Raffica di scandali a New York

Raffica di scandali a New York Raffica di scandali a New York La triste piaga - La feroce moralità del codice e la dilagante immoralità - L'onore dei cittadini in pasto alla irresponsabilità della stampa - Il caso di una « diva » NEW YORK, gennaio. New York è investita da un'altra raffica di scandali. Come se non bastassero quelli politici ed amministrativi, come se le varie rackets della criminalità organizzata non fossero sufficienti a mettere in pericolo continuo la vita e ali averi dei cittadini, si è rivelata l'esistenza di una vice racket che preda e prospera sul disonore delle donne. Non vi fanno parte, come si potrebbe credere, gli elementi più. infimi dei bassifondi, ma la polizia stessa o, per meglio dire, quella parte del l'organizzazione poliziesca che va sotto il nome di vice souad, o squadra del buon costume, come si direbbe da noi, oltre a magistrali, avvocati, politicanti influenti, bondsmen o prestatori di cauzioni {questa è una professione riconosciuta in America), agenti provocatori, tenitori di locali pubblici legati all'organizzazione criminosa. E' un'ondata dì fango che insozza la città e lo Stato tutto, una delle maggiori rivelazioni di putridume che abbia disonorato la più grande comunità degli Stati Uniti in molti anni. E sì, che ver il passato ì vergognosi casi di corruzione pubblica ve nuti a conoscenza della cittadinanzanon sono stati nè infrequenti, ni di piccola portata. Immoralità di puritani Per comprendere i fatti venuti alla luce in questi giorni occorre rendersi conto dell'ambiente morale che ne rendè possibile lo svolgimento. I legislatori americani del passato appartenevano quasi tutti alla razza anglosassone, discendenti, cioè, di quei puritani che lasciarono l'impronta della loro personalità nei costumi e nelle concezioni morali della nazione. Nel formulare le leggi sul buon costume essi, come i loro padri, erano ossessionati dallo spettro del vizio che vedevano personificato sotto tutte le forme e specialmente in quella, più peri colosa e. meritevole dì lotta tenace senza quartiere, della concupiscenza. La preoccupazione di combattere il vizio e soprattutto la sua commercializzazione, persino il sospetto ch'esso .potesse esistere camuffato o nascosto dietro apparenze innocue, raggiungeva la frenesia isterica. Naturalmente come avviene in coloro che sono allevati in un'atmosfera di repressioni -psichiche, di astensioni, e di ossessioni del peccalo, essi sviluppano sovente un'anima da sadisti. E' lo stesso caso di Quel giudici del medio evo, i qualisotto il pretesto di strappare al reo la verità, godevano nell'infìiggere i supplìzi e nell'assistere allo strazio del condannato. Qui dove si tiene tanto a combattere tutto ciò che sa di immoralità, si permette Virrefrenato dilagare di putre dine che dalle corti giudiziarie i giornali si incaricano di incanalare fiei più intimi penetrali familiari ogni volta che un disgraziato in vista del pubblico ha la mala sorte di esser portato davanti ai tribunali sia pure per aver sputato su di un marciapiede Nulla ' gli vien risparmiato-, tutto quanto ha compiuto dall'età della ragione dev'essere sciorinato davanti all'avidità bestiale del pubblico morigerato che trova compenso in quello alle proprie repressioni. E come ci'si divertono tutti: i magistrati che dirigono il processo, gli avvocati, ì testimoni, gli amici dei protagonisti. Sono reputazioni calpestate e distrutte alle gramente in poche ore, col loro strascico non infrequente di rovine finanziarle e morali sboccanti fatalmente nel suicidio. Ma alle conseguenze dell'orgia scandalistica, nessuno dà un pensiero al mondo. E' sempre quetale sadismo dei moralisti. Ce n'è in questi giorni un esempio fresco frescoClara Bow e il furto della sua segretaria Una delle attrici cinematografiche più note, Clara Bow, ha citalo la sua segretaria per certe ruberie continue da costei commesse a suo danno, abusando della fiducia accordatale. In qualsiasi altro paese civile il processo avrebbe dovuto mantenersi net limiti dell'accusa. Ma questa è cosa trascurabile e nessuno ci pensa, meno ditutti i magistrati che presiedono al E1' In filtri ni«rfti<llii ri 1 fin/mprocesso. E' la vita privata di Clara Bow che si vuol conoscere: quantamanti ha avuto, come passava la giornata, quanto spendeva per liquorile sue perdite al giuoco, i regali che faceva ai suoi amici, le lettere che inviava ai suoi inlimi, se i suol capelli rossi erano veri o tinti ed altri particolari del genere che in questi giorni tengono sospesa l'attenzione dei milioni di lettori dì giornali degli Stati Uniti. Ma dell'accusa di furto contro la segretaria, finora neanche una parola. Non ci sarebbe da meravigliarsi che l'attrice uscisse dal processo con la reputazione rovinata non solo, ma che la pubblicità fatta in suo danno si ripercuotesse sinistramente sui suoi affari professionali. Perchè quegli stessi signori che si sono divertiti un mondo alla rivelazione delle eccentricità vere o esagerate dell'attrice ed allo sclorlnamento di tutta la biancheria intima della querelante, sono capaci di influire perchè non le venga rinnovato il contralto da parte delle case cinematografiche o che venga denunziato, se ne ha già uno. E se ciò si verificherà (già si parla che all'attrice è stato tolto un ruolo da una film importante a causa del processo) diranno che le sta bene. E la coscienza del noralismo sadista è perfettamente in pace con se stessa, non sospettando di aver commesso un'infamia. Le aspre vie della giustizia Ci siamo dilungati su questo caso perchè è in atto e lo si può seguire in tutte le sue fasi, non perchè sia Più tipico di tanti altri, anche più atroci nelle loro conseguenze, che si sono svolli e si svolgono nelle corti degli Stati Uniti. Ciò serve a dare un' idea come, qui, il cittadino abbia un vero terrore nell'udire al tribunali o semplicemente ricorrere alla polizia per farsi raddrizzare un torto di cui è stato vittima. Se io fa, deve rassegnarsi a perdere ogni tranquillità, a diventar la preda di centinaia dì re(Porters ai quali deve esporre tutto quanto lo ri^uarrìda ed a cui non potrà sfuggire, perchè costoro non esiteranno a raggiungerlo nel suo ritiro, sia pure nelle ore notturne, penetrando da una finestra. Deve tassegnarsi a veder esposti dinanzi a milioni di persone sghignazzanti i suol affetti più cari, i sentimenti più dolci; rivelate le relazioni più delicate che implicano l'onore di persone che sì amano; tatto ludìbrio di espressioni orali o scritte rivolte a ùonn<e che hanno trovato pace nella quiete della loro famìglia e la cui vita ne rimarrà sconvolta per sempre. E' uno scempio della personalità umana commesso a freddo, per cui il pubblico si trasforma in un Moìocco dai cento occhi, al quale una potenza illimitata ed irresponsabile, com'è quella, qui, della stampa, s'incarica di fornire vittime senza fine. Il principio direttivo che controlla la potenza mostruosa è: la notizia innanzi lutto, sensazionale ti Più possibile, vera o falsa non importa. La vita umana non conta. Un uomo calunniato da una notìzia giornalistica falsa, non ha la possibilità di ottenere giustìzia. 1 giornali non accettano rettifiche. Se vi sono obbligati dai tribunali, dopo lunghe e dispendiose cause che pochi hanno i mezzi e la potenza di sostenere, la smentita, stampala in caratteri microscopici, verrà collocala in un posto dove, data la mole e il numero delle pagine del giornali americani, sarà bravo chi riuscirà a rintracciarla. Con queste pratiche vigenti, che nessuno desidera modificare, non è difficile intendere eom'esse siano le più propìzie alla formazione di un'atmosfera di ricatto. La mentalità dello struzzo Per ritornare a New York, diremo che i legislatori imbevuti di morale puritana, presero ogni cura per rendere il codice che regola la moralità pubblica uno dei più feroci, arbitrami ed anacronistici ch'esistano al mondo, Dominati dall'Ulea maniaca di purgare le comunità da ogni traccia dì vizio apparente, non pensarlo che nelle enormi città americane in cui risiedono fortissimi nuclei immigrati, composti in grande maggioranza di uomini, questa persecuzione fanatica doveva produrre effetti deleteri. Una particolarità della mentalità anglosassone la potremmo chiamare quella dello struzzo. Così non hanno visto come ì reati contro il buon costume superino, in America, quelli di qualsiasi altro paese europeo. E parliamo del casi riconosciuti, perchè una infinità di ragazze giovanissime preferisce subire l'onta e tacere, per paura di peggio. Ma per i fanatici del moralismo, il pericolo che corrono migliaia di giovanette oneste, non eonta tanto come la soppressione del vizio com dsicSgmrvlhensvdQcrodctgltQlndsesplvMcg merci aizzato, com'essl si esprimono I _ * Il quale non è affatto sparito, ma s'è profondamente addentrato nella vita americana, in modo da minacciarne la sanità morale e fisica. Questo è stato il primo disastroso effetto della lotta contro il vizio, condotta con i criteri esposti. L'altro è stato quello della vice racket, a cui abbiamo accennato in principio. Era necessario ssnnmvint"clptopolSabmddlfar conoscere l'ambiente morale dacui è nata, perete fosse possibilcomprenderne gli sviluppi e gli epi¬ sodi di cui parleremo nella prossima corrispondenza. AMERIGO RUGGIERO.

Persone citate: Clara Bow

Luoghi citati: America, New York, Stati Uniti