Genti e traffici di Gibuti

Genti e traffici di Gibuti Genti e traffici di Gibuti Una camionabile francese in concorrenza con la strada AssabDessié La colonia europea e l'ardente patriottismo degli italiani (DAL NOSTRO INVIATO)- e o i -1 o' - l a e s e a a a u l a o , a a e , e a a a i n a i . i è e l l l à l o i e , e i è GIBUTI, fine ottobre. ìII tenore di vita allegra e spensierata] che la colonia, europea di Gibuti conduce, è indizio più che certo della floridezza del commercio locale. Nel. 1929 quattroccnlosettantasei piroscafi hanno tatto scalo a. Gibuti sbarcando 61.763 tonnellate (27.000 'in meno dell'anno precedente) ed imbarcando 40.773 tonnellate, ovvero 5700 tonnellate in più del 1928. In questo periodo, malgrado che la crisi'mondiale si cominciasse a sentire anche qui, le importatovi hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 526.675.683 franchi e le esportazioni i 489.700.019 franchi. L'importazione più considerevole è data dalla cotonate giapponesi, indiunc, inglesi. Le italiane occupano un piccolo posto, ma viene segnalala una lieve tendenza all'aumento. Nel. 1929 il valore dei lessu ti in genere importati in Abissinia, ha supcràto-Piio')nildrtmhinì.'fìggeiU in terro;!Terragiic. -materiale- dà Costruzione, legname, -porcellane, profumi, og getti d'utilità domestica; generi commestibili, sale, dura, datteri, olio d'arachide, automobili, camions. macchine agricole provenienti da tutti i mercati del mondo* transitano per Gibuti dirette in Abissinia in quantità sempre più considerevole. Tutte le merci dirette o. provenienti dall'A bis sin ia pagano alla Dogana di Gibuti. senza protezionismi o distinzio ni di nazionalità, un diritto di transito che ascende — per quasi tutte le merci — ai due per cento del valore della merce stessa. La. bandiera italiana, purtroppo, nel. movimento del porlo di Gibuti occupa solamente il quarto posto dopo la Francia, l'Inghilterra e la. Germania, e con un tonnellaggio minimo. Ma è augurabile che l'anno prossimo, quando i depositi di nafta, in costruzione al Marabù saranno stali ultimati, le nostre Compagnie di navigazione che esercì tano le linee con l'India e con l'Estre mo Oriente vorranno prendere in esa me la possibilità di far preferire ai. loro piroscafi lo scalo, di Gibuti a quello dì. Aden. Tanto più che mentre le spese di porto ad Aden si aggirano intorno alle 500-600 rupie, a Gibuti ascendono venti centesimi di franco per tonncl lata di stazza con un massimo di otto cento franchi. Attrezzamento industriale A Gibuti, non manca inoltre, quell'organizzazione industriale che il suo crescente sviluppo richiede. Un'officina elettrica di proprietà di un italiano, il cav. Ilepici. funziona dal. 1916. Fornita di materiali: adeguato ai Crescenti bisogni della città, essa assicura l'illuminazione pubblica e privata e consente agli abitanti un largo impiego di. ventilatori, ed aeratori. Annesso all' of/icinar che il proprietario rende, semine più potente e moderna, è un frigorìfero che produce il ghiaccio necessario al consumo della popolazione di Gibuti. Un altro italiano, il signor Crisafulli, valoroso combattente nella grande guerra, e a. capo delia. Société In dustrielle. de Dijbouti, che .a mezzo della ghiacciaia di Marabù e dell'acquedotto di Ambouli assicura ai piroscafi che fanno scalo a Gibuti, il rifornimento del ghiaccio e dell'acqua potabile. Alle cure del bravo CrIsafulti sono anche affidate le canalizzazioni ed i serbatoi d'acqua della città ed è con orgoglio di italiano che si apprende come egli riesca ad assicurare l'approvvigionamento idrico con l'aiuto di pochi operai indigeni e mediante macchinari non eccessivamente moderni. [.'attrezzamento industriale dell'emporio francese è completalo dalla Compagnie du chemin de fer FrancoEthiopien e dalla Société murittnie de l'Afrique Orientale. Quest'ultima assicura H movimento Ideile merci nel porto — carico e scarifico — a mezzo di numerosi rimorchiae\tori e di maóne di ferro. Dispone di -',,,, piccolo bacino di carenaggio e di a unu officina specializzala adibita alle -, riparazioni, del san materiale. llu-j «chemin de fer Fianco-Ethiopien» chea.iimp.icga' oltre una centina di attivi ìe provetti operai italiani, per quanto\] n i i e o a , a n e e a o a i i è e o e e o faccia eseguire il maggior numero dei lavori nelle officine centrali di DireDana, possiede in Gibuti una grande officina di riparazioni ed i più importanti uffici di amministrazione. i i e l\Assab-Datic-Dessié. e\ Scopo evidente di questa strada i'di attirare verso la ferrovia franco Le saline Nella Costa Francese dei Somali, Va. gricoltura è assolutamente nulla. Se si fa eccezione per gualche piccola oa si ad Ambouli coltivata dagli arabi ad ortaggi, datteri, tabacco e un poco di dura, nessuno si r. inai dedicato all'agricoltura, e ben poca cosa, credo, ti potrebbe fare d'interessante, data l'aridezza del suolo. La costituzione sabbiosa' della costa, la natura vulcanica del retroterra, la deficienza di acque per irrigazione; la temperatura elevata, ed 1. -venti caldi che in alcune stagioni imperversano, coslituis'cono degli osta-, coli .insormontabili, .porse una''dispendiosa crivetlationè dèi terreni potrebbe dare un qualche, risultato ma coitiiti sce una incognita che giustamente i francesi non ritengono conveniente tentare. Più. redditizia, invece, è l'industria delle saline. La a Société des Salines de Dijbouti » sorta quasi contemporaneamente alla città, possiede un. enor me estensione di terreno che va mettendo in valore di anno in anno. Mentre nel 1913- la produzione si aggirava intorno alle 13.140 tonnellate, nel 1929 essa ha raggiunto le 40.000 tonnellate, esportate per oltre la metà in India, ed il rimanente in Abissinia. I lavori in corso per l'aumento dei bacilli sonniferi fanno prevedere che la. Società alla fine del 1931 potrà prò durre ed esportare oltre 60.000 tonncl late, e far cosi fronte all'aumentata ri chiesta sia dell'India, sia della Socie tà Franco-Etiopica ver il monopolio del sale. La. Société des Salines de Diibouti ha anche ottenuto in concessione il Lago Assai. Questo lago salato e separato dal Gulfo di Tagiura da una striscia, di ter. ra profonda nove chilometri circa e su cut s'innalza una collina alta cento cinquanta metri. Esso nella parte di. nord-ovest appare, completamente solidificato, (.mesta enorme massa di sale naturale copre una superficie di set santa chilometri quadrati all'incircu mentre la parte liquida del lago — che si estende a 160 metri sotto il Uvei 10 del mare — non supera i cinquan lascile chilometri quadrali. Giacimenti di potassa sono slati scoperti nei dintorni, ma slnora nessun lavoro stato iniziato per valorizzare le rie chezze naturali di questa strana zona Molti ed interessanti sono i lavori in progetto e in corso di esecuzione Ho già accennato alla costruzione dei grandi, serbatoi di nafta al Marabù che consentiranno il rifornimento del le nani che, secondo i dettami della inodcrna tecnica navale, hanno adot tato la combustione a petrolio a prc ferenza del carbone. Il porto e le strade A Gibuti si dà oramai per cerio fini zio imminente di lavori per l'ampliamento del porto e la costruzione di nuove dighe che permetteranno l'attraccaggio dei piroscafi che ora sorto costretti a mollare le àncore à più di un miglio dalla banchina di. approdo Ma non basta. In questi ultimi anni 11 Governo della Colonia ha fatto portare a termine una strada camionabile che da Ali Sabiet, stazione di confine con VAbissinia (Km. 90), reca a Dik kit, importante centro di rifornimento idrico presidiato da una cinquantina di meharisti e da una ventina di. asca ri che. hanno il compilo di dirimere le eterne vertenze che sorgono Ira dati cali e somali per la proprietà dei poz zi. Hecentcmc-nte tale strada è stata proseguita per scttantacinqnc rhilome tri sino al confine dell'Aussa e preci sapiènte ad una. località prossima al Lac Abbé che dista solamente dodic chilometri in terreno pianeggiante facilmente percorribile con un camion dall'attuale tracciato della carovaniera etiopica ed il porto di Gibuti le merci , a l he per carovana si dirigono dall'Ausa verso Assab con un percorso più lungo e reso più disagialo dalla traersata della Piana del Sale e dal pericolo dei razziatori. Anche ad un profano balza agli occhi il fine che la Francia si propone. La progettata camionabile Assa.b-Dcssiè contemplata dal Imitato Italo-ElioPico del 1928 minaccia seriamente gli interessi della Compagnia ferroviaria francese e si, è cercato di. correre ai ripari. Ma c'è di più. Al fine di eliminare l'inconveniente causato dal trasbordo ferroviario delle merci ad Ali Sabiet, il Governo della Costa Francese dei Somali ha, pressoché portato a. termine una camionabile, che da ptklèil porta direttamente a. Gibuti, porto — non occorre dimenticarlo — frequentato annualmente da circa, cinquecento piroscafi. ■ - •'• l favori oggi hanno, inibito una sosta ladtula16mscorsn«limspdlensdtci'dinnanzi- alle difficoltà offèrte da j/niltorrente'le cui sponde si ergono o j ipicco sul letto. isPopolazione cosmopolita T.a Costa Francese dei Somali è abitata da una popolazione autoctona formata per la massima parte da Somali Issa c da Danlcall. Pastori nomadi, che con il variare delle stagioni c delle pioagic si portano da un punto all'altro della Colonia ed oltre frontiera, non. 6 stato possibile sino ad ora addivenirne ad un regolare censimento. Si sa approssimativamente che si aggiruno intorno alle diecimila anime. Ma nulla di più. In Gibuti sono numerosi gli arabi dello Yemen trasferitisi per ragioni di commercio e gli arabi del protettorato inglese di Aden. Questi ultimi, per la massima parte, sono originari del paese di. Bcdu e. monopolizzano tutte le operazioni di facchinaggio. Loro curiosa caratteristica è una ipersensibilità nervosa che li inaiìda in escandescenze di fronte ad uno sguardo, ad un gesto qualsiasi ripetuto più volte. A Gibuti dare ad. imo del » bedano » o come chiamarla pazzo* ' / francesi, ed i naturalizzali di colore che vivono nella Costa Francese dei Somali, as%ommano a circa trecento. Ad essi vanno aggiunti, altri trecento protetti per la massima parte greci, armeni, siriani e russi. Gli inglesi non sono più di due c con circa trecento indiani fanno capo ad un. vice Consolato. Vivono inoltre a Gibuti quattro belgi, un cecoslovacco, cinque tedeschi ed un armeno naturalizzalo suddito degli Stati Uniti che funge da vice console La comunità italiana, forte di ben scttantaduc individui, è per la quasi totalità, formala da. bravi operai, sobri, ed attivi, chi', seppure da. molti, anni lontani dalla Patria, conservano intatta la loro fede ed il loro affetto per la Grande Madre comune. Tra dì essi non mancano e.r-ufficidli e soldati, volontari, feriti e decorati di guerra. La loro opera è ricercata ed apprezzala, ma, purtroppo, non viene compensata come quella di un qualsiasi proletto francese. E' doloroso, ma occorre dirlo. Lontani da Harrar, dallo, cui giurisdizione consolare dipendono, amareg giati dalle meschine beghe famigliari che travagliano i maggiorenti della comunità, sfruttati dai francesi, essi, giorno per giorno, compiono miracoli di patriottismo. Bisogna offrire a questi fratelli non, degeneri, la possibilità di avere un locale loro ove ricevere giornali e pubblicazioni italiane, riunirsi nelle solennità nazionali ed in occasione dell'arrivo di navi e di personalità italiane, tenere delle brevi conferenze per rievocare i. fasti della Guerra- e della involuzione. Occorre soprattutto proteggere i bimbi nati in terra straniera, educati nelle scuole francesi, ove si parla una lingua che non è la loro e dove sin. dalla più tenera' età si. insegna che « ma. chcrc Patrie, ètl la France ». GUIDO CALDERINI, -hssbaumisqfvdzesp7rpcbibtpaVrcaclv«tlbrpbzpsmmrcmusdltsnaoSlvz