Il mago di Champlong

Il mago di Champlong Il mago di Champlong l'ex-prele rabdomante che scopre le sorgenti, scandaglia I cuori, misura i cervelli e svela i segreti degli osti Aosta, 8 notte. Nella notte diacciata di gennaio una Veloce automobile è scivolata sofficesilenziosa sino olla caratterietica borgata valdostana di Chàtillon... — Dove abita il vostro rabdomante— chiediamo ad un originale tipo dprestinaio che, in un arioso negozioproprio sulla piazza del paese, stava accatastando su una capace bilancia tutto un trionfo di profumati grissiniVolete dire di don Perron, il curato idi Valtournanche elio ha gettato la sottana alle ortiche e che oro, buon uomo, si occupa di scienze misteriose « che oltre a scoprire le sorgenti, i miiterali, 1 vuoti del sottosuolo e delle coscienze si fa dire dalla magica bacchetta la' sanità del polmoni e decuore.. conosce la potenzialità e la fedeltà dell'amore... la sanità dei cer velli, esclusi quelli delle donne, naturalmente e le gentiità del vino... Non abita oramai più nel Borgo perchè..rerchè ecco... non ve lo dovrei dire: caduto in disgrazia degli osti di Chatillon... e si 6 relegato a vivere quascome un eremita, lassù nella fornace di Champlong, all'imboccatura della sua Valle dominata dal Cervino..Questi grissini, come saprete, sono la specialità del luogo'ed ognuno vi potrà dire che sono di molto superiora quelli di.. Saint-Vincent, ...anche a dispetto di tutte le acque minerali dquesto mondo... Volete altri ragguagli?Grazie. Per ora m'interessa soltanto 11 vostro rabdomante. Del resto, rivalità di campanili e di grissini, non me ne posso occupare. Ricordo però un vostro antico proverbio valdostano« Gogne munge Cogne I » Saint-Vincent, per la nuova scoperta delle sue pregiate sorgenti ha dovuto ricorrere ai lumi d'un rabdomante forestieroVoi, servitevi di don Perron ed avrete ben tosto nv fonte d'acqua minerale che vi darà un punto di superiorità sui vostri amabili vicini... Il romitaggio misterioso E corriamo per la ripida tortuosa carrozzabile della Valtournanche senza lasciarci nemmeno attrarre dalla visione della vecchia fabbrica d'armi del Ducato d'Aosta, che. avvolta d'ombregiace, giù, quasi nel vuoto dell'altissimo ponte, sonza cozzar di lande e di cannoni, di schioppi e di mortarettinostalgie di cose troppo lontane... Torgnon, appollaiato come uno sparviero alle falde del monte, ci ammicca con la ricchezza ostentata delle sue luci, quasi ad indicare che i progressi dell'illuminazione elettrica hanno infranto le vecchie barriere segnando l'ostrascismo ai fumiganti lumini ad olio, attorno ad quali, le nonne valdostane ballavano, in pantomima, il « trailalà • e le rubicondo contadinelle facevano all'amore filando al « rocchetto » la bella lana bianca per gli abiti di sargia. fioco la • fornace •. Monumento esotico e rustico che chiazza di bianco la valle vestita d'ombre, poco dopo le cave di marmo verde e viola. Champlong non può essere che 11 romitaggio d'un essere romantico, misterioso: d'un poeta. E per questo vi abita Perron. che alla lauta prebenda d'uno dei più bel prebister! di Val d'Aosta, giunse un giorno a preferire, non possiamo precisare per quale motivi altrettanto misteriosi quanto la sua nuova arte, la povertà nomade o relegata fra i pini ove il torrente che scende dal Cervino canta una nenia lunga, armoniosa e triste. Appena Introdotti in un'ampia ed affumicata cucina, ambiente patriarcale e, tipico della Val d'Aosta, ci accoglie premurosa e gentile la proprietaria della fornace, che, come l'ostessa di Gn.hy, decantata dal Carducci, mesce, per noi, • lo scintillante vino ». L'elogio di don Perron — Siete dei giornalisti? Non supponevo che voi viaggiaste anche di notte... Però, slamo nell'epoca in cui passano i Re Magi, e di questi giorni non c'è più nulla di che stupirsi... Ero ingenua, io. Quando non era più bambina, me lo ricordo bene, mi raccontarono, che per tre giorni di seguito, a cominciare dall'Epifania, bisognava aspettare, dalla mezzanotte all'una, sul crocicchio per veder passare i Re Magi. Non l'avessi mal fatto... Ne è passato uno solo; non era nemmeno... un principe bello... eppure mi ha portata via... — Non parliamo di malinconie. Siamo venuti per conoscere il' rabdomante. Chissà ch'egli non scopra anche in noi qualche cosa d'interessante? Egli vi ha detto che verrà subito, nevvero? Passa sempre le sue oro di riposo nello studio dei libri... misteriosi? Non fi punto vero ch'egli faccia degli esorcismi e gratifichi i miscredenti di maleficio... — Questa è una calunnia! Gli invidiosi si armano di tutto. Don Perron non fa che del bene con la sua ■ bacchetta »... Quanti sono gli scettici dell'amore che vengono da lui... e se ne vanno con una meta sicura da raggiungere. Si tratta semplicemente d'un apostolato, Non si potrebbe essere più generosi, 1 rabdomanti, in genere, si occupano soltanto di sorgenti, di metalli • vili » come l'oro, si, proprio come l'oro, causa di tanti guai e di tante lotte... ma nessuno si era addestrato nell'arte di scandagliare e scoprire le sorgenti... del cuore... ed in quella di conoscere l'efficienza del cervelli... L'ex-prete, Giuseppe Perron, uomo robusto e simpatico che ha varcato da poco la cinquantina, si avanza fra un barbaglio di luce inquadrato dal vano dell'ascio della sua stanzetta di studio che immette nella capace cucina, oveattorno al desco, abbiamo preso postoDopo i sediti convenevoli, ai qualida uomo eminentemente pratico, vuole sottrarsi, il rabdomante, dalla «landa« del camino toglie un vecchio candelabro dettone, accende la candela, e ci pianta bravamente in asso. — Qui la faccenda si complica — mormora qualcuno della nostra compagnia... Poco dopo, Don Perron, rientra, sorridente, con i « ferri del mestiere » : un fascio di verghette, di bacchette biforcute. Un'auto-rivelazione I verdi bastoncini, dalle doti taumaturgiche, vengono deposti sulla tavola mentre il « rabdomante degno di celebrità » si siede accanto a noi, come quasi nel vano angusto d'un confessionale, e, schematico, dialettico, racconta : « Mi sono... rivelato a me stesso, un giorno lontano, a Saint-Nicolas. Voi conoscerete o certamente avrete sentito parlare di questo angolo pittoresco della Vai d'Aosta, la patria dei poeti Cerlogne e Gerbore, che nel puro vernacolo montanaro ebbero tanta maestria di canto, tanta dolcezza d'accento, tanta genlallssima « verve »... « La guerra aveva acceso su altre lontane montagne della patria grandbagliori d'incendio e gli Alpini della irti» Valle eran partiti tutti, perche qui, ogni valligiano è un Alpino e sente l'orgoglio di esserlo ed ogni montagna e sua. <Io ero salito a Saint-Nicolas con un ingegnere toscano alla ricerca dgiacimenti di marmo che vennero effettivamente trovati e non ancora «fruttati industrialmente per varie ragioni. Attraversando la magnifica conca del villaggio dei Gerbore des Six Voies, In compagnia anche d'un buon vecchietto del luogo, esclamai: — Chpeccato vedere tanta bella campagna priva d'acquai — Non è vero — mi ri spose il vegliardo — ce n'è. Me l'ha dimostrato un amico mio che è rabdomante. Soltanto bisognerebbe captarla... e man.-ano i mezzi. Aspettate; abita qui vicino — e lo chiamò subito, — cosi potrete assicurarvi «de visu »... « Alcuni minuti dopo ci troviamo al cospetto" d'un grazioso vecchietto Brinato d'una bacchetta di nocoiuolo. 1-acqua c'era effettivamente; la bacchetta ne indicava ia profondità la quantità ed anche le caraneristiche con segni distinti. 11 fatto mi incuriosi. \oili provare anch'io e con grande mio stupore mi parve d'avere nelle mani un istruniento azionato da una magica forza: seppi di essere rabdomante... « Ho taciute per parecchio tempo questa mia qualità, perchè, per molte ragioni mi sono appartato dal mondo: ■ uour vlvre lieureux vlvons eaches Poi, scrissi in Francia e feci giungere diversi trattati scientifici, e nella solitudine, mi sono addestrato a molti esperimenti dai quali uscivo sempre sprjjeso, quasi ancora incredulo. Constatavo la veridicità delle mie scoperte urinandomi d'un piccone, scavando sino a scoprire la vena d'acqua e da un esperimento passai all'altro. Il grande esperimento esognito nel Parco di Vineennes, presso Parigi, mi entusiasmò, «-osi potei scoprire anche i vuoti, e via di seguito sino alla... capacità del cervello, alla regolarità del cuore... alla potenzialità dell'amore... alla sanità dei polmoni, alla genuinità del vino, aei latte, ecc., delle acque potabili e non potabili... alla precisione dei meani alle molteplici vibrazioni con orologio... che rispondono a molte damondé... Non ve ne stupite polche mi vedrete atlla prova... Dai tempi di Ulisse... ' Ogni rabdomante si forma a modo proprio poiché i generi di «bacchette simpatiche» sono innumeri, di varia loggia., a seconda del talento del singoli appassionati di quest'arte ancora un poco misconosciuta.. Dico arte antica poiché ricordiamo che Apollo donava a Mercurio un ramo di nocciolo « fatato » ed... il figlio di Giove e di Maia... apriva n chiudeva al miseri mortali io porte dell'inferno. Io non... mi Interesso di tanta grave fatica... poiché dovrei mondare tanta gente all'inferno... esclusi però I giornalisti poiché... un tempo fui anch'io un poco goirnalista, specialmente durante le lotte elettorali attraverso labattagliera « Dolre » di Aoste. Però la rabdomanzie è assai superiore alla politica dello conventicole e, soprattutto, i nemici sono assai meno accaniti... « Se Ulisse, padre putativo dei rabdomanti, riacquistava la giovinezza al tocco del fatato ramoscello d'olivo... io non ardisco fare altrettanto... Conosco però le radioattività dell'amore, la potenzialità dell'amore, le forza sensitiva, la sincerità e la genuinità dell'amore. Volete provare? Sarà un esperimento interessante... ». — Grazie, buon Perro:i. Voi volete cosi fare degli uomini sfortunati... degli uomini, s'Intende, poiché le donne... non vanno soggette a queste... prestazioni rabdomontiche... le donno fingono soltanto di amare... Il rabdomante ride d'un riso stridulo, malizioso e prosegue: « Al tanto rinomato legno di nocciolo, successe l'olivo prezioso, il frassino, la quercia. Io con Indifferenza adopero anche l'ontano, come questi rametti, e qualsiasi bastoncino verde flessibile. Queste bacchette però sono un poco gelate e saranno pertanto meno resistenti ». Ed. il-• rabdomante impugna la, sua bacchetta nel solito modo, forte alle estremità, in modo che essa rimanga in senso orizzontale. « Quando procedo alla superficie di un terreno umido, a piccoli od a gran, di possi, la bacchetta si abbassa fino a compiere un angolo di 90 gradi, con movimenti tanto più rapidi quanto maggiore è il volume dell'acqua sottostante. Cosi pure per i giacimenti minerari. La profondità della vena d'acqua o mineraria e la sua consistenza sono Indicate da un abbassamento della bacchetta per ogni metro. In eltrl rabdomanti questa misura varia fino a tre metri per ogni movimento. « Durante questi esperimenti, che sono sempre riusciti perfettamente, provo un'eccezionale tensione nervosa. 1 polpacci e le falangi delle dita mi fanno male, e mi lasciano una specie di indoiìenzlmento. Ho la sensazione d! subire un preciso effetto fisiologico ed agisco, evidentemente, sotto l'impulso di impressioni sub-coscienti di carattere strettamente obiettivo. No! rabdomanti, siamo un poco come I « medium » e la nostra forza ultra-naturale, non ancora ben preolsata, spesse volte ci impressiona e spaventa. Credo che l'autosuggestione, a differenaa anche di tante affermazioni di esimi cultori e studiosi di rabdomanzia, non abbia affatto influenza sugli esperimenti, ciò anche perchè l'autosuggestione non è fenomeno costante mentre i poteri rabdoinantici sono continuativi e pressoché costanti. Sebbene qualche volta possa accadere di trovarci di fronte a zone « neutre », lo posso dire di non essere mal andato soggetto a queste cosldette « eclissi temporaneo di abilità ». Io cerca di nuove vie « Tante volte, devo confessarlo, sono stupito di me stesso, o cerco di applicare questa mia attività in un altro campo, psicologico e scientifico. Sto cercando ora nuove vie, o non dispero di trovarle. Evidentemente si trutta di fenomeni magnetici, che sfuggono ancora al rigido compassato controllo della scienza, o forse meglio di fenomeni elettrici con nuclei infinitesimali. La rabdomanzia ha una grande attinenza con la chimica. D'altra parte la astrologia ammette che tessuti viventi posseggano riserve elettriche, le quali rendono sensibili le variazioni delle tensioni atmosferiche ed astrali. La « ipnosi » e la trasmissione del pensiero sembrano tuttora delle volgari ciurmerle; invece sono fatti di ipersensibilità di forza magnetica, del genere di quella del rabdomante. La potenzialità delle radiazioni del cervello è un fatto ormai assodato senza le rivelazioni della mia bacchetta... « Nulla vi è di magico e di diabolico nella virtù rabdomantlea; nessun esorcismo grottesco, nessun comandamento sibillino alla bacchetta per ottenerne i contorcimenti controllahlll, le rivelazioni Incontrovertibili. La forza, invece, è quella che emana dalle vene acquifere o minerarie del sottosuolo, del corvello, del cuore, del polmone attraverso speciali Individui, come i rabdomanti, che sono dotati di spe ciale sensibilità. • Naturalmente il rabdomante che si applica più specificamente alle ricerche idriche, petrolifere, minerarie di vario genere, non ha la sensibilità atta a tutte le altro delicate ricerche d'indole psicologica, ed è d'uopo anche perfezionarsi, come per il nuovo ramo della «telerabdomanzia», per le manifestazioni a distanza, che riescono sempre molto difficili. « Non bisogna neppure supervalutare il fenomeno, pretenderne la riprova nei campi anche più disparati e far sconfinare cosi questa nobile arte dai limiti delle razionali esperienze. Quel la del rabdomante non di mestiere disinteressato, altruista, è anche una vera missione, un apostolato. E' per questo che io non ho voluto accettare Ih ottime proposte che mi sono state fatte e che ho disdegnato qualsiasi se- glaiesigniGuGitadeInunfediunml'asaal chsigsptaInsanore di pubblicità, sebbene molta gente si sia occupata della mia povera persona. La rabdomanzia è un problema appassionante, che ognuno di noi vorrebbe approfondire, perfezionare con altre conoscenze profonde o difficili. Bisogna studiare, studiare, studiare ». Il cervello delle donne Cosi dicendo, don Perron si alza e passa agli esperimenti. Mandiamo « sotto » un nostro compagno, perchè dopo tutte questa disquisizioni scientifiche, che ni hanno un poco impressionato, cominciamo a credere sul serio alla rabdomanzia. Proprio a me il cortese e gioviale don Perron voleva fare l'esperimento sulla « genuinità del cervello »... Avrei oorso il rischio di fare una... assai brutta figura... e di perdere la stima della rispettabile compagnia... E porciò la prova è fatta., con successo, con altri. La bacchetta del rabdomante si mosse potente, recisa, energica. — Proviamo ora 11'cervello della signorina? — dice don Perron accennali- scdo ad una nostra gentile compagna di ringita. Però non dovrete volermene a camale. Le bacchette riservano rlelte sor- c0prese, che in questo campo sono regola tagenerale, per le donne... Difatti la bac! mchetta rimane immobile. Non 6ì muovo Crcon nessuna donna. -, traDon Perron. infatti, assicura che ovI esperimento, molto interessante, è co- sustante nel sup risultato. Egli non lo. Nsti spiegare che attraverso supposlzio-ì pni ovvie. ivnSegue l'esperimento nel polmoni, In-: mterBssantissimo anche questo. Per gra- mozia del cielo, tutti hanno 1 polmoni posani. La bacchetta si alza sul polmo- tane sinistro, su quello destro e fa un comezzo giro nel centro. Evidentemente licanche l'aria che giunge dal Cervino 6 nlgenuina... Tutti sono oltremndo felici. mIl rabdomante tiene a spiegarci, ben quchiaro, ch'egli non nvade con ciò illtl campo della medicina né della ohi- rurgla e che non vuol essere proces-i sato quale « medicone ». Si tratto seni- .pre d'una dimostrazione che fa molto L Piacere per coloro che hanno del dub- «"bl e che. sono effettivamente sani. hSI passa ad altri esperimenti: la mi- stira del vuoto, la genuinità del vino sce quello dell'ospite aveva solo un goc- «gdolo insignificante d'acqua ed è bene teschiarire che si trattava d'una botti- daglia, specialità di moscato d'una gran-iPede casa vinicola LMolte bacchette "si ninnerò meMotte Daccnette si ruppero LoFecero seguito esperimenti sul me-!hriani, e quelli con l'orologio legato ad |ePuna cordicella, di cuoio. ipaSi andavo nel difficile poiché è ap- vapunto con questo orologio tenuto in ttUuna mano, fra il pollice e l'indice, e icon una bacchetta nell'altra che 11 darabdomantc conosce la potenzialità 7[mdell'amore, la capacità di fare un uomo felice... Intanto si e fatto tardi. Gli operai addetti alla fornace hanno terminalo sil"ibi loro faticoso lavoro notturno e sten-1$no sorseggiando un buon «gotto, dl fetvino, sul quale don Perron, per non veperdere le simpatie della padrona di! casa, non ha mai fatto alcun esperimento. «li falt bon... ahner» Questa volta tocca un poco a tutti. E' sempre una cosa che fa piacere conoscere se si è amati e se si ha la capacità di amare. La signorina reclama la precedenza : il pendolo non si muove; la bacchetta rimane inflessibile.,. Anche in' questo ha fatto eccezione... E' la vòlta d'un altro compagno dl gita, Il più autorevole: un common ab^yatermlos^1 , sehe 'mdatore. L'orologio oscilla in senso sub- t,n?S,torih-^™«f ^"IS^!lc: ?Ì^oe fìll.e-brn»t«ha" ormai sl sP«8ne: uorno for-.retunato... f0— A voi, ora—mi si rivolge amobile12|don Perron — non siate cosi scettico. ; acChi sa che cosa racconterete di me|dasul giornale? Vi voglio convincere che inaa mia, non è ttnn stregoneria. Vi sa-|RI1prò dire se siete un uomo fortunato... — SI tratta di un altro esperimento? E mentre lo Interrogo con Io sguardo, don Perron. mi mette l'orologio In direzione del capo, a poca distanza... L'orologio si mette a dondolare... La bacchetta • fatata » si curva... Tutti si mettono a ridere... — Amate molto e siete amato! — esclama con torlo abbaziale il rabdomante burlone... In un angolo della cucina gli operai della forna/e hanno cominciato a cantare: Au ctair de lune il fait bon.. aimer, ... ma jolie bergère... — Buona notte don Perron. dirò di voi, della vostra arte magica, misteriosa come questa valle tutta avvolta di ombre, del vostro eremo, ma... 'esperimento che avete eseguito su di me... mi conferma che qualche volta a vostra «bacchetta divinizzatrice» si sbaglia... ». R. 0. BpnepucogrgnVapeìSirdeteLaad}SSd'orpereogfr