Le accuse di Gandhi

Le accuse di Gandhi Le accuse di Gandhi « Continuano come W passalo gli assalti contro I cittadini Innocenti. Uni processione di donno i stata sciolta con la forza; alcune afferralo per I capelli e colpite a calci » Londra, 6 notte. Gandhi, abbandonando ogni forma di attività politica e separandosi dai suoi amici e compagni di lotta, si è rinchiuso per due giorni nella cameretta di una clinica di Lucknon, ove giaceva gravemente ammalato il u pandlt > Notila! Nehru, della vecchia guardia nazionalista, il quale, sino a pochi giorni or sono, malgrado 11 peso degli anni e la gravissima ni alatti a, ha continuato a capitanare 11 Comitato di azione del Congresso. Il settantenne i leaden era stato trasporato a Lucknon per subire una cure radioterapica, e Gandhi, appena ter minata La discussione del Consigli» direttivo del Congresso di Ailahabad. era corso a tenere compagnia all'ami co, a colui che lo aveva aiutato con a sua energia ferrea e la sua saggezza a fondare 11 i swaraj » o partito dell'Indipendenza. A fianco del letticclolo di Nehru, Gadini ha trascorso due giorni, senza allontanarsi un solo stante dall'infermo. Questa sera un telegramma da Ailahabad annuncia la morte del • pandlt » Nehru e la prò fonda costernazione che la notizia ha suscitato negli ambienti nazionalisti dell'India. Lo stesso Viceré lord Ir ving, appena comunicatagli la notizia, ha inviato alla vedova un telegramma di condoglianza cosi conce' pito: «Il Vicere delle Indie e lady Ir ving sono addolorati nell'apprendere la notizia della morte di vostro marito e Inviano a voi e alla vostra famiglia questo messaggio del loro sincero cordoglio e del loro rimpianto ». A fianco del morente si trovavano oltre a Gandhi la signora Nehru e il figlio, 11 « pandit > Jawaharlal Nehru, presi' dente dei Congresso pan-indiano, ohe venne liberato dal carcere giorni sono per poter accorrere presso il padre moribondo. La salma di Nehru è stata trasportata oggi nella grande sala centrale di Lucknon e durante l'intera giornata la folla vi ha sfilato dinanzi, in silenzio e a capo chino. Al cadere della sera un Immenso corteo si à formato e la salma è stata condotta attraverso le. strade di Lucknon sino alla stazione, per essere trasportata ad Ailahabad, ove è giunta nella nottata. Onoranze solenni saranno tributate al defunto e si ritiene che nel corso della cerimonia di domani, che si svolgerà 6ulle sponde del sacro Gange, Gandhi prenderà la parola parlando dell'opera compiuta da Nehru in favore della liberazione dell'India e definirà con pifi chiarezza di quanto abbia fatto fin qui 11 suo punto di vista sulla Conferenza pan-indiana di Londra. Il Vicere < caro amico » di Gandhi Per ora Gandhi si rifiuta recisamente di pronunciarsi sul progetto costituzionale federale e sembra più che altro preoccupato in questi giorni di creare una nuova serie di imbarazzi al Vicere, chiedendo, come ha fatto ieri, che una severa inchieste venga subito Iniziata sull'operato della polizia nelle ultime dimostrazioni nazionaliste. In una lettera Inviata al Vi cere, Gandhi lo chiama « mio caro amico », con immenso scandalo di co loro che in India e in Inghilterra chiedono ohe 11 • mahatma » sia acciuffato una seconda volta dalla polizia e ricondotto là donde non avrebbe madovuto uscire, e cioè nelle carceri dPoona. Gandhi chiede la nomina duna Commissione di inchiesta sulle « atrocità poliziesche ». Della lettera però non sono noti che il capo e la coda, perchè oggi si apprende checontrariamente alle Informazioni diramate dalle agenzie, il documento non consta di poche righe, ma di moltissime pagine. E" chiaro che Gandhi, rivolgendosi direttamente al suo « caro amioo » perchè ordini Immediatamente una inchiesta, deve avergli comunicato una lunga serie di fatti e di attscandalosi. Un'eco helle gesta poliziesche in India è giunta a Londra per il tramite di una lettera Inviata giorni or sono da una notissima personalità laburista inglese al Manchester Guardian. A giudicare da quello che narra questo informatore .testimonio oculare di tremende scene di brutalità, non si può contestare la serietà deila richiesta dGandhi e dei suol reiterati avvertimenti, secondo 1 quali non esiste alcuna possibilità di una serena discussione sul progetto di costituzione sino a tanto che il paese rimane condannato a vivere in una atmosfera di violenta repressione, come quella che si è ormai stabilita in India. Oggi il Daily News pubblica a questo proposito un telegramma rlcevut» da Gandhi in risposta alla domanda di una opinione sulla conferenza di Londra, rivoltagldal giornale. « In risposta al .vostro telegramma — dice il mahatma •- mi trovo nella incapacità di enunciare una opinione finale sulla conferenza londinese, ma ciò che mi tormenta è l'aspetto che assume qui la situazioneSe la Conferenza ha realmente offerto la libertà all'India, un contraccolpo di questo orientamento avrebbe dovuto farsi manifesto in questo paeseal contrario, ciò che scorgo è solo la prosecuzione inalterata della pili feroce repressione. Continuano come in passato gli assalti contro I cittadini Innocenti, e persone rispettabili sono sommariamente e senza ragione apparente private dei loro beni mobili e immobili per mezzo di una spmplice azione esecutiva. Una processione di donne è stata sciolta con la forza: esse sono state afferrai0 per 1 capelli e colpite a calci. La continuazione di questa repressione renderà Impossibile al Congresso di cooperare con 11 Governoanche nel caso in cui le altre difficolta fossero rimosse ». Le richieste del cmahatma» Gandhi, in altre dichiarazioni fatte in India, chiede poi come condizione preliminare a una qualsiasi presa in esame delle proposte della Conferenza di Londra la restituzione del beni privati confiscati dalle autorità. Se questa domanda sarà mantenuta, la collaborazione di cui Gandhi ha fatto parola nel suo telegramma al Daily News dovrà essere del tutto esclusa. Il sistema della confisca dell? proprietà private in India, ha creato, infatti, una tale complessità di problemi che anohe con la migliore buona volontà sarebbe difficile alle autorità responsabili di tro da queste rendite mediante il semplice giuoco dell'offerta in vendita all'asta, ma poi che 11 gandlsmo si trasformò in una colossale forza nel paese e il partito dell'indipendenza da aggruppamento di soli intellettuali divenne il partito della nazione, non fu più possibile ' alle autorità di trovare acquirenti per le proprietà confiscate. Ai- a a e i i o a o e l i i e a a , n vare una soluzione. I*e confische sono avvenute e continuano giornalmente ad avvenire a danno del nazionalisti indiani ohe si rifiutano di pagare le tasse sia del catasto sia di ricchezza mobile che del reddito. Il rifiuto al pa- gamento è in generale seguito da una abbondante bastonatura da parte dei Upoliziotti che accompagnano 1 funzio- nari incaricati della riscossione delle !tasse e ,in seguito, dalla confisca se- |duta stante della proprietà. Qualche giorno dopo, essa 6 posta all'incanto, ma quando la campagna gandisto era 1alle sue prime armi le autorità riuscì- ^vano a raccoglier, abbondanti somme jlora queste proprietà vennero poste in vendita all'asta su prezzi iniziali egua- li all'ammontare del debito del con- tribuente evasore. E' cosi che taluni immobili di un valore talvolta di qual- che miglala di sterline sono stati posti in vendita per una ventina di sterline e acquistati spesso da sudditi Indiani membri per la maggior parte delle caste diseredate e ignorate dal nazio- nallsmo Bandista. Nessun indiano estraneo alla casta dei paria ha mai voluto acquistare anche per pochi sol-tìi le proprietà confiscate dalle autori- tà, salvo casi eccezionali nei quali de- gli indiani agiati compravano terre e case per consegnarle il giorno dopoalle vittime della, repressione gover nativa. Le autorità sembra abbiano facilitato con tutti 1 mezzi a loro disposi¬ zione l'acquisto delle proprietà cadute nelle mani loro da parte di paria e quando questo loro atteggiamento è stato denunciato al gran pubblico indiano, essi hanno replicato che non era male che ai paria fosse dato 11 modo di acquistare un palmo di terra e magari una casetta perchè trasformando i paria in piccoli proprietari si colmava lentamente l'abisso scavato dalle tradizioni religiose indiane, trata casta elevata della società e quellapiù bassa. Si scavava, cosi, come as scriva l'informatore del Manchester Guardian, un abisso di risentimento e di odio ancora più incolmabile tra la grande massa del popolo indiano e quegli indiani trasformatisi in proprietari impadronendosi per pochi soldi e quasi di contrabbando dei beni di coloro che lottano per la liberazione del paese. Gandhi e 11 Congresso esigono ora la restituzione di questi beni o, in altre parole, lo sposseesamemto del nuovi proprietari, sudditi leali dell'Inghilterra, ordinati cittadini, e regolari par gatori delle tasse erariali. Ma chi 11 spossesserà ? Non le autorità, che 11 hanno trasformati in buoni borghesi, più o meno agiati perchè in tutti i casi si imbatteranno in un labirinto di difficoltà legali ed economiche. I nuovi proprietari infatti, hanno Investito nelle loro terre somme ottenute dalle banche 11 più delle volte ipotecando le proprietà stesse appena acquistate. Indipendentemente da queste difficoltà, ve ne è una che le supera tulte: il Congresso chiede l'abbandono del re- tnì ™„S?2f LT?^.!Tmf^SSSe ™ "„£°S ,™JJ»S ma non si impegna affatto a ordinare la cessazione della disobbedienza e meno ancora a consigliare ai suoi membri e alla massa indiana l'adem- . Pimento dei loro doveri di contribuenti. R. P.