L'entusiastico saluto di Milano a Balbo e ai suoi eroici compagni

L'entusiastico saluto di Milano a Balbo e ai suoi eroici compagni L'entusiastico saluto di Milano a Balbo e ai suoi eroici compagni Milano, 25 notte. Milano ha accolto i valorosi trasvo latori dell'Atlantico con un tripudio mgraviglioso e commovente di entusiasmo. Uopo l'indimenticabile esaltazione di Roma, il tripudio affettuoso e concorde del popolo milanese I trasvolatori, partiti stamane alle 10 da Ferrara si sono diretti a Padova dove hanno avuto accoglienze calorosissime da parte delle autorità e della popolazione e d'onde sono partiti col diretto Venezia-Milano alle 15. La breve fermata a Brescia ha pure dato luogo ad una grande dimostrazione d'entusiasmo. Erano alla stazione il Prefetto Solmt, il Segretario Federale Dugnani, il generale Togni, coniati dante la Divisione, il Console generale Oddone Mazza e tutte le autorità. Milizia, Avanguardisti, schiere giovanili e fasciste. Associazioni combattentistiche, ecc. Il Podestà ha offerto ad Italo Balbo una artistica riproduzione in bronzo della Vittoria alata e al comandante Longo, bresciano, una medaglia d'oro. L'Aero Club Comlnotti ha donato a Balbo una fascio di garofani rossi. Fremente attesa Milano aspettante ha conosciuto solo Etamane, dai manifesti dettati dal Segretario Federale, dal Podestà e dal dirigenti dell'Aereo Club, l'ordine delle cerimonie e l'itinerario che i trasvolatorl avrebbero percorso per raggiungere dalla stazione Palazzo Marino; eppure iln dalle prime ore della giornata la città presentava la caratteristica dei grandi eventi-, bandiere nazionali, festoni ai balconi, alle finestre, nelle vetrine. Nel pomeriggio, man mano che si avvicinava l'ora dell'arrivo, l'animazione è andata aumentando; gruppi fascisti, rappresentanze di associazioni, enti, federazioni sindacali con labari e galiardetti si avviano verso il Piazzale della stazione in legioni sciamanti alle quali si accom pagna anche moltissima folla che non vuole mancare nel porgere il saluto di Milano al realizzatori dell'Impresa leggendaria. Vari stabilimenti hanno concesso agli addetti la mezza vacanza onde permettere un ammassamento non frettolóso dato che molti dovevano, per Inquadrarsi, raggiungere punti lontani dal posto di lavoro. Nei pressi della stazione, verso le 18, giungono le truppe destinate al mantenimento dell'ordine. La folla, si capisce, non può gradire ordini severi. I primi vorrebbero sempre andare oltre, diventare primissimi. Alle 18 il piazzale Fiume presenta un colpo d'occhio fantastico, un nereggiare immenso di folla fra 1 colori di cento e cento bandiere nello sfondo del suggestivo tramonto. E giunge ancora folla con tutti I mezzi di trasporto. In breve la vasta piazza non potrà più contenerla, e le schiera ' dei ritardatari si assieperanno lungo le vie Principe Umberto, Manzoni, Monte Napoleone, corso Vittorio Emanuele, piazza del Duomo, le artèrie che saranno percorse dal corteo automobilistico recante 1 trasvolatori e le autorità a Palazzo Marino. II Capostazione principale avverte che il treno è In perfetto orario, è -tttauftUe 48,45 giungerà a Milano. Sonò radunate nei pochi metri quadrati del=la saletta- e del corridoio vicino al primo binario tutte le autorità, dal Prefetto al Segretario federale, dal Podestà al comm. Giuliani In rappresentanza di Arnaldo Mussolini, dal Preside della Provincia al Comandante del Corpo d'Armata La musica presidiaria ha preso il suo posto, e la compagnia di avieri è in attesa di rendere gli onori militari. Come si avvicina l'ora dell'arrivo, la folla si addensa verso 1 binari. Fuori sul piazzale', si fa un silenzio di attesa. Tutto intorno sembra ora muto e solenne; non scampanellio di tram, non trombettare di automobili. L'arrivo dai trasvolatorl Il treno entra in stazione in per fetto orarlo. L'ultimo colpo di freno, ed 11 convoglio si ferma esattamente avanti alla saletta reale. Agli applausi generali ai quali S. E. Balbo risponde con gesti della mano, ed 1 suoi collaboratori pure con applausi rivolti al loro Capo, segue solenne l'Inno dell'Aviazione, intonato dalla musica del Presidio. Gli avieri presentano le armi. Il Ministro Balbo, seguito da Longo e da Maddalena, passa in rivista la compi. gnia e quindi, dopo la presentazione regolamentare, non appena S. E. Balbo con gli altri si avvicina sul piazzale, un nuovo delirante applauso scroscia per tutta l'ampia distesa. Cappelli, fazzoletti, labari, bandiere si confondono in un pittoresco agitarsi. Grida di evviva e - musiche si. levano con il formidabile urlo di un mare in tumulto. S. E. Balbo appare sasasosozisogvicoloti rastCPptaqugvefachtrcopedegrrosiDstS.lodolulezizismdialdo-valielilasol'imglgitneefcnco«almcechnlmnnrahvetiSelaIcnntdbdcl^ahmumQ^saldgltdambstltfsdti.commosso. Sosta un attimo sulla so- glla che prospetta il piazzale ed esclama: « Meraviglioso I Sempre in prima fila i milanesiI ». SI forma quindi un corteo di una trentina di' automobili. Sulle prime quindici prendono posto S. E. Balbo con 1 suol eroici compagni: Cagna, Venturini, Capànnini, Valle, Biseo, Carascon, Gadda, Maddalena. Cecconi. Dal Monte, Bernazzoni, Agnesi, Bonlni. Campanelli, Pifferi, Draghelll, Leonello, Bianchi, Giorgelli, Marini, Milia, Beraldi, Glutini, Bastianini, Balstrocchl, Gallo, Girotto, Franzoll, Recagno, Abbriata, Mancini, Longo, Napoli, Gasparri, Virginio. Cannìstracci, Vercellonl, Mangeri, Simonettl, Calò, Carducci, Moretti, Romin, Mascioll. Nelle altre prendono posto le autorità che erano radunate nella saletta reale, poi si incanala rigurgi tante la folla, mentre quella stipata lungo il passaggio e addensata ai balconi, presa da un fremito di commozione, grida 11 suo saluto Incessante. Lungo tutto il percorso sembra che le cose stesse prendano vita e abbiano una voce, tanto sgorga fragoroso e rimbombante l'applauso mentre una pioggia di fiori volteggia nell'aria •e si posa lentamente sul corteo delle automobili dalle quali i festeggiati rispondono con frequenti cenni al saluto trionfale. A Palazzo Marino Non meno spettacolosa è i'accoglien za fatta al valorosi dalla folla ammassata In piazza del Duomo e In piazza della Scala, entrambe parate afesta. Il corteo automobilistico attra- versa la via San Raffaele ed entra in piazza San Fedele poiché l'ingresso a palazzo Marino avviene appunto dailaporta fronteggiante 11 monumento aCesare Beccaria. Intanto I compagni rei Ministro dellana attraversano la sala donore, come è chiamato lex salone dei matrimoni, riservato ora soltanto al paesaggio di altissime personalità. Nel cortile la musica dei dazieri suona gli inni della patria e sotto il piccolo atrio e schierata la guardia d'onore formata di pompieri, vigili, dazieri, decorati di guerra e combattenti. I valorosi ospiti salgono lo scalone d'onore e, passando davanti alla lapide dei caduti, dove è schierata un'altra guardia d'dnore compo nadvdlnnhrudfsta di Militi nazionali dipendenti dalicscècsvComune, si recano nel gabinetto del Podestà, dove viene loro presentato per la firma l'albo d'onore del visitatori illustri di Palazzo Marino; quindi, attraversato il loggiato, raggiungono la sala che dà sul balcone verso piazza della scala, dove si affacciano S. E. Balbo, il podestà e poche altre personalità, mentre gli alri trasvolatori prendono posto al balconi laterali. E' indescrivibile l'flntuslasmo che per alcuni minuti domina la folla addensata sulla piazza che acclama a gran voce e alza le mani nel saluto romano. Allorché finalmente si ristabilisce 11 silenzio, prende la parola il podestà Duca Visconti di Modrone. Il Podestà ringrazia nel nome di Milano S. E. Balbo e i camerati eroi per la oro visita. La moltitudine è accorsa dopo la lunga attesa ansiosa per sautare 1 valorosi che con una impresa eggendaria hanno portato ai connazionali lontani dalla Patria l'attestazione della nuova potenza del Fascismo e hanno offerto ad essi la gioia di avvicinare ancor più 1 loro cuori alla grande madre, . A tutto il mondo — egli dice, rivolto ai trasvolutori - voi avete concessa una nuova prova che l'Italia fascista sa Impegnarsi iei cimenti più duri, sa osare oltre i imiti mai da altri sorpassati perchè la nuovo coscienza del nostro popolo sotto la guida del Re vittorioso, sotto 'impulso del Duce del Fascismo, si impone, cercando l'alloro nelle battaglie più aspre che chiudono in pugno l'olocausto del generoso sangue italiano Il Duca Marcelli Visconte di Modrone prosegue esaltando con una breve efficace sintesi le rapide fasi dell'epi afcissrioUvqzgLinMcIcn urrtimuntn «nntifìr-nto dai nnrl M-nt'co ardimento_ santificato dal puri eroi «che non chiusero gli occhi di fronteialla visione della morte- poiché in quel momento vedevano lontano, oltre l'Orceano, risplendere fulgida l'aureola che cingeva la vittoria». E conclude: 11 camerati capitano Luigi Boer, tenente Barblclntl, sergente maggiore lmbastarl e Foia, sergente Nensi, per noi non sono morti : essi rivivono nel nostri cuori ancora più grandi, anco- , ,ra più sublimi nel loro sacrifizio. Essi!hanno marcato con l'olocausto della: ... . . . .. I più puro vita la consacrazione del eroismo ». Applausi scroscianti ed alala frenetici accolgono le parole del podestà. Si Inneggia al Duce e a Balbo con un entusiasmo che travolge. Balbo parla al popolo Ma la folla vuole udire ora la parola del Ministro ed insiste in coro ad Invocare il suo nome. S. E. Balbo fa celino, di parlare. Alza e rialza la ma no come per placare un tumulto che non vuole esaurirsi II silenzio nontarda a" stabilirsi e la voce maschiadel generale comincia a diffondersi ben compresa anche dal più lontani: Cittadini milanesi. — Gli aviatoridella squadra atlantica vi ringrazianocommossi per il vostro Indimenticabi-le saluto, nei Quale si riflette tutta I« ^ ^llaprande metropoli lombarda. aliala d Italia che ancora una volta ha vinto il destino. Voi sapete, o camerati, che spesso un'ora vale tutta una vita Quando fiammeoola nella mente e nel cuore una grande idea Questa tede e non ali uomini che pas ^'Ì,TmÓ™™ ,3«;<m« "«ni ZkuSZZsone Disonna applaudlre jy0'""'0™0avuto la grande ventura di vivere suf-la immensità atlantica l ora più aran-de della nostra vita, ma non saremmogiunti alla mèta se non avessimo awu-lo una lede nel cuore, se non avessi-tuo sentito dietro di noi tutto il popolod'Italia che ci comandava di vinceread ogni costo. E non ultimo, anzi primo fra i primi, abbiamo sentilo te, nobile popolo di Lombardia; li abbiamo sentito comandarci di ghermire la vittoria, e la vittoria abbiamo ghermito.Camerati. Grandi cose può fare l'Italia, io lo so, perche velia vita ho avuto la fortuna di comandare più volte fieri campioni della nostra razza, insogna stringerci tutti attorno al Grande Capo, al Duce, e marciare compatti verso gli immancabili destini della Patria. Viva il Bel viva l'Italia 1 viv^a il Duce! Il breve, caldo, travolgente discorso del Ministro, specie' all'accenno al Duce, è soverchiato da acclamazioni entusiastiche, e un alala possente si alza da tutta la piazza e si propaga .alla folla che assiepa anche nelle vie adiacenti. La moltitudine sembra lne-a e o , , , , , , , , , e a . e e a e n sausta e non lascia la piazza se non quando S. E. Balbo è riapparso al balcone, due, tre volte. Cosi in questa atmosfera di delirio la manifestazione popolare è finitaMa occorre più di un'ora perchè 1 vari cortei che attraversano la città cantari do Inni e al suono delle musiche raggiungano le diverse sedi. Piazza deDuomo, piazza della Scala, Corso Vittorio Emanuele sono tutti un tappeto tricolore di manifestini. La serata alla c Scala » I trasvolatori hanno raggiunto ver so le 19,30 il loro albergo che lasciano dopo una breve sosta per partecipare al pranzo offerto al Cova In loro onore dal Comando della zona aerea territoriale. Allo spumante ha parlato 11 gen Bosio che ha inneggiato alla magni fica potenza dell'aeronautica italiana voluta dal Duce, e S. E. Balbo ha risposto con un'indovinata improvvi sazione » i- ooon c v o.ih» - Verso le 22.30 S. E. Balbo e 1 sttoeroici compagni sono giunti al teatroalla Scala nel breve intermezzo tra il primo e il secondo quadro del secondo atto dell'» Aida ». I transvolatorerano accompagnati dalle autorità prendevano posto In cinque palchi dprima fila e in altrettanti di secondfila. Appena l'elegantissima folla chgremiva ogni ordine di palchi si avvedeva della presenza dei trasvolatorlscattava In piedi applaudendoli lunalRomente mentre dall'orchestra prò- rompevano le note di «Marcia Realen e di «Giovinezza». Alla manifestazioa ne si univano le masse corali sphleajrate sul palcoscenico. Quindi i trasvoajlntorl assistevano alla rappresentazioi ne lasciando il teatro a mezzanotta|nuovamente acclamati dalla folla.