A bordo del " Conte Rosso,, coi reduci dall'impresa oceanica

A bordo del " Conte Rosso,, coi reduci dall'impresa oceanicaA bordo del " Conte Rosso,, coi reduci dall'impresa oceanica V> A n o s t k o INVIATO a a 7 o a o a a r Da bordo del « Conte Rosso », 18 notte. « Eccellenza, mentre invio espressione mia profónda .ammirazione ver Quello che avete compiuto, vorrei sapere da voi alcune cose per il mio giornale stop Quali sono le vostre impressioni, stala transvolata oceànica stop Quali sono i vantàggi morali e. materiali che ne sono derivali all'Italia stop Se sarà possibile stabilire una linea acrea Europa-America del. Nord stop Quando voi stesso tenterete con uno stormo questa transvolata stop Vostro devòtissimo .Morgan •. Questo telegromma è sialo inviato slamane da un giornalista americano con la radio del piroscafo Riancamano, sui auale, apprendo, e imbarcato il collega signor Morgan, grande amico ed ammiratore dell'Italia, in viaggio per New l'or/;. Contemporaneamente un altro giornalista, rappresentante un trust di alcuni tra i più, grandi quotidiani dell'America, salilo a Gibilterra sul Conte Rosso ih compagnia della comitiva di personalità italiane venule incontro al Ministro ed od suoi piloti, mi faceva oggetto di una persecuzione cortese per aver notizie sul « generale italiano ». Un uomo d'eccezione Poco prima, un rappresentante dell'industria e detta finanza tedesca mi confessava di non essersi 7)iaì incontralo con un uomo simile a Balbo; e, dicendomi d'essere sialo anch'esso pilota, mi assicurava di non aver mai veduto degli aviatori portati ad una più alta temperatura di entusiasmo e di passione. Ricordavo, ascoltando le considerazioni del mio interlocutore chcìrrnnirfn a Berlino, aat'aati ad. una imponente riunione alta Quale presiedeva anche il- nostro Ministro, un letterato, avviciiuitosl a me e indicatomi il generale Balbo, elle egli non conosceva, mi abeva detto: — Quello d un uomo cui vorrei stringere la mano; e la figura più interessante che ci sia Qua dentro. S. E. Balbo aveva cominciato allora a lanciare i suoi piloti attraverso l'Eu. roga ed a raccogliere i frutti della, lenta, paziente, tenace preparazione. Aveva già fatto quello che nessuno aveva tentalo di fare, aveva crealo, in poco tempo, in Italia, una. coscienza aviatoria, come il Duce l'aveva voluta. Grande interprete del pensiero del suo Capo, il giovanissimo Ministro aveva considerato che per essere condottiero di piloti bisogna, per prima cosa essere pilota; lo era diventato in poco tempo, prendendo il brevetto per ogni genere e tipo di apparecchi. Mi ricordo delle sue improvvise discese sui campi du ranic le manovre aeree nel dintorni di Padova. Quando nessuno lo attendeva, il Ministro piombava tra i suoi aviatori, saltava dalla carlinga, correva, sulle « posizioni », si rendeva conto delle fasi cosi mutevoli della manovra e ripartiva in volo, confondendosi con le pattuglie dei. cacciatori e con le formazioni dei bombardieri. Allora ebbe l'onore Ai presentare al Re, ad Aviano, i suoi piloti e le sue macchine. Ricordo ancora la sua spettacolosa discesa sull'aerodromo di Tempclhof, a Berli no, durante l'infuriare di un temporale clic squassava con le raffiche di pioggia, e di vento i metallici Imugars, come se fossero di legno e adesso n tanta, distanza da, allora, lo rivedo nel ricordo, ritto sulle ali del suo S. 5"p, ?ieflc acque del Polengi, a fiatai, dopo la trasvolata oceanica. « Ecco il generale... » « Ecco il generale », grida la folla. L'apparecchio di Balbo è ancora ìon lana dalla riva, ma tutti hanno già riconosciuto la caratteristica figura del pilota eccezionale. Egli Ita rimboccato le maniche della camicia, nera fino al gomito e con l'inseparatine bastoncino comanda la ma novra di ormeggio. Quando volge il capo, presentando il profilo del suo viso, la luce del tramonto gioca con la fiamma del, suo pizzo e con quella dei capelli scarmigliati dal vento intorno all'ampia fronte. Sulle acque verdi del Potcngi c'è un gran clamore di motori e una ressa dì ali venute qui dal cielo, le une dopo le altre, ordinatamente, lentamente, come se fossero stanche delle diviotto ore di volo ocea nico. Mezz'ora dopo il Ministro et ri ceve nella sua, cameretta di Villa Cincinnati, affabilmente com'è suo costa me, seduto sulla sponda del letto, sul quale non prenderà riposo che per poche ore. All'alba del giorno seguente, affac dandoci alle finestre del nostro albergo, lo vedremo su un motoscafo correre tutto solo verso il mare aperto per andare incontro all'esploratore Malocello. Soltanto la radio della nostra nave da guerra potrà metterlo in comunicazione 'con Roma e col Duce, al quale egli invia il suo memorabile rapporto. 1 piloti dormono ancora ■nella namcraia della scuola di Notai, gli uni accanto agli altri. V. telegrafo della \piccola città brasiliana sembra ubria- co di parole. ì telegrammi si accaln-t stano a migliaia; e le mani, dei iele-\ grafisti sì rattrappiscono per la la.li-\ca sui tasti della Morse; lutto il man do chiama, vuole sapere, vuol dire qualcosa. Balbo sulla nave da guerra, solo, lontano da. tulli, campila il suo rapporto pacatamente tino all'ultimo periodo. Tragica è breve come un singhiozzo, giunge la notizia che l'apparecchio di Voèr è perduto. Gli ufficiali di Marina si irrigidiscono sull'attenti, lo radio strepila nell'alto silenzio nuitiuii.no, mentre il foie incendia all'improvviso il paesaggio tropicale. Un'ora dopo il Ministro, nell'improvvisata sala da. lavorò, delta l'ultimo capitolo del suo libro sul volo oemnico che oggi vedrà la luce nell'edizione Mondadori. Vibrazioni sull'Oceano Tra fioche ore saremo a Genova. V'ori salpiamo quali accoglienze prepari' l'Italia ai suoi eroici, piloti. L'eco dell'entusiasmo e dell'emozione suscitati daU'epico avvenimento è giunto finora come una vibrazione confusa ma potente. Le. navi che solcano l'oceano, mentre noi navighiamo sul Conte Rosso verso l'Italia, hanno lanciato per radio il loro saluto al Ministro ed ai suoi piloti, facendo giungere loro, traverso gli spazi, parole di plauso e di ammirazione. 1 piccoli bastimenti mercantili sperduti chissà dove nell'immensità dell'oceano, le sontuose motonavi, le imponenti navi da gurra dai nomi rudi e gloriosi, hanno confuso nei vari, idiomi il. loro evviva all'impresa compiuta daXI'axiazione italiana. La voce della patria intanto ci viene incontro a raffiche fin da quando il Conte. Rosso, fermandosi per brevissimo iefnpo a Las Palmas nelle Canàrie, ha dato modo ai nostri connazionali che vivono in quel paese di plaudire al transvoìatorl. A Gibilterra, per la se eonda volta abbiamo jireso contatto con la. patria; a Barcellona abbiamo sentito in pieno i. primi balliti del grande cuore italiano ed. ora vediamo finalmente le sponde della riviera degradare dolcemente verso il. mare. Tra poche ore saremo a Genova. I transvolatori sono tutti sul ponte con gli occhi lucidi dall'emozione dalla gioia. Sono raggruppati a due a due come erano nei loro apparecchi: il colonnello Maddalena e Ceeconl, Il maggiore Longo e Bonino, Canisiracchi e Ver celioni, Braghetti e Leoni, Meticci e-Questa, Agitesi e Napoli. Marini e Miglia, Baistrocclii e Gallo Rao chi. lì Ministro — col generale Valle, il suo aiutante, dì volo maggiore Colina e il capitano Bisca — segue con lo sgunriìo la scia della nave. Questo viaggio che alla nostra ir pazienza sembra interminabile questa traversala che dura, da 11 giorni essi l'hanno compiuta in poche ore e font cercano sul cielo che li sovrasta i se gni invisibili ma incancellabili del. loro fulmineo passaggio. E' ormai lontano il periodo di severa preparazione pus salo a Orbelello, eppure è ancora cosi presente nel loro spirito se li interro ghl ad. uno ad uno, che pare di viverlo non soltanto negli episodi più significativi ma anche nei particolari della vita comune, quotidiana. Da Orbetello a Porto Natal Balbo è tra loro, ospite del. piccolo alloggio che occupa il comandatile Maddalena. E' ti più calmo e il più sereno di tutti. La sua risala piena, so nora, giovanile ha la potenza di cai mare tulle le ansie e placare i piccoli nervosismi che inevitabilmente si via infestano alla vigilia delle prove più dure degli speciali voli di allenamento. Il Ministro vola con loro nella prò va notturna da Orbelello a Cariogena il suo apparecchio è in testa durante le olio ore del volo che il gruppo coni pie a Trapani; quando non si lavora egli accompagna i suoi ■ piloti, al pie colo cinematografo di Orbetello, che attende gli ufficiali per iniziare lo spettacolo; oppure, a notte inoltrata, il Mi nislro irrompe nell'alloggio di Piotisi gnor Ferrari e lo. obbliga ad alzarsi per accompagnare al pianoforte vecchie canzoni di guerra. Vna parola, un sorriso, un'occhiaia del loro Capo e i piloti sono elettrizzali. Non vi A ostacolo che egli non superi con una elasticità spirituale che riempie di stupore e an clic di una certa inquietudine qucll che con. lui non hanno una qualche dimestichezza. Egli può passare, come un ciclo marzolino, dalla serenità più trasparente all'impelo temporalesco; e non è raro il caso di vedere i suoi occhi riempirsi di una insospettabile tenerezza o di una profonda malinconia. A Rio erano quasi lucidi di lacrime quando, dal ponte del Conte Rosso vide volare nel la, baia il suo S. 55, quello col quale ha compiuto la trasvolata e che è rimasto in Brasile. Alle 6,30 del 17 dicembre, Balbo ha dato l'ordine delta partenza. Poche ore dopo, fra la Corsica e la Sardegna, la formazione entra in pieno ciclone, quello che due giorni prima era slato t segnalato ma che i bollettini, mtitcoro\ logici davano ormai per nullo. Da\vanti alla, furia dell'uragano, il. grvpà e i , o e l , i e o o l o a e a l , , o a i t o o i o a o e ù i ù e e r e o à e e o i l e a e a o po si divise in due; una metà raggiunge Los Alcozares nella baia di Forte di Campo, l'altra discende allo Bacar!. Per lungo trailo gli spruzzi delle onde superano la quota degli idrovolanti che volano a cento metri. Si procede fra uno. nube di acqua polveizzala e accecante e. si. discende sul mure procelloso. Il Ministro aiuta a liori: in secco il suo apparecchio. Mobilila, cento pescatori, elle non sanno opporre un riflttio al suo invilo, ne diventa il capo al quale obbediscono senza discutere. Finita la manovra, che i piloti di apparecchi francesi rifugiati con oravi avarie nella baia osservano con ammirato stupore, corre in auto a Palma di Majorca, prende il maro su. una lancia, arriva u bordo di una.nave .italiana c si fa presentare al comandante dal maggiore Longo. il comandante, a tutta prima, non crede che l'uomo inzuppato da. capo a piedi, scarmigliato, senza nessun seguilo, sia il Ministro dell'Aviazione italiana. Soltanto quando lo sente parlare, se ne convince n allora con gentilezza estrema mette a disposizione del generale tulli. ì -mezzi, chetali ha a. bordo Balbo non vuole che la radio; vuole sapere in sorte toccata agli apparecchi che hanno proceduto per Los Alcazarcs e soltanto quando gli viene risposto che hanno ammarato e che sono al sicuro, si decide a concedersi' un poco di riposo. Salato latino I pescatori lo accolgono nell'unica cantina, e lo fanno accomodare accanto al fuoco. Ut fiamma che arde.nel focolare si rifletta nei suoi òcchi. Bisogna partire, partire subito. Due giorni dopo il sito apparecchio, là squadriglia verde, i due apparecchi officina, decollano con un mure spaventoso e raggiungono gli altri. Il Ministro e i piloti sono ritti sull'attenti davanti al comandante dell'aeroporto spaglinolo. E' un vecchio ufficiale con I cajielll brizzolati, con una gran barba bianca. Balbo, nella sua sensibilità sempre vìgile, sente la grandiosità del momento. E' un bravo soldato spoglinolo che saluta i bravi saldali italiani alla vigilia della favo Iosa avventura. Egli non è più il Ministro davanti ad un ufficiale-, è un uomo davanti ad un altro uomo che parla a lui e ai suoi piloti, con la voce di un padre. E il discorso del vec cliio soldato Ialino comincia infatti con un « figliuoli » che discende fino al cuore. Come è grandiosa, la. cronaca di questa impresa attraverso la laconicità dei discorsi di. quelli che l'hanno vissuta. Me l'hanno narrata cosi, senza guastarla con un aggettivo, senza torme Mutria, con una riflessione o una. consid e nazione personale. Tutto il racconto cammina e fila, a scalli, senza, colorazioni letterarie._ L'arrivo a KocnUra me lo descrivono cosi: « Vi era molla nebbia, l'acqua era invisibile, si correva il rischio di infilarsi. Siamo discesi uno alla volta mentre gli altri seguitavano a. volteggiare sulla città in attesa del loro turno ». Basta! Ve ne è di troppo per chi suppia anche lontanamente che cosa voglia dire discendere sull'acqua senza vederla. E poi la trasvolata sulle coste del Rio de Oro tra accecanti nuvole di sabbia, le. notti passate sotto la tenda in margine al deserto sahariano, spettrale e colmo di tristezza. Finalmente l'arrivo a Bolama il giorno di Natale. II Ministro vuole che lo si festeggi a bordo e il giorno dopo prende possesso del villaggio e diventa l'idolo del Mori ai quali regala 4 mila latte con le quali si era trasportata la benzina perchè con quelle costruiscano un nuovo paese lucido e sonante, splendido come .se fosse tirato su con foglie d'argento. . Tradimento lunare In questo turbine di vita coloniale, nella caldura tropicale che assopisce tutte le energie, il Ministro preparali volo transoceanico. Si è aìlla vigilia della partenza che dovrebbe av venire alla mezzanotte. Il generale ordina invece clic avvenga, un'ora, dolio per arrivare nella zona dei piova schl quando comincia l'alba. La luna tanto attesa non c'è. La luna — alla quale la sera prima i piloti avevano lanciata un grande applauso allorché la videro sorgere, proprio come a una grande attrice quando si ■affaccia al palcoscenico — quella, sera non è comparsa. E' rimasta dietro la cortina di nubi Si parte lo stesso: è deciso. Le barche sfilano davanti aita nave Alice. Sono nere e neri sono gli uomini chinati sui remi. Scivolano come ombre sui mare d'inchiostro. 1 piloti si alzano sui sedili per salutare il loro Ministro che risponde tagliando l'aria noi frustino. Gli abitanti del. villaggio si schierano sulla riva. Il blocco d'e¬ bano è di una immobilità estatica. Gli itlrovoiantl non si vedono più. sono andati al largo e decolleranno contro terra. Dove è la terra? Dove è l'acqua? chiederanno appena distaccati dalle onde i piloti clus lauderanno a duemila giri le loro macchine. La formazione si cerca, si compone nella notte. Gli. eliografi, palpitano, le scie frettolose dei fattali dì. navlgazlo ne vanno come lucciole inebriate dalle vertigini. Sotto canta l'Oceano invisibile. All'alba, quando non è più necessario, ecco la luna tanto limpida che segna ancora. H mare lattiginoso con un ricamo di argento. Il Ministro ed i suol ufficiali non ■hanno ancora abbandonato con lo sguardo la lunga coda di. spuma che il Conte Rosso si lascia dietro di sè. Sorride, prossimo, l'itailco paesaggio della Riviera. Tra. poche ore, nel. pomeriggio di. domani, saremo a Genova e U nostro popolo abbraccerà l suol piloti. Ma S. E. Balbo rompe l'incanta dei pensieri assortì con vna di quelle risate che fanno trasalire. Egli brandisce il telegramma del giornalista amcricano Morgan e lo sventola giocondamente esclamando -. « Questo caro Morgan vuole supere quando attraverserò un'altra volta l'Oceano per andare nell'America del Nord. Ebbene lo saprà quando gli stringerò la mano a New l'orli ». Egli ha pronunciato queste parole con un'enfasi così giovanile, con un pigilo di sfida così baldanzoso che i suol piloti non sanno trattenere un applauso. Mentre salgo sul ponte a portare questo mio telegramma al radiotelegrafista non posso far a.meno. di chiedermi se tiuesto è l'uomo, lo slesso uomo che dal suo. apparecchio in pieno Oceano ha radiotelegrafalo- , Mamma, questa notte ho sentito la tua preghiera salire a Dio ». ERNESTO QUADRONE.