Mortale sciagura sul Breuil

Mortale sciagura sul Breuil Mortale sciagura sul Breuil Due sciaijr! per evitare il letto di un torrente precipitano in un burrone dissimulato dalla neve Valtournanche, 30 notte. Una gravissima disgrazia alpinistica ha turbato la.fine della stagione sciaoria im questa magnifica vallata. Due giovani hanno pagato con la vita il oro amore per i monti» ingoiati da una profonda voragine improvvisa- rsdtfcviuimè son ,. & Carl0 De sl vestrl ... la famifrlia a Torino fesiaente con la famiglia a tonno, m via Juvara, e Nino Sciaccaluga, industrialer nativo di Genova, e abiante a Bussoleno. La comitiva, della quale facevano mente scavatasi sotto i loro piedi. Le nssvrdgnCascddstdsnpure pnrt"e rin„ Fpdrìzzi e un frat „ d , n cif.-eciri ora ruu-tita sa™}° ^,'"t^ris^'j^^^%^ bat0 nel primo pomeriggio da Torin°. perfettamente equipaggiata, con 'intenzione di raggiungere la vetta del Breithorn nella Valtournanche. 1 pericoli di un'escursione L'escursione, se pure non eccezio- na,issima nrpB(iritfl riifflmit^ cravi naiwsima, pi esenta dimcoita gravi sla Per la stagione ancora prematura, sia per l'altezza della cima da rag- giungere, che supera i 4000 metri. E' una di quelle gite che solo gli abilissimi sciatori, dotati di non comune prestanza fisica e di allenamento corti o„„„i,a „„» Plet°' Possono compiere. Benché -queste escursioni si facciano per solito di'primavera inoltrata, vengono dofl-jnite invernali perchè la maggior par- te del percorso va compiuta con gli sci e perchè il clima, al di sopra doilale. Ipresen-| tano Per gli appassionati è d'altra .mQ metr 6 pre,t,amente invernali T ...._„„ ... lchp „.,„.♦„ ffIfp nrs<: M;aliraima che qutste gite pre. parte grande e in parte giustifica-1 ta, io quanto le giornate ormai lunghe e serene permettono di compiere tratti anche lunghi di cammino serSe^J^S ta*"™" r . !r: ^ 7W fi"' m quan to, sebbene il sole splenda per molta parte della giornata e le nevicate siano ormai rare, le condizioni atmosfe- riche sono soggette a tali bruschi e repentini cambiamenti, da- approntare tdifficoltà insormontabili e -condizioni- drammatiche Così, appunto, è,,succ.e6s,osieriri..Lft-;co. mitivà era giunti a Valtournanche nella serata di sabato, e nel mattino di domenica aveva, con tre ore di-marcia, compfulo il tratto che separa l'alpestre paese dal piano del Breull, primo luogo di tappa. Di questa stagione, nell'incantevole piano che sl stende al piedi della gigantesca piramide del Cervino, solo, in una casa sotto la parete dei Jurntaux, sia l'uniCo abitante: Alme Maquignaz, dal bel nome di una stirpe famosa di guide. A questa casa si dirigevano 1 quattro giovani e vi restavano qualche poco a rifocillarsi. li buon Maquignaz salutava gli sciatori che si dirigevano al Breithorn, e dava loro qualche consiglio, invitandoli ad andare molto cauti, specie se nel ritorno il ferri¬ t0 ,T u ,T- ■ -, 1 ,Cm' P0' fino allora bellissimo, si fosse gna stato e avesse ridotto la visibilità. Due glerai innanzi, uno svizzero, salito dallo Zermatt, era stato vittima di ' sciagura, .ingoiato da un crepaccio opertoglisl' sotto i piedi quando meno se lo aspettava. L'improvvisa tormenta Arrancando sotto il sole fattosi co-, cente, i quattro giovani salivano l'er-'ta, la morena che divide il Breuil dai Ighiacciai che salgono da una parte .verso le «Cime Bianche» e dall'altra Iverso il Piccolo Cervino. Di qui gli.escursionisti salivano ancora fino a raggiungere il rifugio Principe di Piemonte, a quota 3324, e sostavano per la colazione. Quindi riprendevano il commino e, piegando verso il confine,svizzero, si dirigevano alla mèta. II ghiacciaio' del Furiteli veniva così'raggiunto. iMa improvvisamente il tempo si gu>a- stava. Dalla valle salivano lentamen-,te cortine di nubi, come se ,i vasti ne-hvai fumassero sotto il sole. Nello stes-|so tempo si levava una brezza legge-|ra, che diventava poi vento impetuo-so. Era la.tormenta. Folate di aria ge- lida alzavano la neve facendola turbi-nurc sulla gelida distesa. L'aria si eraora diffìcile. Gli occhiali dì mica verde, che servivano a riparare gli occhi dalle raffiche di ghiacciuoli portati in balia dal venlo, si offuscavano e impedivano di vedere a quattro passi di distanza, rendendo difficilissimo agli alpinisti di mantenere il collega|^1ento• Cosl la comitiva scendeva a fatta livida l quattro giovani- volgevano presto i loro passi verso il basso Gli sciatori scendevano il più rapidamente possi-bile, sempre avvolti dai turbini chesi facevano man mano più fìtti e fla-gell-anti. Anche il respirò si faceva fila indiana, a distanza il più possi bile ridotta, per non disperdersi, quando accadeva la sciagura. Per evitare l'avvallamento prodotto dal greto di un torrente che, essendo gelalo, si presenta come una lunga > seraccata » tutta spigoli e salti, Il De Silvestri, che era capofila, scartava ibruscamente, tòsto imitato dagli al¬ tri. La rapida manovra riusciva fatale a lui e al suo più vicino com- pagno, io Sciaccaluga. Infatti, a po- chi metri, era in agguato un crepaccio, coperto da un sottile strato di ne- \-„a,:Zu^ iitrtn ™ TnnfV, » ve Lo duplice gndo. un tonfo, e poi più nulla! La tragica voragine , L'ingegnere Fedrizzi e l'altro De silvestri con un « kristiania » riusci ^^ ?vitare la voraglne che, stava,Per ingoiare essi pure, come 1 com-|Pagni.- Bialzatisi dalla caduta provo- rata dalla repentina manovra, I due superstiti si affacciavano al margine del crepaccio. Fu un tragico momento. Era un gran buco nero, dal cui fondo l'eco recava le voci dei due, che chiamavano disperatamente. Costernati, esterrefatti, i due giove- ni riprendevano rapidamente la discesa, non prima di aver segnato con un piccolo cumulo di neve e con 1 bastoni il luogo della sciagura. Giungevano cosi al Brr-uil, e piangendo narravano a Maquignaz quanto era accaduto. Ija guida pensava allora ad organizzare i soccorsi. Da Valtournanche partivano altro guide: Luigi Carell, Giuseppe e Maurizio Bich, e alcuni portatori. Quelrhe speranza animava ancora t soccorritori. Lo svizzero, cui si 6 accennato, era stato tratto ancora vivo dal ' crepàccio, e solo in seguito era deceduto per le ferite riportate. Forse si sarebbe potuto, con un po' di fortuna, trovare ancora vivi e salvare i due giovani. -. Al lume delle torce nella notte stessa partiva la prima carovana. Stamane oll'alba essa raggiungeva la località indicala e si iniziava il sond-ag gio -del crepaccio. T rudi ed eroici montanari si calavamo nella voragine j40, 50, 60 metri: nulla! Ad una corda di manilla un'alt/ra se ne aggiungeva e flnalmpnle sl toccava 11 primo r lpia.no, a BO metri, e quivi era il De ISilvestri: morto! Il povero corpo mar| toriato dalle ferite veniva tratto len .tornente alla luce e disteso sulla su 1 perfide nevosa. Per 11 cadavere dello Sciaccaluga si doveva rimandare a domani la pino sa opera di ' recuperò, poiché egli i caduto più In basso, su un altro ripiano, quasi a 10fl metri dalla super fiele del ghiacciaio. Sul. posto .della sciagura si erano in tanto recati, anche i carabinieri, al cune guardie, di Finanza e Militi con flnari, .1 quali collaboravano . alla ri - cerca è aTnlavafró a Trasportare a vai -stri, i quali sì può immaginare con quale animo apprendessero l'irrepa le le salme. Da Torino, dove fa notlzlst'.-si ero.-«parsa .assai./presto- negli ambienti alpinistici, giungevano 1 fratelli dello Sciaccalnga p del De SUve- rabile sciagura che li ha colpiti. L'impressione a Torino e a Bussoleno La notizia della sciagura si è sparsa in città nella mattinata di Ieri ed ha prodotto dovunque una doloro-a im- pressione. L'Ine Carlo De Silvestri era molto conosciuto fra noi non so!amr>n. te perchè da oltre cinque anni occn- pava un posto all'ufficio tecnico dellejAcciaierie Fiat, ma soprattutto per la sila appassionata attività . sportiva A 36 anni., nel completo sviluppo delle sue energie, ring. De Silvestri, «orlo del Club Alpino, escursioni sta di va¬ lorp- Ordito scalatore di rocce e o-.timo 'sciatore, dedicava tutto IJ tempo lascia. togli lihe.ro dall'ufficio alla montagna anzi all'alta montagna Egli non mancava mai di partecipare alle escursioni sia collettive che in piccole comitive0 anche da solo o insieme al fratello an- . . „ , ,„„„„«„i,„4„ i„i„i=ta im r-, ch'esso appassionato alpinista. DI ca- , 'rattere aperto e gaio egli era amico di I tutti coloro che con lui dividevano 1 .rischi sull'Alpe. Anche al compianto IMezzalama era legato da grande alfet.to e là. notizia della disgrazia nella quale l'amico aveva trovato la morte lo aveva fortemente colpito. L'ing. De Silvestri viveva coi vecchi genitori e col fratello in un alleggio ,rn via Juvara., aveva pure due sorelle entrambe sposate e domiciliate fuori ì'Torino. La notizia della, sventurata sua ifine è stata comunicala con ogni pfe- - toso riguardo at di lui genitori e la -,sua morte è stata pure appresa con do-h0re da quanti avendolo avvicinato, -|aveVano Imparato a volergli bene. Nol-|la g-ornata di ieri a] Club Alpino, do. -ve contava numerosissimi amici, è - stato un continuo succedersi di telefo-lnate di persone che chiedevano confera:ma della sciagura toccata al giovane e ardimentoso sciatore. Da Bussoleno ci giunge notizia del profondo cordoglio colà suscitalo dalla o o a o -'notizia della morte dello Sclaecaluga. e,Era Questi un appassionato ed abile -'alpinista e sciatore, e la montagna as. a jSOrbiva ogni sua ora dì libertà. Socio , o o del C.A.I., era molto conosciuto e stimato per le sue ottime qualità negli ambienti alpinistici torinesi. Intimo amico del compianto dott. Mezzalama, era stato numerose volte suo compagno di escursiop.i, ed era corso a Bolzano in aiuto al povero amico, non appena conosciutane la sciagura. Lo Sclaecaluga,' appartenente ad una nota famiglia dt industriali oriunda di Genova, era un ex-alpino ed aveva ventinove anni.