La fiera del bue grasso a Carrù

La fiera del bue grasso a Carrù La fiera del bue grasso a Carrù Monumentasi esemplari « II difficile compito della, giuria La sfilata attraverso il paese -- Seriche gualdrappe su groppe possenti Nei 23 anni UaccSf&ra6 #5* za la sua caratteristica «Fiora del 14bue grasso », cioè del due da macello, b6 questa la prima volta, forse, che il Otempo si è dimostrato inclemente. Era nuna tradizione ed una prerogativa enei Tper la fiera facesse bel tempo, tanto I oinfzi^Uvadefbue rSo-lo-se^iM :«iniziativa uci mie gias^o loose sotto la mÌ^ML^0'.?...'1?.^ di quel dii^iafuso dettame gastronomico, il quale vuole che un bel pezzo di manzo a tesso sia un mangiare da Dei. Ecco una verità che non tutti sanno 0 apprezzano al suo giusto valore. C'è molta gente — a Torino specialmente — che preferisce la carne di vitello perche 6 tenera e bianca, e quasi disdegna quella del manzo, cioi della bestia adulta, perchè è scura. Questa gente « in errore. Gli igienisti aiwicurano che la carne di manzo, specie quando questo è sui due-tre anni, ò assai più nutriente di quella di vitello. Questa è carne per co3ì diro ancora non fatta. Contiene, per dirne una, molta, troppa acqua. In certi « sanati », o vitelli da latte, l'acqua raggiunge il 50, il 60 e magari il 70 per cento. Nella carne di manzo, invece, arriva al massimo al 20-25 per cento. 1 buongustai a loro volta danno la pdlevrcMmsutrPfecvasimili. E prattutto più saporosa. Ed infine anche i cuochi sono obbligati a riconoscere che certi vitelli, quando sono cucinati, diventano legnosi 0 filamentosi, e quasi senza sapore. Motte dei carnivori Perchè adunque nei molti luoghi del Piemonte, o specialmente a Torino si dà tanta preferenza al vitello ed al sanato », mentre, per citare un esempio, sulle tavole lombarde il manzo è assai più in auge? Difficile rispondere. Si tratta di uno dei tanti traviamenti del gusto popolare, che non si riesce a spiegare. Si è constatato a mezzo delle statistiche che, da noi, questa specie di mania delle carni bianche è aumentata dal dopoguerra. Forse il molto danaro circolante è stato il motivo che ha originato questa abitudine pseudo-aristecratica. Ma il peggio si è che es3a è rimasta, ed ancora si ricercano le carni giovani, mentre quelle adulte hanno anche il vantaggio di essere più economiche. Ma naturalmente la carne di manzo presenta tutti i requisiti che abbiamo detto, quando la bastia sia ingrassata, e ingrassata a dovere, al suo giusto punto. Ed ecco uno dei significati e degli insegnamenti della « Fiera del bue grasso » di Carrù, la quale finisce per essere una bellissima propaganda in prò della buona carne di manzo, tanto più utile alle porte di Torino, ove, come abbiamo detto, sono troppo pochi coloro che si sentono di spezzare uua lancia in suo favore. La quale fiiera di Carrù, dicevamo, per quanto utile e simpatica, è stata oggi un poco guastata dal tempo mantenutosi piovigginoso fino alle prime ore del mattino. Ma nel complesso il successo non le è maneato. Anzi, se si è avuto qualche concorrente di meno, si è però raggiunto dal lato tecnico un brillante risultato, con la premiazione di magnifici esemplari. Gli ospiti più illustri della fiera, cioè i buoi grassi partecipanti alla gara, hanno cominciato ad arrivare a Carrù ieri aera. Non è infatti buona cosa far camminare un concorrente immediatamente prima della gara. La sodezza delle sue carni risente* di un cammino troppo lungo, e necessita allora il riposo. Ecco perchè, mentre quelli che venivano da luoghi vicini marciavano con le loro gambe, altri, provenienti da maggiore distanza,, erano trasoortatl sulle bighe, trainate da altri buoi non Concorrenti (i diseredati) o da cavalli. Quasi tutti sulle bighe, poi, hanno viaggiato i vitelli castrati e le vitelle di meno di un anno di età, partectoaati ad un secondo concorso di grassezza ad essi riservato; e ciò perchè se l'animale grasso e giovane, il camminare è per esso ancora più nocivo, e può dar luogo ad una considerevole diminuzione di peso. Ecco spiegato il .motivo per cui, ieri sera 0 questa mattina, si avviavano verso Carrù certi floridissimi vitelli, che si facevano egoisticamente trascinare, lemme lemme, da bestie anziane, magari dalle proprie mamme, non troppo orgogliose di quel privilegio... Queste misure di precauzione hanno già detto al lettore come gli allevatori gareggianti sia gente che fa le cose sul serio e a puntino. Ecco un'altra benemerenza della «-fiera del bue grasso », In questa plaga, sotto il pungolo della competizione, si è creata una vera e propria arte di ingrassare il bue. Un'arte che è anche, naturalmente, un'industria. Il bue viene ingrassato dopo che ha lavorato i campi durante tutto l'anno agricolo, all'inizio di un periodo che sarebbe per lui di riposo, cioè una passività per il proprietario. Ingrassata a dovere, la bestia viene venduta per il macello, e dà così un secondo profitto. Cordialità antagonistica daptstlbsadgdCccCZsVCtnrgadrgiismcaBcMGAlibqdpmevnmdtUrlAzscsfdGdCvNPtfsnffGsrnddnBATutti i paesi della plaga, ma special- mente Clavesana, Carrù e qualche al- Btro, affrontano la gara con cordiale ma gvivo spirito di antagonismo. Vincere j alla « fiera del bue grasso » è fra que- ' sti contadini un grande, ambitissimo onore, E ci si mettono con tutto l'impegno possibile. Le bestie sono mantenute con un regime speciale e studiatissimo, regime in cui, secondo quanto abbiamo udito oggi, entrano farine alimentari che sono di provenienza estera. Molte cose, del resto, abbiamo udito °gg'» a Carrù, ma non sappiamo se siano tutte vere... Si dice che' certi allevatori negli ultimi giorni della... cura somministrino ai loro animali minestre e polente confezionate in modo speciale, e persino il caffè. Pare certo, ad ogni modov. che i vitelli ingrassati per il secondo concorso si alimentano anche con qualche tuorlo d'uovo. Ed anche ci è stato assicurato che un allevatore soleva, un paio di notti prima della fiera, dormire nella stalla, accanto alla propria bestia, pronto ad ogni evenienza, per essere sicuro del fatto suo... Ma queste, forse, non sono che esagerazioni per giustificare in certo qusl modo" i sorprendenti risultati raggiunti dai gareggianti. Si pensò infatti che non è raro il caso che vengano presentati buoi (dal peso ài oltre dieci quintali. Questa mattina se ne sono avuti due ai quali mancavano pochi chilogrammi per toccare la tonnellata. Ma il peso non è che un requisito: ci sono poi gli altri del grado di ingrassamento, della sodezza delle carni, dello sceletro che deve essere piccolo In proporzione della massa dei miusccli, ecc. Tutti requisiti che sono qui ottenuti in pieno. Lo dimostra il fatto che, attorno agli esemplari della gara, fanno la ronda negozianti e macellai che vengono di ogni dove — dai maggiori centri del Piemonte, dalla Liguria, dalla Lombardia — e che subito si accaparrano i primi premi, i quali vengono pagati a prezzi di favore e condotti in qualche macello, cosidetto gentile, di grande città. Accamto ai massimi e migliori esemplari ci sono poi quelli minori: i prodotti di un'industria esercitata coscienziosamente, ma senza ambizioni di primato, cioè tutte quelle bestie che ppglbnsfldspftIpmmpm™Tm2sc1TÌCpjPOTcator Rammentiamo, a"questo" prò- npur non essendo stato ingranate per il premio, presentano ottime qualità per il1/ ^ °WU^mM 40-50 vagoni ferroviari caS di bestie inS^^^a^t^^L^ìì O^^TSXo&ftfbi5fliS^S& non ie fono partiti che 34 dSLatl a Torino Milane.Sondrio Aosta N^-à otetfo 7StffC?'ttS «^P^5««^ùS vfntina " mions» distintiti ni,-nifi vip'nt ro-it-n /n ao-vi, Cuneo e Sa™ Per la gara del buo grasso, era pre parato oggi, come al solito, il recinto della vasta piazza Vittorio Emanuele III, ove i garesgianti avrebbero dovuto far bella mostra di sé, fra la curiosità di migliaia di intenditori, accorsi da ogni parte della provincia. Ma, stanto il tempo avverso, srl! animali concorrenti seno stati condotti sotto l'ampia tettoia dol mercato, da un lato la lunga fila dei buoi, dall'altro quella non meno lunga del vitelli. ! bevi in lizza Piena di movimento era la vasta Piazza, coi baracconi e i baili della festa patronale, cogli innumeri baneherottoU, ceti le grida dei rivenditori, con il movimento incessante di una vera fiumana di gente, e con quella apicie di agreste incenso, che spande- do alla grande piazza, ove brulicavano a centinaia i capi della tipica razza piemontese di pianura, bianca di mantello e grossa di proporzioni, e dove si svolgevano stimatissime le contrattazioni. Il vero centro dell'interesse era poi la gara del bue grasso, ed attorno alle bestie concorrenti era urna foltissima sisjje di persone, la oui attenzione era attratta in pari misura dalla trentina di splendidi esemplari in lizza, e dalla giuria che li stava esaminando e giudicando. La giuria era composta dal cav. dott. Castellani medico-veterinario provinciale, dal prof. Hkiek, direttore della cattedra ambulante di agricoltura di Cuneo, dal dott. Porzio dell'Istituto Zootecnico di Torino, dal dott. Bisio segretario del Sindacato provinciale Veterinari, dal cav. Bordi, podestà di Ceva, in rappresentanza degli allevatori, dal dott. Gerbino Promls, veterinario di Morozzo e dal dottor Borsarolli veterinario di Vicoforte. Con la giuria era un gnupipo di autorità, e di appassionati, che comprendeva: il dott. Benedétto BorsarelM, veterinario di Carrù, grande animatore e organizzatore della fiera fin dai suoi inizi, il cav. Tomatis, podestà di Carrù, il segretario politico sig. Bolmida, il segretario comunale cav. Berardo, il marchese Pallavicini di Ceva, 11 marchese di Montezemolo del Comizio agrario di Mcndovl, il dott. Cerruti di Benevagienna, il nodestà di Clavesana cav. Dcnadei, il podestà di Piozzo dott. Musso, il podestà di Magliano geom. Gasco, il rag. Aimo del Sindacato Agricoltori, il dott. Broccardo di Millesimo, il dott. Pollano di Farigliano, il dott. Battaglino della cattedra ambulante di Mondavi, il dott. Silvestri di quella di Cuneo, ecc. La Giuria, a dir la verità, non aveva davanti a sè un compito facile. Non pochi erano gli animali ugualmente meritevoli. SpeciaJmemite per il primo ed il secondo posto in classàflca ci fu vivo scambio di idee e vera indecisiòne. Si trattava di due buoi veraimente monumentali, nella, loro mole di circa d'eoi quintali ed ugualmente promettenti come maturità, bontà di carni. Uno presentava un petto più ampio e robusto, l'altro era in compenso più largo e rotondo nel treno posteriore. Alla fine la Giuria, dopo avere coscienziosamente vagliato prò e- contro, assegnò il pirimo premio all'animale dal carducciano « quadrato petto ». L'assegnazione degli altri premi fu niù facile. La premiazione Ed ecco le due graduatorie stabilite dalla attenta ed imparziale Giuria: Bitoti (/rossi: 1) premio allevatore Gallo Carlo, Clavesana, medaglia d'oro di S. M. il Re; 2) Chieccliio Giovanni, Clavesana; 3) Muratore Andrea, Clavesana; 4) Rosso Filippo fu Gius., Niella Tanaro; 5) Chieechio Giov. fu Paolo, Clavesana: 6) Manera Costane tino, Clavesana; 7) Bracco Giuseppe fu Luigi, Clavesana; 8) Manera Costantino, Clavesana; 9) Bracco Domenico, Clavesana: 10) Revelli Giuseppe fu Gius., Clavesana; 11) Peisino Giov. fu Lorenzo, Clavesana; 12) Peisino Giov. fu Lorenzo, Clavesana. Come si vede, Clavesana si è imposto clamorosamente. Vitelli castrati e vitelle minori di mi rumo: 1) premio allevatore Principiano Andrea fu Giov., Piozzo, medaglia d'oro del Comune di Carrù; 2) Mondino Spirito fu G. B., Bastia; 3) Ar. nalidi Giovanni fu Gius., Clavesana; 4) Basignana Luig fu Carlo, Doglia; 5) Spinardl Vitt. fu Gius., Farigliano; 6) Avagnina Lorenzo fu Lor., Mondovì: 7) Borsarelli Emilio, Briaglia; S) Borsarelll Costantino, Briaglia: 9) Maufreadi Teresa, Mondovì: 10) Rossi Giù- seppe, Magliano; 11) Badino Secondo, Briaglia; 12) Morra Matteo, Beneva gienna. Avvenuta la premiazione, consegna te medaglie, diplomi e danaro ai oroprie tari, e indossate agli animali vincitori le ricche gualdrappe di seta e oro, si è svolto il corteo, che è la tipica e solenne consacrazione dei vincitori. La sfilata è aperta dalla banda musicale di Carrù, che 6 seguita dalla giuria e dalle autorità. Poi viene la lunga teoria delle bestie premiate, , buoi prima ed i vitelli poi, ciascuno tenuto alila cavezza dal proprietario. Al suono di fastose marcie il corteo fa il giro di tutto il paese. Tutta la gente è fuori, a far ala alla caratteristica sfilata. Sogni di ammirazione, ed anche applausi, accompagnano il passaggio dei mastodontici buoi, i quali sono osservati ed ammirati con occhi di competenti, come in nessun altro luogo, forse, lo potrebbero. E verso l'una la tipica festa può dirsi finita. Poco dopo venivamo a sapere che il' stato assegnato il primoIoti 6 cui è _ premio è subito stato venduto ad unmacellaio di San Remo, che no farà lamaggiore atti-attiva della sua bottegaper N-tale. Al povero bue, dopo 1 som-mi onori', tocca una ranida fine... Ma™ saputo farsi valere. E' stato pagatoTiiontenieno die 56 lire al miriagramma, mentre il prezzo corrente e di 23-25 lire. Il secondo premio è stato subito assegnato anch'esso, ad un macello di Vèntimiglia. Altri dei buoi1>rpbÌr^Son"autoritàPsf SM^Sti aGiurati e autorità.si e« ^TomatT'ifdotterf&rt?^oSiST-Ì°Tfo|ez^o H dottorCastellanl e il dottor Hlnekhannopronunciato applauditi brindisi alla prosperità della Fiera del bue grasso, con calorosi e meritati elogi agli organizzatori ed agli allevatori. U. L.