Marfano il "tricolore" due volte campione del mondo

Marfano il "tricolore" due volte campione del mondo PARLANO I CAMPIONI D'ITALIA Marfano il "tricolore" due volte campione del mondo i o a I primi amori per... la bicicletta = Sul punto d'andare al Creatore per... uno zero « Come vinse a Liegi ■= Un avversario invisibile al campionato di Roma ■ Progetti sportivi e smentite... matrimoniali tecavbdepa Avevo fatto sapere a Martano che j piogli avrei volontìeri dedicato un numero della serie. <a Parlano i campioni d'Italia :>. Ed eccolo, dopo pochi giorni, nel essere più di ogni altra penosa, qH8ua di farsi intervistare. Se si trattasse di far lavorare la bocca a tritare cotolette e polli, Martano non si farebbe certo pregare e ve ne darebbe un saggio magistrale; ma il tacite 'io inizia fuoco'di fila dTdo mantjt,e con le quali imbastirò la nosfra intervista. Allwa comincio. Una questione di stato civile di AcBemafinlatotcaLitomio tavolo non gli offre che gior-noli, manoscritti e ferri del nostro 1 lavoro; tutti ingredienti coi quali il mio visitatore non va troppo d'accordo. Il ragazzone si siede e aspet- — Ma si può sapere se lei è ligure o piemontese'! — Sono piemontese, perchè i miei genitori, i miei fratelli e tutti i Martano sono piemontesi; ma nel 1910 la mia famiglia si stabilì per breve temjpo a Savona, essendo mio padre, giardiniere, stalo chiamato in quella città per alcuni lavori; e in quell'intermezzo, il 12 maggio, sono nato io, come direi, così $er combinazione... ■— Dunque, ligure di nascita e piemontese di sangue e di vita. — E dica pure torinese e giavenese, perchè finora ho vissuto a Torino e a Giaveno; qui, anzi, sto tuttora. Precisato questo particolare di..stato civile, voglio presentare a chi già non lo conoscesse, il giovanotto che mi sta di fronte, che a ventidue anni è staio una volta campione d'Italia e due campione del mondo dei dilettanti su strada; nessun altro è riuscito finora a cingere due . ì volte z« maglia bianca con la fascia \dai colori dell'iride. A vederlo in,- !a&Ji° da passeggio, Martano non ha -esSi avsuogdedae rofomdisadavoavervechcocltrdachtrdaGsetrstmmtep'LUIi fin • l|W« ohe <li atlètico nella sua strut- ^ tratta un metro ejessmtoUo ; tSS}" j„7 amlm„n- (ìaiip fnjtp P »| „. rinliari pvnrìmr 'fittiti hi tri-to ? We Vfll1't?hJ™afufcorvo che\m \niia e la roousiezza ai un coipo cne,Rga o o o in costume da corsa Sreni solide e sciolte, cosce e polpacci : lunghi e ben musco-lati, caviglie sot- ■ . 1tili fann0 di Martano imi atleta dei 1 me9u° costrutti per il pedalare. Non i v-1è da stupirsi, quindi, se i suoi primi] -|a?nori u Ucicletta qVl aieder0 iai bi, smania dcUe prìm0 conquiste. Una i m-!rfomemca di marzo del 1928 venne d:jda Giaveno a Torino; alla barriera bi\d>0rhassano vide i preparativi di - ■ -r -■ - j partenza di una corsa dì ultima cu- ' lei<er/oria; era socio dello Spa; pensò.in \invece di fare una passeggiata per v-|sit0 conto, di correre, s'iscrisse al- \Loh'ultimo momento e partì senza nep-\ i,pure togliersi i pantaloni lunghi. Si. fi• doveva andare fino a Pinerolo e poi lo|fornarei tuUa strada piana; per\ sgroppate, tvl- ; ;Martano, abituato alle e' lUj salita di Giavmo. seminava d.] mangiare uno zuccherino; e tirò per Il-jtu»ft \a corsa... per farsi battere al- m-\l'arnvo da Lenti. ìs-; — Ormai ero lanciato; ebbi una : re, bicicletta nuova e feci la 'Monti e,t-; Valli ;>, che vinsi con 11 minuti di s-[vantaggio. Quell'anno arrivai primo v-\dic\otiò volte in corse di quinta ca-' -192° -C0^- V16- VCr m-,,,,,.; caddi »? principio di stagione, '.riportando una contusione allo sto- ma; maco che continuò a darmi fastidi P- : per un pezzo; per di più mi venne, -\non so come, la tosse e non riuscivo » .a liberarmene; il dottore mi ordinò 1 -1 una medicina a base di ci [prescrivendomi di prenderne selle o - j ima medicina a base di creosoto, [otto gocce al giórno; ic- equivocai ! sulla prescrizione e ne prendevo tó-| tanta'oitanla al «iornó... Avvelenato al creosoto E non è morto'! Non sono morto p a - [ hcl v'^?™dl?}}i0™ s ì}J%*°lfJnl aisse che ero mezzo avvelenato e -1che,' ss ™*5?' continuato ancora un pQ, con gVeiia dosc da cavallo, avrei i finito di., correre al Creatore. Cosi r i pCr 8ej j;iesi furono fiaschi ' \schi; non riuscivo in h ; e'co,jfro j Giuppone e i .' jiasciu su ]ta- ai a spuntarla lórzialti. Poi imi rimisi a posto e a settembre Jeri e ; il salto nèUà~ quarta cateooria'Ber- .[fotoni aveva vìnto a Zurigo iìcam-ì ionato del mondo e aveva piacere i avermi a compagno nella Coppa ccetti. Andai con lui; sul Ghisallo ertoni cercò di andarsene da solo; ma avevo anch'io la stessa voglia e nimmo d'andar via insieme; in voata la vittoria fu mia. Fu iena delle tto che riportai in quella stagione. — Poi venne l'anno del primo ampionato mondiale; come andò a iegi? — Nel primo seìnestre avevo fato... una bella mietitura di vittorie, ultime quattro o cinque prima d'i Jf Q él - . • . -.ul°: vuei..giorno mi pai ve cne ssere designato come « azzurro i ricorderà che il percorso dì Liegi veva due salite nell'ultima parte; ulla prima Bertolazzì voleva ad gni costo prendere la ruota del teesco Riseli, che tirava come un annato; io volevo fare altrettanto non ci riuscivo; allora... mi giraono le scatole, scattai con quanta orza avevo e piantai lì tutti. Risch mi riprese in piano, sul pavé, e gli iedi la... botta decisiva sull'ultima alita, si ricotta, quella corta, ma... da far tirar fuori la lingua. Una volta solo, pensai che nessuno mi avrebbe più ripreso; il traguardo era vicino e mi sentivo ancora diaverne da spendere. Ma negli ultimi hilometri mi trovai in mezzo a una onfusione di automobili, motocilette e biciclette e dovetti scendere re o quattro volte per farmi strada. Non le dico i moccoli e i pugni che ho tirato; ma sì, ci voleva alro; fatto sta che a tre chilometri dall'arrivo mi son visto alle costole Gestri e Riseli. Allora vii sono rassegnato a deciderla in volata; mentre i due erano su un lato della strada, io da dietro partii ai 350 metri sull'altro e vinsi per alcune macchine. Ero campione del mondo! — E le venne subito in mente di tentare la sorte fra i professionisti. — Già, feci subito dopo la Coppa Coivano, prova di campionato • e • • t * ^Haura òoms 'mi 'immaahJZ tlo^Xemi :" ^ " tnsqlptravRRrsm y«l «* »™» almeno ai un oswmmrvwitv., yuu-nuu una gomma mì «"•*•* Vlentre riparavo mi passò Ri„ m , - riner™ c in - pre-gr.stavo già la gioia almeno di nnSffSrfStó S %Ttìi\ %l una « cotta » memorabile — Come debutto nel nuovo camvo non aera male! — Al successivo Giro di Lom bardia giunsi quinto sul Ghisallo, ma in fondo alla discesa ero secondo dietro Piemontesi; mi sentivo bene, ma a un tratto -, mi parve mi la « cuna ai quelle die proprio non... si possono digerire a pancÌa vuota. Avevo una fame da conte Lgohno... — E si ricorda il putiferio che fece nascere nella San Remo dei l'anno scorso? — Sì, ma in realtà non c'era sta- to niente di irregolare fra me e Bin venissero a mancare le gambe; erala « cotta », di quelle che proprio ■ ...•„. . da; Guerra eruttato battuto'naò larmente. Poi andai sol-lateio fio- ma, dove vinsi Ire corse su sci. Que-st'anno ho cominciato male col Gi- ro di Sicilia; alla seconda tappa «/-tra... cottura in piene regola- rima- si senza rifornimento e non'riusci vo più a pedalare - versi viù dì una ora; finalmente mi diedero inolia m0tta lmga ™ZS? Wetro' «^O- rai, ma con quell'affare nello sto- muco, mi sembrò d'essere in cinta Per di più, a un'altra tappa mi ru" oarono la bicicletta. Insommu, fu por me una corsa disgraziata. 1 Ma il resto della stagione Za ricompensò di tanti dispiaceri! Tnr:\in'l\j-'«ì \ftni^n^Tlo-smanP'S £iemon<c SffiiSto^W^f? ■ %lcampionato italiano. Ma già prima oampionato del mondo e lei ricordeMlianod andare a Perugia m'accòrsi che imio organismo non funzionava come volevo. In allenamento mi sem rà che vita dovetti fare quel qìòrno per non rimaner stuccalo in salita cioè proprio dove tutti dicevano cTie ' me ne sarei andato du solo. Soli un to un mese fa mi son deciso a far m: visitare da un dnttnrn <?„ -j,' "'• 0 cos'era che mi dava eve Era... sa... una di quelle fastidi hinàhelùnaTe^àhe Sf^ìtàre^ : trono... in solitudine c fin che non n'esce la testa... — Ho capito, ho capito... — Capirà, quello che mangio basta appena per me, e a mantenere quell'ospite non ce la facevo! Ora l'ho cacciato di casa e mi sento proprio bene. — Pronto, cioè, per l'anno venturo ? — Pronto per modo di dire; ora riposo; riprenderò l'allenamento alla fine di gennaio e poi a febbraio vorrei andare a fare alcune corse in Riviera come preparazione alla San Remo. Sono impegnato per venti riunioni in pista- e farò tutte le corse in Italia per la Casa Fréjus, che è stata quella chs mi ha lanciato e mi porta fortuna. « Tour » o Giro d'Italia — Se le dicessero di fare il Giro di Francia? — Accetterei volontìeri; ma. in questo caso, non farei il Giro d'Italia; comunque, fra un mese lascerò le partite a scopa e ricomincerò a far chilometri; ho bisogno di farne molti io per mettermi in forma, poi mi bastano pòdi per mantenerla; specie per acquistare velocità devo lavorare molto, ed è per questo die in principio di stagione la volata non è il mio forte; poi, col lavoro e col caldo, i muscoli si sciolgono e non me la cave proprio male del tutto se c'è da decidere una corsa in velocità. Ma riconosco che non son fatto per la pista. Domando in ultimo a Martano quali sono siati, secondo lui, i migliori dilettanti italiani della stagione, escluso, naturalmente, il... campione d'Italia e del mondo. — Senza dubbio il più forte, il più completo è stato Olmo; poi metterei Pavesi e Graglia; ma vedrà nel '33 Minassi)... Quest'anno è stato soldato e s'è allenato.-, più alla prigione die alla strada; ma l'anno venturo può uspirare a grandi, cose e non mi stupirei prendesse la mia successione L'operazione è finita; l'intervi '\sta, bene o male, è fatta; vorrei co'lorirla con qualche episodio, infio- rarla di qualche « battuta » del mio interlocutore. Ma Martano non ne ha: finora ha parlato con me quasi con sferzo, con semplicità fanciullesca, con sobrietà: e si vede che non aspetta altro, come impaziente sotto le tenaglie del cavadenti, eh io termiìii il suo supplìzio. Eccolo accontentato. Egli s-i congeda con que'-l'arìa rispettosa, modesta, quasi timida che fa così simpatico cmitra: sto con la fama del suo nome: e già sulla porta per andarsene, quando \f* u\KVass0 indìetro e azzarda "n° saafmlaraBvigr« desiSreancisutotrlitdeanrepooctivrcopquvddsetrpilns«sMrggcfipnpccdOpa i — «» » — > MOMAn \Vepoca del campionato^del■ mmM \vre(J^era: :, . , f„„oW. «7 ] — Senta, mi far.cia un favore al i yep0ca del campionato del ino qualche giornale ha pubblicato che mi ero 'fidanzato: lo smentisca pure, sono tutte storie: ex inanellerebbe anche questa... GIUSEPPE AMBROSINO

Persone citate: Giuppone, Giuseppe Ambrosino, Olmo, Piemontesi