Il senatore Ferrero di Cambiano

Il senatore Ferrero di Cambiano Una nobile figura di piemontese che scompare Il senatore Ferrero di Cambiano Ci telefonano da Roma che è spirato eri sera alle 17.12 nella propria abiazione, il senatore Cesare Ferrerò di Cambiano, Ministro di Stato. Il senatore Ferrerò era stato colpito giorni or sono a Torino da una grave orma influenzale. Chiamato a Roma per importanti riunioni dipendenti dal suo ufficio, volle egualmente partire, obbedendo all'altìssimo senso del dovere e per la sua ammirevole attività. Ma giunto a Roma la forma influenzale depenerò ben presto in ima brono-polmonite con serie complicazioni. Sopportò serenamente le sofferenze. A nulla valsero le pronte e vigili cure dei medici proff. Mossili e Bastianelli. Le ondizioni dell'infermo si sono andate empre più aggravando, si da non laciare adito ad alcuna speranza. Poco dopo il mezzogiorno di ieri, il senaore Ferrerò di Cambiano è entrato in oma, e pochi minuti dopo le 17 esaava l'ultimo respiro. Al capezzale del morente erano la onsorte, il fratello generale Ferrerò i Cavallerleone, i nipoti, il cognato. l parroco di San Camillo ed un nipote sacerdote hanno somministrato ll'infermo 1 Sacramenti. Il Pontefice gli ha inviato la sua speciale beneizione. Durante il decorso della breve maattia il Sovrano si è Costantemente nteressato inviando a chiedere notizie l principe Ruffo. Il Principe di Piemonte ha voluto ripetutamente essere nformato , del decorso della malattia e delle condizioni dell'illustre infermo, telefonando al congiunti del. senatore Ferrerò di Cambiano. Anche gii altri Principi di Casa Savoia hanno dimostrato all'illustre infermo il loro vivo interessamento. Il Capo del Governo ha mandato 11 Ministro Acerbo. Si pure recato a visitare l'infermo il presidente del Senato, on. Federzoni. All' Associazione delle Casse di Risparmio sono pervenute continue rihieste di notizie da parte di tutte le Casse di Risparmio d'Italia. Numeroissime autorità, amici ed estimatori dell'illustre estinto si sono recati in erata a rendere l'estremo omaggio ala sua salma, che è stata composta in una camera ardente approntata nella ua stessa villa a via Bancompagni e vegliata dai parenti tutti. La notiza della morte è stata subito omunicata al Re, al Capo del Governo e al Presidente del Senato. Nato da nobile famiglia piemontese, originaria di Racconigi, il marchese Ferrerò di Cambiano compi i suoi studi a Torino e consegui giovanissimo, non ancora ventenne, le lauree in giurisprudenza, filosofia e lettere. Passò a giovinezza dedicandosi intensamene agli studi sociali e politici, filosoici e storici. Esordi negli uffici pubblici nel 1883 come amministratore dela Cassa di Risparmio, al cui Consiglio di Amministrazione appartenne ninterrottamente fino ad oggi e che presiedette dal 1906 al 1919. E' stato pure am ministrato re delle Opere Pie di San Paolo in Torino per oltre dieci anni. Nel 1S81 egli fu eletto consigliere comunale della città di Moncalieri, dove funzionò da sindaco dal 885 al 1890. Nel 1885 fu consigliere della Cassa Nazionale per le assicurazioni degli operai contro gl'infortuni sul lavoro, di cui ininterrottamente u membro e lo era tuttora, presiedendola dal 1912 al 1923. Eletto consigliere provinciale di Torino nel 1893, tenne l'ufficio Ano al 1920 e fu membro e relatore delle maggiori Commissioni finanziarie rappresenanti la Provincia nel Congresso di Napoli. Nel 1895 fu eletto deputato per l quinto Collegio di Torino per la XIX Legislaiura. Restò al Parlameno per cinque Legislature, cessando di ar parte della Camera del deputati nel 1913. Nel 1899 e nel 1900 fu Sottosegretario di Stato alle Finanze nel econdo Ministero Pelloux, e nel 1906 u Sottosegretario di Stato ai Lavori Pubblici nel Ministero Sonnino. Cessata la sua attività di deputalo, non minore ne esplicò allorché, nel 1914. u nominato senatore. Nel 1898 fu chiamato a vlce^-presidene della Cassa Nazionale di previdenza per l'invalidità e la vecchiaia, che poi presiedette dal 1906, finché, sostituita dalla Cassa nazionale per le assicurazioni sociali, egli ne fu nominato presidente e la presiedette lino al 1923, Costruito ne! 1913 l'Istituto Nazionale di credito per la cooperazlone, ne fu presidente dalla costituzione al 1920, rimanendovi consigliere fino al 1927. Dedicando in modo speciale con la più viva simpatia la sua attività all'istituzione del risparmio, presiedendone, dopo quello di Firenze del 1886, tutti i congressi nazionali, promosse la costituzione della prima Associazione fra le Casse di Risparmio italiane nel 1912, e poi nel 1923 dell'Istituto di Credito delle Casse di Risparmio italiane, che ambedue presiedeva tuttora, fin dalla oro Istituzione. Nominato Ministro di Stato nel 1923, egli si dedicò essenzialmente alle istituzioni di risparmio, previdenza e cooperazlone. Presiedeva l'Istituto Superiore di Scienze Economiche e Commerciali di Torino al quale apparteneva fin dalla fondazione e aveva la carica di vice-presidente dell'Istituto italiano di credito fondiario, del Consorzio di credito per opere pubbliche. dell'Istituto di credito per spese di pubblica utilità, dell'Istituto per il credito navale, del Consorzio sovvenzioni valori industriali, e' della Società industria pesca e sottoproaotti. Non sarà dimenticata la sua alta fe de di patriota. Durante l'intero periodo della guerra fu massima parte di tutte le opere di resistenza e di assistenza. Ne minore fu la sua opera instancabile nel campo sociale. Il senatore Ferrerò dedicò tutta la sua attività agli studi e alla legislazione riflettente la protezione legale dei lavoratori e del lavoro presiedendo la sezione italiana dell'Associazione che ha sede in Basilea, e intervenendo a tutti i Congressi che si tennero nelle varie città della Svizzera, che questa legislazione hanno preparato e svolto in tutti t paesi civili, intervenne anche a tutti I congressi ai quai è dovuta la propaganda e lo studio delle Assicurazioni sociali che si tennero a Parigi, a Milano, a Dusseldorf a Vienna, ecc. E' stato antesignano della mutualità scolastica presiedendo l'associazione che la promosse e la favori e che poi fu concretata in legge dello Stato. Nel campo degli studi storici presiedevo, fin dalla costituzione, il Comitato piemontese della Società nazionale per la Storia del Risorgimento ed era vicepresidente del Comitato centrale sedente in Roma. Fu presidente della Società Storica Subalpina presiedendone numerosi congressi. Come pubblicista è stato tra gli operosi dirigenti della • Nuova Rivista di politica, scienza e arte » che si pubblicava in Torino. Come studioso di cose del nostro Risorgimento, commemorò due volte 11 conte Camillo di Cavour e re Alberto. Pubblicò in riviste, in diari politici numerosi scritti d'indole sociale, di previdenza di finanza e di politica.

Persone citate: Alberto, Bastianelli, Cavour, Federzoni, Ferrero, Pelloux, Ruffo