Hardy travestito

Hardy travestito Hardy travestito La scomparsa di Thomas Hardy è ancora troppo recente perchè di lui si possa scrivere una biografia romanzata. Si ò avuta, naturalmente, la biografia ufficiale stesa dalla vedova di sul materiale raccolto anno per anno dalla viva voce del romanziere. Parti di questa biografia apparvero nel Times l'anno stesso della morte di Hardy, il 1928. Ne risultava un vero e proprio <t ritratte di defunto », debitamente idealizzato, come una di quelle fotografie colorate su porcellana che la pietà dei parenti inserisce nel marmo della lapide. Fotografia, senza dubbio, e fotografia, m'immagino, fedele, per quel che si poteva vedere. Non si negherà al fotografo il diritto di mettere in posa il soggetto. Son sicuro che Mrs. Hardy ha fatto del suo meglio, com'era suo dovere, per dare al defunto una posa degna e simpatica. Ora l'anno scorso, pei tipi dell'editore Heinemann, è apparso un romanzo di W. Somerset Maugham (pronunzia come se fosse Mawm!) col titolo alquanto enigmatico di Galles and Ale, or the Skeleton in the Cupboard, che ci guarderemo bene dal tradurre alla lettera, trattandosi di modi di dire. Baldoria più o meno rende la prima parte del titolo; quanto alla seconda (i lo scheletro nell'armadio » ) basterà ricordare che con tale immagine gl'inglesi significano un penoso segreto cu famiglia gelosamente custodito. W. Somerset Maugham, nato nel 1874, appartiene alla numerosa schiera degli scrittori inglesi residenti all'estero. Credo che se la passi bene in una villa della Riviera francese; ha al suo attivo venti drammi e tredici romanzi, ma, benché esista da un pezzo, nulla m'era capitato di leggere di lui fino a ieri. Evidentemente Somerset Maugham non fa parte di nessun cenacolo. Non ha intorno a sé una schiera di turiferari, come per esempio l'ha, o l'ha avuta, Aldous Huxley. Eppure queste Cakes and yAle per spirito, per abilità narrativa, vale le cose migliori di Huxley, col Vantaggio che Somerset Maugham ci risparmia quelle disquisizioni su luoghi comuni che Huxley da un pezzo in qua generosamente oi somministra. Con Huxley il Maugham sembra avere in comune anche il gusto di mettere in scena personaggi reali con nomi fittizi. E non sono i soli autori inglesi che oggi si distinguano per questo vezzo. E' facile, agli iniziati, dare il nome autentico delle figure di Some People di Harold Nicolson, come è facile dar quello degli interlocutori dei libri di Aldous Huxley. Resta da domandarsi quanto c'è d'immaginario in quei più o meno riconoscibili profili. E' la domanda che ci poniamo a proposito idei protagonista di Coke.» and Ale, Perchè non c'è dubbio, Edward, o più fairiìliarmente Ted, Driffield è un sosia di Thomas Hardy. Le loro carriere coincidono punto per punto, anche nei minuti particolari. Entrambi nascono di modesta famiglia, in un villaggio, e se questo villaggio sarà nel Dorset nel caso di Hardy, e nel Kent nel caso di Driffield, si intenderà facilmente che almeno i nomi era necessario cambiarli. Entrambi, raggiunta la prosperità, tornano a vivere al natio paese, vi acquistano una casa, e vi sono sepolti. Quando Driffield muore, i suoi ammiratori sf agitano perchè venga sepolto a Westminster Abbey, ma il parroco di Blackstable, il villaggio natio, scrive una lettera al Daily 'Mail facendo osservare che il romanziere era vissuto là per tanta parte della sua vita, e aveva fatto del luogo la scena dei suoi più famosi romanzi, sicché era a dir poco conveniente che le sue ossa riposassero nel camposanto del suo paese. iSi tirò c un sospirone a Blackstable quando, c avendo il Decano di Westminster a rifiutato la sepoltura nell'Abbazia, « Mrs. Driffield scrisse ai giornali « una dignitosa lettera in cui esprii meva la sua fiducia di interpretare • il desiderio del defunto col seppelc Urlo tra la gente semplice che egli « conosceva e amava tanto». Le cose andarono proprio così nel caso di Hardy. E' vero che Mrs. Hardy» nella sua biografia, si sforza di dimostrare che, per quanto decaduta, la famiglia Hardy discendeva da nobili maggiori, specialmente da Clement le Hardy, balivo (baily) di Jersey; e che il Maugham non fa parola dell'albero genealogico e insiste solo sul fatto che Driffield era figlio di un fattore (bailiff). Ma questo è soltanto uno dei brutti tiri che il Maugham gioca a Mrs. Driffield, cioè alla vedova di Hardy. Hardy cominciò la sua carriera come studente d'architettura; andava per le chiese di campagna e faceva schizzi dei particolari architettonici. Driffield pure va per le chiese di campagna, e, con l'aiuto di carta e di cera, decalca le lastre tombali. Hardy amava la musica, da ragazzo suonava il violano alle feste dei contadinie andava pazzo per le ballate e le canzoni popolari, quelle ballate, dice Mrs. Hardy nella sua biografia, che le canzoni dei music-hall» londineshanno ucciso. Ora il Maugham fa che Driffield si diletti di cantare pròprio canzonette da caffè-concertoDriffield scrive romanzi che dapprincipio non han successo: il pubblico vittoriano è scandalizzato dal suo realismo, i letterati trovano il suo stile pessimo. Poi lo scrittore si forma un circolo di ammiratori, si tira addosso le ire dei moralisti con un romanzo, The Cup of Life, e così diviene universalmente noto, è levatalle stelle all'estero e in patria, muore in fama di grand'uomo. Esattamente quel che capitò a Hardybasta sostituire Jude the Obscure ane me fantastico dato dal MaughamInfine l'aspetto fisico è lo stessofragili entrambi, entrambi portanla barba da giovani, entrambi hanjtp l'aria di sognatori e vivono coll testa nelle nuvole. Entrambi si sposano due volte, la seconda volta a una impiegata (una infermiera nel caso di Driffield, una segretaria nel caso di Hardy), ohe, rimasta vedova, raccoglie documenti per una biografia idealizzata e convenzionale. Ma se tutto coincide quasi punto per punto, si domanda il lettore, sarà vero anche ciò che il Maugham racconta della prima moglie di Hardy? Ah, questo e il punto, questo è «lo scheletro nell'armadio» t Thomas Hardy eposò in prime nozze Emma Lavinia Gifford, di rispettabile famiglia che contava parecchi dignitari ecclesiastici; fu in occasione del restauro di una chiesa della Cornovaglia che Hardy incontrò per la prima volta Emma Lavinia, Il ritratto di lei si trova in A Paìr of Blue Eyes di Hardy: è Elfride. Ora la seconda Mrs. Hardy si è preoccupata, nella biografia, di smentire il carattere autobiografico di quei romanzo. Consente ohe Elfride abbia qualche somiglianza con Emma Lavinia, ma è tutto. Emma Lavinia morì nel 1S12 : pace all'anima sua, direbbero ' i critici puri, quelli pei quali l'opera di un artietà non ha niente a che fare colla sua vita. Ma Somerset Maugham evidentemente non la pensa così. Per lui la bellezza è una blìnd alleyun vicolo cieco. «E' come il profuimo d'una rosa; potete odorarlo, e «questo è tutte. Non c'è niente da «dire .sulla bellezza. Ecco perchè la «critica d'arte, eccetto in quanto non « si occupi della bellezza, e perciò del« l'arte, è noiosa». Come si vede, il Maugham non è andato a scuola da Croce.. Hardy, si capisce, l'interessa mediocremente come romanziere, ma lo interessa come uomo, e più lo interessa la prima Mrs. Hardy. In Gaket, and Ale la prima Mrs. Driffield è una chellerina, una barmaid. E' una bella contadina sensuale ed esuberante, tante esuberante che la seconda Mrs. Driffield la chiama senz'altro una ninfomane. E' una forza della Natura, e il dono che ella fa di sè a tutti gli amici del marito è tanto spontaneo e superficiale, che il marito stesso chiude un occhio. La situazione, come si vede, sembra prestarsi ottimamente a mi trattamente boccaccesco. Dn marito contento, una bella donna ohe certe lingue maligne paragonano a « una giovenca da sacrificio », dei giovinetti ciascuno dei quali si crede il solo suo amante... E invece nè Driffield, nè Rosie, nè i suoi amanti son figure ridicole. Il Maugham le tratta con humour, ma riserba tutte il ridicolo per coloro ohe vogliono coprire con un manto di rispettabilità la Vita pittoresca di Driffield. L'apologia dell'uomo contento sembra del resto una dello idee fisse del Maugham; anche nella sua ultima commedia, The Constant Wife, la moglie che chiude un occhio sull'infedeltà del marito non è ridicola; sono bensì ridicoli coloro che vogliono metterla al corrente della situazione. Il modo di ragionare di Rosie è quanto mai elementare. « Oh, mio caro, » dice essa a Ashenden, dietro cui si nasconde la persona del narratore, « perchè ti « struggi il cervello a forza di pen« sarò agli altri? Che danno .te ne « viene? Non ti faccio divertire? « Non ti senti felice quando sei con a me? ». Rosie è una benefattrice dell'umanità; imparziale come il sole, diffonde il suo bellissimo sorriso e il'suo tenero calore su tutti. Ma quando uno dei suoi vecchi amanti, un mercanto di carbone, va fallito ed è costretto ad abbandonare l'Inghilterra, Rosie, che non può resistere all'idea di vederlo così infelice, fugge con lui. Driffield è obbligato a far divorzio. Dopo un certo tempo si sparge la voce che Rosie sia morta in -America; ma non è vero. Il narratore la ritrova settuagenaria a Nuova York, sempre vegeta e corteggiata. Questa Rosie è una figura così viva, che sarebbe strano che proprio essa fosse inventata di sana pianta, mentre tutti gli altri personaggi del romanzo trovano il loro corrispondente nella realtà. Dirò che, a parte il retroscena, Cakes and Ale merita d'esser letto 1 per sè. E', tra l'altro, un'argutissima satira dell'ambiente letterario. La figura di Alroy Kear (dietro cui si nasconde forse E. F. Benson o Hugh Walpole), il romanziere incaricato dalla seconda Mrs. Driffield di estrarre reminiscenze del defunto da Ashenden, che sa del defunte cose irriproducibili in una biografia ufficiale, è una riuscitissima caricatura. Se un rimprovero ai può fare all'opera, è di essere troppo petulante d'esprit. E dico ciò in francese, perchè lo spirito di Somerset Maugham ha qualcosa di francese. Ma che dire poi della questione morale che un simile romanzo veridico suscita? E' lecito dietro urna finzione così trasparente disturbare i mani di Thomas Hardy? Il Maugham, a chi gli ha osservate la sconvenienza della sua indiscrezione, o invenzione che sia, ha risposto che Hardy non c'entra affatto. Naturai mente al pubblico non poteva dare altra risposta, se non voleva tirarsi addosso una querela per diffamazione. Ma al lettore resta il sospette che, come tutte quello che il Maugham dice di Driffield è vero anche di Hardy, così sia vero anche « lo scheletro nell'armadio ». Tanto più che alla fotografia della prima Mrs. Hardy riprodotta nella biìogxafia ufficiale potrebbe calzare a pennello la descrizione dell'aspetto di Rosie MARIO PRAZ,

Luoghi citati: Galles, Inghilterra, Jersey, Nuova York