Contatti col Nuovo Mondo

Contatti col Nuovo Mondo VIAGGIO KTELL'^lVrEI^IO^. DEL SXJJD Contatti col Nuovo Mondo -(Otit nosi vi..1 ijtx-i.-3.Eito} buenos aires. , .DiceV0> nell'ultima lettera: — oraSene sono arrivato a Buenos Aires, ci,t0 gìà datò wm imi ocoh^ a del porto all'albergo; e tentando un-che fissarne sulla carta l'imPrcssi°- »e elementare, frammentaria c con-^,™,™^ fusa> c quasi fotografia sfocata; oraAcome riprenderò il racconto del vieta- come riprenderò il racconto del viag-gio, avendolo lasciato sospeso di là mdall'Oceano, addirittura nel Medi- terraneo? Semplice: non lo riprenderò af- fatto, quel racconto. Oggi, si viag-già tanto più in fretta, che non si"effcm-a: sìccTìg giova bruciare an-chc Zf taWc <*ella descrizione, a quando a quando, e riepilogare inateci parole quello che, progettando, già si spiegava per lungo discorso, Oh, il discorsone, l'avevo ben preme-ditato: da Gibilterra, con particola-reggiato esame del valore strategicoM rocca> mi secoK g QgJgì> econ ogni possibile riferimento dallastoria della conquista e del posses-so inglese, e con l'illustrazione del- l'importanza della sua funzione, diquello scoglio, insostituibile, perl'impero inglese, per la potenza, la sicurezza, la vita stessa dell'impero; alle Canarie, con un elaborato saggio sull'Atlantide, il favoloso ma incontestabile continente, di cui quelle isole appunto, e le Isole del Capo Verde e Madera e le Azzorre, e dall'altra parte le Isole del Vento, forse, e le Bahama, e certo le Bermude, costituiscono i minuscoli frammenti superst,h, avendone già costituito le somme. vette alpine tutto quanto traviane emerge. Misterioso^ e aff^ornante argonwnto: chissà, un giorno, non convinca il Direttore a ^8™'* /e"fa'-c "» v\a?7gi°>. 7fa SC0Perfa della Verduta Atlantide. Nell'altro emisfero Poi, l'intenzionale discorso conti- nuava con il diario della travcrsataoceanica, dei cinque giorni dalle Ca-narie al Brasile — tanti, e non più, ne ha impiegati la nostra veloce Neptunia, — da Las Palmas a Pcr-nambuco: il passaagio del Tropicodeii Cancro; e la Stella Polare scesabassa sull'orizzonte settentrionale, severe più bassa; e avvistate le piùorientali delle ìsole del Capo VerdeÀBòa y-ista, Maio, Santiago; e avvi-stoto lo scoglio di San Paolo, soli- torio a mezzo l'immensità dett'Ocea-no. E la festa tradizionale al pas-saggio dell'Equatore — che anch'ioricevetti il battesimo nettunio, e /innominato Pesce Spada, forse pcr un che di armigero, che m'è rimastodolio guerre; —e avvistato Visclot-to di Fernando de Noronha, che pa-re preannunziare la baja di Rio deGianeìr'o,"col'sudcaraWeiis7ico"mo7- , — . — ...... te a pan di zucchero, un minore fra- fello proprio del famoso Pào d'As-sucor. E scomparsa la Polare, ecco raggiare la notte australe la Crocedel Sud: «... e vidi quattro sielle...F -Goder pa^vaY'cJel"dU^fiammelle... :>. Tocchiamo la sponda americana a Pcrnambuco, ossia Rcsife. E scen-^^ a Baìù«- E scendiamo a Riogualche isola, 0 penisola, con agglo-merah di case t casupole e capan-noni e baracche, e qualche ponte, diferro o di cemento, su acque torbide.Anche al mio paese, un cameriered'osteria, mezzo scemo, lo chiama-«W case c le sue chiese, suoi palazzide lussureggiante delle vegetazionitropicali, per promontori e vallette ; Bahia, vezzosa e linda e ridente, con belle strade e viuzze, e viali e gìar-dini, ritiene dell'orgoglio di anticu ««««do /« anche, specie mldiciasettesimo secolo, e per operaprecipuamente dei Gesuiti, il mag-giore cèntro intellettuale, nonché rc-giore centrointellettuale, nonché rc-igioso, dell'America portoghese; critiene insieme il vanto di durare lapiù tipica delle città del Brasilo la pjù autenticarne ;ì ir Sbrasiliana. Gli altri l'hanno sopran-\cinotninuta nero, VeihaMulata, - schiettamente 'dd<-inamente, — \a.\v} de abitanti : segn ncnte e vivente „ ,„..'•/ j 1 . o manifesto, perma-\a«cn'c,e. avente, che San Mvadòr,ade Bahia fu, anche, oltre al resto, ili «•* »r„»rf« m*rmin ',/«; oltre al resto, il più grande menato schiavista del muovo Mondo, forse del mondo in-1 tero. Non più di otlant'annifa, cioè U quasi a memoria d'uomo, s'importa-'t vano dall'Affrica, in contrabbando1 da ogni legge e in dispregio dogni\rumanità, c si vedevano su questo mercato fino a sessantunula schiav all'anno. Parecchie di quelle lussua se e deliziose vale, occhieggianti dvlemxsqtra le palme c le araucarie, e sparse ; t alla marina, hanno ospitato piacevol-'cmente, qualcuna ospiterebbe magariìtancora, la veneranda vecchiezza diW un già mercante di carne umana, cheìc, si ^ bonario la chiassosa fes'tosi. \ gtà dei figli dei figli, ricco e tranquil- Uo sul suo estremo tramonto, qual che canuto negriero a riposo, ] . . Crisi economica e sociale npssmrdNoi usiamo sentenziare, col nostro^impennacchiato sussiego di Europei]7mediterranei, onusti di storia fino\^„77'0/./.0oo„ *tò«.-n« ,7; u.i+ì ; Lasf} ec.C^??' &^*J^**mèdi nobiltà che la nostra millenaria civiltà ci conferisce, usiamo insistere, con un misto tra la commiserazione e il disdegno, che questi popoli americani non hanno storia, o quasi: sicché la loro civiltà non è profonda,, non è organica, poco sentita e niente\Aaffatto significativa. Sono i flMrtw*|«arrivati, chiesti, della civiltà, e i fuo- èsfcel*|Ì ™„, „ ., „ rusciti anglo-sassoni dell'America del\^Nord, e gli avventurieri latini delìrNord e del Sud America : la loro ci- j RCerto che si, hanno vaca storia; 7na,1'iil peggio che nella poca, più di una. pagina si mostra di anello che nes-\s\suna civiltà vorrebbe'sua. E questo.V'costituisce elemento di giudizio, c/ies no» si può, non si deve dimenticare V^nè trascurare, ntU'atto che si sbarca\t\su queste sponde, che ci accingiamo\r■ a studiare queste troppo giovani, im-a'provvisate civiltà transoceaniche. E I se si pone mente che oggi le travaìglia e le mina una crisi spaventosa, ÀcUe le devasta e pare stia per som-. ]mergerle, crisi non soltanto econo-™ mica, anzi economica soltanto in ap-\cìvarensa, crisi sociale, spirituale in-irn'.sieme che materiale, di cui noi, in ]Europa, non risentiamo che indiret-''J|te co)ise«7«cu,i;e, e non abbiamo che &[idee imprecise; se poniamo mente. e P] indaghiamo origini e sviluppo del /e-,"'nomeno, un po'addentro, con la no-^\stra esperienza, col nostro senno dil8l gente che ha vissuto diecine e dieci-'c\nel^ ,..„ juv.u »■ : come io mi chiedo, se non assistia-\u'.mo qua a una di quelle nemesi sto-c.riche, fatali, per cui i popoli, identi-id-camente degli individui espiano lo- n]ro colpe e loro errori, sonò t»0>^|,\da wa necessità cui '^T ^sisien^[za nè rimedio, ineluttabile necessità, l « espiareletroppo rapide c facili e*wimcritacc fortune. Che se qualcuno £trovasse eccessivamente teoriche. mento sociale, si basò nelle origini |-appiuito suUo schiavismo, c continuo. >per lunga pezza. E continuò ancorat nella sostanza del fatto, se non nel ediritto sancito e nella dichiarazione1 t formale, per assai tempo dopo ogni]mdu nelle fattorie argentine, alcuni più grossi proprietari terrieri trag- gono pretesto, e magari assodato mo-i™'tivo, dalla crisi, che così tcrribilmcn- me imperversa, per imporre ai mano- «vali agricoli un contatto di lavoro di iquesto genere: impegno, attagiorna-\s'.ìp'Z ta; mrrcede, il vitto c ('alloggio; «es-:Msun compenso in danaro. Pcr il tavo¬ sun compenso m danaro. Per il tat'o-;"ratorc costretto ad accettare questo. patto iugulatorio, atroce, non è, nojstaschiavitù; ma forse, sotto il punto1 chc cosa'di peggio: perchè loschia-nddì vista puramente materiale, qual-\uvo, almeno, era garantito abbastanza' ,, . l i± ± x palla fame* Ma tutto questo comporta gassaipi« lungo e diverso discorso. c v . • • c 1 Entusiasmi e feste t uiitusiasim c icsic { Così, Rio de Gianeiro, per ben al-1 tUro riguardo, comporterebbe altro I stango discorso: perchè il poiorama cdella sua baja si può annoverare ve-,riramente, come è celebrato, tra Ze;sle maraviglie del mondo; e la città è\ xtunenda indubitatamente tra tutte\&stupenaa, mauouatamente, tra n«w|stsquelle delle Americhe, e notevoe singolare tra tutte le cit¬ tà del mondo. Ma ho detto che, ora ! cche sono giunto in Argentina, nwn-!ptre del Brasile non ho che rasentatoImWapidamenta la costa, toccato guai- sche approdo principale; ora mi vo-\dgUo dedicare all'Argentina, di prò- \ cnn-titn ■ r m, eviri Irti era r intt>.\sposito, c questa letteui e «ae-\ìsa acmoKc^aento a rievUoaare 7ei1sa semplicemente a iiepuogare 'e'dmpressioni della traversata di ma- vre, a coordinare il trapasso dal Me- mditerraneo lontano a questo Rio del-.t^11. p}ata- Tm.le impressioni, 7'1' ornano vive quelle delle acca^se entusiastiche, con cui la «o- stra nuova motonave, la Neptuma, iè stata salutata in cani porto di aue-Rs«ci . . A Ref,e> f.olla e»°"»c su}le banch}«&_i?^7S2L»*. fS5-?^2!!2fe~*-jS5 è stata salutata in ogni porto di que sto continente americano, dove ha fatto scalo: accoglienze entusiastiche per parte dei nostri connazionali emigrati, e altrettanto per parte delle popolazioni e delle autorità locali dsdqqpnsÌtoia7m^aZe; VisUMbortó "delib . V,, „„.„.,__7i . .u^°\eln^l0^f f "rff Principali amo |mrlta dell° Stato PeJn^mb"C0: Iden-\n Reamente a Bahia folla plaudente e. 1lostro umta da 9uerra, in crociera ;Pin queste acque, in visita a que- mesploratori Al-!osy Pfrt*:. 1 re9\ V13e da Mosto ed saSno- 1 comanda V«mc0Wo Augusto tan° rtl corvetta am .™ avyvn-i^rettt> vennero a oorao, festeggiati,' a festeggiarci. Quel giorno, la baja\™> dalla 1ÌU°va ^ponente nave «er-.cant^Cj ^^f,,**™ aS°^l°^ a.?re"~ nostro tricolore, dalle navi guerrìe-))•. 'J}° ì & 1ua' a'"'e feste; e la visita _ del iPresidente della Repubblica e di va-." rappresentanti, del Governo. E "«-j^ora, a Santos. E a Rio Grande «to C8*1 ricevemmo la insita del nostro mconsole di Porlo Alegre, il già eoi-; L giornalista Mario Carli, conì - - una numerosa lapp^sentariM aeua. colonia italiana di questo Stato: qua, dove, ai giorni combattuti e aigior-. ni del lavoro fattivo, il nome a Italia],?^„,^*?e^??, i«*w^^^li-hirfW rlì ^la spada di Garibaldi liberta, e dall'aratro del nostro co-;*™ >ìer 3 "* £/'lc" PUÌ'<* «• ■«"»«»»• \\ (( ver0 bastimento socialista» ; ' -^K^uSST eTl^l >w tili e 1 servizi della classe pu e- eonowwco, pe, cui u passeggeio a. terZ(? classe, pur paganao tanjja muima> vtene trattato pressoché al ™ socialista. Al che il presidente dell orgaiv.z- : «™ KOsf» ^rvizi marittimi i« Argentina c Uruguaj, il dottore stefano G™*> chc 1 accompagnava Zione, esclamando: Ma nUcsto è il vero bastin'cn-] MeH<*. visila> opportunamente ■"«""• Wl,rplìr....n . „„„..,. è .-, b. . N.°> " ■ , stmcnto dell-Italia fascista. MARIO BASSI.

Persone citate: Alegre, Irti, Madera, Maio, Mario Carli, Palmas, Spada