Il direttore di un giornale commerciale arrestato per manovre ribassistiche

Il direttore di un giornale commerciale arrestato per manovre ribassistiche Il direttore di un giornale commerciale arrestato per manovre ribassistiche L,a " carta carbone ,, rivelatrice Negli ambienti di Borsa e stato ien molto commentato l'arresto del ragioniere Giacomo Borra, direttore del giornale « Corriere di Finanza e Commercio », la cui redazione ha sede in corso Vittorio Emanuele 63, con agenzia a Milano (come si legge nella testata del giornale) in via Santa Radegonda 10. Questo settimanale, che pubblicava il bollettino dei protesti cambiari e una serie di informazioni di carattere finanziario e commerciale, era al suo quarto anno di vita, ma aveva una limitata notorietà. Più noto invece ne era il direttore: un giovanotto di 31 anni, molto elegante, proprietario di una lussuosa automobile e assai propenso a prendere la vita dal lato più spensierato. Nato a Benevagienna (Cuneo) egli aveva conservata la sua residenza a Serravaile Sesia in via Quintino Sella 12, benché da otto anni avesse preso domicilio a Torino, dove aveva strette relazioni dalle quali sembra abbia tratto tutto l'utile possibile. La Prefettura e la Questura, di co mune accordo, seguivano l'andamento di Borsa, il cui ambiente era da qualche tempo messo in allarme da false e disastrose voci che venivano poste iu circolazione e che si riferivano ai titoli dell'Italgas e di quelli delle Società consorziate. ' Le indagini, in questo campo, presentano sempre difficoltà e sono particolarmente delicate. Tuttavia si era venuti nella convinzione che un giornale locale, e precisamente il « Corriere di Finanza e Commercio », non fosse estraneo alla losca manovra che, ad arte, gettava ,il panico fra i detentori di titoli dell'Italgas, della Sagacia, della Schiapparelli, della Stige, ecc. Al commissario cav. dott. Cimìnelli, capo dell'Ufficio politico della Questura Centrale, era stato dato incarico di appurare le attività del ragioniere. Borra, e il funzionario, indagando, riusciva ad assodare che il direttore del giornale « Corriere di Finanza e Commercio » faceva molte speculazioni ai margini della Borsa:' operazioni eseguite in nome suo ma con titoli che non erano di sua proprietà. L'elegante giovanotto, a giudizio del commissario, doveva essere l'autore delle circolari allarmistiche distribuite clandestinamente ; ma come provarlo? L'ultima di tali circolari riguardava appunto il gruppo dell'Italgas e delle Società consorziate e recava notizie false e tendenziose, prive cioè di ogni fondamento, sul movimento di tali titoli, ma tali da produrre un serio turbamento del mercato nei riguardi delle azioni della Società Italgas. Tali prove voleva procacciarsi 11 funzionario, il quale, non visto, andava pedinando il ragionier* L'altra sera li dott. Ciminelli attendeva in piazza Statuto, presso la casa n. 9, dove abita il direttore del giornale « Corriere di Finanza e Commercio ». Alle ore 23 precise una automobile si fermava davanti al portone del palazzo: ne scendevano il rag. Borra, un amico di lui e due eleganti e vezzose signorine. Il funzionario lasciava che tutti raggiungessero l'appartamento, poi entrava In scena. Il suo giungere, come è facile comprendere, riusciva assai poco gradito. Il rag. Borra si mostrava molto stupito e contrariato per essere disturbato in casa sua, a quell'ora, mentre si trovava in buona compagnia, da un inviato della Questura. Ma il dott. Ciminelli non perdeva tempo a rilevare la fredda accoglienza ricevuta e invitava perentoriamente tutti a seguirlo negli uffici di piazza San Carlo. Qui al Borra venivano fatte le prime contestazioni, alle quali egli rispondeva alplgragnpvcfogrpptvmmacscclcmmPpvssrtpdsn1B1eqfttcMgfdpddb; -, , _ . _ 'coi più energici dinieghi. Il giovane assicurava di ignorare l'esistenza delle circolari allarmistiche e affermava pure che la sua attività nel campo della Borsa era solamente di carattere giornalistico. Una perquisizione onerata nell'abitazione del Borra non dava alcun risultato, ma una seconda, eseguita nei locali di redazione del giornale, in corso Vittorio Emanuele 63, permetteva invece di raccogliere le prove delle quali il funzionario andava In cerca. Oltre ad alcuni libri, listini e fissatini che indicavano quali e quante operazioni ai margini della Borsa eseguisse il,giovane ragioniere, è stata rinvenuta una carta a carbone che rap presenta la prova irrefutabile della col pevolezza del Borra. Esaminato per trasparenza, il tenue foglio bleu ha rivelato impresse, dalla prima all'ultima, le parole di una circolare allarmante, precisamente dell'ultima, che aveva acuito l'allarme gettato dalle precedenti sui titoli dell'Italgas. Davanti all'evidenza dei fatti l'arre- mstato non ha più potuto negare la sua!colpa, ma ha mantenuto il silenzio sul crinlinatà,^ che^spaUegg^va JS 5- lecite manovre ribassiste. Per ldentifi- care ..costoro, ed appurare . le ..singole possibili responsabilità continuano. Una donna borseggiata In treno mentre viaggiava da Taranto a Parigi Tale Francesca Mendolia fu Giacomo, d'atìni 42. da. Trapani, residente a Parigi col marito, a nome Lotti, era partila da Taranto nel pofneriggio di venerdì alla volta della capitale francese munita del regolare passaporto rilasciatole dall'autorità consolare a Parigi stessa, e col quale essa era venuta in Italia per una breve visita alla propria famiglia. La donna, all'atto della partenza, aveva messo nel passaporto, che teneva nella tasca esterna sinistra del soprabito, la somma di 1200 lire. Oltrepassata la stazione di Bologna, la poveretta si accorgeva che 11 passaporto e i biglietti di banca, che esso conteneva, erano scomparsi. Per quante ricerche la viaggiatrice abbia fatto, aiutata anche da altri viaggiatori, nello scompartimento in cui si trovava, non è stato possibile rintracciare il documento e il denaro. La Mendolia, allora., continuato il viaggio sino a Torino, ha denunciato il fatto occorsole al funzionario di guardia della Questura Centrale dott. Rampino. La viaggiatrice si trova in condizioni difficili, poiché la mancanza del passaporto la mette nell'impossibilità di continuare il viaggio per raggiungere il marito. Un ladro di negozi sorpreso e fatto arrestare da un commesso La bottega del pizzicagnolo Angelo Burzio, in via Berthollet, 2, è stataIeri visitata da un ladro, che sì impossessava dì due polli esposti nella vetrina aperta e si' allontanava quindi tranquillamente. Ma um garzone del negozio, accortosi della manovra dell'indivìduo, senz'altro lo pedinava, seguendolo fino a Porta Nuova. Qui, veduta una guardia municipale, il garzone segnalava a quest'ultima 11 ladro e ne provocava l'arresto. Condotto in Questura, dinanzi al funzionario di guardia dott. Rizzitìello, l'arrestato veniva identificato per tal Oscar Guaschi fu Oreste, d'anni 29, da Alba, abitante in via San Tomaso, 25. Il Guanaturalmente confesso, è stato scili 'passato in carcere, e la refurtiva è sta- ta restituita al legittimo proprietario.

Persone citate: Angelo Burzio, Ciminelli, Giacomo Borra, Mendolia, Schiapparelli, Tale Francesca Mendolia