Il testamento del nonno e un contratto del padre del Navigatore

Il testamento del nonno e un contratto del padre del Navigatore KATO CRISTOFORO COIvOMBO? Il testamento del nonno e un contratto del padre del Navigatore scopertaaw.Semeria e dal prof. Di Tucci nell'Archivio di Stato a Genova SGENOVA, marzo I Ponentini - si ,hiom [teoi ponennni. — e si chiamano cosi sco^ernellM?1Vlera à Ponen,c- « 'a conda Capo Mele, - nutrono inveterati e talgelosi orgogli, un po' guasconeschi.'vansimpaticissimi : orgoglio appassiona- chelo della loro terra c della loro schiatta, più altiero orgoglio dei loro uomini eccellenti e della loro storia. Che al Ponente Ligure Domeniddio benedica ■ con singolare considerazione ogni ma'tina, non è dubbio; e il mare perciò canta- all'Eterno sua lode, tgnbendo con gariulo riso di spume il sinuoso arco delle spiagge, frangendosi con giojosa veemenza contro le rte scogliere dei promontori, e -per tolta la sterminata distesa azzurra vaneggiando luminosamente di ceruee strisce e di vividi barbagli, all'è rartinvanSattconmenucolsusmee rintvamrixzonte; e la terra ferace sposa l'u- stulvo alla palma, la vite all'arancio, e tuarinnova a ogni stagione il prodigio pridel perduto Eden, sgargiantemente e pennesauribilmente adorna d' ogni più Scstupendo e profumato liore; e il sole Vaprofonde su terra e mare l'oro acceso te, de' suoi fulgori più smaglianti. Ma I sigPonentini vantano moll'altro ancora, aute di doni naturali e di qualità prò ratprie, e di tradizioni e di glorie, e di nomrappresentare in pienezza e uutentl- za cita perfette la migliore Liguria, e di avere fornito alla Liguria, che comunemente, abitualmente si riassume nel nome sovrano e tutelare di Genova, alcuni de' suoi personaggi più caratteristici e imponenti, dei più grandi, degli immortali. E' un ponentino che scrive, scrive a stampa, di là, «... dela terra oltre Capo Mele, dove la Provenza diventa Liguria, dove si capisce perchè la Genova medievale fosse il centro d'elle energie marinare commerciali bancarie che, dagli emirati Arabi del Marocco, di Granata, di Marcia e di Valenzia al regno siciliano e alle repubbliche catalane e provenzali, costruivano la fulgentissima civiltà italiana del Quattrocento. Là. nella terra di passaggio e d'incomro delle diverse famiglie mediterranee, a ligure, la greca, la'latina, l'araba; dove si parla ancora il dialetto della donna genovese del contrasto di Ilainhaut de Vaqueiras, dove i nomi dei paesi sono romani, 1 nomi dei santi, greci, la cultura delle campagne araba, e il caratiere... genovese... Che, dunque? o ... Non era ponentino Andrea Doria? il Restitutor llberiatls? Non nacque a Oneglia? Un giorno, Carlo Quinto, seccato che Provenzali e Genovesi>»gli disturbassero la gloria delle glorie marinare dei suoi Aragonesi e Catalani, pensò: — Qui mi occorre come abiurante un genovese. — E chiamò il Doria, genovese nato in Ponente, astuto come un emiro, magnanimo come un principe, affabile come un poeta, e feroce come un creditore mai pagato... Quando Luigi Declmoquarto, .re di Francia, detto il Re Sole, s'accorse che in cielo i pianeti e le comete non giravano come a lui pareva che dovessero girare, chi chiame perchè mettesse le cose a posto? Jlatttralmente, un ponentino, Gian Do■ieislco Cassini di Perinaldo, il quale arrivò à Parigi, e tutto fu a posto. E' quando l'Italia ebbe bisogno del suo eroe, che cosa venne in testa al'Italia? Venne in testa: — Qui è necessario un genovese del Ponente. — E fece segno a Garibaldi. A Garibaldi, il ponentino tipico,. poeta come un trovatore e valoroso cerne un capitano di scuna. E Mazzini? Ahi no: Mazzini è genovese di Genova, l'ammettiamo... Era genovese; ma i suoi amici più cari? A farlo apposta erano figli di una ponentina, di • una Curio di Taggia, e di un... «emiponentino di Finale. E non fu ponentino il suo fedelissimo, il suo amatissimo Elia Bensa, di Porto Mauri zio? E quando voi, Genovesi nati tra San Tomaso e Porta Pila, voleste un Padre Santo, dove lo trovaste? Natu ralmente in un frate del Ponente, nel frate laico Crovesi, di Camporosso Vestigia secolari Ora i Ponentini si sono messi sul serio a rivendicare a sè, alla loro terra e alla loro gente, il più famoso e grande dei Genovesi, ossia dei Liguri, addirittura lo scopritore del Nuovo Mondo, Cristoforo Colombo. Sicuro: originario delia valle dell'Impero, precisamente di quella parte bassa che prende nome propriamente di Valle di 0neglia. E han tirato fuori la tradizione locale, tramandata ininterrottamente di secolo in secolo, di generazione in generazione ; e vi indicano, tra Gazzalli e Chiusànico, nel territorio dell'antica Castellante di Monteroso, o MQDtearoso o Montearioso — Montarotii castrum sive castellanla, — un impressionante complesso di tradizionali vestigia e memorie colombiane: le case de' suoi avi, e quella stassa dove lui sarebbe nato, e quella già proprietà di collaterali, la cui casata si estinse sul finire del Settecento; e la tomba di questa stessa famiglia, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano, in borgata Villa, a Chiusànico; e ancora di questa famiglia lo ordinate genealogie e indicazioni multiple nei vecchi registri parrocchiali. E hanno tirato fuori, una diecina di mesi fa, certa lapide, olie costituì già pietra tombale, con isco'lpito lo stemma assunto dai Colombo, quando la gesta del sommo congiunto li rinobilitò tutti: la biblica colomba, col ramoscello d'uliva nel becco, e la soprastante banda angolare, e le due stelle marinare. E l'altro ieri, finalmente, sono venuti a sco vare fuori, nientemeno che qua a Ge nova, nell'Archivio di Stato, due documenti, che potrebbero essere probativi, e che emergono ora, per la prima volta, dalla veneranda polvere dei secoli: documenti destinati —- questo è certo, se non altro, — a mettete in subbuglio gli studiosi colom biani, a scagliarli gli uni contro gli altri, in nuove più accanite polemiche, e richiamare l'attenzione del pubblico mondiale, con nuovo più vivo interesse, intorno alla secolare, appunto, questione della patria dello scopri tore delle Americhe: Vnus erat muli &u$: Duo siiti, alt Me: fuere. (Una parentesi, lo mi guardo dall'entrare in questione, dissertando e sen-: doce dDossranle lomriosaldomaGadi l'agnlà, GascoCocavocco e ddo sulesaricGemechefunmasi cenpalmecumre stuStaaltne meEperSuVanoinde 31tramasi datinde sencalmedelto, Tomidemodi decocopole PodistrRelioAmdiceziodeCadii algoalli didici„ Bretal„ ReDan„,«hCaS.bineapste i besecitrCtecu;11tenziando se, al lume di questo odior-| Cno ritrovamento, e in base a tutte l*al-|trtre constatazioni e considerazioni che trsi possano apportare, resti o no dimo- estrato che Colombo sia nato nella Valla l'd'Oneglia, sia cioè della Riviera di Po- tnente, ponentino. Ma i Ponentini pos- T)sono ben sempre sostenere ch'egli fu' assai più che ponentino: fu ponentista^ addirittura, che formulò primo o per-.dfceguì Ano. a tanto strepitoso successo la[c poria del ponentismo. O tutta la sua' soperta non trae or g ne e necessUà e ancretezza, da quell'idea londamen- Te, da quel lampo di genio che il le- inte si dovesse cercare da ponente, Ce por anrin™ »i ìovanto ci ,imm«n mandare al levante si dovesse ro rotta a ponente? Macché ponenno: ponentista: '...accattare ci le- vnle par al ponente... »). I fScherzi a parte, la cosa merita il più ,spassionato esame. E il rac-|Jtento e spassionato nto del ritrovamento dei due docu enti, che recano oggi contributo di ova controversia al materiale storico lombiano, per tanta parte già tanto gcvAscettibile e vessato di controversie.1 ^enia di essere riferito appuntino. Ma „racconto un po' lungo. Dichiariamo tanto sùbito che il merito del ritromento spetta a un geniale cultore di infaticato e infa- udi colombiani ato ricercatore della stona della pròia terra, cioè della Riviera di Po-i nte, e della Valle di Oneglia in parolare, l'avvocato Lodovico Semeria Cndsassallo; e spetta insieme, dehitameri al professore Raffaele Di Tucci ingne studioso di storia del Diritto e tore di pregiate pubhlicazioni di catiere storico-giuridico e stonco-ecomico. ora addetto alla Sovrinlenden dell'Archivio di Stato di Genova e cente di storia del Diritto, appunto, di paleografia, in questa Università. Tra le antiche pergamene Di tutto il contorno e dei precedenti, sia la tradizione colombiana perdunte e viva nella Vallo di Oneglia, e vestigia che vi si ritrovano dei Combo, e le pazienti ricerche e i laboosi studi dell'avvocalo Semeria Vasllo, che datano, si può dire, da quano, una cinquantina di anni fa, il suo aestro elementare, tale Gerolamo andolfo, nella natia Bestngno, ch'e faccia a Gazzelli e Chiusànico, sulaltro versante della valle, gli inseava, — Cristoforo Colombo è nato — e indicava tra Chiusànico e azzelli : e del ritrovamento dell'anno orso, della lapide con lo stemma dei olombo, dopo la scoperta dell'Ameri, ritrovamento, anche questo, dell'avcato Semeria, coadiuvato dal parro di Chiusànico, don Paolo Roggio; di come l'avvocato Semeria, seguen il filo di unMnduzione che, dal riltato, si è dimostrata di una logica atta, abbia rivolto e concentralo sue cerche in questo Archivio di Stato di enova, finché, un giorno -- il 9 del ese scorso, — il professore Di Tucci, e volonterosamente lo -coadiuvava! ngendogli da pilota in questo mare agnum di volumi e di cartelle, che accumulano per diecine di sale, per ntinaia di scaffali, per migliaia di alchetti, gli mise sott'occhio il volue che conteneva, in fondo, i due domenti ; di tutto questo mi riservo di domani. Oggi, ecco, nella sala, di udio, qui, del genovese Archivio di ato, il professore Di Tucci. uomo di trettanta cortesia che scienza, depo sul tavolo, offre anche al mio esae, il prezioso volume E' un volume In quarto, rilegato in rgamena, con nervature al dorso. ul dorso reca la scritta a mano arie scritture della Rep. di Geova; e in alto e in basso i numeri dicativi della collocazione: «160», 19». Si constata, efogliandolo, che si atta di una miscellanea di memorie anoscritte e copie di documenti, che riferiscono a disparali argomenti. Le te dei vari manoscritti, dove sono dicate, rientrano tutte nel Seicento del Seicento appajono parimenti, nza possibile dubbio, tutte le varie lligrafie, qualcuna forse della prima età del secolo, qualcun'altra certo lla seconda metà. Il primo documen , ecco, è uno scritto di Raffaele orre, in cui. con tono polemico, egli ira a rettificare alcuni particolari lla Storia del Nani. Segue una meoria de saluti sul mare, copia cioè un codice che regolava lo scambio ei saluti navali, tra le navi che s'in-Uontrassero in alto mare, delle navi \ on la terra, all'entrata e all'uscita dai orti, eccetera. Poi, una Scrittura per lsdslMDsDSuppdccapmLsvroqmvftDqevPdddm precedenze dell'Ordine di Malta. oi, la memoria di un privato cittano, che sostiene Non doversi ne' nori mare fare fortezza alcuna. E poi: elatione del Ncgotiato del Inquisi-\ one fatta dal slg. Gio. Lucca Durazzo, mbl.re in Boma; e Belatlone della seia Archiepiscopale, in cui si registra il erimoniale delle precedenze nelle funoni solenni In Duomo; e Relatione ella sontuosa Fabrica dell'Albergo di arbonara, che tratta dell'istituzione i questa sorta di albergo gratuito per poveri; e Varie scritture concernenti l successo seguito In Roma a* 20 d'Aosto 1662 tra II soldati corsi, ch'erano l servitto della sede Apostolica, e tra paggi, e staffieri dell'Ambasciatrice i Francia Moglie di Monsieur il Duca i Crequi, cioè esposltionl fatte in constoro dal Papa Alessandro 7.o, suoi , „„,... „, „„ w, e.-.-,.,-. v,-0„-c,_ revi scritti al Re di Francia, risposte, t altre lettere di sua m. Cristianissimal sacro colleggio, et altri Cardinali, . <,„-,,-„ ,-„„ „„„ hr„„. egina di Suctia. - Con una breve Descrittone del Regno di Moscouia. E ncora: Breue manifesto delle raggionl,,. j-.mno nbliaare i Princint Alleati he devono omigare t principi Aucauattolici a contribuire al ristabilmt. di . M. Britannica — L'anno 1697. « Cristoforo Colombo che discoprì l'Indie » Slamo a carta 368. Nella pagina ianca campeggia il titolo,, titolo geerale di tutti i fascicoli che seguono ppresso, fino alla fine del volume: Copia de Capitoli, che fece il S. Critofaro Colombo, che- discopri l'Indie fu fatto Almirante di esse fatto da Re Cattolici D. Ferdinando e D. Isaella l'anno 1492. Il verso della pagina 6 bianco, e enza numero. Poi. a carta 369,. cominia la Copici delle prime capitolazioni ra li Re Cattolici e Don Cristofaro Colombo- è la traduzione fedele, dal esto spagnolo, del fondamentale doumento, delle stipulazioni concluse. 1 17 aprile 1492, tra il Colombo e la Corona di Spagna, per l'impresa ransoceanica.. Segue la Copia di alransoceanica. ^= eb e , uni capitoli di privilegi che aveva 'Almirante Don Alonso hnnques e lWj antecessori e furono concessi a T)on Cristofaro Colombo nella mede manipra Poi, Copia di una ce a ZTrZ raiinìico F Testamento d»'" de* n« ^«"fieo. J" ««romenio c maggiorasco dell'Almirante Don ori- Archiviosforavo Colombo; e. Institelo del. man- alorn-sm ^ir»»™ «o». „ -!•..<..«.«L T™°i° ° UJ8; *csta™'1'0 i c,odlnUo dell'Almirante Don X.faro Colom°o, morse. dell'unno 1506, quando va,mo s,a m Plesso, com'è univerfaunenle noto; ed essi costituiscono , , .slcur^ s" cu" « è poggiata finora Ja Ul°Srarla colombiana. Ma siamo Di tutti questi documenti noi era- giunti a carta 3S6 del volume. E qui ci si rivela il tutto nuovo: qui, troviamo una copia, rilasciata dal notaio Antonio Sibone Tallone, di un testa ^nt0 ro5a!° ,dal notaJ° Gaspare Ar„,! ?nc' dc},}n°Z° di Chiusànico, il :0 Agosto 1447: testatore è Giovanni Colombo, fu Bartolomeo, da Chiusànico; e nell'atto si nomina il nipote di lui, figlio del lìglio Domenico, Cristoforo. Ecco il documento, testual- Ufone. E per fede Antonio Sibotallone Notarlo In nomine Domini amen anno a nalivilale eiusdem millesimo quarantesimo (sic) quadragesimo sepiimo indiclione quarta decima (sic) die vigeslmo augusti. , Ioannes Columbus quondam Bartolomei de loco piai/sanici Castellarle Mottarpsi cum sit sanus mente Grolla Del et sit inflrmus corpore testamentum suum est facturum et animavi suam Dso comcndiilurns in primis ecclesie Sancii Slephanl legavit prò anima sua unum scutum et, vuìt quod suum corpus in die.to Cimlterio scppelltiilur plus capette Beote Vlrglnis nomina della consortin medium scutum plus capette Sancii Antoni) sita in detta Ecclesia duas libras Beate Vlrgini de aombo. unam libra monete Genue Capette Sancii Jacobi sita in dictn territorio plausanici prossimi Castellarle mentarosi, unum scutum plus Sancto Lamentio duos scutos Sancto Sebastiano Itbram unnm. et cum sit conveniens quod rclinquat sue uxori perirle rclinquil eam. usufnictuariam omnium suorum bonorum tantum quantum. viVft mandai ci con vuìt Doniinicmn et Bemardlnum cius filios ambos icgillimos ab ipsis in matrimonio procrealo* et quia. Dominus Dominicus habel unum. fWum foris qui vocatur Christofarus sìbi. legavit et legai, scutos vigiliti quinque sempe q'iando Dominus Cristofarus habitavii. Domi simililer legavit viginlì quìnquo scutos in singulo Bcnedicto et Petra flliis dicti Bernardini ctiam ut dictl Dominicus et Bernard.invs fìlli dieu teslatoris non. possìnt neque vendere ncque annularc ipsas domos, ubi modo habitat ubi superius est Bariolomeus mergonlius et sub Georgius Petrus omnes de dieta Domlnico quia quando ipsi nepoles dicti tcstatoris voluerint venire ad repatriandam domum habeant hubl habllare possint de causa non vult quod diete domus pos§j.nt vendi plus vult quod si ipsi hereàes ■■ DominicuSj -et Bernardinus quomodocumque venderent illa vendir Ita nulla'sit immo vult quod qui eorum hcredum frangere voluerll istud legalnm privai illum de hereditate ctiam mandat qi'od ipsi filli Dominici et Bernardini possint tacere duas partes equales quadcre omnes satisfactos se vocant et ego subscrlptus Notarius vocatus et rogatus scripsi et subscripsl hoc publlcum testamentum Domini ipsi tcstatoris in presentia Bartolomei BergorUi) quondam Jacobi et Francisci Peri quondam Baldazare Georgi Agnesi quondam Bernardi, Petrl Pannii quondam Bartolomei omnes de Plausanico vocali ad testamentum. De quibus itane copiam Gaspar Ardessone Notarius estratto dal suo proprio ossia originale benché per allena mano salvandomi la debita cola- giseNomcatoannol'aspcuU statotafrpaSadrdiaunemcoetboraa siCqustpaliavebiprstmhatotietinscdi1 deinque heredes suo*]**stilult et constituros esserifr/( latino del noterò Ardissone \ !Chiusànico, presso la Castellanla di Monteroso, uno scudo; inoltre, a San Lorenz0i due scudi; a San Sebastiano ]una. lira. Ed essendo conveniente che egli disponga per sua moglie Pierina, lascia la stessa usufruttuaria di tutti t , beni sua vita nalural d.urante: (;uindi nomina e costituisce e vuole sia- .no costituiti suoi credi i suoi figli Do- "ionico e Bernardino, ambo legittimi, ^^ m lQm ,natrjm0.ni0> E no^ub a Latino più maccheronicamente comprensibile di cosi... A ogni modo, ecco la traduzione In nome del Signore amen. L'anno della Sua Nascita miilequattrocentoquarautasette,. indizione decimoquarta, addì venti di agosto. Giovanni Colombo fu Bartolomeo della località di Chiusànico, nella Castellala di Monteroso, siccome sia, per grazia di Dio, sano di mente, e sia infermo di corpo, volendo fare testamento e raccomandare l'anima a Dio, in primo luogo ha legato, per l'anima sua, alla chiesa di Santo Stefano uno scudo, e vuole che il suo corpo sia seppellito in detto cimitero; inoltre, alla cappella della Beata Vergine sotto nome della' Consorzia, mezzo scudo; inoltre, alla cappella di Sant'Antonio situata in detta chiesa, due lire; alla Beata Vergine del Gombo, una lira moneta di Genova; alla cappella di San Giacomo, sita in detto territorio di signor Domenico ha un figlio fuori, che si chiama Cristoforo, gli ha legato e lega venticinque scudi, sempre quando il signor Cristoforo abiterà in casa; e del pari ha legato venticinnue scudi per ciascuno a Benedetto e Pietro figli del detto Bernardino: anche affinchè i detti Domenico e Bernardino, figli del detto testatore, non possano né vendere nè demolire quelle case ove ora abita, dove di sopra sta Bartolomeo Beiigonzio, e di sotto, Giorgio Pietro, tutte del detto Domenico: perché oliando i nipoti stessi del detto testatore volessero ritornare alla casa paterna, abbiano dove poter abitare; per la. quale ragiono non vuole die le dette case possano essere vendute, e vuole che se essi eredi Domenico e Bernardino in qualsiasi modo vendessero, tale vendita sia nulla: anzi vuole che chi di essi eredi volesse infrangere questa disposizione, quello sia privato dell'eredità. Dispone anche che gli stessi fieli di Domenici-, n di Rmiardiuo possano fare due parti eguali. Del che tutti si dichiarano soddisfatti. E io sottoscritto notaio chiamato e richiesto ho scritto o sottoscritto questo pubblico testamento di esso signor lestatore, in presenza di Bartolomeo Bergouzio. fu Giacomo, di Francesco Peri, fu Baklassare, di Giorgio Agnesi, fu Bernardo, di Pietro Pannio, fu Bartolomeo, lutti di Chiusànico. chiamati al testnime-nto. Del che questa copia, Gaspare Ardissone, Notaio. Estratto dal suo proprio, ossia ori- parndnfieifarirotiAtapepsatantovdslomnpsmsfilosfiGczpsssdnddEnii pmlofGrGCpGtppriNmgndpCcdRldjpPmlddt3lfm3dtalslltcldpm^napnmCt innle, benché per aliena mano, riervandomi la debita collazione. E per fede, Antonio Sibone Tallone, otaio. Ma inoltre. 11 surriferito docuento termina circa a metà di aria 387: dove segue altro documeno, di non minore interesse: copia nche questa, rilasciata dallo stesso otaio Antonio Sibone Tallone, delatto, rogato ancora dal notajo Gapare Ardissone, il 2r, Agosto 1468, con ui Domenico Colombo, fu Giovanni, primogenito cioè del precedente teatore, come ricaviamo dal testameno stesso, e padre di Cristoforo, « abiante nel luogo di Savona», vende al atello Bernardo i beni ereditati dal adre. Ecco: In nomine Domini amen anno a ativitale eiusdem Milleximo quaringentcsimo sexage.fimo octavo inictione prima die vigesima quinta ugusti. Dominicus Columbus quondam Ioanes de loco Plausanici Castellarle montnrosi habitans in loco Savane, onstilulus et omni mcltori modo dal t vendit Bernardo cius fratri omnia ona sua que pater suus sibi legaveat ut a suo testamento constai rogato me Notorio infrascripto de quihus ibl salvat unum legatimi factum hrislofaro elu» fila scutorum viginti uinque ut in eodem testamento contat et plus salvat ctiam domum cum aclo quod si fllil siliect Christofarus artolomcus et Joamics dellberarenl endere Domum possint uti illis haitationious et bonti redendo lamen. retium ilìorum et Domus in eodem tatu permaneant, vi in diclo testamento dirti eorum patris constai et anc venditionem facit prò pretto scuorum ducentorum quod pretium diem Dominicus confltetur se imbuisse t recepisse ab ipso Hcrnardo de auro n auro visum a me Notorio infracripto et testlius et. si vaXerent plus ictus Dominicus facit donalionem *1? Bernardo qua vropter faciuntsi- i fif.fm ^l" Pro omnibus ructtbus acceptis post mortem dictl talodpsSvCadvcslocnBgcenllafsvcivbtstpbatris sui et omnes promittunt cum ju nnicnto habere tenere omnia tupra ieta vera promitunt sub obtigo omium suorum bonorum presentium et idurorum sub oborgo etc. e quibus ie. Per me Notarium Infrascriptum etc. actum leclum pubblicatum in territoio Ganellil in loco uhi dicitur Le Cd osse ubi Domini habitant in presena Bartolomei ArUissoni et Òaspari rdissoni testibus vocali Copia per me Gaspar Aldessone Noano. Cavato dal proprio originale benché er mano aliena costando dalle dette ostilli non per vitio, ma per errore alvandomi. E per fede Antonio Sibotallone Noarla. La traduzione : In nome del Signore amen. L'an. no. della Sua Natività millequattrocenosessantotto. indizione prima, addì venticinque di Agosto.' Domenico Colombo., fu Giovanni, della. località di Chiusànico. nella Catellanla di Monteroso. abitante nella ocalità di Savona, costituito in ogni miglior modo, dà e vende a Bernardi' no suo fratello tutti i beni che suo padre gli aveva lasciato, come consta dal di ini testamento, rogato da me Notajo infrascritto, dei quali si fa salvo un legato fatto a Cristoforo, suo figlio, di venticinque acudi, come nelo stesso testamentore inoltre si fa salva anche la casa, col patto che se i figli, cioè Cristoforo, Bartolomeo e Giovanni, deliberassero di vendere la casa, possano usare di quelle abitazioni e beni, rendendone tuttavia il prezzo; e che le case rimangano nello stesso stato, come consta dal detto testamento del detto loro padre. E questa vendita fa per il prezzo di scudi duecento, il quale prezzo detto Domenico confessa di aver avuto e ricevuto da esso Bernardo, di oro, in oro a vista di me Notaio infrascritto e dei testi. E se valessero di più, detto Domenico ne fa donazione al detto Bernardo. Per il che si fa Une e quietanza per tutti frutti percepiti dopo la morte del di lui padre; e tutti promettono con giuramento di avere e tenere per vere tutte e cose sopraddette, e promettono con obbligo di tutti i loro beni presenti e futuri, con obbligo, eccettera. Del ohe, G C C (? t G I*cL Da me Notaio infrascritto, eccetera, redatto letto pubblicato in territorio di Gazzelli. in località che si chiama Le Cà Rosse, dove i Signori abitano: in presenza di Bartolomeo Ardissone e Gaspare Ardissone, testi richiesti. Copia per ine Gaspare Ardissone Notaio. • Cavato dal proprio originale, benché per mano aliena, constando delle dette postille, non per vizio, ma per errore, riservandomi. , „ „ E per fede Antonio Sibone Tallone Notaio. Controversie che si annunziano Poi ancora seguono altri documenti, ma di assai minore rilievo, tutti riguardanti la famiglia • dei Colombo, nella Castellania di Monteroso: copia di un altro contratto dì vendita, stipulato, il 19 decembre 1484, da Pietro Colombo, fu Bartolomeo, da Chiusànico, anche per conto del fratello Benedetto, con tali Giovanni e Andrea De Retegnis; e copia, rilasciata il 10 aprile 1629, da Nicolò Peri Ducal Solaio, di istruniento rogato nel 1577 dal notao Giuseppe Agnese, di Chiusànico, e portante compromesso tra 1 fratelli Pietro e Giovanni Colombo, fu Giacomo, di Chiusànico; e copia infine, rilasciata il giorno stesso 10 aprile 1629, dallo stesso ducal notajo Nicolò Peri, di atto 15 febbraio 1608, rogato dal notajo Gio. Batta Agnese, di Chiusànico, 3 portante procura da Gio. Batta Colombo, fu Pietro, ad Antonio Balzo, fu'Filippo, da. Chiusànico. Ed è l'ultimo documento del volume, a pagina 389. Ora.: che cosa si ricava da questi documenti, cioè dai primi due, che ho testualmente riferiti? E che valore va ad essi attribuito.' E che deduzioni è legittimo trarne, per la biografia dello scopritore delle Americhe? E' proprio lui, anzitutto, lo stesso Cristoforo Colombo, menzionato in questi documenti?... Queste. e a'tre cento questioni, che non sto a elencare, sorgono dall'emozionante ritrovamento odierno, dell'avvocato Semeria Vassallo e del professore DI Tucci. Esamineremo domani qualcuna delle principali que^•'onì, intrecciandone magari la disanima all'altro notiziario, che ho già annunziato e promesso, e da cui esse prenderanno miglior luce, collocate nel complesso quadro, che subitamente e prestigiosamente si colora, dei Colombo della già Castellania di Monteroso, in Valle di Oneglia. MARIO BASSI. lsagcgtapvbzsrcsssptvss•pde'nsna