Germania e Polonia

Germania e Polonia Germania e Polonia La soluzione, raggiunta recente mente a Ginevra, all'atto della chiusura della 62.a sessione del Consiglio della S. d. N., per H conflitto tedesco-polacco circa'le minoranze nazionali dell'Alta Slesia, non deve avere in alcun modo stupito chi abbia seguite le manifestazioni politiche del Governo polacco, e principalmente del Ministro degli Esteri .Zaleski, dal primo di gennaio in poi. Per la questione delle minoranze dell'Alta Slesia, si attendeva una grossa battaglia, attesa giustificata da esplicite e ben ppte dichiarazioni del Ministro degli Esjteri germanico, Curtius, il quale, suscitando certo disappunto e certo scandalo nei custodi delia tradizione diplomatica ginevrina, aveva annunciato di essere disposto a qualunque determinazione per avere soddisfazione su Ìtali questioni. . TI Ministro Curtius ha potuto tornare a Berlino riportando il successo annunciato alla opinione del suo paese. In realtà la Polonia ha dovuto ammettere l'intervento diretto «iella Società delle Nazioni sui problemi relativi alle minoranze tedesche ed accettare sostanzialmente, d'accordo coi tedeschi, la relazione del delegato giapponese. Anche grazie all'appoggio italiano, la Germania ha potuto veder riconosciuto 11 suo buon diritta, contestato arbitrariamente da qualche parte della stampa europea, la quale tendeva a svalutare le richieste tedesche contrapponendole alle relazioni del Volksbund della minoranza tedesca di Polonia. Ma in realtà, assai opportunamente, la Società delle Nazioni ha voluto che la sua inchiesta andasse oltre alle' richieste di un or .... — • - «... - ganismo la cui Ijbertà di parola, an- h « ^ridicalnente assoluta. ^tuttavia vincolata da evidenti consi- derazioni politiche e pratiche. NelTAIta Slesia ed in altre prò-'vincie polacche, in occasione delleNrecenti elezioni politiche, aveva in~ìflerito su vasta scala una demago- gioa e pericolosa campagna anti-'tedesca. Associazioni politiche di carattere privato, come l'Unione degli insorti, avevano presa l'iniziativa di gravissime violenze: ora la relazione del delegato giapponese Yoshfcftwa, confortata da esplicite «McMararioni del' Presidente del Consiglio societario, Henderson, e dal voto del Consiglio stesso, hà significato un invito preciso alle autorità politiche 'ed amministrative dello Stato polacco perchè separassero in modo effettivo le loro responsabilità da ogni iniziativa di associazioni politiche e tutelassero l'ordine mantenendo gli impegni presi con gli articoli 75 ed 83 della Convenzione per l'Alta Slesia. La posizione presa dal Consiglio ginevrino era, soprattutto, ' un richiamo alla Polonia per l'esecuzione dei suoi impegni Intemazionali' ed una precisa sconfessione di ogni sistema di oppressione o dd violenze negli Stati di carattere plurinazionali. :La pronta adesione della Polonia j^lle richieste della relazione redatta a Ginevra non deve In alcun modo sembrare inspiegabile nè deve'essere soltanto interpretata come un segno Idi particolari circostanze in cui può .trovarsi la Polonia stessa. Sin dalla sua origine la Polonia ha accettato un regime di speciale controllo sulle minoranze straniere che ospita nei suoi confini, e tale impegno vincola tutta la sua azione politica, non solo per la sua sostanza e per la sua .validità legale, ma per il permanere ìlelle circostanze che l'hanno costretta ad accettarlo all'atto della sua ricostituzione in Stato nazionale. La situazione della Polonia resta sempre meritevole di particolare attenzione. Nel suo difficile travaglio di formazione In Stato moderno, la Polonia ha ormai una storia secolare di vicende spesso dolorose, ma assai significative per la sua posizione rispetto all'Europa. Sin dal secolo XVIII si discute il diritto della Polonia alla esistenza autonoma e nazionale. Il bisogno di espansione di tre grandi Potenze provocò la caduta della Polonia nel Settecento, e la formazione di un nuovo equilibrio ne determinò la spartizione e la fine : nel nostro tempo, le profonde mutazioni di situazioni internazionali, il totale superamento del sistema d'equilibrio del secolo XIX, le nuove esigènze della distribuzione delle forze europee hanno resa possibile la resurrezione della Polonia, con una precisa funzione nell'oriente europeo, funzione cui la Polonia ha sinora assolto perfettamente. Ancora in gennaio, prima della ripresa delle riunioni ginevrine, le Hamburger Nachrichten, con un articolo vivacissimo benché nutrito di cultura storica assai profonda, proclamavano il delenda Polonia, affermando jche il rinnovato Stato è, e restarà, fonte di guerre e di contrasti come jfu in passato. In realtà, la Polonia è, e resta, una delle forze maggiormente adatte per servire la causa Iteli* conservazione dello «statu |guo» creato a Versailles. * La facilità con cui la Polonia ha aderito all'accordo coi tedeschi sulla jl>ase delie proposte della S. d. N. è dunque un movimento tattico di conservazione politica. Il gesto parve di gusto assai ginevrino e se ne sono molto compiaciuti 1 più caldi sostenitori della diplomazia conciliativa e delle ideologie dell'esprit de Genève come una prova della «maturità societaria» polacca. Ma. In realtà, la Polonia non poteva fare diversamente, poiché il non aderire alle richieste che le si facevano in nome della Società delle Nazioni,' infirmando quei principi che giustificavano la sua stessa origine e quello spirito di conciliazione cui si era sottoposta sin dal suo atto di nascita, sarebbe stato indebolire gravemente il metodo politico e l'organizzazione europea cui la Polonia stessa deve la sua esistenza. Infatti' mentre molti giornali tedeschi constatavano ieri con soddisfazione il successo tedesco, i gior- nali di destra si astenevano da ogni altra riserva all'infuorl di quella re- lativa al pericolo che non vi fossero suffìcienti garanzie e sanzioni per l'esecuzione degli accordi presi. D'altra parte la situazione economica può avere avuto parte non piccola nella decisione polacca riguar- do alla questione delle minoranze, Già con la Conferenza agraria di Varsavia, poi continuata a Buca- rest, la Polonia ha cercato di contrapporre ai cartelli industriali dell'occidente una maggiore solidarietà ed intesa per l'organizzazione internazionale delle esportazioni agricole e per ridurre la pressione della concorrenza fra gli Stati la cui economia è soprattuto orientata verso l'agricoltura. Ma, come ha accennato lo stesso1 Zaleski nel discorso del primo gennaio, a cui ci siamo già riferiti, oltre e prima ancora di questi accordi difensivi, è di importanza capitale per l'economia polacca la cessazione della guerra doganale fra i due mercati nazionali da cui dipende, in sostanza, la vita economica polacca: cioè il mercato tedesco ed il mercato russo. La guerra doganale tedesco-polacca perdura dal 1925, e si è recentemente aggravata per il rifiuto tedesco ili rinnovare l'accordo provvisorio per i legnami, che è di capitale importanza per i polacchi. Il bisogno di ripren dere, almeno dalla parte tedesca, quelle relazioni economiche rese tan- to difficili da parte della U.R.S.S per la pratica in atto del dumping, può quindi aver avuta non piccola importanza nelle determinazioni di Zaleski, determinazioni che, se leal- mente attuate, riusciranno certamen te a favorire migliori rapporti fra tedeschi e polacchi.

Persone citate: Curtius, Henderson, Polonia, Zaleski