La funzione dell'Italia nei rapporti internazionali

La funzione dell'Italia nei rapporti internazionali IL BILANCIO DEGLI ESTERI ALLA CAMERA La funzione dell'Italia nei rapporti internazionali Roma, 12, notte. Tia Camera ha ripreso oggi i suoi lavori esaminando numerosi disegni di legare ed Ita iniziato la discussione 'del bilàncio del Ministero degli Affa'ri Esteri. La seduta. viene aperta aile 16 dal "presidente GIURIATI. Al banco del Governo siedono i Ministri f.r.'uidi, Bottar. Giuliano, Mosconi, De Bono, Siflarini, Gazzera, Di Crolla.la.nza, i sol-, tpsegretari Leoni, Marescailchi, Russo, <*ani, Manarèsi. 1* tribune sono assai "affollate. Dopo varie comunicazioni dell'ufficio ■di Presidenza!, viene approvalo il piano regolatore del centro di Milano tra via Cario Alberto e via San Giovanni ih Laterano. L'uso dalla parola « seta » Sul disegno di legge riguardante la «disciplina nell'uso del nome seta» GOBIO esprime anzlttutto la gratitudine desi serici per la tutela data a.l loro prodotto. Osserva che la denominazione seta tanto per i prodotti di set,a.. naturale quanto per quelli di seta artificiale, determinava confusione tra ■j due tipi con danno del consumatore. A tale inconveniente pone ora fine il provvedimento in discussione. Con la 'protezione legale agricoltori e industriali si troveranno incoraggiati a lottare contro le difficoltà del momento e ne deriverà un grande beneficio alla sericoltura, fonte copiosa di reddito per INeconomia nazionale. Raccomanda la intensificazione della coltura del gelso nonché la diffusione delle cognizioni tecniche indispensabili per migliorare sempre più la produzione e il controllo più accurato sulla confezione del seme bacivi. Segnalando la grandelmportaiiza che ha la difesa, del apìr^iiQ, .dèi bozzoli raccomanda ai Governo anche tale notevole lato del prò^feJBa>4?Wa' sericoltura e in proposito "ricorda l'opera del Sindacato nazionale di difesa della seta. Termina osservando che iper superare la crisi occorre una perfetta intesa tra semaio, coltivatore e filande che sono i tre principali fattori della produzione. A lale intesa darà certamente, opera fatt'.va l'organizzazione corporativa dello .Stato fascista (applausi). Il disegno di leggo è approvato, e. mentre sì approvano senza discussione filtri tre disegni di legge, entra nell'aula il Capo del Governo. Viene quindi Iniziata la discussione del bilancio del Ministero degli E&tari. , La funzione europea dell'Italia • Primo oratore è l'on. SAVERIO FERA, il quale premette che fin dalle riunioni ginevrine del gennaio l'Italia riusci a far prevalere, il suo pensiero sulle condizioni essenziali della ripresa •civKe ed economica deLl'Europa. L'invito alia Russia e alla Turchia a partecipare su piede di uguaglianza alle discussioni future, il manifesto contri là guerra e l'accordo navale sono fatti capitali per la. pace del mondo e per l'avvenire dell'Europa; e se a Ginevra l'Italia cominciò a vincere, ciò fu per la nobiltà delle idee sostenute e per la fermezza del Ministro Granfi! che ha servito in perfetta devozione il Fascismo,, il suo Capo e la Na-Rione {applausi). Infatti lo dichiarazioni ginevrine dell'Italia esprimevano quella volontà di pace che il Duce aveva manifestato da Roma col suo messaggio al popolo americano diffuso in tutto il mondo. 1 fatti hanno rilevato la bontà del principi! fascisti, sicché il merito del recente accordo navale risale soprattutto ul grande auropeo Benito Mussolini (Dipi applausi). Certo l'accordo navale rasserena la atmosfera internazionale con incalcolabiLi benefici per l'opera di riavvicinamento tra i popoli. L'oratore si 'augura che in questa nuova atmosfera possano essere risolti i problemi soppesi fra Italia e Francia, e che si rasserenino anche le popolazioni di oltre Nevoso. Quanto alla revisione dei trattati ricorda che la sua necessità è stata spesso affermata e ribadita dal Duce, come base di una pace duratura fra i popoli. In Erancia invece si insiste nell'affermare che il mantenimento della pace può basarsi soltanto sulla conservazione dell'attuale ordinaménto europeo. La pace difesa dal Fascismo ha visioni e responsabilità europee, ed è inspirata alla realtà, come risulta dalI intervista concessa dal Duco al Dailu Mail. L'Italia non prepara un blocco revisionista, ma non intende che la situazione europea si cristallizzi. La verità è proprio che molte clausole dei trattati di pace sono oppressive, e che •gli sforzi compiuti dall'Italia per la vittoria comune sono stati di gran lunga superiori ai compensi ottenuti Del resto, quanto ai mandati, fi bene ricordare anzitutto che una parziale revisione è avvenuta già a favore del Portogallo.e del Belgio. Passando alla questione delle minoranze, nota pregiudizialmente che per l'Italia tale problema non esiste, mentre esso é grave per la Germania, per la Polonia e.per l'Ungheria. Termina affermando che la realtà dell'Italia fascista si lmpon^ oggi all'ammirazione dell'Europa e dei mondo, che ha fiducia nel popolo italiano rinnovato dal Fascismo, che ha mostrato attraverso la parola e l'azione del Capo di avere un'idea di armonia e di giustizia da bandire. (Vivissimi ripetuti applausi, molte congratulazioni). I prodiera! economia! BIANCHINI si occupa degli aspetti economici c finanziari dell'azione svolta, sotto le direttive del Ministro de gli Esteri, nel campo internazionale Esamina l'azione svolta dalla prima Conferenza economica tenuta a Ginevra nel 1925 alle successive riunioni Internazionali preparatorie de teli accordi doganali del 1927 alla Conferenza per razione economica 'concertata tenuta nel 1929, ed in qbttunlrndnmdnt a a fine nella recente riunione della Commissione per l'unione europea. Risulta cosi messa in evidenza la notevole opera svolta dal nostro Paese, confermando che anche le questioni economiche assumono nei-riflessi internazionali aspetto ed importanza politica. Il problema dell'equilibrio economl- la faticosa passione del dopoguerra.; LnJM?"teJ# qual?,\ merc1' ?frv,^Ue capitali circolassero liberamente, l'è quilibrio si ristabilirebbe In modo sutlicientemente rapido ed automatico, proprio come i liquidi nei vasi comunicanti. Oggi invece si sono create barriere di ogni genere agli scambi Internazionali. L'equilibrio esistente anteguerra fu radicalmente sconvolto ed il nuovo assestamento è ostacolalo da quesie resistenze. . L'oratore accenna ad alcuni del più urgenti problemi, come l'aspetto finanziario delle riparazioni, e ricorda l'origine e gli scopi della Banca dei regolamenti internazionali. In base ai risultati del primo anno di esercizio, ne mette in evidenza l'importanza per l'economia creditizia generale. Di fronte alla partecipazione attiva del nostro Governo a queste iniziative, non e mancata qualche critica contro la scarsa concludenza prat'ca di queste adunate Internazionali e contro i temuti pericoli • d! una menomazione della nostra indipendenza. Queste però non sono ragioni sufficienti per disinteressarsi da queste iniziative. Chi è assente ha sempre torto, e non bisogna dimenticare che, se anche i vantaggi positivi fossero scarsi, niente sarebbe più pericoloso che lasciare la mano libera agli altri. Quanto al pericolo di vedere menomata la nostra libertà d'azione...ioratore.losjiewftJctieò&U{a<U 0,1 preoccupazione non ha davvero alcun1 contenuto per l'Italia di Benito Mussolini. Questa non teme pò iollera. soggezioni. In tutti i consessi ai-quali partecipa, la voce di. chi rappresenta il nostro Paese è attesa ed ascoltata. La continuità della nostra politica ispirata alla franca e giusta considerazione del bisogni e dei diritti del nostro popolo si impone sempre più alla attenzione del mondo, espressione ed affermazione del rinnovato nostro prestigio (applausi, cMì.oratu\(izior>i\. Il commercio o la orisi mondiale ,. .. .GORINI si intrattiene sullo sviluppo ; del nostro commercio estero in rap-1 porto alla crisi economica mondiale.! Osserva che i tre principali paesi in- ' dustriali del mondo hanno 14 milioni di disoccupati, e disastrose sono le ri- percussioni della crisi commerciale sui;bilanci di molti Stati. 11 nostro Paesej si è già reso conto della situazione creata ovunque dalla soyraproduzione.| ma occorre ancor meglio attrezzarsi'per fronteggiare la situazione stessa. ;Fa voti pertanto che gli organismi jcorporativi dei trasporti e della prò- duzione rendano più agevole al nostro commercio la diffusione delle proprie merci sui mercati esteri. Elogia l'Isti- tuto nazionale delle- esportazioni, che Idà ogni giorno nuova prova della sua vitalità, o fa voti che venga meglio,coordinata l'azione dei nostri rappre-isentanti commerciali all'estero. Raccomanda che gli addetti coinmer- ciali siano scelti fra persone dotate di profonda competenza, quale del resto hanno dimostrato di possedere molti dei preposti al delicato compito. jL'oratore è convinto che la organiz-lzazione corporativa può consentire al-1l'Italia fascista sviluppi internazionaliIsuperiori a quelli di altri Stati. Ter- mina ricordando come al palpito degli italiani risponda da ogni pane del mondo quello dei figli lontani, rieducati dal Fascismo. E' questo il grande successo della nostra politica estera: avere veramente unificato tutti pli italiani, e persuaso il mondo a non sbarrare all'Italia le vie della criustizia. (Vivi applausi, molte congratulazioniì. Pacifismo a politica di pace SARDI premette che la discussione non può non risentire t riflessi della nuova situazione creata dall'accordo di Roma, storico avvenimento che ha una portata spirituale vastissima per il problema stesso dell'equilibrio del- l'Europa e della pace del mondo, mtesto dell'accordo, ci soddisfa anche dal lato tecnico, perchè vi sono rispet- tate le tesi principali sempre sostenti-te dall'Italia per la tutela del suo pre- stigio morale e della sua sicurezza. Ma è il suo significato politico che ci interessa e ci soddisfa maggiormen- le. Ci incamminiamo, infatti, verso quella limitazione e graduale riduzio-ne degli armamenti che il Duce ha semprt affermalo essere il necessario punto di partenza per la grande me- ta della pace. 11 Governo fascista na dato una nuova prova di voler effet-tivamente realizzare quei postulati di pace, die esso persegue sinceramente, nonostante che all'estero spesso si sia tonlnfr, Ai rtof/irmaro il din nnncinm „SntSdffl i^0,^?"?'?,?^ i suoi propositi. Si è cercato infatti di dipingere il Fascismo come guerrafondaio. Non è esatto. SI deve fare una profonda distinzione fra pacifismo e politica della pace. Pacifismo è una espressione astratta, e la politica della pace vuol dire invece una effettiva politica di conciliazione internazionale nella quale ogni Paese imponga a se stesso per 11 bene di tutti qualche sacrificio. E' per questo equilibrato senso della realtà, caratteristico nel nostro popolo, interpretato con alto senso di responsabilità da Colui che ci guida, che l'Italia non ha esitato, in occasione dell'accordo navale, a prendere iniziative di sacrifìci necessari per superare il punto morto della questione e procedere oltre per la sua risoluzione. L'Italia fascista non deve rammaricarsi di questi sacrifici che del resto non hanno toccato il prestigio o la sicurezza del Paese. De¬ ve esserne invece orgogliosa se essi possono servire, alla pace del mondo ed al bene dell'umanità. Del resto non da oggi l'Italia fascista ha dato prove di buona volontà per la conciliazione fra i pòpoli d'Europa. Tutta la sua opera, dentro e fuòri , dj u coerenza. L'opposiU;one dell'Italia si è manifestata solo quando essa doveva constatare che la conciliazione e la pace si volessero fare, a sue spese col sacrificio cioè dei suoi interessi più vitali [approvazioni). Se gli altri paesi non si fossero talvolta lasciati prendere da ingiuste prevenzioni e da eccessive preoccupazioni nei confronti della nostra politica in genere e in ispeeie da taluni aspetti della nostra politica interna, essi si sarebbero accorti prima, d'ora che la collabo-razione con l'Italia era' non solo possibile, ma capace di pronti e fecondi risultati. : . Ricorda come il sorgere della Società delle Nazioni sia stata accolta con lieta speranza dal popolo italiano che vide in essa una iniziativa di giusti-, zia e di equilibrio fra le Nazioni dalla quale dovevano sorgere stabili condizioni a garantire la pace fra i popoli. Ben presto essa invece apparve un ingegnoso sindacato nel quale colorò che più si erano avvantaggiati dalla vittoria univano la loro forza per consolidare e mantenere uno stato di fatto che essi avevano creato e al quale gli altri stati dovevano forzatamente piegarsi. L'Italia giustamente reagì a questo tentativo,, ma il suo atteggiamento non fu mai diretto verso la concezione della Società delle Nazioni e neanche verso quella che poteva essere la" stta-fùnSWne-jprirtica netta vita niodèffia' é nètte'relazióni fra i popoli. In un ..storno., awjantre, quando l'atteggiamento-del Fascismo potrà serenamente, essere esaminato, si proclamerà che esso é stato dei più salutari e noi appariremo fra i più decisi difensori della Società delle Nazióni perchè sempre ne difendemmo il vero spirito. Venendo al-problema degli armamenti ricorda che il Governo italiano ha preso fin da molto tempo un atteggiamento as6aà reciso e deciso. Senza una adeguala riduzione e limitazione degli armamenti, la Società delle Nazioni vbtisccrvgsfgevlsutaavdpssccpddcttts.rcvmsqnon pilo adeguatamente funzionare. 11 principio della risoluzione pacifica del )e controversie internazionali ha vro va.t0 un grandissimo sviluppo in questi ultimi anni e si è rompletato con il pnUn a\ rinuncia alla guerra concluso a Parigi ne] 1928 e con la convenzj0iie generale di arbitrato, n L Italia nella S, e. Hi opportunamente perciò l'Italia ha svollo la sua operi, in seno a)la Società ;t1eUe dazioni per giungere ad una effl jcace riduzione degli apparati bellici ma come giustamente è stato soste nmo dana ,10sira Delegazione, la ridu zjone deve esSere contemporanea per tulle ie Nazioni, e gli accordi per la li Imitazione deoli armamenti devono at icnuare e dovrebbero anzi annullare le gravi sproporzioni che attualmente nsistono tra gli armamenti e la neces sita di difesa dei singoli paesi. Anche n.ui la formula di Mussolini scolpisce la situazione Clic gli altri disarmino, e disarmeremo anche noi; se gli altri armano, dovremo armarci anche noi j Si sono anche moltiplicati i trattati lbilaterali e a questo proposito ricorda 1 che l'Italia è uno dei paesi che hanno Iconcluso in questi ultimi anni non solo il maggior numero di tal! trattati ma ganche di portata più vasta. In materia di armamenti il solo importante passo compiuta è quello del trattato di Londra, passo di grande portata politica che tuttavia non rappresenta la soluzione generale degli armamenti. Il prolema degli armamenti deve essere invece affrontalo iir pieno perché lo staio di fatto attuale è pericoloso per la stabilità europea p danneggia gravemente l'equilibrio interno della Società delle Nazioni. Quanto all'Unione federale europea rileva che nel progetio originario di Briand molti, non solamente in Italia ma anche fuori d Italia, hanno veduto Più che un'piane di collaborazione europea, un' progetto di rinforzo della m politica francese. A questo noi reagim imo con il nostro memoriale. Ricorda che la stampa francese insorse contro W esso e ci accusò di voler sabotare 1 unione europea- Il :nostro atteggi a mftTlt° invece no? df.Y2 esSH2r,e * ",'T Prelato come un ostilità pregiudiziale a 0 J,.tn1b,1i^i.r,J„piUv^ bÌkJÌ^o1L«S gli Stati d'Europa. Noi abbiamo fatto lT11351'11.0. e,J,eJ i'JS» slone ^}}t^aSla,,^£\I^T^aJ^ ^?"liaallr nl0nuòeU^ere acculata di US"a./Ìn. «imnaMe ner il Bolsce 1 *™ ^1^10 Perche ii_uuce na insegnato cne Il Fascismo' e Bolscevismo sftno e re siano agli antipodi. Ma qui il Bolscevismo non. c'entra. In questo caso si ! tratta di studiare alcuni del problemi !UttHU ili Btuuiait; ali uni uri m> ui.-ir.im Koneral! della cooperazione Europea e a e o a i o r n i l ¬ tali problemi non possono essere realizzati senza la partecipazione della Russia e della Turchia Conclude affermando che la nostra politica estera è stata una delle realizzazioni più importanti del Regime Precisata dal Duce ed espressa con fedele convinzione dall'cn. Grandi (applausi), essa ha presentato all'estero la nuova Italia forte .del suo Capo e della sua disciplinate concordia. Il pen siero fascista si fa strada nel mondo ed il nostro paese assume nei rapporti internazionali quella posizione di prestigio e di forza morale cui ha diritto d'ini applausi: molle cnngratulazlanU La seduta termina alle 19.20. La di scussione sul Bilancio degli Esteri continuerà nella seduta d! domani. Contrariamente a quanto era stato annuo ciato, il Ministro degli Esteri on. Grandi protiuncierà il suo preannunciato discorso nella seduta di dopodomani