bilancio economico delle aziendagrarie ha subito gravi falcidie pele vicende stagionai contrarie e pela brusca discesi del prezzi di "endìta. Dopo avere esposto alcune cifrrelative alle produzioni delle derratagrarie, a cominciare da quella degrano, che è stata di q.li 57.375.500, con una diminuzione del 19% sulla produzione del 1929, l'on. Donegani osserva che la politica agraria del Governo, tendente ad intensificare icoltura del grano, dà pieno affidamento che sarà mantenuto un prezzo interno tnle da rendere redditizia la coltura; detto prezzo non dovrebbe allontanarsi da 110-120 lire senza che ci a . a e o 4 i l e a i i o i l l 0 a e i l lo u; i ue : d oi , o . 1 ò go slaea ie; uo a e ar ti ieoioie ie, a oe e ee el nn o iidi nso. a i, e d si a s di lpalò mli mnnsi o o unra e o es aa mi el di ia i uù ei ea i si o o. e o oil ze. il a iz n e e e nalae re e nu è el d a a e29 e er er nre e el n osoa nna liò richieda aumento di prezzo del pane in contrasto con la giusta politica del Governo tendente al ribasso del costo della vita. Egli rileva, inoltre, che tale situazione annulla il falso ragionamento che viene fatto da taluni e cioè che col ridurre la produzione si faciliti l'aumentc del prezzi del grano; .ciò può esseri esatto nel rapporti del mercato Internazionale ma non nel mercato interno, dorè t prezzi vengono mantenuti in determinati limiti da provvedimenti che il Governo può modificare quand.i sia necessario. Giustamente il Capo del Governo, nel discorso pronunziato il 26 Marzo alla Conferenza Internazionale del Grano a Roma, dichiaravi che « non può escludersi l'esame della possibilità della diminuzione della superficie destinata a grano, ma tale possibilità non può riguardare, del resto, i paesi dove la più alta produzione è ottenuta senza aumento sensibile di superficie ». In tali condizioni si trova il nostro Paese, ove la risoluzione del problema del grano deve trovarsi nella intensificazione della produzione per diminuire i prezzi di costo. D'altra parte non v'è dubbio che l'uso dei concimi intensifichi la produzione; quindi il criterio del risparmio della concimazione è economicamente errato perchè mentre questa incide di poco sul totale delle spese vive dell'azienda, anche un piccolo aumento della spesa fa risalire il reddito di percentuali di accrescimento veramente notevoli, come si è verificato per i vincitori della battaglia del grano. A questo riguardo l'on. Donegani espone alcune cifre relative ai' risultati ottenuti dal detti vincitori ed osserva che l'utilità di concimare sussiste oggi come, e forse maggiormente, che nell'anteguerra in quanto se i prezzi delle derrate agrarie sono discesi, i prezzi dei fertilizzanti hanno raggiunto, anche a seguito dei recenti ribassi praticati seguendo le direttive del Capo del Governo, delle quotazioni inferiori al rapporto 1 a 3 nei confronti del 1913. Nonostante tali facilitazioni si nota una diminuzione di consumo nei fertilizzanti che viene attribuita a varie cause tra le quali il restringimento dei crediti da parte del commercianti privati e Consorzi agrari e all'eccessiva incidenza delle tariffe ferroviarie sul costo dei fertilizzanti. Se tali ragioni, che possono e debbono modificarsi, spiegano In parte la forte dimi nuzione di-consumo di concimi in Italia, l'on. Donegani ritiene, però, che la situazione nel nostro Paese sia aggravata da una difficoltà di comprensione, sorta da qualche tempo tra gli industriali italiani e le organizzazioni di vendita a forma cooperativa. A questo proposito egli afferma che le organizzazioni di vendita cooperative sono particolarmente utili e per la loro stessa natura esse si trovano in condizioni privilegiate per facilitare le vendite ed assicurarsi il maggior numero di compratori; aggiunge per altro di essere costretto a dissentire sul programma, cui tendono, di ren dersi unici esclusivi organi di distribuzione del fertilizzanti agli agricoltori, esprimendo il convincimento che non sìa la forma dell'organizzazione (cooperative, società anonime, privati, ecc.) che può costituire il valore e l'efficienza dell'organizzazione stessa, ma che questa si sostanzi invece nel personale chiamato a dirigere le singole aziende; comunque è solo nella;; esplicazione del ^liberò commerciò fra ' le' diverse "forme: ■ di organizzazione,., che nasce la.concorrenza-e sppràtutto- la spirito, l'emulazióne di vendere nell'interesse dell'agricoltore e dell'industriale. L'on. Donegani quindi continua: — D'altra parte il regime corporativo che ci regge lascia nettamente all'iniziativa individuale di ciascuno la possibilità di ogni organizzazione ed esclude — perchè contrario agli interessi della collettività — che si sopprima questa iniziativa individuale, richiedendo, invece, che essa possa esplicarsi libera/mente ed in concorrenza, nell'interesse supremo dell'economia nazionale. Per queste considerazioni noi intendiamo, in modo preciso, non riconoscere ad alcuno il diritto di esclusività di vendita dei nostri prodotti. Intendiamo mantenere le direttive che ci hanno sempre guidati e cioè di accettare ogni e qualunque buona iniziativa che esiste o che possa sorgere per rendere più facile, più numerosa, ed a migliori condizioni, la distribuzione delle merci al consumatore. I Consorzi sovente legati, quali principali azionisti, a fabbriche di fertilizzanti non hanno la possibilità, nelle condizioni attuali, di assicurare a noi il giusto smercio dei nostri prodotti, nè possono dare agli agricoltori la garanzia di una valida organizzazione tecnica per assicurare i numerosi fertilizzanti necessari all'agricoltura, tenuto conto delle esigenze e della complessità della organizzazione industriale, che oggi deve realizzarsi attraverso larghi mezzi finanziari e tecnici, in continuo rapporto con la tecnica internazionale. Ad eliminare le difficoltà dipendenti dalla situazione particolare, in cui si trovano alcuni importanti Consorzi di essere produttori e, nello stesso tempo, rivenditori della merce in cui sono interessati, e della merce di altri industriali, noi riteniamo possìbile giungere, attraverso ad un accordo industriale di contingentamento di produzione, proporzionato all'effettiva potenzialità delle fabbriche. Questo nostro programma indica chiaramente come noi non desideriamo affatto — come da qualche parte vien detto — creare una situazione di disagio alla organizzazione cooperativa industriale e tanto meno a quella commerciale. Intendiamo, anzi, pratieaimente, col contingentamento della produzione, dividere equamente tra le fabbriche cooperative e quelle industriali, i gravi oneri che oggi dobbiamo sopportare per il forte diminuito consumo, di fronte alla eccessiva potenzialità delle fabbriche, ed intendiamo, nello stesso tempo, regolarizzando il mercato, permettere al Consorzi quel maggiore, sicuro sviluppo che essi naturalmente, possono aver;) in mercato normalizzato, di fronte ad altre diverse forme di organizzazione commerciale. Che queste nostre direttive corrispondano esattamente a verità, sì rileva considerando che, laddove il contingentamento di produzione e la normalizzazione del prezzi esistono, i Consorzi sono in pieno sviluppo. In Toscana essi vendono il 75 % della produzione; nelle Marche un quantitativo ancor ben inaggiore. Noi, del resto, pur essendo profondamente gelosi della nostra libertà d'azione, saremo ben lieti, se, sulle direttive accennate, sarà possibile, in qualsiasi momento, rageiungere un accordo, perchè lo consideriamo di massimo interesse per lo sviluppo del consumo, che deve essere la base del nostro programma e di quello di tutte le organizzazioni di vendita, se si vuole raggiungere il comandamento del Capo del Governo di dare la massima fecondità ad ogni zolla di terra. Nella produzione mondiale del superfosfato nel 1930, l'Italia è ancora seconda tra i produttori europei, terza nel mondo. La produzione italiana di superfosfati è stata di 13.880.762 q.li a fronte di 13.070.604 q.li. La produzione del nostro gruppo di 9.328.319 q.li contro 8.259.000 quintali dell'anno precedente. Il consumo italiano è stato di q.li 12.863.000 contro 15.350.000 q.li. Il nostro gruppo ha consegnato q.li a e e e e ò e — e e a a . à I e e a e o e a o e a o d e i o o à e n e l a a a i i i o . i 8.02-1.499 — 62,50 % del consumo Italiano — a fronte di 9.538.136 nel 1929 con una diminuzione del 15 %. La campagna attuale di primavera si svolge con una forte contrazione di consumo. In queste ultime settimane si è notata una ripresa. Le nuove fabbriche di Salerno, Catania, Brindisi, sono ormai entrate in funzione, apportando, così, sensìbili vantaggi, particolannonte per il sensibile minor prezzo agli agricoltori di quelle importanti zone. Il consumo dei concimi potassici nello scorso anno è sensibilmente diminuito. La campagna del solfato di rame si è svolta in condizioni particolarmente delicate e difficili. — La produzione del gruppo « Montecatini • — compresa la Società « Ollomont » — è stata di q.li 457.875 a fronte di 438.711 dei 1929. La "Società An. Agenzia Vendita Solfato di Rame », che ha per iscopo di regolare 11 commercio ed intensificare il consumo, ha regolarmente svolto il suo lavoro, mantenendo quotazioni regolari con modesti benefici, nel desiderio di normalizzare la produzione e facilitare la vendita di questo prodotto.la Società intende seguire questa via anche per l'avvenire. Le vendite di zolfi lavorati si sono mantenute limitate per la crisi vinicola. Si sono consegnati 775.000 quintali contro 642.699 della scorsa campagnadi zolfi grezzi e lavorati. L'esportazione dì grezzi è stata di q.li 283.120 contro 115.660 nel 1929. Nel corrente anno l'esportazione è sensibilmente aumentata in relazione all'aumentata produzione. La produzione e la vendita dei prodotti diversi: oleum, acido solforico normale e concentrato, acido muriatico, ammoniaca, acido nitrico normale, mono-idrato, solfato, bisolfato di soda, fosfato di soda, ecc., si sono svolte normalmente, pur avendo riscontrata una contrazione nelle consegne degli ultimi mesi. Lo stabilimento di Bovisa è stato completamente ampliato e riorganizzato per quanto riflette impianto oleum ed altri minori impianti; a Castellanza abbiamo costruito un nuovo impianto di acido muriatico, di cloruro di ammonio, ecc., ed in questi giorni abbiamo messo in esercizio ì nuovi impianti per produzione di sali di cromoL'azione del nostro Ufficio Propaganda si è svolta in maniera difficile, in relazione alla situazione demomento. Abbiamo in animo di modificare l'organizzazione esiste'nterendendola più efficiente e più vicina al nostro « Ufficio Commerciale »mentre crediamo che l'organizzazione di carattere prettamente tecnicodebba essere svolta, da un Ente, separato, presieduto da un rappresentante del Ministero di Agricoltura, aquale partecipino agricoltori, industriali, commercianti, compresi, ben inteso, Consorzi, sotto la direzione dtecnici di provato valore. Passando a parlare dell'attività delle Società consorziate, l'on. Donegansi sofferma a trattare specialmente dell'azoto. La produzione mondiale dell'azoto è passata da tonn. 2.113.000 nel 1928-2a tomi. 2.178.400 nel 1929-30; negli stes si periodi il consumo è passato da tonn. 1.872.080 a tonn. 1.958.720.—. Caratteristica dominante -dello scor so anno è stato l'accordo^firmato.;.-à Parigi fra i produttori "europei di azoto •'sta.te*ico (98 per '"cento dell'intera produzióne). Hanno partecipato all'accordo Germania, Inghilterra, Norvegia, Francia, Italia, Belgio, OlandaPolonia, Cecoslovacchia. Un Comitato Internazionale Azoto « Cia », costituito dai rappresentanti dei diverspaesi, provvede a regolare i rapportdel Consociati. La durata dell'accordo ò per un anno, fino al 30 giugno 1931. Scopo dell'accordo è di adeguare la produzione al consumo e stabilizzare Il mercato del concimi azotati; a facilitare tale scopo è stata costituita una cassa comune, di 45.000.00di marchi oro. Patto fondamentalerichiesto dalla Francia e dall'Italia come condizione sostanziale per l'adesione è il riconoscimento che iconsumo nazionale deve essere riservato alla produzione nazionale. Un'ulteriore convenzione regola rapporti tra la c Cià » e l'industria cilena dell'azoto per la fissazione deprezzi di vendita, stabiliti alquantinferiori a quelli della passata campagna, già fortemente ridotti, allo scopo di jntansifk-a.re il consumo. Nell'aprile prossimo, si svolgeranno a Parigi trattative per la rinnovaziondi questi accorrli. L'Italia parteciperalla riunione animata dal desiderio di raggiungere una intesa, ma convinta che condizione fondamentaledebba restare quella di riservare iconsumo nazionale alla produzione nazionale. Il contingentamento di vondite e la conseguente diminuzione dproduzione deve applicarsi solo pele vendite all'estero. Diminuzioni sensibili di attività, se sono giustificate per paesi sopraproduttori, non lo sono per quelli dove la produzione ancora insufficiente a coprire i bisogni, o potrà divenirlo in tempo breve, come in Francia e in Italia. Una riduzione di produzione in questo caso, sarebbe la consacrazione di una politica di egemonìa economica. Sono queste le direttive che devono essermantenute come base fondamentaldell'adesione italiana, e riteniamo chil Governo nazionale, vigile tulore degli interessi dell'industria e dell'agricoltura, e della difesa del Paese, concordi in tali direttive. La « Società Ammonla e Derivati » ha portato il proprio capitale a 200.000.00di lire ed ha completato i propri impianti di acido nitrico, nitrato dcalcio, in modo da poter assicuraruna potenzialità di produzione superiore al fabbisogno nazionale. Lo Stabilimento di Merano ha lavorato normalmente e con piena soddisfazionesi stanno modificando degli impiantesistenti per poter mettere sul mercato il nuovo prodotto nitro-calce ottenuto con procedimento Fauser-Montecatini e che sarà di largo interessper la nostra agricoltura. Nello scorso anno lo stabilimentdi Crotone ha ampliato i propri impianti, capaci ora di utilizzare un quantitativo di energia superiore a quello (300.000.000 kwo.) che dovrà reevere nel prossimo aprile dalle gran diose centrali della Sila. Le difficoltriscontrate a D'otone per creare in quella zona un grandiose stabilimento, sono state in parte superate; allfine del corrente anno sarà ultimatil nuovo porto di cui stiamo già esaminando l'attrezzamento necessarioIl nuovo impianto di fosfato di ammonio è già in funzione e consentdi provvedere alle domande della nostra agricoltura e di inviarlo ollesportazione. Nello stabilimento dNovara si è raddoppiato l'impiantper produzione di ammonìaca e portato a termine l'impianto di oleum utilizzato ppr la produzione di acidnitrico concentrato. La nostra potenzialità di produzione di tale prodottpuò far fronte a qualunque richiestnazionale, soddisfacendo cosi ad uvivo desiderio dello nostre AutoritMilitari e nella fiducia che tutti consumatori italiani di acido nitricconcentrato — e specialmente i produttori di esplosivi — vorranno rifornirsi totalmente di merce nazionalela produzione italiana di concimazotati è stata dì q.li 1.814.359 di cui 9 a è n i i i i e e i . e l e . a o i , 0 e e a o ro o r o . l , a , oo, enal un i lni e o 9 s a r à oa cea, aisi ti ro aioo00 e, a ail r i a ei o mola e à o ne, il e ndi r ne o è oea aa o e e e eina 00 mi re eare: ti rtne o mn a i n à n na o ao. mte oa di o rm o nto ta n tà I co ore. mi : 1.308.000 di solfato ammonico, 393.000 q.li di nitrato di calcio, oltre altri prodotti diversi. Le vendite di solfato ammonico in Italia sono state di q.li 1.056.558: quelle del nitrato di calcio dì 327.579 a fronte di 313.600 del 1929. 11 consumo del nitrato di soda importato dall'estero è stato di q.li 750.000 nel 1930, a fronte di 740.000; l'importazione rappresenta un onere per il nostro Paese di oltre 70.000.000 di lire. Essa potrebbe essere completamente eliminata qualora il nostro agricoltore si convincesse dei vantaggi che apporta l'utilizzazione del prodotto italiano: nitrato di calce.. Una propaganda attiva a favore del prodotto nazionale dovrebbe essere praticata, oltre che dalle Cattedre di Agricoltura, come sovente avviene, anche dai commercianti e dai Consorzi Agrari. La produzione complessiva nazionale del solfato ammonico è stata superiore al consumo del Paese, tanto che si sono dovuti vendere per l'esportazióne 357.087 q.li; per contro si è avuta una importazione di q.li 196.669 in quanto persiste ancora la falsa mentalità — artificiosamente mantenuta da privati interessi — secondo la quale il prodotto estero avrebbe maggiore efficacia di quello nazionale. I prezzi di vendita dei concimi azotati sono stati sensibilmente inferiori a quelli dello scorso anno, il coefficiente di aumento sulla parità oro è sceso a 209. Gli impianti che sono stati costruiti all'Estero con i brevetti FauseriMontecatini, hanno funzionato regolarmente; nello scorso anno sono entrati in funzione gli impianti di Luterade, del Governo olandese. Lo stabilimento di Willebroeck della * Società Aimmoniaque Synthétlque et Dérivés » nella quale la « Montecatini » ha larga interessenza, è attualmente capace di produrre 20.000 tonn. di azoto annue. La « Compagnie Néerlandaise de l'Azote ». nella quale il gruppo « Montecatini » è parimente interessato, ha portato il capitale da 160.000.000 a 265.000.000 franchi belgi. Il grandioso impianto di Sluiskil è entrato in normale funzionamento e può produrre oggi 150 tonn. di azoto al giorno, pari a 275.000 tonn. annue di solfato ammonico. LMmpiauto di acido solforico di Sluiskil può produrre annualmente 250.000 tonn. di acido ed è suscettibile di raggiungere le 300.000 tonn. con la sola aggiunta di un modesto numero di forni. Si sta ora costruendo colà un impianto di acido nitrico, e di nitro-calce, brevetti Fauser-Montecatini. Gli impianti di Trail della « The Consolidated Mining and Smaelting Company », utilizzanti i brevetti FauserMontecatini entreranno prossimamente in funzione; si è anche iniziata la costruzione nel bacino del Donez,. in Russia, di un impianto di 100 tonn. al giorno che dovrebbe entrare in marcia alla fine del corrente anno. L'impianto di Moraska Ostrawa In Cecoslovacchia, capace di produrre 25.000 tonn. annue di acido nitrico normale, brevetti Fauser-Montecatini, è entrato in funzionamento lo scorso mese. D,. ultimo la « Société Dalmatienne » co-' struisce a Dougirat (Dalmazia) un impianto per produzione di azoto, utili7 zando elettrolizzatori Fauser per produrre l'idrogeno; l'impianto di acido nitrico, capace di produrre 250 tonn. giornaliere di acido, sarà parimente costruito con nostri brevetti. Passando- a parlare della calcioclariamidle, l'on. .Donegani. informai delia costituzióne .'8eL Sindacato internazionale della cianamlde, al quale hanno aderito" ;i- produttori -tedeschi', francesi,''bèlgi, italiani, svizzeri-, jugoslavi, cecoslovacchi, norvegesi e svedesi. L'accordo è valido per 8 anni ed ha riconosciuto il principio ehe il consumo nazionale deve essere riservato alla produzione nazionale, determinando il contingentamento dei diversi partecipanti alla esportazione. L'on. Donegani accenna poi alla produzione ed al consumo della calclccianamide, consumo che è stato di q.li 862.510 a fronte di q.li 973.300. Il grandioso impianto di Papigno della Società oTerni», capace da solo di produrre un quantitativo superiore alla totalità del consumo nazionale, è in normale funzionamento. La produzione italiana dell'Alluminio si è sviluppata nello scorso anno, raggiungendo le 8.000 tonn. in confronto a 7.000 tonn. del 1929. Di queste 4877 sono state prodotte nello Stabilimento di Mori della « Società Italiana dell'Alluminio ». Nel 1923 la produzione italiana dell'alluminio era stata di 1473 tonn-. : il consumo di tonn. 3232. Da quell'anno ad oggi la produzione è aumentata del 540 %: il consumo del 300 %. L'industria nazionale, quindi, provvede già oggi totalmente al consumo interno e si trova, anzi, nella necessità di esportare (tonn. 709 nel 1930). La potenzialità di produzione degli stabilimenti italiani avendo ora raggiunto 13.500 tonn., l'esportazione nel corrente anno sarà in forte aumento. Il Consorzio di vendita denominato « Alluminio Soc. Anonima » costituito tra la nostra « Società Italiana dell'Alluminio » e la Società Alluminio Veneta An. « Sava » del gruppo « Neuhausen » ha funzionato regolarmente. L'on. Doneganl ricorda di avere espresso la fiducia che del Consorzio venisse anche a far parte la Società dell'Alluminio Italiano che fa capo al potente gruppo americano dell'«AUuminium Company of America» eliminando, così, anche una situazione di fatto assurda, oggi esistente, per la quale, nonostante il dazio, il prezzo odierno di vendita in Italia dell'alluminiò è inferiore al prezzo del mercato mondiale. Egli si dichiara anche oggi convinto che l'adesione della « Società dell'Alluminio Italiano » al Consorzio, rappresenterebbe un interesse generale. La produzione del corrente anno dell'alluminio, anche al bassi prezzi attuali, rappresenta oltre 100.000.000 di lire che debbono considerarsi interamente a credito della bilancia commerciale dei pagamenti, in quanto le materie prime sono tutte nazionali. L'on. Donegani esprime la speranza che il Governo vorrà assicurare in ogni evenienza, a questa industria quel valido aiuto che ha promesso allorchè ha sollecitato la costruzione degli impiantì di Marghera e dì Mori. Dopo avere accennato alla produzione della Seta Artificiale all'acetato di cellulosa, che si effettua nello stabilimento di Pallanza della « Società Rhodiaseta Italiana » con risultati pienamente favorevoli per quanto riflette andamento tecnico e prezzi di costo, sebbene le condizioni del mercato nazionale di consumo si mantengano poco soddisfacenti, l'on. Donegani comunica che la c Società Elettrochimica del Toce » ha messo In funzione lo stabilimento di Villadossola per la produzione di carburo, anidride acetica, acido acetico, acetato di butile, e di etile, acetato di piombo, ecc., dando risultati favorevoli. La Società « Dinamite Nobel » ha completato nello scorso anno il programma di lavoro stabilito per mettere in efficienza l'Impianto di Carmignano: sta ora dando corso al completamento di nuovi lavori per assicurare una maggiore potenzialità di produzione per questo impianto, che rappresenta, già oggi, un'unità di largo interesse per la. produzione di esplosivi nel nostro Paese. I grandiosi impianti di Avigliana ed Allemandi hanno continuato a funzio¬ nrstrpmmqnrrsecCssctvmIddGs5dpbmqdtpgcntrrcssqscDRnlfntmzcigcmlph•etmfindpcgvtpnpsclsspm ' nare regolarmente con soddisfacenti risultati; si è ora in attesa di conoscere quali siano le direttive che intendono seguire le competenti Autorità Militari, per assicurare agli impianti di Avigliana e Carmignano quel minimo di lavoro, necessario per permettere di mantenere in efficienza quelle grandiose organizzazioni che, nell'ultimo periodo bellico, da sole, curarono, con piena soddisfazione, il rifornimento di gran parte degli esplosivi da lancio per il nostro Esercito e per la nostra Marina. I risultati dell'esercizio della «Società Anonima Esplodenti e Prodotti Chimici » e quelli della « Società Consumatori Esplosivi » sono stati soddisfacenti. La « Società Elettrica Alto Adige » ha completato la costruzione dell'impianto dell'Anza a Domodossola, che dovrà assicurare l'energia agli stabilimenti dì Domodossola della « Società Italiana Prodotti Azotati » e di Villadossola della « Società Elettrochimica del Toce » Nel 1930 gli stabilimenti del Gruppo « Montecatini » hanno consumato 907.744.880 di kwo. di cui 504.368.45S acquistati e 403.376.427 prodotti nei nostri impianti. Con l'entrata in funzione dell'Impianto dell'Anza il consumo degli stabilimenti del gruppo si avvicinerà al miliardo di kwo., energia per metà acquistata e per metà da noi stessi prodotta. L'on. Donegani conferma il suo intendimento di mantenere, in quanto possibile, il concetto di utilizzare energia di proprietà del Gruppo « Montecatini »,. unicamente per la produzione degli stabilimenti sociali. A mantenere questo programma è necessario che i produttori di energia assicurino il fabbisogno che al Gruppo occorre da terzi, a prezzi e condizioni soddisfacenti e ohe, quando si presenti la necessità, essi stessi rilevino quei quantitativi, che non fosse possibile utilizzare per gli impianti sociali. Venendo a parlare delle diverse attività del Gruppo oMontecatini», l'on Donegani riferisce che le « Fabbriche Riunite degli Agricoltori Italiani » han no aumentato, nello scorso anno, il loro capitale, anche in relazione alla fusione con la Società «Fino» di Torino; importanti accordi furono definiti con gruppi esteri per assicurare il mercato nazionale alla produzione nazionale, t La Società « Iutificio di Spezia > ha continuato a fornire regolarmente gli imballaggi necessari per i prodotti del gruppo, vendendo l'eccedenza sul mercato a terzi. La Società a .Iutificio Romagnolo » ha migliorato sensibilmente le condizioni di produzione del proprio impianto di Ravenna. La « Società Italiana del Litopone » ha svolto regolarmente il proprio lavoro, assicurandosi la maggior parte del consumo nazionale. La Società « Titanium », dopo aver proceduto alla sua riorganizzazione •.nanziaria, ha ampliato, in questi giorni, la sua potenzialità di produzione, ehe trova utilmente il suo collocamento nel mercato nazionale, ed in alcuni mercati esteri, di particolare interesse. La « Fabbrica Lombarda Olii e Grassi Lubrificanti » ha mantenuto un ritmo soddisfacente di lavoro; ed infine, la Società « Sbarchi Imbarchi e Trasporti » hsi.--:contlnuato a gestire 1 trasporti delle-nostre materie prime e dei prodotti -.lavorati, con nostra piena soddisfazione. K. Volgendo al termine la sua relazione l'on. Donegani rivolge una parola di plauso e di ringraziamento a tutto il personale che largamente dedica l'opera sua allo sviluppo del lavoro sociafle e comunica che. nonostante la grave crisi che colpisce tutte le diverse attività, si sono potute aumentare nello scorso anno le maestranze per l'interessamento preso in altre iniziative; cosicché alla fine del 1930 il numero dei funzionari ed operai rappresentava il massimo finora raggiunto. Dato, infine, conto delle opere assistenziali per il personale e dello sviluppo del Dopolavoro l'on. Donegani così conclude: « Signori Azionisti, , « In rapida sintesi vi abbiamo indicato l'opera seguita nei singoli rami, minerario e chimico, della nostra attività. Nel campo minerario avrete rilevato il costante sviluppo dato alila produzione delle piriti e dello zolfo, materie prime fondamentali per l'industria chimica. Nel campo chimico abbiamo, da prima, sviluppato le lavorazioni dei prodotti che costituiscono la grande chimica inorganica ed in particolare quelli interessanti l'agricoltura nazionale (superfosfato, solfato rame, ecc.).Abbiamo poi studiato e risolto, mercè l'ausilio della tecnica italiana il problema dell'azoto ed affermato' la bontà dei nostri procedimenti FauserMontecatini, con numerosi grandiosi impianti in Europa e in America. Nel campo della potassa, abbiamo studiato e messo a punto un nostro procedimento per il trattamento della leucite, materia prima nazionale. Nel ramo degli esplosivi da lancio e da scoppio, abbiamo provveduto a seguire le necessità del Paese, mantenendo anche in piena efficienza, sia pur con sacrifìcio, i grandiosi impianti, già esistenti, e mercè l'aiuto dei nostri valenti tecnici, tutti italiani, seguiamo e partecipiamo allo sviluppo di ogni progresso di queramo d'industria, avendo sempresto di mira le possibilità di rifornimen to in Italia delle materie prime occorrenti. Finalmente siamo entrati nel campo della seta artificiale, limitandoci al ramo della seta all'acetato, anche in quanto essa è strettamente legata come materia prima ai prodotti chimici da noi stessi fabbricati (carbu¬ e r , i e 1 e a o a e l i , a o a e . l a i o o a o a a o o e i e ¬ ro, anidride acetica, acetato di cel# lulosa, ecc.). . „ L Nello stesso tempo abbiamo svilu* pato in Italia l'industria dell'allumt. nio, utilizzando procedimenti per la! produzione dell'allumina, che escili» dono la necessità di qualsiasi materiale estero e conferiscono all'indù» stria dell'alluminio carattere pretta* mente nazionale. A completare il quadro di lavoro; di una grande organizzazione chimica italiana, quali si riscontrano in Germania, Inghilterra ed in America, manca al nostro gruppo li ramo della chimica organica, e più precisamente dei prodotti intermedi e delle materie coloranti. Uniformandoci alle nostre antiche direttive, abbiamo yo» luto attendere il momento favorevole, e siamo lieti di annunziarvi che, seguendo gli ordini del Capo del Governo, abbiamo ora preso accordi, che dovranno permetterci di poter assicurare al nostro Paese un sano svi* luppo di questo ramo di industria, dì cosi largo interesse per l'economia nazionale in pace e per la difesa del Paese in guerra. Questa riunione di forze nel campo chimico, alla quale noi tendiamo da oltre un ventennio, riteniamo potrà essere realizzata nel corrente anno. Fra tutte le industrie, quella chimi» ca, avendo por iscopo la trasformazioJ ne della materia prima, è certamente quella che abbraccia un campo di attività più vasto e multiforme: si può dire che non v'è manifestazione della vita umana che non sia intimamente legata a problemi di ordine chimico. Si deve alla chimica se alle vecchie fibre tolte dagli animali e dai vegfftali, si sono aggiunti recentemente, prodotti nuovi quali la seta artificiale; è la chimica che ha creato una gamma ammirabile di leghe leggiere, la quali hanno permesso il progresso me* raviglioso dell'automobilismo e dell'a» viazione; è nella chimica che la moda; ha trovato risorse inesauribili per la varietà e lo splendore dei colori; è ancora la chimica che fornisce 1 mezzi terapeutici per alleviare le sofferenza dell'umanità. Tali sono, esposti in rapida sintesi» gli aspetti più notevoli della grande industria chimica che, con la realizzazione del programma di cui vi abbiamo fatto cenno, noi crediamo ormai di riassumere integralmente nella nostra organizzazione. Nonostante che talune materie prime ci- siano state quasi totalmente negate dalla natura, l'industria italiana, mercè un'assidua! ed intelligente esplicazione di perfezionamenti tecnici, è riuscita a conquistare posizioni eminenti, a fianco di nazioni privilegiate da condizioni naturali e dotate di organizzazioni economiche, industriali e finanziarie assai più potenti dì quelle nazionali. Questa constatazione è per noi un: motivo di nuovo incitamento a maggiori progressi per l'avvenire, e noi siamo lieti di poter oggi affermare che l'Italia può ormai fare assegnamento con fiducia, sia in pace, che in guerra, su di un'industria chimica poderosa, conscia della propria responsabilità e della propria missione».Dopo di che l'on. Donegani passa a leggere le risultanze del bilancio che chiude con un utile di L. 93.313.755 e 45 cent, dalle quali, dedotta la quota di L. 12.350.000 che rappresenta il massimo ammortamento consentito dal Fisco, p.uiv.tènuto conto dei nuovi stabillménfi'.'-résiduano L; 82.963:755,45, che permettono di fissare un dividendo di L. 15 per azionèì passando al nuovo-L/'-6j538.813,10;-1 »*' Le c Riserve ordinarla e straordinaria » al 31 Dicembre 1930, vengono ad ammontare a L. 409.455.587,84, le quali integrate dal residuo esercizio 1930, ammontano complessivamente a Lire 415.994.400,94 a fronte di L. 397.105.587 e 84 centesimi. Aperta la discussione, hanno chiesto la parola gli azionisti Signori Nestore Clerici, Pasta, Avv. Vismara' Curro domandando chiarimenti, sul bilancio e sulla attività sociale, al quali ha risposto in modo esauriènte l'on. Presidente. Approvato all'unanimità 11 bilancio! ed il Conto Profitti & Perdite, viene posta in votazione la rielezione del! Sindaci effettivi uscenti: Signori Adamoli Prof. Ferdinando, Coen Ingegnere Giorgio, Silvio Cerutti Gr. Uff, Avv. Cirillo, D'Atri Comm. Nicola, Manetti Comm. Rodolfo, nonché delSindaci supplenti : Luzzato Giulio et Comm. Daninos Gastone. L'on. Presidente, constatando poli essere presenti N. 178 azionisti pos» sessorl in oroprio e per rappresene tanza di N. 1.683.505 azioni, dichiara che l'assemblea può validamente de» liberare anche ih via straordinaria circa la proposta di fusione nella «Montecatini» delle ^Società An. Scio» pis e Ci, sede in Torino, e della Società An. Vercellese Industria Solfati e Superfosfati « Avis ». Egli spiega come tale deliberazione si inspiri aglistessi criteri per i quali, già in passato) la Società ebbe a esporre di fondere in essa numerose altre Società, la cui finalità industriali nel campo def fertilizzanti potevano identificarsi cori quelle della « Montecatini », al fine di ridurre le spese di gestione tecni» ca ed amministrativa degli stabilimenti costituenti l'attivo delle Società stesse. L'on. Presidente propone infine laf modificazione dell'art. 49 dello Stato» to sociale e spiega che la modifica» zione tende a ridurre la percentuale stabilita per il Consiglio — dopo corrisposta del 5 % al capitale — dal 2'4 al 2 %, in relazione alle direttive Impartite dal Governo Nazionale perquanto riflette riduzioni stipendi, sa» lari, ecc. Messe in votazioni tali delibero ri» sultano approvate ad unanimità. Viene stabilita la data del 7 Aprile 1931 per 11 pagamento del dividendo in ragione di L. 15 per azione. L'assemblea ha terminato tra vive acclamazioni dei presenti rivolte alConsiglio ed al suo Presidente.