Vasto dibattito internazionale sull'unione doganale austro-tedesca

Vasto dibattito internazionale sull'unione doganale austro-tedesca Vasto dibattito internazionale sull'unione doganale austro-tedesca La sostanza dell'accordo - Il passo di alcune Potenze a Vienna Le conseguenze Vienna, 23 mattino. Un comunicato ufficiale dice che sabato si sono presentati al Vice-Cancelliere Schober i rappresentanti della Francia, Cecoslovacchia e dell'Italia per comunicare che la notizia pubblicata dai giornali concernente una unione doganale tra Aus'tria e Germania ha indòtto'i loro Governi 'a dichiarare al Governo federale-:austriaco 'che la conclusione di una simile unione doganale, urterebbe > contro il,, protocollo ginevrino dèi 4 ottobre.-1922. secondo il comunicato ufficiale, .(questi rappresentanti diplomatici -, avrebbero ricevuto dal Vice-Cancelliere '.adeguate spiegazioni. ■ ' '•' ■■. Intanto, ora che: si dispone di-molti elementi di giudizio,' gli accordi: austro-tedeschi possono ; essere 'esaminati e valutati con bastevole chiarezza. Austria e Germania,:per quanto'-si sotti lizzi, mirano-a.-preparare l'unione do ganale; Austria e Germania però anco ra non sono sicurissime di poterlo fa re; pur avendo compiuto un grande, coraggioso passo, nulla hanno creato di immutabile e definitivo; le decisioni ultime saranno prese nella prossima astate. « AngleischuDg » I lettori non ci fraintendano, giacché è lungi da noi il pensiero che il comunicato ufficiale ed i passi diplomatici del 21 marzo non abbiano da essere considerati di importanza storica. Altresì I lettori non dimentichino, che, come noi non prendemmo mai sul serio VAnschluss politico — il teatrale programma consistente nella proclamazione mediante discorsi accompagnati da feste e luminarie della fusione dell'Austria con la Germania — ripetutamente insistemmo sui pericoli che presentava e che presenta la quotidiana preparazione deh'Anglelschung, e dell'/lnsc/ilHss secco, della parificazione degli istituti dei due Stati, che si considerano .fratelli. Orbene, le note pubblicate sabato dal Governo austriaco e da quello tedesco costituiscono il preludio all'unione doganale cosi come l'unione doganale costituì ri il preludio nWAnschluss secco. La parificazione delle leggi dei due paesi ha già compiuto enormi progressi ; molti titoli di studio sono già incondizionatamente equiparati; i regolamenti ferroviari di Austria e Germania sono identici da qualche anno; un giorno sarà facile fondere le due aziende accampando, ad esempio, motivi di economia. L'istruzione dell'esercito austriaco è organizzata tenendo largo conto dei regolamenti tedeschi. Insomma, Austria e Germania, temo trovato la via per eltfdere anche "quel paragrafo dei patti di pace-ohe avreb be richiesto VAnschluss l'unanimità di consensi dei membri del Consiglio della Società delle Nazioni. Avan ti di assumere, per la prima volta nel la sua storia, un atteggiamento così risoluto di fronte alle Cancellerie europee, l'Austria ha> avuto cura, con lavoro di anni, di privare quelle Cancelleirie delle armi mediante le quali la si sarebbe potuta serrare da vicino e tenerla in freno; problemi angosciosi e assillanti da risolvere tra oggi «> domani l'Austria non ne ha più: eccola quindi accingersi a risolvere il problema'massimo del suo avvenire. Una nata pessimistica Senza dùbbio per l'Austria fondersi 'doganalmente con la Germania non è un affare ' al cento per cento; al contrario l'Austria non si fa nessuna illusione circa la fine alla quale sono Iìeichspost un autorevole industriae fabbriche. Oggi si esita a turbare con spiacevoli particolari la gioia destata dall'avvenimento, ma già nella o Reichspost » un autorevole industriale fa il nome di aziende che, essendo rimaste al di fuori della sfera di interessi delle aziende concorrenti nel Reich, sono condannate a perire. Le sorti dell'industria meccanica sono dipinte a tinte fosche. Non appena l'attuale sistema doganale sarà intaccato, l'industria tedesca del ramo accopperà le consorelle. L'industria metallurgica dovrà procedere ..ad una rigorosa concentrazione; L'automobilistica già si vede in agonia,: dato che fabbriche potenti la stritoleranno. •Il tecnico de] quale riportiamo- le dichiarazioni iritravvede vantaggi .per le sole industrie austriache di lusso (cuoio.' confezioni, ecc.) e si domanda se il (vantaggio potrà essere tale da compensare la rovina degli altri rami. La Jìeichspots, organo di Selpel, tiene in modo esplicito a mettere in rilievo simili dolorose conseguenze dell'unione doganale, della quale, altrettanto esplicitamente, dice che è per ora « una intenzione ». « Il protocollo firmato tra Austria e Germania — dice il giornale — esprime una volontà, un proposito che è tuttavia da attuare j>. Appunto perchè non è d'avviso che la cosa sia da considerare bell'e fatta, la Reichspost avrebbe gradito da parte della stampa tedesca un maggiore ' riserbo utile ad evitare l'irritazione dei nervi di certi stranieri. Però l'organo cattolico 6 il solo a fare un volto rannuvolato e serio; i suoi confratelli, pur dicendo ' e ripetendo che dietro l'accordo non bisogna andare a ricercare secondi fini politici, esaltano la decisione di sabato e ne danno per sicura la pratica realizzazione, rivendicando all'Austria ed alla Germania il merito di avere iniziato la demolizione delle barriere 'doganali in Europa. II Neue Wtener Tageblatt, il quale è del parere che si sia fatto,il primo passo verso l'unione doganale europea, non si nasconde che nelle pros sime settimane si avranno manifestazioni da parte di Stati stranieri che renderanno necessarie laboriose trattative per eliminare ogni diffidenza politica e ogni obiezione di carattere economico. Anche la socialista « Arbeiter Zeitung» prevede che per arrivare alla realizzazione del fine voluto con la stipulazione dell'accordo saranno ne cessane lunghe e difficili trattattive; il giornale però, poiché ormai il passo e fatto non vuole discutere' se la scelta del momento sia stata proprio felice. Secondo 11 lag, si tratta di una unto- [nghndpPnddpapzivchndzidtooriuavl'suchridnturinpBIncPrineMrol're;ndsesrcdi zì-bflcdstpsCisrencvndbdgBusfnlrgbmgasetncsg.dmtlgmcè nc doganale perfetta, una unione doganale che, secondo 1 giuristi, i quali hanno studiato a fondo la questione, non è in contrasto nè con le clausole dèi Trattato di pace, nè con quelle del protocollo ginevrino, sottoscritto dalPAustria, allorché le sue finanze vennero sanate cbn l'aiuto delia Società delle Nazioni. Che cosa pensano i Governi europei di'queste vedute - giuridiche, : che sono poi quelle del Governo di. Berlino, a Vienna oggi si sa ' solo in modo approssimativo, anche dopo la pubblicaione del comunicato ufficiale,- di* cui i ho dato notìzia. La Cecoslovacchia Per quanto riguarda la Cecoslovachia nulla di pit logico che -immaginarsi la confusione e la sorpresa che deve avere suscitato a;Praga una iniiativa, la quale demolisce di-botto dodici anni di politica estera del dotor Benes; le- più aspre critiche vanno ra all'indirizzo dell'Austria; ad essa improverano di essersi prestata ad un atto scortese e non amichevole per vere messo la vicina repubblica davanti al fatto compiuto. Comunque 'avvenimento é preso molto ma molto ul serio, e non si sbaglia ritenendo he se ne sia parlati a fondo in una iunione tenuta sabato stesso in casa el dottor Press, direttore della Zivnostenska Banka, il più grande istiuto finanziario della Cecoslovacchia, iunione alla quale ha voluto intervenire perfino il Presidente della Repubblica Masarik. Erano poi presenti Benes, il Ministro delle Finanze dottor. nglisch, ed il governatore della Bana Nazionale Pospichil. La • Prager Press, organo del Ministero degli Estei nega che Austria e Germania abbiano voluto mettersi sulla via della panuropa e crede che si voglia scherzare. Ma un esame di coscienza a Praga faebbe del bene. La colpa di quanto oggi accade è per tre quarti ceca e 'ultima provocazione ceca è stata il ecente aumento delle tariffe doganali. I. Z. Decisa opposizione francese Parigi, 23 mattino. •' Commentando la convenzione d'unione doganale germano-austriaca l'Echo de Paris scrive senz'altro che l'Austria ha alienato la sua indipendenza economica e che, se Vienna dovesse resistere alla proteste che gli sono state rivolte dai rappresentanti della Francia, della Gran Bretagna, dell'Italia e della Cecoslovacchia, cioè delle potenze firmatarie^ del protocollo del 4 oMò-J^bre "tì^''re_tìvò: all'aiuto finanziario^^fornito all'Austria sotto gli auspici del la S8ctet_~~_elle' "Nazioni, un solo ri=j corso è possibile, quello al Consiglio della Società delle Nazioni, che non è solo menzionato nell'art. 88 del trattao di San Germano, ma anche dal protocollo del 3 ottobre 1922. c Ma — osserva Pertinax — non vi sono illusioni da farsi al riguardo. Il Consiglio sarà diviso ; e le parti, ciò è mportante, avranno il diritto, tre mesi dopo, di prendere i provvedimenti ritenuti utili per la difesa del diritto e della giustizia. Ed è qui che dovranno allora parlare i trattati della Piccola Intesa e il trattato franco-cecoslovacco. Basterebbe una pressione economica e finanziaria ben diretta per disfare il lavoro di Curtius e di Schober, per esercitarla non vi è bisogno di aspettare le deaerazioni del Consiglio della Società delle Nazioni. Ma Briand avrà mai il coraggio di fare una tale politica? In ogni- modo questo evento contribuirà forse a trarci fuori dalle pazze idee di contratti economici paneuropei, dalla clausola, della nazione più favorita, ecc. Mittel Europa torna a prendere aspetto. L'Ungheria è complice e la Romania, abbandonata, sta negoziando. Lascieremo lo Zollverein dei pangermanisti guadagnare terreno?». Pel ournal dzs Dèbats, lo Zollverein austro-tedesco è il primo risultato positivo del famoso progetto di unione europea di Briand. Il Temvs, astenendosi naturalmente dalle acerbe (-litiche che i due giornali su accennati rivolgono a Briand, cerca di-calmare le preoccupazioni suscitare , dalle notizie dell'accordo doganale, • scrivendo che, per quanto è dato di sapere non vi sarebbe ancora una intesa formale nè un trattato firmato, ma semplicemente una intesa su basi di accordo: « Ad ogni modo i Governi delle potenze interessate al mantenimento dell'indipendenza dell'Austria devono agire senza ritardo e con tutta la fermezza imposta dalle circostanze a. Il giornale conferma però che l'accordo economico austro-tedesco, quale è definito dal comunicato pubblicato a Berlino e a Vienna, è difficile a conciliarsi con gli impegni assunti dall'Austria: « L'articolo 88 del trattato di San Germano' dice che « l'indipendenza dell'Austria è inalienabile, a meno del consenso del Consiglio della Società delle Nazioni p e che « l'Austria si impegna di astenersi, tranne il consenso di detto Consiglio, da qualsiasi atto di natura tale da compromettere la sua indipendenza, direttamente o indirei ■temente, o per qualsiasi via ». Il prò tocollo del 4 ottobre 1022 precisa poi che l'Austria ■ asterrà da qualsiasi ne goziato e da qualsiasi impegno econo mico' e finanziario che sia di natura tale da compromettere direttamente o indirettamente questa indipendenza ed è'pure detto che l'Austria non potrà attentare alla sua indipendenza economica « con la concessione a uno Stato qualsiasi di un regime speciale o di vantaggi esclusivi di natura tale da minacciare questa indipendenza ». Si ha 'un bell'affermare a Vienna Berlino — aggiunge il Temps — che l'accordo austro-tedesco è considerato nella cornice dei trattati esistenti. Non sembra infatti che i negoziati tendenti alla assimilazione dei regimi doganali e della politica commerciale dei due paesi, possano conciliarsi con gli impegni contratti dall'Austria. E' di una véra unione doganale che si tratta ed essa avrebbe per effetto di costi tuire un solo e unico blocco economico austro-tedesco, essa sarebbe per forza di cose la prima tappa decisiva verso VAnschluss. Si concepisce dun que che tale progetto impressioni se riamente gli Stati dell'Europa centrale. Si concepisce pure che provochi una specie di diffidenza fra le Potenze, che vegliano al mantenimento dell'ordine europeo, ohe^si troverebbe pericolosamente minacciato dalla ricostituzione della potenza tedesca al centro del continente »_, vnprgPdUcrpcfdtecssenddiactvcEfamGcdpsrstì nsnndbgstCegdgictvtml-sdq1lprptQc1cnlEgeamvtvnpmrlcCctaTadtmm ^' ^^' r I capisaldi della Convenzione , Berlino, 23 mattino. Non essendovi questa sera, per la vacanza domenicale, grandi giornali, nulla si può sapere a Berlino di una protesta della Francia, dell'Inghilterra e. dell'Italia a Vienna, per la progettata unione doganale fra i due Paesi. Sulle voci corse in proposito, dei giornali del mattino soltanto il Uoersen Zeliung si occupa, e pubblica testualmente quanto segue: « Di :fronte alle voci circolanti a Parigi- di una protesta della Francia, e persino dell'Inghilterra e dell'Italia, contro la progettata unione doganale fra Germania ed Austria, si osserva da.parte competente berlinese che tentativi di disturbi erano da aspettarsi e sono aspettati, ma non certo tali come quello a cui accenna la voce suddetta; E' chiaro che non può-essere il caso di proteste della Francia, e. meno che mai ancora di una comnr ne protesta degli Alleati. In ogni mofdo, una reazione qualunque ufficiale da parte degli Stati che sono stati ieri ufficialmente messi al corrente, ancora non sussiste per nulla ». Essendo intanto state espletate le comunicazioni ai Governi esteri del trattato preliminare austro-tedesco, viene oggi pubblicato a Berlino ufficialmente il sunto del trattato stesso. Esso conferma in tutto le nostre informazioni di ieri sera. La sostanza dell'accordo II comunicato comincia accennando alle conversazioni svoltesi negli ultimi tempi fra i due Paesi sul come la Germania e l'Austria potrebbero accordarsi per là realizzazione dell'idea di una cooperazione europea nel campo economico. Queste conversazioni sono state portate talmente avanti durante il recente soggiorno del Ministro tedesco Curtius a Vienna, che le trattative che cominciarono dopo fra ì Gabinetti constatarono subito il pieno accordo. Tutti e due i Governi si sono resi conto che con i metodi finora usati nella politica commerciale non si potrebbe raggiungere il fine desiderato, ma che all'uopo bisogna battere altre vie. Il comunicato aggiunge che già durante la sessione settembrina del Consiglio della Società delle Nazioni a Ginevra 11 viceCancelliere austriaco, dott. Schober, espresse l'opinione che la miglior organizzazione dell'economia europea debba aver principio con accordi regionali. Uniformandosi a tale criterio, i due Governi si sono ora decisi di cominciare a concretare l'inizio pratico di tale ordine di idee, e dì intavolare all'uopo trattative in base a de CstmqunistililrodoleacliuntrnuseInZativnmta«nji; dedilaedceBroqudel'uil i duquchstnivesuladuidfrtrliefepoil dbeasfepsestgtustraristririterminate direttive già accordate, per. _SRS_SsSfi.rrzzsMffiSi a'™**.*-!* a i familazione della- polittia^xloganalft..* -iommerciale dei due Paesi, Per prima cosa, i due Governi si son trovati d'accordo nell'intenzione di- entrare anche in trattative con qualsiasi altro Stato europeo, il quale 10 desiderasse, in vista di un regolamento consimile. Indi il comunicato riassume le linee principali dell'accordo preliminare raggiunto, e cioè: L'Austria e la Germania si uniscono per lo scambio di merci fra loro con terzi Stati in una Unione doganale. Questa Unione doganale dovrà essere costituita secondo un nuovo sistema, 11 quale si distingue dalle forme pre cedentemente -in uso per unioni doga nali consimili. Resta infatti intatta l'indipendenza di ambedue gli Stati. Essi introdurranno tariffe e leggi doganali identiche, che non potranno essere modificate se non in base ad accordi fra loro. Per lo scambio di merci fra loro i due Paesi non dovranno più riscuotere dazi di importazione o di esportazione. 1 due Governi però si accorderanno circa la necessità di lasciar sussistere, per un periodo transitorio, certi dazi. Le amministrazioni doganali dei due Paesi restano completamente indipendenti, l dazi incassati saranno ripartiti secondo una chiave di distribuzione da Cònveruir.e. Ciascuno dei due Governi conserverà il diritto di concludere trattati di commercio con terzi Stati; avendo però riguardo al fatto che.tali Trattati non debbano contrastare'-in alcun modo col trattato austro-tedesco da concludere. Anche in queste trattative si dovrebbe procedere possibil mente in comune. Allò scopo di elif; minare, e di risolvere- le eventuali -dir" vergenze sull'esecuzione del' Trattato; sarà costituita una Commissióne '• arbitrale pariteticamente composta, alla quale incomberanno le decisioni delle questioni suddette. Il Trattato, durerà tre anni; dopo interinine-dei tre anni, potrà essere denunziato da ciascuna delle due parti col consenso dei rispettivi organi legislativi, cori preavviso di un anno. Il principio della, sovranità I giornali continuano a pubblicare sul trattato articoli di comnlenti che costituiscono sostanzialmente delle amplificazioni dell'introduzione del so praddetto comunicato ufficiale; e mettono principalmente in rilievo due punti: primo, il carattere speciale di questa unione doganale, che lo contraddistingue dai tipi storici di unioni doganali, le quali comportavano la parziale rinunzia alla sovranità, men tre qui l'indipendenza dei due contraen ti resta garantita formalmente ed effet tivamente intatta in ogni suo punto e, secondo, il-fatto che si'tratta di un inizio pratico di una unione europea di una Paneuropa cioè economica in atto ed in inizio. Così stasera scrive la « Germania », la quale ritorna sul l'argomento, e così, presso a poco, il « Boersen Zeitung » e la « Deutsche Tages Zeitung ». Tutti i giornali, poi ampiamente i commenti raflidrtraDcuBdaSfesnrtrdsccnQsrqtvfuuzzsdtusciursrcsflftdsllncasgmIltamgrUcdrriportano ampiamente i esteri, notando specialmente il torio iostue di quelli francesi, nonché laI nervosità dei commenti cecoslovacchi, in contrasto con il riserbo della stampa inglese ed italiana. G. P. o

Persone citate: Bana, Benes, Briand, Curtius, I. Z., Prager