Lezione all'Ateneo di Bologna

Lezione all'Ateneo di Bologna NELLE UNIVERSITÀ', CON 1 GOLIARDI D'ITALIA Lezione all'Ateneo di Bologna BOLOGNA, marzo. La via, coi grandi portici che l'a-duggiano, ha un aspetto nobile. macrepuscolare. Stemmi e corone gentilizie in ferro nero, staccandosi dacancelli sull'atmosfera più chiara dercortili, ammoniscono circa il suo passato. Soltanto, di quando in quando librerie e cartolerie rompono, con le loro note bianche, questa vetusta acquaforte. Ma ecco da una parte e dall'altra della via frotte di ragazzone di ragazze che passano col libro sotto il braccio. Questi ininterrotti rivdi giovinezza che scendono e risalgono dicono che questa è via Zambonila via che conduce all'Università, la più antica Università d'Italia. filoria europea C'è intorno al nome di questo Ateneo un prestigio millenario, quasi un polverio di secoli. Non altrimenti or sono ottocent'anni il monaco di Froidmont potè scrivere: «... quaesunt clerici Parisii artes liberales, Aurelianauctores, Bononiae codices, Salernpyxides, Toletl demoncs », indicando come gli studenti d'allora corressero a Parigi per studiarvi le arti liberalia Orléans per erudirsi nei classici, a Bologna per approfondirsi nel giure, a Salerno per la medicina e a Tolentino per 1 misteri della magìa. Antichissima gloria europea dello Studio bolognese, anche se topograficamente la sua posizione sia mutata attraverso secoli, passando successivamente dalle sparse sedi degli • Studi » bolognesall'Archiginnasio e quindi nell'attualex-palazzo Censii Sarebbe assurdo pretendere che nell'odierno sviluppo dellvita ■ e delle discipline del movimento decentratore che caratterizza gli odierni istituti universitari, un organismo così eminentemente espansivo universalistico possa rimanere statice recluso sempre nello stesso edificioResta il significato simbolico di questa antichitàl D'altra parte questi ragazzi che oggi non portano più il tradizionale costume a cappuccio deglscolari medievali, ma t completi sportivi e calzoncioni, sembrano considerare meno nostalgicamente questantichi scenari, e passano con indifferenza davanti al famoso « fittone >specie di paracarro levigato, intorno al quale s'accesero le burlesche zuffd'anteguerra. Nè io credo che questindifferenza abbia alcunché d'irriverente: è forse meno letteraria d'un tempo, ma tende forse a interpretarle cose in senso più realistico, più concreto, e quindi anche più storicoNell'atrio, tra il viavai dei goliardipontificano sempre i bidelli, uomini dmisteriosa autorità, e, come Giano, bi fronti. Essi infatti debbono dividerla loro diplomazia tra l'autorità professorale o la tumultuosa invadenza goliardica. E se i bidelli del XX secolo non hanno il potere dì quelli trecenteschi, autorizzati a sindacare anchla negligenza dei professori, sono pusempre gli uomini dalle molte chiavi oltre quelle tintinnanti delle aule. Eintorno ad essi che si svolge semprla vita più intima degli studenti, e saprono i loro propositi e le loro preoc cupazioni. Il bidello deve avere oggioltre un'infarinatura accademica, uncultura che s'aggiri intorno alle Divisioni A e B, ai < gironi > di foot-ballai o records • sportivi. Già negli albi esposti nell'atrio sleggono i segni dei tempi. La salute e lo sport, gli esercizi disciplinari e le divagazioni fisiche sono all'ordine degiorno. Ecco gli inviti all'atletica leggera, vanto della studentesca bolognese, che trova nel Llttòriale un'enorme palestra alle sue gare. Ecco i richiamal canottaggio, al pallacanestro, alla volata, al calcio, agli sci, sotto i qualc'è l'opera costante ed attiva della sezione sportiva del GUF. La Sucai chiama gli studenti a gite alpinistiche sulle Dolomiti. L'antico spirito dello «scolaro vagante » risorge in atteggiameli ti nerboruti, come indicano anche le vignette a colori che adornano questmanifesti. Vedo un unico invito mondano alle danze. Nessuno di carattere oratorio o letterario. Sempre più traspaiono le tendenze pragmatisti(e corae pretendere, mentre un aero,piano ronza nel cielo, che i nasi degl studenti restino chini sui banchi? Unavolta, a distrarre l'attenzione delldella generazione nuova. D'altra paruno studente forse un po' troppo futurista — che le lezioni d'ingegneria si faranno in aereo. Non si fanno og { medjc - g fl, costruzi0ni nelle officine? I /a interpretazione è paradossale ! certamente un fondo dT vera!Una cosa è certa: che questa vita stu dentesca, la quale alterna l'applica'zione chiusa con le esperienze all'ari'aperta, non peggiora le condizioni deiIlo spirito, anzi lo rende più pronto scolaro, bastava, la tradizionale moscaNon era lusinghiero. — Verrà forse un giorno — mi dic'assimilatore. E io credo che le erode re dispone in opportuni periodi d r' vacanze (cito per gli studenti bologne sì quelle recenti in Dalmazia e in Tri politania) sono ottimi complementi al.l'insegnamento, contribuendo a ride - I stare quell'istinto storico e geografico che dorme ■ nel cuore della nostra a,s"rpe. rovesciata i- Slliazione rovesciala ij Del resto anche le statistiche dell'Arteneo bolognese stanno ad attestare s-( queste nuove tendenze pratiche e spe¬ o e a e i ti i, a en r di i o o i, a a o ioa i lsi le ea noa e o o. eaali • nti e>, o fe a en re ù o. i, di i re oa o nhe ur i E' re si c i, a il, sì e e el gee mi a li ealoi e ti ntù e rimentali della generazione attuale più fedele alla tradizione latina che avvicenda l'esperienza alla dottrina e tende a ricavare l'idea dal fatto. Basta scorrere le cifre. Bologna che è stata classicamente madre del giure, inclina verso la medicina e le scienze. All'immagine d'Irnerio, lucerna jurls, viene sostituendosi quella più moderna dì Galvani. Avvocati e notari cedono il posto ai medici e ai flsiochimici. Su circa 1800 iscritti all'Ateneo, un migliaio appartengono alla Facoltà di Medicina e ad essi si potrebbero aggiungere i 180 iscritti alla Scuola di Farmacia e un centinaio di allieve d'ostetricia, disciplina che, nel progresso igienico e demografico della Nazione, acquista un delicatissimo valore. o-lneì mìnimi" particolari" oratici e"d7li!cerativi; si ha la prova per cosi a dire architettonica quando, uscendo o dall'Ateneo e girando per le vie Bel- Seguono le scienze fisiche, matematiche e naturali con 683 iscritti, compresi gli studenti dc-1 biennio d'ingegneria. La Facoltà di giurisprudenza è scesa invece a 566- iscritti, quella di lettere e filosofìa a 178 con predominio di donne e di sacerdoti. Ad ogni modo una constatazione è confortante : lo studio bolognese — che vanta nel suo albo d'oro un Augusto Dottore che fu i già suo Augusto studente: S. A. R. il Principe;.Umberto .— torna a rifiorire. Il numero degli iscritti e le frequenze aumentano. Ma per sincerarci assistiamo appunto a una lezione. Una lezione: «Laas vitas» Salgo, mescolato alla piccola folla, sul banchi dell'antiteatro. Bossi nuovi, chiari. Nuove e chiare pareti. C'è perfino un tocco d'eleganza nelle lampade opalizzate a luce indiretta. Dietro le grandi vetrate smerigliate traspare la rossa chimera della città medievale. Questa studentesca è una sorpresa: rende più che non prometta. Nè chiasso, nè tumulto di piedi, nè polifonie brutali. Questo senso di educazione non esclude tuttavia nè la cordialità nè la vivacità. Sono ragazzi allegri senza essere burleschi; attenti senza tetraggine Si notano anche, fra di loro, alcune studentesse. Sono graziose. Perchè non dirlo? Esse sfatano la leggenda che soltanto le ragazze brutte e oc chialute — specie di vanesse funerarie — sì diano agli studi. Ad ogni modo questo pimento femminile (un po' di cipria e di rosso se 11 danno furtivamente anche le studentesse!) non porta nessun turbamento alla lezione. Di solito le studentesse sembrano molto più attente dei maschi. Certo sono più immobili e annotano con più frequenza. Si vede di quando in quando una zazzera bionda o una chioma bruna sciorinarsi sul taccuino... 11 professore non ha un'aria accademica! E' un giovane ricciuto, dal gesto semplice e suadente. Condisce la lezione con qualche battuta lepida. La scolaresca ride, cordialmente. Egli raccoglie le interruzioni, invita al contraddittorio. E — come avrebbe detto Socrate — majeùtico e indulgente, anche se a qualche scolaro scappa qualche deliziosa asineria. Quando, con la freddezza propria dell'uomo di scienza, pronunzia la frase: «... al taglio del coltello anatomico » e le studentesse non sanno trattenere un brivido, egli ride pacatamente. La lezione si chiude con queste battute che non hanno un significato soltanto biologico: « La Vita non sì lascia mai trasformare dagli elementi che assimila, ma al contrario domina e suggella gli elementi stessi. La Vita non si divide, ma si moltiplica. Una cellula sdoppiata non dà origine a due mezze cellule, ma a due cellule nuove. Così dicasi di un'idea, che non genera due mezze idee, ma due idee nuove... ». Laus vttae... L'opera dal Regime Di tutta questa atmosfera nuova, di tutta questa nuova impostazio czEdqrnmoistdcntlnqtummctpbasccvgvt«d1lvcldcnCiggcsfmr-Ine che ha ragion d'essere anche ua g- - e a ua- a i e a, i meloro. Selmi e San Giacomo, si con |sidera l'« isola » universitaria. E' un e mondo in trasformazione e in isvi e- di luppo. Vie nuove. Edifici nuovi, che già accolgono nuovi Istituti scientifici, operai lavorano e picconano tutt'inforno. Il vecchio quartiere di San Appollonia appare in spaccato, mettendo a nudo piani di case in demo lizione e ruine di antiche catapecchie, brindelli di tappezzerie. Tutto questo triste ricordo di povertà sta per spa rire: al suo posto funzioneranno candidi e spaziosi, gli Istituti d'Ana tomia comparata e di Zoologia. Cosi è gvndprevisto l'assetto edilizio del Pnlicli-1 ei- le- nico di S. Orsola, della Scuola d'Ingegneria e della Scuola Superiore di chimica Industriale. A questo complesso d'opere provvede la Convenzione edilizia fra Stato ed enti locali ■ ]\ convenzione alla quale il Governo na zìonale contribuisce con 30 milioni E tutto ciò è opera del Regime. Senza dubbio rimangono da risolvere altri quesiti importanti, pei quali occorreranno nuovi e ingenti concorsi pecuniali. Come la veggenza del Duce metteva in risalto nel discorso del 30 ottobre 1926 all'Archiginnasio, l'Italia, impoverita di materiale scientifico in seguito alla guerra, abbisogna di tutta una nuova attrezzatura scientifica, di tutto un materiale di laboratorio che permetta ai suoi Atenei di mantenere il loro millenario prestigio culturale, ina soprattutto di 'fronteggiare la concorrenza delle Università straniere. Studenti stranieri Nonostante queste necessità — alle quali il concorso degli enti locali sotto il presidio dello Stato potrà dare una soluzione — il prestigio dirò cosi magnetico dello Studio bolognese nel mondo dura, come attesta il variato campionario di studenti stranieri iscritti alle sue Facoltà. Predominano soprattutto gli ungheresi, 1 romeni, i bulgari, i greci. Seguono spagnuoli, austriaci, albanesi. Sono pure rappresentati la Germania, la Cecoslovacchia, la Lettonia, la Russia, la Francia, gli Stati Uniti, il Brasile, la Bolivia, la Tunisia. Perfino 11 Giappone manda li suo goliardo nella persona di Gizo Kashivakuma, da Chosi, iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza. Vero tipo del « vagante » cosmopolita, questo goliardo, d'Estremo, Oriente, elegante e stilizzato secondo il figurino europeo, trascorre la sua vita fra le lezioni e 1 viaggi, tra 1 codici e gli sport, tra le pandette e le racchette. Tutti questi vari gruppi etnici vivono naturalmente agglutinati. Di al cuni è possibile rintracciare le sedi e i ritrovi, giacché sono raccolti in Collegi e Pensionati, come i sette studenti spagnuoli che vivono, tra archi claustrali, fiori, velluti ed affreschi, nell'antico e magnifico edificio del Collegio di Spagna, questo delizioso angolo iberico, creato nel cuor di Bor logna nel Quattrocento dal Cardinale d'Albornoz. Cosi gli ungheresi vivono in un loro Collegio e c'è anche un Pensionato per i tre soli studenti belgi dell'Ateneo bolognese: è il Collegio fiammingo eretto nel 1650 su legato d'un munifico gioielliere belga, certo Jacobs. In generale anche gli studenti stranieri propendono per le facoltà scientifiche in genere e per la medicina in ispecie. Studentesse d'oltreoceano a degli Antipodi Non mancano, nel campionario cosmopolita, le studentesse. Una, la signorina Martha Teach, che è venuta da Los Angeles (U.S.A.) per studiar lettere. E' inscritta nel quarto anno. Un'altra viene da San Paolo del Bra sile per studiare chimica pura: la signorina Irene Castellini, oriunda ita liana non insensibile al richiamo del la Patria. Ma chi ha fatto il viaggio più lungo per venire a Bologna è la « matricolala n di Lettere Evelina Gio vanardi, che viene dagli Antipodi e precisamente da Sidney (Australia!. Soltanto gli studenti italiani mancano a Bologna, fino ad oggi, d'un vero e proprio ritrovo. O, veramente, esso esiste, ma all'aria aperta. Non possiamo trascurare di descriverlo, tanto esco è caratteristico nella vita bolognese. Si tratta d'un noto bar di via Rizzoli, di fronte al Palazzo del Podestà. Abbiamo detto bar. ma si tratta più precisamente dell'area che è di fronte ad esso. Qui, sul mezzogiorno e sul far della sera, sosta la folla goliardica, cianciando, discutendo e ammirando il passeggio in cui le donne bolognesi sogliono sfoggiare le loro grazie e le loro eleganze. Nell'interno del bar il pubblico goliardico si accavalla davanti a una tavolata di « sandwiches » speciali nei quali il proprietario, con accorte dosi, ha mescolato tutti gli ingredienti d'un pasto o d'una cena molto sommaria, che può, talvolta sostituire, il menu che l'attuale « Mensa dello studente « in via Belmeloro offre per il sintetico prezzo di L. 3,70. « Questi « sandwiches » — come mi diceva argutamente un goliardo — costituiscono l'atletica leggera dell'appetito... i. E veramente ce ne vorrebbero molti per questi ragazzi che crescono cosi lunghi e voraci, in un'epoca di vita alla grand'aria! Ma questo problema, apparentemen te gastronomico e pittoresco della viti goliardica bolognese, nasconde un problema più profondo, quello cui la Convenzione edilizia universitaria — con perfetta comunione d'intenti tra Rettorato e « Guf » — cercherà di dare una degna sistemazione con la grandiosa « Casa dello Studente », che do vrà sorgere in via Zamboni, proprio di fronte all'Università, come corolla- lstnlldudlfmtrnstcpttdplzfpvnapsasspèrilttpvcdriGpmiUnl(Gsaddfdsctplgqrscrio alle opere universitarie già attuate dvslagtctmdddal Regime. I golliardi bolognesi attendono. Fiduciosi e dotati,di un eccellente ap petito. \ 0URIO MORTARI.

Persone citate: Augusto Dottore, Duce, Galvani, Irene Castellini, Jacobs, Laus, Selmi, Socrate