I Principi di Piemonte Ira seimila dopolavoristi convenuti a limone di tutto il Piemonte, dilli Lombardia e dalla Liguria

I Principi di Piemonte Ira seimila dopolavoristi convenuti a limone di tutto il Piemonte, dilli Lombardia e dalla Liguria I Principi di Piemonte Ira seimila dopolavoristi convenuti a limone di tutto il Piemonte, dilli Lombardia e dalla Liguria Limone Piemonte, 9 mattino. « Fieri e orgogliosi di sapervi tra di loro... ». diceva ieri l'on. Starace portando il saluto dei dopolavoristi ai Principi di Piemonte. Fieri, orgogliosi e felici. Attorno agli ospiti augusti, i seimila dopolavoristi sciatori del Piemonte, della Lombardia e della Liguria si sono stretti amorosamente, non gioia. Quando Umberto di Savoia e la Principessa Maria sono scesi dalla tribuna eretta nel Vallone di S. Giovanni, dove erano stati ossequiati dall'ori. Starace gdippccs. ... . ai. • e dalle autorità, e si sono portati sul vasto campo brulicante di sciatori e di sciatrici, venivano letteralmente serrati in una cerchia di entusiasmo dall'esercito dei dopolavoristi, che, tolti gli sci, facevano prima ala ai Principi con un originale « presentat'arm • : i lunghi arnesi ritti verso il cielo sereno, poi li circondavano, trascinandoli con loro, come compagni desiderati, tra canti ed evviva. La Principéssa Moria aveva poco prima ricevuto l'omaggio floreale da due Piccole Italiane di Limone, delicati fiori di serra, che venivano gelosamente stretti al cuore dalla donna squisitamente gentile, quasi a preservarli dal rigore della temperatura. Altri fiori la Principessa Maria — cosi ama chiamarla il popolo — riceveva poco dopo da -mani gentili, nel tepore del salone che: la ospitava col suo augusto consorte, per t'asciolvere. La Principessa sorrideva con il sno sorriso buono, ed appariva commossa. Stringendo le mani che porgevano un po' tremanti l'omaggio delicato, dai suoi occhi appariva l'intima gioia. Ringraziava semplicemente, affettuosamente : « Grazie, grazie, che bei fiorì... ». Il salato dell'oli. Starace 11 Principe Umberto e la Principessa Maria, che vestiva un'ampia pelliccia bu uno sportivissimo abito da sciatrice, erano giunti a Limone in automobile poco prima delle undici, attesi dall'on. Starace e dalle numerose autorità presemi. Immediatamente, senza soste, essi si recavano sul campi di neve, dove dal mattino i dopolavoristi stavano compiendo le prove per il brevetto di sciatore, tra grida di evviva ed agitarsi di gagliardetti, di bastoncini, di sciarpe, di fazzoletti. La musica che stava suonando in quel momento veniva soverchiata dalle acclamazioni e dagli entusiastici evviva dei presenti. Il Vallone di S. Giovanni preseniava un aspetto magnifico. Le montagne circostanti, spoglie in gran parte di neve, frastagliantisi nitide nel cielo azzurro, facevano corona alla grande distesa di neve, che appariva come un bianco tappeto steso in una sala enorme piena di folla multicolore, in un convegno di eccezione. La voce dell'ori. Starace gavaisuenzio l o e a a e e o o a l i i e l o o e i a e a e e a porgere il saluto igli ospiti attesi. « Olire cinquemila dopolavoristi, scia tori del Piemonte, della c Lombardia deila Liaurla qui convenuti vi saluta no. Altezze Beali, a nome di lutti i dopolavoristi italiani. Fieri ed orgogliosi di sapervi fra di loro nell'odierna suguesliva manifestazione, polche ognuno di essi ha ben presente ni proprio pirito che sui monti sono i. sacri ed inviolabili confini della Patria. Altezze. Reali, i dopolavoristi, italiani, che servono il Regime in purità di intenti e con ferma fede, vi rinnovano a mezzo mio l'espressione della loro sincera devozione, che estendono all'augusta vostra Casa, della quale il Fascismo vuol essere consideralo ueloso custode. Dopolavoristi: Per le Loro Altezze i Principi di Piemonte. A noi!'. Un lungo grido accoglie l'ultima parola dell'on. Starace. Dai seimila petti, come se uscisse da uno solo, poderoso, immenso, si leva il grido di risposta: < A noi 1 ». Dopo, il Podestà di Limone, avv. Berardengo, offre due distintivi d'oro dello « Sci Club » di Limone, che i Principi si appuntano subito sul petto. 11 conte Toesca di Castellazzo offre a sua volta due distintivi di brevetto di sciatore dopolavorista. In quel momento vi sono nella tribuna, attorno agli augusti ospiti, tutte le autorità convenute a Limone. Oltre all'on. Starace, vice-segretario del Partito e presidente della Federazione italiana deli'escurionismo, sono il gr. uff. Berretta, segretario generale della Federazione dell'escursionismo e del Dopolavoro, S. È. Chiesa, Prefetto dl Cuneo, il Console generale Mastromattel. il generale Argenterò, comandante interinale della Divisione di Cuneo, l'on. Imberti, Podestà di Cuneo, il comm. Bonino, segretario federale di Cuneo, il comm. Celso Coletti, segretario federale di Aosta, il cav. uff. Toselli, preside della provincia di Cuneo, il console Cisotti, comandante della 3* Legione Mi- lizia di Cuneo, il comm. Bossi, il maggiore Quiirico, comandante del Presidio, il comm. Giro, ispettore dell'O.N.D., il prof. Vigano, segretario della « Fie >, il conte Toosca, segretario della € Fie » per il Piemonte ed interlnaimente per la Liguria, il comm. D'Elia, segretario provinciale del Dopolavoro di Milano, il comm. Gasparri, segretario provinciale del Dopolavoro di Torino, il comm. Anghillerl, il comm. Serra, questore di Cuneo, il dolt. Lazzottl, ti comm. Cirio ed il cap. Moccaflghe che lnlcmaii •> i , „j r, diressero il servizio sanitario, ed » 1■ 'mestetsKgeom. Grazioli che con il conte Toesca, anima della manifestazione, ed altri volenterosi dello Sci Club Limono e dell'Ente turistico, prestò valido aiuto nell'organizzazione della eccezionale adunata. L'animazione a Limone incominciò presto ieri. Cinque treni speciali giunsero di buon mattino, quando il cielo appena cominciava ad imbiancarsi nell'alba gelida, cinque treni che giungevano ansimando per l'erta e tortuose strada ferrata, stracarichi, gettando a tratti il loro fischio acuto tra le montagne ancora vestite del buio della notte. Seimila dopolavoristi portavano qalei convògli pei quali il capo compartiménto comm. Ehrenf-reund si eira molto interessato da Torino, da Milano e da' Genova' - Sl.amo1 -ormai abituati all'esodo domenicale degli sciatòri, ài canti," ai chiassosi arrivi nelle località più frequentate, ma lo spettacolo dell'arrivo di questo véro e proprio esercito di sciatori del dopolavoro, costituisce sempre ima cosa ecceaionaJe, che par sempre nuova, perchè ancóra non siamo abituati" a pensare che tanti giovani vadano oggi in sci. A Limone si è dormito poco nella notte dal sabato alla domenica. Poco 0 niente. SI attendevano gli Ospiti che sarebbero arrivati all'alba, ed anche prima quando la luna inargentava ancora, come in un fantastico scenario. 1 ghiacciai lontuni è suggestivi nella notte stellata, piena di silenzio. Poi la caratteristica, sfilata: gente, gente di continuo, ininterrottamente. Una foresta di sci. Tutta la gamma dei colori dal rosso vivo, al bleu, ai! verde, alle mezze tinte modeste. Tutte-le foggie del vestire sportivo, dagli-sweater alle giacche a vento, dai giubboncini corti ai lunghi soprabiti. Ve n'eTa per tutti i guel:. Gioventù allegra e gagliarda GB alberghi venivano intanto presi d'assalto. Era necessario un po'.diri- «taro nrim« rii in'riairi. la fatica. Der'hoto prima ai m.ziaire la lanca per Il «brevetto», ristoro che poteva es-|sere sotto forma Ai un corroborante i« grappino» o di una colazione eneia aveva tutta l'aria di un pranzo. La prova per 11 • brevetto » non era delle più facili questa volta. Gli aspiranti daveva.no compiere un percorso superiore ai sei chilometri che comprendeva salita e discesa. Partendo vicino alla stazione essi dovevano giungere alila borgata dei « Tetti Brich » dove era posto il controllo, per arrivare poi al cosidetto «campo degli Inglesi ». lina prova seria e discretamente difficile come giustamente si richiede a chi voglia ottenere il brevetto dd sciatore dopolavorista. Società e gruppi di dopolavori aziendali ve n'erano molte, circa ottanta, e come abbiamo detto del Piemonte, della Lombardia, e deila Liguria. Numerose quelle lombarde e tra queste notata quella dell'i!. E. Bresciani con una numerosa squadra elegantemente vestita in bianco e bleu. Davanti a tutti camminava un... alfiere' che recava um grande cartello con la scritta : < Som enei de la vaghezza •. Numerose le Società torinesi. Erano largamente rappresentate: l'Unione Esemrsionisti, l'« Li gei ». la Giovane Montagna, la • Sol », l'< Alfa », l'« Alpe », l'« Edelweis », la Pro Arte Cultura, l'Escursionisti d'Italia, l'Ada, la Bessaneee, l'Ala, la Taurj e tra t dopolavoro: « Des », Fait, Stige, Sten. Azienda Tnamvie Municipali, Pubblico Impiego, Fiat, Spa, Erano rappresentati inoltre il Gruppo Rionale « Mario Gdoda • e la sezione turistica della O. N. D. La valile d'Aosta aveva inviate delle graziose signorine nei costami dei diversi paesi. Originali quelli dà Courmayeur e dl Cogne e delle Valli del Canavese. Un gruppo in abito rosso-, i giovanotti in cilindro recavano alcune fisarmoniche, con le quali deHiziairaaln a lungo, alternando il canto, I compagni. Una novità nell'adunata di questo anno è stata data dall'intervento di una numerosa carovana di motociclisti del Moto Chib Torino, guidati dal rag. Bocca, ispettore del M. C. d'Ita¬ gi., >, » er o o, nil eti he dpsbplplia. I sessanta motociclisti dimostrarono rara perizia. viaggiando compatti nella nebbia priir|a e sulle strade ge late dopo, tra Cuneo e Roboante. Il banchetto conVsSa MìÈTmtjS%*con ia sfilata dUuttt i partecipami a' | gberdcconvegno, inquadrati militarmente, at traverso te imbandierate strade di Li mone. 1 Principi di Piemonte assiste vano con l'on. .Starace e S. E. Chiesalla pittoresca sfilata dal terrazzo del- r, „ . c » 1 Hotel Exeelsior.. Al loro indirizzo si b■ 'rinnovarono le entusiastiche dimostro- tzloni dei dopolavoristi. Per più di cmezz'ora la strada echeggiò di evviva le di alala. Il Principe e la Prinoipes- esa rispondevano» (sorridendo e sata- etendo con la mano. Numerosi mazzi Pli «ori vennero geMaii alla Princi-"t>es«a Aioimi ,rt,w,L: v;i asTsnarnaS;!^^ ^ S*83J°- aUri rSegui m nfn ?i' 20v?- &par.ee naròno i P^tS!; , t ^ *KKiW e le Autorità. ^polo "d 2h mb" %ÌSÌ 91 TlVT 'fora .LSi ^ ,C"0 contihuaron» 18 LIrnnl ?. om«in mezz0 a11? plu «grande jiiiegrla. fino a quando le pri-1 ea, ri e o e ò no si nonle lapo si da ai gli vi lo ro osa a, a gla co me ombre della sera calarono. Poi l'esodo rumoroso; i treni carichi che ripartivano tra canti e saluti gridati a gran voce tra gll^amicl di un giorno: promesse di ritorno,- diserte luture; ap. ! puntamenti per lunghe scivolate... Sul- la strada la lunga carovana delle au- ! tomobiii e delle motociclette che si sé- ! guivano lentamente e ordinatamente, I Principi lasciavano Limone in automobile nel pomeriggio, accolti ancora dà applausi calorosi che 1 dopolavoristi non si stancavano di tributare agli ospiti augusti che per un giorno e gioconda vita della montagna. GIUSEPPE TONELLI. avevano voluto vivere òon loro la sana !'