L'arresto di un anarchico che aveva le bombe nella valigia

L'arresto di un anarchico che aveva le bombe nella valigia UN PIANO CRIMINOSO SVENTATO DALLA POLIZIA ROMANA L'arresto di un anarchico che aveva le bombe nella valigia Drammatica scena in guardina: l'arrestato ferisce tre funzionari e tenta suicidarsi Follia criminale r l o , a. a e o e e a a a a oè a, i o o si di e ne di éoa ni o ao in Roma, 5 notte. (A. S.) La follia criminale dell'antifascismo si è arricchita di ùn nuovo episodio delittuoso. La triste catena degli attentati contro i laboriosi rappresentanti dell'Italia all'estero, contro i fascisti inermi, rispettosi delle altrui leggi e perciò facile bersaglio di chi la legge viola con la quasi certezza dell'impunità, ha cercato di penetrare — come il gesto dell'anarchico sardo dimostra — dentro i confini della Patria. Ma in Italia per fortuna l'attività degli assassini sia pure cosidetti politici non è oomoda come in molte Nazioni dove essi servono interessi massonici e antiitaliani; da noi non ci si può muovere tanto liberamente e quando si cerca di attuare le proprie intenzioni, la spada della giustizia cala implacabile sui colpevoli. E l'esecrazione del popolo sì leva spontanea. Cosa era venuto a far nella Patria che egli aveva giuridicamente e moralmente rinnegata, Michele Schirru? A turbare l'operosità di un intero popolo, raccolto sotto la guida di un Capo per superare le difficoltà dell'ora, per prepararsi un avvenire di maggiore potenza e di maggiore dignità nel mondo. E' questo mirabile spettacolo di concordia che spaventa i nemici dell'Italia i quali si servono di rinnegati criminali illudendosi che il nostro blocco granitico di volontà possa subire delle incrinature e tanto meno spezzarsi. Propositi insani che possono derivare da una visione falsa della realtà, poiché dinanzi a simili tentativi l'anima della Nr-zione si ribella maledicendo e il Regime rivoluzionario si cementa nella necessaria intransigenza e rafforza i suoi organi di difesa. La Polizia è vigile nella sua assidua opera di prevenzione; le mosse degli elementi pericolosi sono severamente controllate. Di ritorno dopo lunghi anni di lontananza, dopo aver cambiato di nazionalità, lo Schirru non ha potuto sfuggire alla morsa della Questura romana. SI, è vero; spinto dalla disperazione, all'ultimo momento egli ha sparato ed ha colpito; sangue innocente è stato versato: ma nella testimonianza di ammirazione verso 1 feriti nell'adempimento del loro dovere noi non possiamo fare a meno di pensare con raccapriccio alle probabili tremende conseguenze di un suo attentato con le bombe che teneva nascoste nella sua camera d'albergo. Quasi certamente gli indizi lascian capire che il braccio della Polizia ha colpito Michele Schirru quando, esauriti i fondi a sua disposizione e soddisfatta la sua bramosia di godere si apprestava a compiere l'impresa più minacciosa La Polizia merita il più vivo elogio per questa sua operazione; i sacrifici dei suoi agenti non sono stati vani e non c'è dubbio che la sorveglianza sugli antifascisti che non si arrestano dinanzi ad alcuna legge, ad alcun sentimento umano e divino sarà sempre più intensificata. Ma dalla semplice oronaca del fat taccio spuntano numerosi interrogativi : da chi l'anarchico aveva ricevuto i denari per vivere lussuosamente vari mesi in Europa? Ecco che emergono delle complicità esterne. Come e da chi egli aveva avuto le bombe ad alto potenziale? Ecco che emergono altre complicità. E come spiegare la sua ostinata volontà di morire altrimenti che con la volontà di ostacolare le indagini e di rendere impossibili delle rivelazioni? Luce completa sarà fatta; perciò è bene che Michele Schirru oggi vìva, la Giustizia fascista non mancherà di raggiungerlo al momento dovuto. nsdsgntlngppcvvvdSnSgrbcLaaRogpczgngcdvncspebbFmblzaugcgdtternzrsDall'America a Roma Roma, 5, notte. L'Agenzia Stefani diramava nelle prime ore del pomeriggio il seguente comunicato € Da lungo tempo la polizia seguiva le mosse dell'anarchico tardo Schirru Michele, partito dall'America alla fine del marzo del decorso anno e giunto recentemente in Italia, con il deciso proposito di compiere alti di terrorismo politico, dopo una non breve peregrinazione In vari paesi esteri, costantemente osservato dalla polizia. La se ra del 3 corrente, in seguito ad oculatiservisi di vigilanza disposti dalla questura di Roma, lo Schirru fu tratto in arresto all'albergo Colonna in vta Due ifacelli. Condotto al commissariato di P. S. di Trevi, lo Schirru, al momento in cui gli agenti si accingevano a perquisirlo, estrasse con rapida mossa una rivoltella di cui era armato ed esplodeva vari colpi che ferirono il vice-commissario di P, S. rag. De Simo- ne Salvatore, il maresciallo Liani Pasquale e la guardia scelta Tassi Alfredo e tentò poi di uccidersi esplodendo si un colpo in bocca. Eseguita una rigorosissima perquisizione nella camera nella quale venne arrestato e in un'altra camera occupata dallo Schirru all'Hotel Rovai, furono tra l'altro rinvenuti, in quest'ultima camera, due ordigni caricati con esplosivo ad altissimo potenziale, usabili tanto a tempo che a gvvmpPfrspdpsspaintrtrespercussione. 1 feriti migliorano ad ec cezione della guardia Tassi, che, rteo-,™verata all'ospedale di San Giacomo, versa in gravissime condizioni*. Le prima segnalazioni L'Ufficio Politico della Questura era venuto da molto tempo a conoscenza dello sbarco in Europa di Michele Schirru residente da parecchi anni nell'America del Sud. Si sapeva che lo Schirru era sbarcato munito di un regolare passaporto rilasciato dalle autorità americane, e recando con sè un bagaglio ridottissimo per un turista che compie un viaggio cosi lungo. L'autorità di Pubblica Sicurezza era anche venuta a conoscenza che dopo aver peregrinato per parecchi mesi aiestero si era recato a Napoli e a Roma, ragione per cui la Polizia ebbe ordine di sorvegliare la sua attività e gli scopi del suo soggiorno nella capitale; scopi che non apparivano bea chiari» . Una Indagine assai delicata e minuziosa veniva infatti compiuta in questi giorni dal diversi Commissariati rionali nella maggior parte degli alberghi deUa città, polche si presumeva che in un albergo l'individuo sospetto dovesse aver preso alloggio. E le investigazioni assai laboriose sortivano nel glomo di martedì U desiderato sue cesso, allorché i funzionari venivano a sapere che un tale Michele Schirru proveniente dal Sud-America, aveva effettivamente preso alloggio all'Albergo Reale situato in via XX Settembre, quasi di fronte al Ministero delle Finanze e cioè in una delle arterie di maggior traffico della capitale. L'albergo veniva sorvegliato con molta diligenza e la sera di martedì alcuni funzionari vi si recavano per procedere al fermo dell'individuo sospetto e ad una eventuale perquisizione del bagaglio e della stanza. Senonchè il portiere dell'albergo pur confermando che lo Schirru, uomo elegante, e apparentemente irreprensibile, dimorava colà e appariva registrato tra l forestieri nell'elenco regolamen tare aggiungeva che nel pomeriggio era uscito e non aveva fatto ancora ritorno. Mentre l'Albergo Reale continuava ad essere sorvegliato dal funzionari nella speranza che il ricercato rientrasse per l'ora del pranzo, altre Investigazioni Intermedie venivano svolte dal vari Commissariati di Pubblica Sicurezza e specialmente da quelli del centro. Questa seconda fase delle indagini riusciva anche più proficua della prima In quanto che verso le ore 20 11 Commissariato di Trevi aveva la segnalazione che un individuo rispondente ai connotati dello Schirru si era recato, in compagnia di una signorina di nazionalità ungherese, in un altro albergo e precisamente in quello Colonna in via Due Macelli. Il Vice Questore comm. Fellciangell reggente il Commissariato di Trevi inviava allora all'Albergo Colonna due sottufficiali per procedere al fermo dell'Individuo. , i^ ^"f^r^STnS Il fermo dell'anarchico Il comm. Fellciangell ordinava di tradurre l'anarchico al Commissariato senza peraltro insospettirlo. Bisognava invitarlo a recarsi all'Ufficio per adempiere ad una formalità amministrativa e per far vedere 11 passaporto. I sottufficiali salirono nella stanza dell'anarchico ed invitarono Io Schirru a recarsi con loro al Commissariato insieme alla donna. Le maniere degli agenti e la necessità di non destare sospetti non fecero opporre allo Schirru molta resistenza. Egli volle peraltro mostrare il passaporto comprovante la sua nazionalità americana ed altrettanto fece la donna. Evidentemente l'anarchico contava di giuocare con la sua naturale abilità la Polizia pensando che 1 suoi documenti sarebbero stati sufficienti a garantirlo sotto tutti i rapporti. D'altro cento egli non poteva esimersi dalla richiesta della Polizia senza far sorgere sul suo conto maggiori sospetti. Fu cosi che lo Schirru n e i o a d - gltto fu compiuto velocemente in au- semnhftccazInsgnrsmcmstdamsavlvsaccptsnoi procedere all'interrogatorio delloSchirru. Mentre la donna veniva accompa-tomobile e qualche minuto dopo le 20il gruppo varcava la soglia del Coni-missariato. La notizia del fermo veniva subito comunicata al Questore, mentre il comm. Feliciangeli ordinava che la coppia fosse perquisita per gnata In un'altra stanza, l'anarchico dveniva fatto entrare nella camera del vice commissario dott. Mario De Simone. Lo Schirru vi è entrato accompagnato dal maresciallo maggiore Pasquale Ciani, dal metropolitano Alfredo Tassi e da altri due agenti che sono rimasti fuori della porta per impedire eventuali tentativi di fuga. Occorre tener presente che la stanza del vice-commissario è relativamente piccola ed arredata con uno scrittoio, scrittoio si trova presso la finestra che si apre nella parete di fronte alla parta. 11 vice-commissario De Simone, avendo a fianco il Tossi, è rimasto in piedi davanti allo scrittoio mentre il maresciallo Ciani è rimasto tra la porta e lo scrittoio. Lo Schirru era invece nell'angolo compreso fra lo scrittoio e la parete di fronte a questo. „„„„„,„ . „, , ,„. . „ ™ *2?é?liS °™ ,SeSB1°if; £ o o u n n l S i o a I a i e re a ai ia gu u- La scena di sangue L'anarchico è stato invitato a sve stlrsi per essere perquisito. Lo Schirru e rimasto per un momento interdetto, ma quando ha veduto che il funzionario gli si avvicinava per frugarlo, ha fatto un passo indietro, portando fulmineamente la mano sinistra nella tasca posteriore dei pantaloni. Prima che fosse possibile Intervenire, l'anarchico ha tratto dalla tasca una pistola automatica puntandola contro. iF'funzionario e lasciandone partire un colpo. Il gesto, dello Schirru è stato peraltro notato in tempo dal metropolitano Tassi, il quale rivolgendosi al De Simone gli ha gridato: € Dottore l'ammazza*. Il funzionario si è abbassato repentinamente alzando un braccio per ripararsi il capo e rimanendo cosi ferito di struscio alla mano destra. Il dott. De Simone, il Tassi e 11 Ciani si sono slanciati contro lo Schirru per disarmarlo ma l'anarchico ha avuto tempo d sparare ancora tre colpi. Un proiettile ha raggiunto 11 Tassi al fianco destro e un altro ha colpito 11 Ciani al ventre. Lo Schirru ha anche avuto modo di puntarsi la rivoltella contro se stesso ed ha lasciato partire un altro prolettile da cui è rimasto gravemente ferito. Tanto era la furia dell'anarchico, die nonostante avesse il viso completamente imbrattato di sangue, ha preso a gridare come un forsennato inneggiando all'anarchia. In soccorso dei feriti sono subito accorsi i due agenti che erano rimasti fuori dell'uscio, e immediatamente il comm. Feliciangeli e tutti coloro che erano al Commissariato. Tanto ti commissario De Simone, come il maresciallo Ciani e 11 metropolitano Tassi e lo Schirru sono stati trasportati in automobile all'ospedale. I quattro feriti nella sala del pronto soccorso hanno avuto le immediate cure del mediicl di guardia II più grave ò apparso il Tassi per il quale è stato necessario un atto operatorio sopportato con stoica fermezza dal giovane il quale, dando prova della saldezza di spirito propria dei romagnoli, ha continuamente Inneggiato al Duce, all'Italia e al Fascismo. In meno gravi condizioni è apparso il Ciani che è stato anche egli operato per permettere l'estrazione del prolettile mentre 11 commissario De Simone è stato giudicato guaribile In pochi giorni. Lo Schirru è stato a sua volta operato al capo ed è risultato in condizioni non eccessivamente gravi. La bombe nel bagaglio Subito dopo 11 criminoso episodio venivano Intraprese ulteriori indagini All'Albergo Reale 6l recavano immediatamente alcuni funzionari della Questura per procedere all'esame del bagaglio dell'arrestato. In una delle valigie i funzionari hanno rinvenuto due bombe delle quali una atta ad essere lanciata a mano e l'altra destinata ad esplodere per mezzo di una miccia. Si tratta di congegni micidiali che per la necessaria perizia sono stati recati alla Direzione d'Artiglieria. Da un rapido esame si è subito accertato trattarsi di ordigni carichi con espio sivo ad alta potenzialità e che provano la perfetta preparazione eseguita dall'anarchico per il suo criminoso piano. La polizia ritiene che lo Schirru abbia del complici e all'identificazione di essi sono rivolti tutti gli sforzi della Questura. Questa ipotesi è avvalorata dal fatto che lo Schirru al momento dell'arresto è stato trovato in possesso di 500 lire in biglietti di Banca e di 25 lire in monete d'argento Ora poiché risulta che l'anarchico conduceva vita assai dispendiosa, frequentando ambienti notturni e accompagnandosi con donnine allegre, si lesidfogrtomdzasoscgnmNmcinceilnbtanzbmvshnvghgdltrdlglsspstcmIdfFbsn„ Il Segretario Federale dell Urbe Nino lo,D'Aroma si è recato ieri all'Ospedale iper visitare e recare la parola di con- a-1 torto 6 di elogio del l'ascio romano ai 20'pensa che debbano esservi individui i-!che lo sovvenzionavano; risulta ad ee, va er ogni modo cl'ie la ungherese con la quale lo Schirru è staio trovato, non entrerebbe per nulla, nella faccenda due feriti. I feriti che sono vicini di o i o o n l o i l e , i . o e letto, sono rimasti commossi della visita del Segretario Federale ed hanno dimostrato serenità d'animo e spirito forte. Lo Schirru è sempre In preda a grande agitazione, tanto che ha tentato perfino di strapparsi le bende. Stamane egli è stato trasportato all'Ospedale del Littorio con un'autoambulanza. Si trova in una cameretta isolata sorvegliato da infermieri e personale scelto. Le sue- condizioni sono oggi migliorate. Egli è ormai fuori pericolo se non sopraggiungono complicazioni. Si mantiene ' costantemente in silenzio. Non appena le sue condizioni lo permetteranno egli sarà trasportato al carcere di Regina Coeli e sottoposto ad interrogatori. Inutile dire che oltre che dagli infermieri egli è piantonato e sorvegliato dalla polizia. Intanto all'Ospedale di San Giacomo il maresciallo maggiore Pasquale Ciani sta migliorando e non è Improbabile che domani possa essere trasportato anch'egli all'Ospedale del Littorio, nosocomio che è vicino alla sua abitazione. Nella sua famiglia 1 quattro bambini, mentre la moglie assiste il marito al • San ' Giacomo, sono amorevolmente assistiti da signore del Fascio inviate dal Segretario Federale. Alfredo Tassi, H metropolitano, che ha dato prova di grande saldezza d'animo e che era H più grave'dei-feriti, va migliorando notevolmente.. Albergo ttgnorfle, denolng, oàlterfnè..'. Le ulteriori indagini svolte nella giornata di ieri ed in quella di oggi hanno potuto precisare che lo Schirru giunse a Roma precisamente la sera del 15 gennaio scorso, prendendo alloggio all'Albergo Reale in via XX Settembre. Il 15 gennaio dunque lo Schirru si presentava all'Hotel Rovai chiedendo una stanza di prima classe per la quale era fissato il prezzo di 100 lire giornaliere di cui finora aveva versato la somma di 700 lire. La quota non sembrò eccessiva all'anarchico 11 quale si esprimeva con accento straniero piuttosto spiccato e dimostrava rtl essere un raffinato signore. Alto di statura tarchiato, di corporatura atletica tale da superare la taglia di un uomo comune, lo Schirru, presentando Il suo regolare passaporto già coperto di parecchie vidimazioni e bolli di frontiere, declinò le precise generalità. Frequentando il dancing imperlale ebbe occasione di avvicinare e di conoscere la ballerina Anna Plsouskl di nazionalità ungherese, giovane e bella ragazza che, come abbiamo detto, pare non abbia mai avuto precedenti penali. Il pericoloso anarchico non lesinò 1 propri denari con l'artista L'amicizia si strinse cosi ben presto e si tramutò in relazione.