Un alto messaggio del Duce alla gioventù fascista

Un alto messaggio del Duce alla gioventù fascista La solenne celebrazione del XII Annuale dei Fasci Un alto messaggio del Duce alla gioventù fascista «TI __? _ J.! i"Il viatico,, Roma, 23 mattino. Questa mattina in tutta Italia è stato posto in vendita il primo numero del settimanale che il Partito dedica ai giovani fascisti, intitolato: Gioventù, fascista. Sotto il tùtolo ic H viatico », il nuovo settimanale reca il seguente messaggio del Capo del Governo, iDuce del Fascismo: 23 marzo 1919. Gioventù Fascista inizia le sue pubblicazioni in un giorno memorabile, nel XII annuale delia fondazione dei Fasci italiani di combattimento. La cnonaca narra che il 23 marzo del 1919, su 'invilo di chi scrive queste linee, si,Riunirono a Milano alcune decine di uomini in un palazzo di piazza San Sepolcro, e decisero la co&titvsione di una organizzazione che fu 'da me chiamata di « combattimento ». C'erano stati nel 1915, durante la campagna dell'intervento, i Fasci idi azione rivoluzionaria, anche essi raccolti attorno al Popolo d'I!talia; durante la guerra, in un momento di depressione degli spiriti e 'di manovre insidiose dei disfallisti 'sul fronte interno, un follo gruppo di senatori e di deputati, avevano dato vita al Fascio parlamentare. Ma i Fasci italiani di combattimento si ricollegavano non al Fascio parlamentare ma ai Fasci di azione rivoluzionaria che furono protagonisti del moto popolare per la guerra. Reduci 'di guerra erano infatti nella loro quasi totalità gli intervenuti all'adunala; reduci di guerra orgogliosi dell'intervento e della vittoria; trinceristi fieri di quanto essi avevano voluto, non, come si disse allora e come fu per tanti altri, « Maddaleni pentiti ». Gli uomini del 23 marzo non solo non rinnegavano la guerra, ma la esaltavano ancora, ed erano decisi a riprenderla. Riprenderla contro la falsa pace di umiliazioni e di rirpumeie che ci era stata inflitta a Versailles, il elle avvenne nello stesso 1919 con l'occupazione di Fiume a dispetto degli Alleasti che assisterono alla vicenda ma non osarono attaccare d'Annunzio; riprendere la guerra contro i disfattisti e i rinnegati che, allucinati da un sinistro miraggio orientale, intendevano di processare gli interventisti superstiti facendo leva sulle passioni e sui rancori della tnwa soprattutto degli imboscati; e fu la guerra. Venti giorni dopo la fondazione dei Fasci, le turbe dei bolscevizzati subirono la prima sconfitta in piazza Mercanti a Milano e uno sciopero generale fu stroncato. Vi furono dei morti. 1 Fasci di combattimento non usurpavano questa solenne severa e terribile parola. Nel novembre 1919, i Fasci affrontarono la battaglia elettorale e furono vinti. Ma chi può dimenticare i memorabili comizi di Monza e di Lodi e l'adunata di piazza Belgioioso? Alia fine del 1919 i Fasci costituiti in Italia non erano che poche decine. Nel 1920 e nel 1921 la lotta si svolge in tutta Italia: le giovani Camicie Nere cadono a migliaia ma non invano. Tutta l'organizzazione bolscevica viene sman Iellata materialmente e politicamente distrutta. Dopo le giornate dell'agosto 1922 t Fasci di combattimento organizzati in Partito Nazionale Fascista hanno ormai la strada libera per la conquista dello Stato, il che avviene con la Marcia su Roma dell'ottobre 1922. Questa è la storia. Quel che è accaduto dal 1922 a oggi, la profonda trasformazione operata dal Fascismo nella vita fisica e spirituale del popolo italiano, balza agli occhi di chi osserva. Ma l'opera è ben lungi dall'essere compiuta. Molti degli uomini del 1919 sono morti 0 dispersi: ma la .maggioranza è sempre compatta attorno 'ai gagliardetti del Littorio. Masse di popolo si sono schierale con i Fasci, una mole imponente di lavoro è stata ultimata, ma l'opera non è compiuta, perchè è la creazione di ogni giorno, perchè ogni giorno presenta nuovi problemi, assegna nuovi compiti, impone altre responsabilità. Nel moto fatale delle generazioni è dolce per i veterani assistere alle leve dei giovani poiché il durare, tipico verbo della mentalità fascista, è in questo aimcendarsi, per cui la vita continua nella vita, per cui l'idea trova sempre nuovi militi e nuovi confessori. Gli uomini del Fascismo, che già conobbero le grandi cruente fatiche della duplice guerra, non intendono essere giubilati anzi tempo ; essi guardano vigili ma con simpatia alla gioventù fascista che sorge e che, libera da ogni precedente impaccio ideologico 0 sentimentale, può veramente dare Vitaliano nuovo, cioè l'Italiano fascista, l'Italiano « virtuoso » nel senso virile e fascista di questa parola ropiaiia. Virtù fasciste sono, la tefflo. cV*,tel lavoro'l* e*irema Pa''simo-ma del gesto e della parola, il co all'interrogativo balenante delì'av venire raggio fisico e morale, la lealtà assoluta nei rapporti deùa vita, la fermezza delle decisioni, l'affetto per i camerati, Vodio per i nemici della Rivoluzione e della Patria, la fedeltà senza limili al giuramento prestato, il rispetto della tradizione e nel contempo l'ansia del domani. Le giovani Camicie Nere hanno così, una formidabile piattaforma per lanciarsi incontro al futuro, con l'entusiasmo e l'ardore dei venti anni. Partono da due guerre e da due vittorie monito e presagio. lo sento levarsi come tuono V« A noi » dei giovani fascisti di fronte Nel grido è un privilegio, una certezza, l'anima grande del popolo italiano. MUSSOLINI. |Matófestazi^nilla città del Faioio primogenito Milano, 23 mattino. L'inclemenza del tempo ha fatto sospendere ieri mattina la sfilata al Parco delle forze giovanili che dovevano adunarsi insieme con i 30.000 Balilla e Piccole Italiane e delle organizzazioni provinciali O. N. li. Il contrattempo non ha tuttavia diminuito l'importanza e la significazione della celebrazione del XII annuale della fondazione del Fasci. I giovani fascisti e gli avanguardisti sono stati passati in imponente rassegna dal Segretario federale e dai membri del Direttorio dinanzi alla sede della Federazione in piazza Belgioioso. Allo ore 10 poi, ciascun fiduciario ha illustralo ed esaltato alla sede dei gruppi rionali la signiucazlone del rito. Ciascuna assemblea è riuscita imponente e calda di entusiasmo con al posto d'onore le autorità ed 1 Diciannovisti. Le riunioni si sono chiuse al canto degli inni del Fascismo e della Patria. Verso mezzogiorno la città, adorna di bandiere e tappezzata di scritti inneggianti al Duce ed al Fascismo, stata percorsa el centro ed alla perite ria da schiere e folti gruppi di fascisti che hanno recato ovunque il fervore lieto e costante della loro grande fede. Ieri sera le forze giovanili inquadrate sono convenute in via PaJestro ed insieme con 1 camerati dei grappi si sono predisposte in colonna accendendo una interminabile scia di Racco le, che per via Manzoni, via Mercanti, piazza del Duomo ha raggiunto piazza San Sepolcro. Qui il corico, che ha suscitato nel lungo percorso il più schietto entusiasmo, ha «filato dinanzi alla lapide clic ricorda la fondazione dei Fasci italiani di combattimento ed ha reso omaggio, con evviva al Duce, alle famiglie del .caduti fascisti, ai minorati, ai Diciannovi st'. ed alle autorità raccolti in foltissimo gruppo dinanzi al Palazzo degli esercenti. La manifestazione annuale si è cosi conclusa, ma fino a tarda sera la città tutta, illuminata a'festa, ha conservato l'aspetto tripudiente die accompagna sempre nella sede del Fascio primogenito il ricordo della fiduciosa vigilia della rivoluzione. Nella giornata i balilla della Centuria Preavieri del gruppo « Mussolini » hanno montato la guardia alla lapide che consacra il nome del caduti fascisti.

Persone citate: Duce, Gioventù, Maddaleni, Racco