Tempestoso dibattito ai Comuni sul "bill,, sindacale

Tempestoso dibattito ai Comuni sul "bill,, sindacale Tempestoso dibattito ai Comuni sul "bill,, sindacale Ventisette voti di maggioranza al Governo Londra, 28 notte. La seduta di chiusura del lungo dibattito sul bill sindacale, che ri- stabilisce la libertà^di cui le Trades ^^^J^aTS^M |furono sospese dal Governo di Bald: win, ha offerto uno spettacolo sen- 'za precedenti di sovreccitazione e di N^smo^era rasserenala alì2u?U> alla decisione presa dal par tjt0 oberale di non prestarsi in al'euh caso alle manovre dei conservatori miranti tf rovesciare il Go- dare quartiere al Governo e di impedire a ogni costo il varo del bill che a giudizio suo e dei conservatori ristabilisce nè piti nè meno cne la piena legalità dello sciopero ge- La seduta di oggi non ha servito ad altro che ad esasperare il contrasto, perchè il « Sollecitor General », invitato categoricamente a dire se in base al nuovo bill lo sciopero del 1926 era o non era legale, si è tratto fuori dall'Imbarazzante situazione dichiarando che in base alla legge vigente all'epoca lo sciopero era legale e in base a quella ,che i laburisti vogliono fare approIvare dal Parlamento sarebbe stato Piegale. Con queste parole sono sta- verno, ma esistevano dubbi sulla capacità di Lloyd George a controllare i suoi seguaci e impedire fughe disordinate di questi verso 1 banchi conservatori all'ora fatale del voto. Nei corridoi di Westminster la vittoria del Governo era assicurata quantunque 1 più ottimisti fra i profeti non riuscissero a dare al Governo una maggioranza al più di 10 o 15 voti. Simon che fino a ien aveva sferrato attacchi a fondo contro ì laburisti era riuscito a fon^cere molti liberali della necessita di_ non te alquanto calmate le ansie dei con servatori, ma. al tempo stesso sono state esasperate, le inquietudini non solo dell'estrema sinistra del laburismo ma quelle molto più gravi dei rappresentanti alla Camera delle Trades Unions. Le dichiarazioni del «Sollecitor» hanno scatenato le proteste dei laburisti e l'ilarità dei conservatori e in questa atmosfera tempestosa Churchill sempre pronto a precipitarsi nella mischia quando essa si fa più Intensa e più emozionante, ha tenuta accesa la passicmp de-lla Camera spingendo agli estremi le tesi contrarie e scatenando una bufera di interruzioni e ondate di ilarità: ciò a cui egli mirava era di scongiurare il voto del bill, ma non mediante la presentazione chiara e luminosa del pericolo che esso crea por il Paese hensl mediante la formazione artificiosa di uno stato di tensione che avrebbe posto in grado le falangi liberali di sbandarsi alla chetichella e di avviarsi verso 1 banchi conservatori eausando cosi la sconfitta del Governo. Il voto La posizione del Governo è apparsa verso le 11 molto grave poiché alcuni oratori laburisti, esasperati dal fuoco pirotecnico dell'oratoria churchilUana, avevano preso la parola nel momento della maggior tensione del dibattito per dire che, in fondo, del bill non sapevano che farsene. Lo buttino a mare i conservatori, lo emendino i liberali sino al punto da renderlo un'ombra senza corpo, ma se si presenterà .la necessità di una lotta a fondo lo sciopero generale sarà dichiarato, con o senza bill, sia esso legale o illegale. Queste parole hanno suscitato esplosioni di applausi sui banchi laburisti, ma anche una profonda costernazione su quelli liberali. Se ne rallegravano i conservatori, sicuri che queste incaute prese di posizione avrebbero forzato la mano a Lloyd George e gli avrebbero impedito di tenere a freno il malcontento nel suo gruppo. Ma a Lloyd George premeva più che altro impedire una crisi di Governo, che si sarebbe risolta esclusivamente a vantaggio di Baldwin. Il voto si è svolto tra scene di entusiasmo da una parte e dall'altra. Sembrava si volesse stavolta tagliare definitivamente il nodo gordiano della situazione governativa: o da- re un periodo di tregua relativamen-1 te lungo al Governo o sbarazzarsene alla svelta e senza pietà. E' stato un errore da parte dei conservato-jri di impostare la loro opposizione.ai bill su questo terreno puramenteìtattico. Se ne 6ono accorti al mo mento dello scrutinio. Simon ha trascinato seco i pochi seguaci verso il conservatorismo, ma Lloyd George ha tenuto duro e se altri shanda- £en« EST avvenuti? essi' sileno prodotti soltanto in direzione delibanchi laburisti. ^ pimftnti de) confljtto nel Lancashire, Verso le 11.30 è stato comunicato l'esifo della battaglia: in favore del bill si sono pronunziati 277 voti, contro il bili 250. Il Governo ha cosi ottenuto una maggioranza di 27 voti. La chiusura del dibattito è stata accolta da fragorosi applàusi del laburisti e da espressioni di malcontento sui banchi dell'opposizione. Il conflitto nel Lancashire La giornata di domani sarà di importanza- capitale per i futuri svol- MacDonald ha deciso di impedire a ogni costo l'estensione della serrata padronale e di porre un rapido termine al conflitto mediante un intervento del Governo nella vertenza. L'estrema gravità di essa non consente, infatti, indugi. Tra giorni scadranno altri ultimatum e sabato forse altri 50 mila tessitori saranno licenziati. La situazione nel Lancashire tende inoltre ad aggravarsi per il fatto che l'esasperazione da una parte e dall'altra si accentua mano a mano che i danni del conflitto si fanno più evidenti e computabili e che si irrigidisce la- resistenza dei tessitori al nuovo sistema di lavorazione. Vi è molta elettricità nell'aria, e a malapena i funzionari, del Ministero del Lavoro, che si trovano nella zona dei conflitti, riescono a impedire atti capaci di rendere sempre più incolmabile l'abisso tra le due parti. Teri, infatti, si adunava a Manchester l'associazione padronale, la quale da un lato ha deciso di accogliere favorevolmente l'invito di MacDonald di inviare delegati a Londra per uno scambio di vedute sugli aspetti e le cause della vertenza, ma dall'altro lato ha riaffermato la decisione di non abbandonare il principi■) della lavorazione sugli otto telai. « Siamo persuasi — dice il segretario dell'Associazione padronale — che ci battiamo per un grande principio; per il diritto, cioè, di introdurre cambiamenti allo scopo di realizzare economie quando sia provato che tali cambiamenti producono questo risultato, e perchè nessuna persona o nessuna organizzazione, per quanto potente possa essere, si arroghi il diritto di impedire questi cambiamenti solo perche non sono di proprio piacimento. Questo è il punto fondamentale del conflitto, ed è per questo che si è realizzata una cosi impressionante solidarietà fra 1 proprietari degli opifici de! Lancashire ». Sennonché oggi stesso, 11 segretario dei Sindacati del tessitori ribatte questi argomenti sostenendo che se si trattasse realmente di questi principi! i padroni potrebbero difendere la loro serrata, ma in realtà ciò che essi intendono imporre non è affatto il miglioramento tecnico ma il dissanguamento degli operai. t Perchè — chiede il segretario sindacale — in luogo di affidare a un operalo otto telai I proprietari non introducono senz'altro 1 telai automatici che aumentano davvero la produzione e al tempo stesso non esigono dal tessitore uno sforzo gravissimo come quello imposte dalla sorveglianza simultanea di otto telai Indipendenti, e se sono convinti nhe 11 sistema reca economie alla produzione perchè si rifiutano, i proprietari di fissare con gli operai 1 salari minimi?». I proprietari si lamentano del fatto che le schede degli scrutini diramate dal Segretariato dei Sindacati erano male redatte Ebbene, oggi il segretario dei Sindacati dichiara esplicitamente ai proprietari che se in luogo di chiedere ai tessitori di pronunciarsi sulla autorizzazione al Consiglio sindacale a trattare con i proprietari di opifici si fosse chie sto il voto prò o contro il sistema t 1 degli otto telai, all'unanimità i tes sitori lo avrebbero respinto, Queste dichiarazioni sono ìmporjtanti perchè stabiliscono fin da ora .posizioni nette alla vigilia dei colloìqui londinesi con MacDonald Giungeranno a Londra domani 1 rappresentanti del padronato e quelli dei tessitori. L'invito rivolto .loro dal Primo Ministro non parla di negoziati di pace. Fa solo parola della necessità . di Informare per iamente «.Capo del Governo sul le posizioni generali nei riguardi del conflitto del cotonieri ». Su queste posizioni 1 colloqui dovranno avere luogo a Londra, ma in ogni caso MacDonald non potrà abboccarsi contemporaneamente con i delegati del padronato e con quelli dei tessitori, perchè l'esito dello scrutinio interdice à quésti ultimi, di iniziare trattative con i proprietari dei cotonifici. Qui la situazione rimane confusa e fino, a questa sera nel circoli responsabili non si vede In qual modo le. trattative potranno essere agganciate fra le due parti in conflitto. _ R. P.

Persone citate: Baldwin, Churchill, Lloyd George, Macdonald

Luoghi citati: Londra, Manchester