Audace furto in pieno pomeriggio in una gioielleria di Piazza Castello

Audace furto in pieno pomeriggio in una gioielleria di Piazza Castello Audace furto in pieno pomeriggio in una gioielleria di Piazza Castello Un audacissimo furto è stato perpe- ! ed trato .alcuni giorni addietro in una ore- gioficeria di piazza Castello. Autóri sono davstati due ignoti individui dall'apparen- gliaza stranieri, i quali sono riusciti, con proabilità solo pari all'audacia a compie- banre il loro colpo in pieno pomeriggio, è aed a scomparire senza lasciare la ben-1meche minima traccia. Tanto si è che i perfinora le indagini della Polizia sono'latarisultate vane, né si sa verso quali'lo ignoti lidi essi abbiano preso il volo. | me_ . . :cheDue eleganti stranieri to Potevano essere le ore 17, allorché idi i due capitavano nella oreficeria esi-!r«istente in piazza Castello 23 e di prò- i temprietà della signora Marietti. Siccome ! conla signora stava servendo una cliente, I si sdei nuovi venuti si prendeva cura il gionipote. Il giovanotto rispondeva al sa-!riceluto degli sconosciuti e stava per chie-jè tdere quale oggetto desiderassero, quan-|deido uno dei due si volgeva decisamen- i delte verso una vetrina interna dove so- ! 1no esposte argenterie in gran copia !ta e, additando un prezioso portacenere, jciochiedeva, in cattivo francese che gli isolfosse mostrato. Il negoziante si affret-1 auttava ad aprire la vetrina e a trarne l'og- ~ getto desiderato dal cliente. Il portacenere, in argento con smalti rossi e neri del valore di circa 700 lire veniva soppesato e guardato con attenzione dal cliente. Questi ne lodava la fine esecuzione e non dava alcun segno di stupore, quando si sentiva chiedere il prezzo, assai elevato. Trovava l'oggetto troppo caro, nei confronti della somma che desiderava spendere, ne riconosceva il valore ed accennava al fatto di essere pratico dei prezzi correnti. Mentre costui parlava con il negoziante, l'altro pareva disinteressarsi completamente di quanto stava succedendo nel negozio. Era appena entrato nel locale e si era appoggiato ad uno dei battenti che chiudono la vetrina volta verso i portici e pareva piuttosto assorto nell'osservare la padrona dell'oreficeria, intenta a con¬ cilili brillanti. Del proprio compagno non si occupava per nulla. A mala pena aveva «sposto con un « joli », ai\ lorquando l'amico gli aveva fatto os- vazdeldi cassezrattrocheSIto nuCaGiu34 si Ofpieabqu.niptrattare con la cliente il prezzo di al-idi ritziae 0 n e , 0 i n o o a e a o e e e o i A l servare di lontano il portacenere smaltato. Quest'ultimo, abbandonata l'idea del portacenere aveva scorso con gli occhi la vetrina dell'argenteria e, restituito il primo oggetto, si era affrettato verso il fondo dei negozio chiedendo che gli venisse mostrato un vasvoio d'argento che vi si trovava. Anche questa volta veniva accontentato e, dopo una rapida discussione, si dimostrava soddisfatto della merce e del prezzo. Solo pregava il negoziante di tenergli l'oggetto in serbo, affermando che sarebbe ritornato il giorno seguente per concludere l'affare, dopo averne parlato con la propria signora. Il negoziante non trovava nulla a ridire e, con un sorriso si congedava dai clienti, i quali ancor prima di tatqual qubilronlapmcleziasualMglfr40Stan\±a.i vudu, - yiucwi punta uscire, si volgevano a salutare la pto-^prietaria del negozio e la signora che ancora stava osservando i brillanti. Usciti i due stranieri, tra la proprietaria del negozio ed il nipote venivano invoresetoscambiate brevi parole sulla loro vi-^osita e solo si accennava al fatto che!?,1avevano dimostrato una reale compe- tetenza in materia di argenteria eP« f^lavoro d'oreficeria. idiFPUna brutta sorpresa Come è stato fatto il colpo Era solo dopo le 19,30 che i Marietti dovevano fare una ben poco lieta constatazione. Nell'atto di ritirare dalla vetrina i preziosi per riporii nella cassaforte, si avvedevano che da uno dei Cpoportagioielli in velluto nero, e preci- 5«me*, da qu*».porto al cenfro di ^uno dei piani di cristallo, erano scora- 27parse tre collane di perle. Subito il | a pensiero correva agli ignoti stranieri e|Ilveniva sporta denuncia all'Autorità. Da un sopraluogo compiuto dalla Polizia si poteva facilmente ricostruire la astutissima trama messa in atto dai lestofanti. Costoro, che debbono appartenere alla razza dei più abili ladri internazionaili, trovatisi di passaggio nella nostra città, devono aver osservato, nel transitare innanzi al negozio dei Marietti come occasionalmente uno dei battenti che dividono la vetrina di esposizione dall'interno del negozio fosse aperto. Rapidamente avevano al lora deciso di porre m atto il piano i rche, certamente, dovevano già aver | t ' _u ~1 1?n»M 5linFchaasvdul'loelaborato in altra circostanza. Entravano nel negozio e subito prendevano le rispettive posizioni strategiche. Mentre uno intratteneva con la richiesta del portacenere e del vassoio d'argento il negoziante, l'altro si appici-icava al battente chiuso della vetrina Colto il momento opportuno, nel quale anche la proprietaria del negozio, | intrattenuta dalla cliente non poteva lui, egli con mossa rapidissi m3 ìnfììQvfl uno TYiflnn Tiplla vetrim ma infilava una mano nella vetrina'vstmtl6dsmcFGz d asportava le tre collane dal portagioielli. A colpo fatto, probabilmente dava segnale al complice, il quale tagliava corto il suo discorso e, con la promessa di ritornare, .riusciva ad abbandonare con lui il negozio. Come si accennato, si tratta, quasi sicuramente, di due stranieri non francesi; erò, nonostante la lingua da loro parata, uno di loro, c precisamente quelo che deve avere compiuto materialmente il furto è di statura più bassa he la normale, dal naso aquilino mol- o pronunciato, l'altro è assai più alto i statura. Tutti e due sono di appa«iza distinta e vestono assai eleganemente. Altri dati per intanto non si onoscono sui due astuti ladri. Solo i sa che essi non debbono avere soggiornate a Torino, in quanto per tante icerche siano state compiute, non si trovata traccia del pernottamento dei due sconosciuti in alcun albergo della città. 11 danno subito dagli orefici si limia a sol° Poco Plu di diecimila lire e cio Per 11 fatt° che fortunatamente due ole delle tre collane erano di perle autentiche, una era di perle di^ colti~ vazione e sostituiva ' quella autentica del valore di molte diecine di migliaia di lire conservata prudentemente in cassaforte. I ladri attratti, dalla grosezza dei monili hanno inoltre trascurato due bracciali di brillanti che si rovavano presso i portagioielli saccheggiati. Scontro tra due automobili Ieri verso il mezzogiorno un violento scontro tra due automobili è avvenuto in via Rivalta all'angolo di corso Castelfidardo. ^La macchina dell'ing. Giulio Emprin""Gilardini, di Enrico, di 34 anni, abitante in via Garibaldi 45, si scontrava con un'automobile delle Officine Villar Perosa guidata dall'impiegato Alberto Padrino, di 33 anni, abitante in via Cibrario 39. A bordo di questa macchina si trovava pure una nipote del Padrino a nome Giovanna, di 18 anni, che nell'urto rimaneva ferita da vetri alle palpebre. AI Mauriziano ove zio e nipote vennero traspor- tati, i sanitari di guardia giudicarono quest'ultima guaribile in 6 giorni, ed al Padrino riscontrarono la frattura di quattro costole e lo giudicarono guaribile in 25 giorni. Le due macchine furono gravemente danneggiate. — 11 mugnaio Giovanni Eattista Malapaglia, abitante in corso Francia 3, mentre percorreva via Nizza in bicicletta, giunto all'angolo di corso Spezia, veniva investito e rovesciato al suolo da un motociclista che si dava alla fuga. Trasportato all'Ospedale Mauriziano veniva ricoverato, avendogli i sanitari di guardia riscontrato la frattura del perone sinistro. Guarirà in 40 giorni. Muore per istrada Alle 8,55 di ieri-mattina il negoziante Stefano Accornero di Tranquillo, di 32 anni, residente a Collegno, mentre sta commnipetaladichnogiaidaMraneglchziinfedenomsptaqusilarimvidademvastBdosoattasenosttrl'uretuCvacevezidvl'gmtues «_l__w- . . - -o • , ^^0^^^^^^,^ in via S. Massimo presso i giardini Cavour, veniva colto da improvviso malore e si accasciava al suolo privo di sensi. Soccorso dall'amico e trasportato al vicino Ospedale S. Giovanni, l'Ac- ^ornerò fu subito visitato dai sanitari ?,1, guardia, ì quali però non poterono te^^KS del negozianf^^o^n^ucc^t»» di Rivoli l'altro ieri sullo stradale di Francia, è stato identificato per certo Paolo Amerio, di 77 anni, nativo di Cortanze e ricoverato all'Ospizio dei poveri vecchi della Tesoriera LsgtevsBzdddStancdagli bagno di un ubriaco nel canale della Pellerina Alterato da ripetuti e prolungati sa-1! 5™ 5 ?ac,c0 f5tu ?ella serata, 'verso ^tàttV^Ingo T3£$S*£ì 27 anni, senza fissa dimora, sì'trovava | a passare per la strada della Pellerina. |Il_suo camminare non era certo rettiCade da un fienile Alle ore 8,30 di ieri mattina veniva i ricoverato all'Ospedale Mauriziano cer | to Paolo Fontana dì Ciro, di 28 anni 5PÌ17A ficco r}\rYir\^.% TI ' lineo e spedito, perchè ad un tratto non si sa come, ma lo si intuisce — il Fornengo si è trovato dentro il canale che corre lungo la suddetta strada, e al contatto dell'acqua gelida si è messo a gridare disperatamente. In suo aiuto sono corsi due militi fascisti che si trovavano di servizio nelle vicinanze, e così il Fofnengo, estratto dal canale, fu fatto trasportare con un autobarella della Croce Verde all'Ospedale Martini, dove il dott. Groce lo fece ricoverare in osservazione LdeMpcCgpdssvspcsvs«RdpPssndtta'vrà per 60 giorni, salvo complicazioni senza fissa dimora. Il Fontana presentava la frattura del terzo medio del femore sinistro ed una ferita lacero contusa al cuoio capelluto. Ai medici che lo curavano il ferito ha detto che re- 6^-oJnta?ftÌ?S l6*? n6lla casa idi via Cellini 2, per pernottare come di solito nel fienile della dita Ambrosetti, i mentre saliva per una scala a piuoll i cadde producendosi le suddette ferite Fu soccorso dallo stalliere Michele Giotto il quale chiamò un'auto»mhnlai zi dell», rrnrp TI M" s£°£.e- V?™6-.11 Fontana ne a-1

Luoghi citati: Collegno, Cortanze, Francia, Rivoli, Torino, Villar Perosa