Brillante vittoria dei calciatori "azzurri"

Brillante vittoria dei calciatori "azzurri" Brillante vittoria dei calciatori "azzurri" La squadra francese battuta per 5 a 0 Differenza di classe Bologna, 26, mattino. Vittoria della squadra italiana per 5 a 0. Vittoria meritata e regolare. Vittoria che per vaco ohe la fortuna avesse aiutalo gli azzurri, avrebbe potuto prendere proporzioni più marcate Gli italiani fecero un primo tempo schiettamente ' bello. Un primo tempo da dominatori. Aprirono le ostilità con una andatura e con un tono che stron co. nettamente gli avversari e tolse loro molle delle velleità di comando che essi avevano manifestato prima dell'incontro. Gioco largo, gioco ohe chiamava all'opera con frequenza le due ali che sì mostravano pronte a rispondere; gioco in pari tempo che metteva in luce la solidità della dilesa nostra. I francesi erano come travolti. Avanti ancora che gli italiani ottenessero il loro primo successo, ben quattro oocasionl da meritarsi senz'altro la capitolazione della rocca degli ospiti si erano maturate. La prima su centro di Orsi vedeva Cattaneo tutto solo davanti a Thépot calciare a lato; il pai Ione, pieno di effetto, era in realtà difficile da deviare in rete. La seconda su una combinazione centrale, trovava Cesartni in ottima posizione; la nostra mezz'ala destra spediva il pallone alto sopra il palo trasversale eausandosi la riacutizzazione di una recente ferita al ginocchio destro. Poi era Ferrari che, da pochi passi e con la difesa completamente spiazzata, mancava un pallone basso. Infine era Orsi che, riprendendo un centro di Cattaneo, colpiva con un potente tiro al volo un avversario. Le tre « martellate » di Meazza Dopo queste premesse, quando giun geva il primo punto, esso veniva ac collo come la cosa più logica e naturale di questo mondo. Centro prima dell'una poi dell'altra ala nostra. Tiro di Cesartni che colpiva in pieno un avversario che sopravveniva in corsa pronta ripresa di Meazza che spediva in rete da pochi passi. Ciò dopo 21 minuti di gioco. Seguiva un periodo di netto predominio italiano che culminava nel più bel punto della giornata. Vn tiro di Meazza effettuato su un « dietro front » seoeo e preciso, un Uro diritto come una frecciata, che fece l'effetto di mandare da solo l'intera difesa francese a catafascio, il terzo punto, ancora di Meazza, prendeva quasi il suono di una terza martellata sullo stesso chiodo. In tutto questo primo tempo la Francia non portò un solo attacco pericoloso. Combi non ebbe a intervenire se non per qualche puntata da lontano degli attaccanti francesi o per fermare o rimandare palloni lasciatigli dal sìioi terzini. Il primo tempo fu condotto dai nostri in tono da gran signori. Tre punti che avrebbero potuto essere sei o sette e una superiorità tecnica, tattica, stilistica e fisica, netta ed assoluta. A guastare le cose giungeva, pochissimo dopo del riposo di metà tempo, un infortunio di Cattaneo. Spinta da un avversario, la nostra ala destra si provocava una distorsione al ginocchio destro, pia dolorosa che grave, ma tale da paralizzargli quasi completamente l'arto. Già una decina dì minuti prima l'alessandrino era caduto malamente, ma. era stato « riparato » in modo da poter riprendere il gioco. Al momento in cui la seconda caduta immobilizzo completamente Cattaneo, il termine di tempo durante il quale, per accordi intervenut con gli avversari, era permesso cambiare uomini e sostituire i giocatori feriti con altri di riserva, era stato oltrepassato di un nonnulla. Vn tentativo nostro di fare entrare in campo un nuovo giocatore al posto dell'infortunato avrebbe dato luogo auna discussione sul minuto dell'infortunio e sulle circostanze in cui esso era avvenuto. Avrebbe avuto l'aria di un mezzucc'ìo. Si preferì continuare la lotta in dieci contro undici. Avvenne che nel secondo tempo Cattaneo tornò in gioco *rattoppato* alla meglio e tenne il campo per qualche minuto, poi si fermò definitivamente. Torno più lardi sul rettangolo di gioco ma come pura comparsa ed esclusivamente ver attrarre l'attenzione di un avversario. L'attenzione dell'avversario non venne attratta a lungo che, appena i francesi videro le condizioni in cui si trovava la nostra ala destra, abbandonarono la medesima a se stessa e si schierarono in sei in prima linea. Tutto il nostro gioco di attacco risultò disorganizzato dalla indisponibilità di Cattaneo. Una squadra che faccia dell'ordine la base del suo gioco ha necessità di lavorare al completo. Vn ripiego ci sarebbe stato se Cesartni tosse stato in efficienza ma viceversa più il gioco procedeva e più la nostra mezz'ala destra zoppicava. A ciò aggiungasi il fatto che parte degli uomini nostri si indugiava in giochi di eleganza, come per scherzare con l'avversario, e si comprenderà come l'attività degli azzurri più non sia assurta nella ripresa al livello del primo tempo. I dne goals della ripresa I francesi poterono cosi condurre in questo periodo dell'incontro parecchi attacchi e dare lavoro con qualche intensità alla difesa nostra, senza riuscire però mal ad essere realmente pericolosi. Nemmeno nella ripresa Combi doveva venir chiamato a parare un tiro che si potesse definire come difficile. Viceversa Thépot, oltre ad essere battuto un vaio di volte ancora, veniva minacciato ripetutamente c doveva eseguire parate di grande difficoltà. Cesarlnl segnò con un tiro da pochi passi al sesto, minuto, subita dopo u a un calcio d'angolo, e Cattaneo suggellò il punteggio verso la mezz'ora, riprendendo un centro di Orsi A ranghi completi la nostra squadra s'impose- Il suo gioco di attacco tornò a dare segni di ordine, di compostezza e di praticità. L'impostazione delle avanzate, che era stata oggetto dì particolare studio da varie degli interessali, tu nel primo tempo caratteristica dell'attività svolta dagli avanti nostri a Francoforte e a Budapest nella scorsa stagione,- gioco in profondità, a largo respiro; gioco 7iiirante al risultato senza fronzoli nè coreografie. Orsi aveva a che fare con due uomini die non 10 perdettero di vista un solo istante in tutta l'incontro- Finot e Maltler. Le cure e l'accanimento di questi due avversari uniti non sono riusciti a incidere sull'efficacia del gioco della nostra ala sinistra che ieri non indugiò in prodezze individuali ma diede la preferenza a movimenti di piena intesa con i compagni. Cattaneo è un ragazzo di merito: semplice, lineare nel comportamento, egli possiede le doti naturali di fare le cose .giuste al momento giusto. Il suo tocco della palla è sano, il suo centro è preciso, la sua ricerca dell'intesa coi compagni improntala a senso pratico, immobilizzato dalla distorsione al ginocchio, Cattaneo mostrò, tenendo, malgrado il dolore della ferita, il suo posto fin quasi all'ultimo e segnando un punto cosi stroncato come era, di possedere anche notevoli doti di forza d'animo e di coraggio. Meazza aveva una questione morale da risolvere e con se stesso e con il pubblico italiano. La risolse in favore suo, non appieno, ma certo in misura notevolissima. Dopo qualche minuto di incertezza, egli riprese fiducia in se stesso e tornò al gioco in profondità, ai servizi alle ali e ai Uri in porta del tipo che gli fecero un nome nella scorsa stagione. Questo della confidenza in sé rappresenta il punto principale della questione del grado di torma e del rendimento del centro-avanli milanese. Come ogni altro uomo dell'Ambrosiana, Meazza attraversò un periodo di rilassamento e dì scoraggiamento. Da questo periodo critico non è uscito ancora appieno, ma egli ieri riuscì a com piere un notevole passo verso quella ripresa che è logico attendersi da un giocatore della sua classe e della sua età. Cesarint e Ferrari sono due ali 'di congiunzione fra la prima e la seconda linea più che due attaccanti netti. Sono due elementi di coesione in una squadra, anche se si presentano, come ieri, non immuni da pecche. Come errori Cesarini cade con qualche freqvena nella tendenza a tenere troppo la palla e a fare il giocoliere, mentre Ferrari ha facilità a bloccarsi nelle vicinanze dell'area di rigore. Ma l'ima e l'altra delle due mezze ali inventine sono elementi dì valore nella costru zione di una squadra e nel gioco che essa deve svolgere. La linea mediana nostra meriterebbe, qualora il tempo e lo spazio lo consentissero, uno studio a se. Trovò modo di fare nell'incontro cose belle e cose meno belle. Ebbe momenti nel primo tempo di buon rendimento; momenti di sbandamento nella ripresa. Ebbe periodi in cui adempì al duplice suo compilo di attacco e di difesa con giudìzio e con discernimento, e momenti in cui non riuscì che a fare una delle due cose. Ebbe istanti in cui tutti e tre gli uomini parvero in vena e a posto, e momenti in cui o l'uno o l'altro degli uomini accennava a cedere. E' una linea mediana composta di eccellenti individualità che necessitano di lavoro e di applicazione per ottenere uniformità e continuità di rendimento. Bernardini nel suo studio di amalgamarsi con i compagni e di adattarsi all'ambiente superò con successo una prova fra le più difficili. Dell'estrema difesa Combl non ebbe lavoro difficile. Rosetta ne ebbe viceversa e lo smaltì in parte bene e in parte in modo un po' incerto. Rosetta non è ancora al momento attuale nelle sue migliori condizioni dopo l'indisposizione che lo afflisse il mese addietro. Caligaris fu la colonna della difesa. Capitano della squadra, il terzina juventino che detiene solo da oggi 11 record della partecipazione agli incontri in difesa dei colori d'Italia, fu, sul campo e fuori del campo, di esemplo ai compagni per saldezza fisica e morale. La squadra francese La squadra francese presenta squilibri di valori impressionanti fra uomo e uomo. La vera linea che crollò ieri fu la mediana, che travolta, minacciò a un dato punto di travolgere con sé l'intera compagine. Gli avanti, poveri di tecnica e di tattica, non ebbero se non in qualche periodo del secondo tempo rifornimento e sostegno per poter lavorare, ma non riuscirono mai a mostrare accenni di forza penetrativa. I terzini, buoni sulla palla, peccano notevolmente nel senso della posizione. Thépot, il portiere, fu il miglior uomo dell'unità. Vna sua parata nel secondo tempo su tiro di Cesarini fu, fra l'altro, una prova della classe che l'uomo possiede. Vna netta differenza di ctasse divide la squadra italiana da quella francese. La speranza degli ospiti chr doveva essere quella di sorprenderci e scombussolarci, fu soffocata irrimediabilmente quasi al fischio d'Inizio. In complesso una bella vittoria e un gioco buono solo in parti. Vn successo che dà soddisfazione sotto più di un aspetto, ma che va considerato esclusivamente come un primo passo sulla via che gli azzurri debbono battere per ricostituire l'edificio della loro squadra, L<i metà tempo di buon gioco srolto dagli azzurri quando essi furono al completo dovrebbe dare adito a bene sperare nell'avvenire. VITTORIO POZZO. La partita Bologna, 26 mattino. Per tempo le numerose strade chO conducono ai < Littoriaile », sono stati; percorse da migliaia di parsone de» siderose di assicurarsi un buon posto, allo stadio, Gii spalti popolari sono, stati i primi a gremirsi, poi l'amplissima tribuna ha cominciato ad accogliere gli spettatori, di modo che una mezz'ora prima dell'inizio della pari tita il superbo anelilo è completamente affollato, cosi da offrire uno spettacolo magnifico o pittoresco. SI calcola che oltre 30.000 persone abbiano trovato posto nel capace stadio. Nella tribuna ti 'onore abbiamo notato: le LL. EE. Arplnati e Alfieri, &, E. il Prefetto di Bologna, S. E, il ge» neraJe Zoppi, comandante del Corpo, d'Armata, i senatori OvàgiLio o Vioi» ni, gli onorevoli Buttalochi, Decinque a Biagi, il Segretario Federale, il Podestà e moltissime altre persona» lità; inoltre il presidente della Fedo» razione francese di calcio, Rimet, eoa 1 consiglieri Carlier, Lori, Marcel Ber» ger, e il signor Hikel, presidente delila Federazione svizzera di calcio; •l'ing» Graziani, vice-presidente della Federazione italiana, l'avv. Mauro, presi» dente della «Cita», il barone Lazza» roni, segretario del « Coni ». L'offensiva iniziala dagli « azzurri » Il cielo è coperto, ma il sole tentai di fare capolino fra le nubi, tanto che* quando si inizi era la partita, un ma» gniflco sole splenderà sul campo. Lat folla è impaziente. Sono le 14,42 quando le due squadre fanno il loro to« gresso in campo, accolte da grandi battimani. Gli atleti si dispongono: davanti alla tribuna d'onore e Ira scroscianti applausi fanno il loro sa» luto. I cinematografisti ed 1 fotografi iniziano il loro lavoro, poi il vice» presidente della Federazione di cai» ciò con il segretario Zanetti e col com» missorio unico Pozzo chiama a rac» colta i giocatori. Il capitano della squadra Italiana^ Caligaris, offre un mazzo di fiori agli ospiti, i quali, a mezzo del loro ca» pitano Paviilard, offrono a loro volta agli italiani un magnifico gagliardetto con i colori francesi. Dopo questi convenevoli le due squadre si allinea» no nella seguente formazione: Italia (maglia bianca, calzoncini neri, calzettoni nero-azzurri): Combi; Rosetta, OaJigaris; Ferraris IV, Ber» nardini, Pitto; Cattaneo, Cesarini* Meazza, Ferrari, Orsi. Francia (maglia bleu, calzoncini bianchi, calzettoni rossi) : Thópot; Mattlcr, Capelle; Finot, Dehner, Chantrelj Liberati, Delfour, Alcazàr, Paviilard, Korb. Nella squadra Italiana Ferraris IV/ sostituisce Colombari, che risente ancora di una contusione riportata in allenamento a Firenze, e in queWa francese il mediano sinistro Chantrel sostituisce Diagne. Sono le 14,17 quando l'arbitro signor Ruoff fischia l'inizio. Gli italiani! giocano contro sole ed 1 francesi battono il calcio di invio. Delfour ab» bozjra. la prima discesa ma Ferraris, manda il pallone in avanti permettendo a Cesarini di scendere: Capelle respinge lontano, gli italiani attaccano! con grande velocità ed al secondo minuto un « cross » di Cattaneo è ripreso di testa da Meazza: 11 portiera Thépot effettua però la parata. Al 3* Bernardini lancia Orsi; questi « crossa » a Meazza ma il terzino Mattler libera mandando in « corner » che, tirato da Orsi, non ha esito. Al 4* in una arruffata azione sotto la porta tran» cese Meazza tira ed 11 portiere, pronto, rimanda lontano, permettendo a ■ Paviilard di Impegnare Combl, che st, libera facilmente. Risposta immediarta j degli italiani: Orsi fugge e « crossa » a Cattaneo, 11 quale raccoglie di testa e sciupa un'ottima occasione per, segnare mandando fuori. La superiorità italiana si accentua sempre più. I francesi all'8' hanno però modo di impegnare la nostra difesa. La minaccia dura poco perche gli italiani sono nuovamente all'attacco. Una loro discesa è Interrotta dall'arbitro per fuori giuoco di Meazza. Al 13' Cattaneo, dopo essersi liberato di due avversari, tira alto. Subito dopo una cannonata di Meazza da venti metri passa sopra la traversa. Un bel « cross » di Cattaneo va fuori e un calcio di punizione di Caligaris è raccolto da Meazza, che di testa passa a Cesarini. La palla finisce sopra la traversa. La pressione Italiana è continua e al 17' il portiere francese è Impegnato da Orsi, mentre subito dopo. Cattaneo manda a lato di pochissimo» I primi goals n < goal » sta maturando. Al ap Orsi fugge lungo la linea, invano ostacolato da Mattler. Il nostro attaccante allunga la polla a Cattaneo che la manda al centro. Cesarini raccoglie e centra: il palilone rimbalza sulla gamba di Capelle, cosi che Meazza è pronto a riprendere e a segnare 11 primo i goal » italiano. Palla al centro e discesa Italiana, che la mediana francese infrange. Al 23' Ferraris, nella foga di liberare, manda in « corner » che non ha esito. Nuova Incursione italiana con un'azione ben combinata fra Ferraris, Orsi e Cattaneo, che rinvia ancora ad Orsi. Questi tira fortissimo e Mattler salva miracolosamente. Al 26' due tiri di Cesarini e Ferrari vanno fuori. Al 20' Cattaneo, In seguito ad uno scontro con un aweiv sario, esce dal campo, ma vi rientra subito. Al 30', su tiro di Korb, Combl effettua una bella parata evitando la carica di Ale .zar. Al 32' 1 francesi sono In « corner » che tirato da Orsi è raccolto da Cesarini di testa: 11 portiere toglie il pallone al nostro attac» cante. Al 33' pericolosa azione sotto; la rete di Combi risolta da Ferraris IV» Al 35' è concessa una punizione all'Italia; tira Ferraris che manda adi Orsi; questi passa la palla a Cesarini. che è un po' arretrato. Cesarini allunga a Meazza, che con un tiro meraviglioso da 15 metri manda per la sjy