Il Console d'Italia a Zurigo

Il Console d'Italia a Zurigo Il Console d'Italia a Zurigo ferito con tre colpi di rivoltella La bieca figura dell'attentatore •• Una colluttazione con un funzionarlo accorso in aiuto della vittima •■ Il gr. uff. Bianchi operato di laparatomia Zurigo, 27 notte. |Un giovane italiano, tale Lino Bassi, si è presentato slamane al il. Consfilato d'Italia a chiedere un .sussidio. Il Vice-Consòie aveva precedentemente già due volle respinto tale domanda presentala dal Bassi, ed anclie stamane egli ha ripetuto al richiedende che la sua domanda non poteva essere accolta. Il Bassi ha. chiesto allora di parlare personalmente al Console Generale, il quale a sua volta gli ha dato lettura dì una lettera proveniente, dall'autorità italiana ed in cui appunto era dichiarata l'inammissmHlà'délla'ràhièsla. Il Bassi allora, estratta improvvisamente una rivoltella, ne ha fatto partire tre colpi in direzione del R. Console Generale Bianchi, che è rimasto ferito alla mano, al polmone sinistro e al bacino. Lo stato del ferito non desta per ora gravi preoccupazioni; il feritore si è lanciato subito sulia strada,'dove però è stato raggiunto da un agente di polizia che, aiutato da alcuni passanti, l'ha tratto in arresto. ■ (Stefani). Come si è svolto l'attentato ♦ Zurigo, 27 notte. L'odioso attentato contro il Console generale d'Italia, gr. uff. Bianchi, commesso stamane poco prima di mezzogiorno, ha prodotta la più dolorosa impressione non soltanto fra i connazionali ma in tutti gli ambienti zurighesi, dove il comm. Bianchi gode le più cordiali simpatie. L'attentatore, certo Lino Bassi, fu Alfonso, nato a Vattaro nel Trentino il 28 settembre 1898, e domiciliato attualmente a Zurigo, fino dal 1929 si era presentato a questo Consolalo Generale per ottenere una pensione alla quale egli affermava di avere diritto quale antica guardia regia. Continue richiesto di sussidi Dall'esposto del Bassi, da lui stesso scritto e trasmesso al Ministero degli Interni, risulla che non gli si poteva riconoscere il diritto a una pensione perchè certa sua infermità non era derivata da ragioni di servizio ma da malattia. Il Consolato comunicava la risposta del Ministero all'interessato, e di fronte alla sua richiesta di sussidi, concedeva i sussidi stessi ripetutamente e in mi stira maggiore della normale. Il Bassi in seguito si allontanava da Zurigo e si recava a Wallenstad nel Cantone di San Giacomo, dove esercitava il mestiere di muratore dove risulta che abbia frequentato elementi sovversivi, Risulta pure che il Bassi il 12 novembre 1929 è stalo invitato dall'ali tor.Ua di polizia a lasciare la Con federazione. Non si sa se egli — sul momento — abbia obbedito a tale ingiunzione. Risulta soltanto che egli si è stabilito a Wallenstad il 25 marza 1930 e che l'autorità locale lo ha segnalato come pericoloso. Frequentemente il Bassi si è pre sentalo a questo Consolato Generale e ha conferito con i funzionari. Egli stamattina al cav. Pescatori ha manifestato il desiderio di fare una nuova istanza al Ministero e il cav. Pescatori gli ha assicurato che l'avrebbe trasmessa.. Il Bassi anzi si è-, trattenuto per tre quarti d'ora col Vice-Console per esporgli le sue ragioni. Egli però esigeva, come già altre volte, un sussidio mensile di cento franchi. JL una sua richies-ta di un sussidio immediato, dato che egli dichiarava che da pochi giorni aveva abbandonato il lavoro per malattia, gli è stato fatto osservare che non c'era difficoltà ad accordargli un sussidio straordinario, previa presentazione dt certificato medico dal quale risultasse che egli era infermo. E a questo putito il Bassi ha chièsto di essere ricevuto dal Console Generale perchè desiderava avere da lui maggiori assicurazioni. Il cav. Pescatori gli ha risposto che il Console Generale non avrebbe potuto dirgli nulla di più di quanto egli stesso già gli aveva ietto, ma poi, lìgio alla disciplina verso il suo capo che ama avvicinare amorevolmente tutti i connazionali, ha introdotto il Bassi presso il Console Generale. Non erano passati tre minuti che al Vice-Console è parso di udire un colpo d'arma da fuoco. Il tragico criminoso attentalo era ormai avvenuto. L'assassino ha sparato un primo colpo a bruciapelo contro il Console]che stava ritto presso la scrivania, e poi un secondo colpo e un terzo che lo ha ferito alla mano. L'assassino doveva essere ormai inferocito perchè,. incontrate il cav. Leonini, commissario consolare che accorreva in soccorso dici commendatore. Bianchi, gli si è parato inanì, ha tentato di sparare anche con¬ tro di lui, ma la pistola, una grossa\tipo-Mauscr, non ha funzionato. Nel-'la colluttazione che ne è seguita l'as-\sassino ha percosso il Leonini col\calcio della rivoltella producendogli1 una vasta echimosi sulla fronte. Ma', il cav. Leonini riusciva a far cade re] a terra l'arma e mentre l'assassino\tentava di fuggire nella strada gli\impiegati del consolato lo raggiunsero per consegnarlo quindi alla Polizia. Il bollettino medico Il gr. uff. Bianchi — stramazzalo a terra — ha detto soltanto: « Questa volta è finita! ». Poi, con estrema energia si è fatto condurre all'ospedale cantonale dove poco dopo è stato operaio di laparatomia. Il bollettino medico dice : « Una pallottola è entrata nell'addome ledendo probabilmente anche il rene sinistro, una seconda pallottola penetrata nel torace ha leso un polmone, una terza pallottola ha prodotto una frattura interna alla mano destra », La colonia è costernata. Le corsii dell'ospedale non hanno mai visto tanta folla. Il Ministro d'Italia, S. E. Giovanni Marchi, subito giunto da Berna, si è recato a visitare il console Bianchi, intrattenendosi pòi con i funzionari del Consolato. Come in altre circostanze altrettanto dolorose, qualcuno si è subito affrettato a dire che Vattentatore è un esaltalo. Ma Vesaltazione è troppo spesso il /rutto della predicazione continua del fuoruscitismo che tia luogo spccU pUcoU centri dove uno solo o pochi sovversivi riescono a mantenere il clima del terrore. I giornali altro non fanno che svolgere una campagna di odio e di minaccia, accusando i capi di atti immaginari e incitando alla vendetta contro di loro. Le condizioni del Console Generale sono molto gravi e la prognosi è riserrala. « C. R.

Persone citate: Giovanni Marchi, Leonini, Lino Bassi, Pescatori

Luoghi citati: Berna, Italia, Trentino, Vattaro, Zurigo