Come avvenne il delitto

Come avvenne il delitto LA DONNA TAGLIATA A PEZZI Come avvenne il delitto I risparmi e ie illusioni della domestica ■ Il viaggio alla Spezia e la scomparsa » I primi sospetti e il riconoscimento della vittima cronaca abbia registrato negli ultimi tsmpi, quello che ormai da quasi un mese ai chiama il mistero della donna tagliata a pazzi, è stato lumeggiato attraverso le indagini sagaci e intelligenti della polizia italiana. Le ricerche finalmente sarebbero giunte verso risultati che lasciano pensare ad un prossimo completo successo. Mancano ancora delle e rifiniture * a tale operazione della polizia giudiziaria, mancano alcune constatazioni c qualche controllo di elementi particolari; ma può rifSehi^P' la parola definitiva5 potrà fatto eSSere dettu sul emendo La figura dal « fidanzato » T precedenti della macabra vicenda sono ormai noti, come è noto che molte peste false furono seguite nelle prima settimane. Ma, come si 6 già detto, la traccia vera doveva essere trovata alcuni giorni or sono a Roma, dove Ira le tante denunzie di scomparse pervenute alla polizia, giungeva alla squadra mobile quella riguardante una canieriera, certa Paola Gorietti, nata nel 1893 ad Assisi, la quale aveva per vario tempo prestato servizio presso la famiglia Mirafiori, abitante a Roma. _ La cameriera si era allontanata da Roma ai primi del mese di novembre. La Gorietti era stata in seguito vista alla Spezia insieme ad un uomo piuttosto anziano col quale era in relazione dal giugno scorso c con cui appunto alla Spezia doveva contrarre matrimo- Unio. I congiunti della cameriera poi iaggiungevano che la Gorietti, durante (circa venti anni di assiduo lavoro, crairiuscita a mettere da parte un gruz-1solo di circa dodicimila lire, che aveva'depositato in un libretto di risparmio, !c aggiungevano altresì che al momento idella partenza la donna aveva prele vato da tale libretto duemila lire per la ragione che il promesso sposo — che essa aveva conosciuto a mezzo di un annunzio matrimoniale pubblicato su un giornale romano — non doveva navigare in buone acque. La polizia non mancava di svolgere intorno a questi elementi una indagine accuratissima e minuziosa, cominciando con l'esaminare le ultime lettere inviate dalla vittima dalla Spezia. Si apprendeva poi, interrogando il fratello e la sorella della povera Paola, che la Gorietti, al momento della partenza, era in possesso di tre valigie: due di sua proprietà ed una terza quasi nuova regalatale dall'amica Olga Melgradi, abitante in Roma, in via, Mercadante. Gli elementi che la Melgradi forniva sulla valigia da lei regalata alla vittima facevano ancor più entrare la polizia nella convinzione che la traccia fosse buona, anche perchè la Gorietti, mentre nei primi giorni di sua permanenza alla Spezia era stata così prodiga di sue notizie, ad un certo punto non aveva dato più nuove di se, piombando in un misterioso silenzio. L'ultima sua notizia risaliva al 17 novembre, giorno in cui un telegramma a firma Paola Gorietti era stato spedito da Firenze ad Assisi con la preghiera drt inviare i documenti matrimoniali non più alla Spezia, ma invece fermo posta a Firenze. La Melgradi, condotta a Napoli e posta di fronte ai resti della disgraziata ■vittima, identificava in ossa — come si è detto — la Gorietti per una cicatrice al ventre, traccia di una operazione di ernia subita dalla donna, per un dente mancante e per una imperfezione ad un piede. Ma l'elemento decisivo del riconoscimento doveva essere la valigia della Melgradi. Non c'era perciò alcun dubbio: la donna tagliata a pezzi era Paolina Gorietti. Una « brava ragazza » Appena la notizia della identificazione della povera vittima è stata resa nota, i giornalisti si sono recati in. via Giulio Caccini, una tranquilla strada nelle adiacenze di via Po, dove in un elegante villino dimora, la famiglia Montefiori presso cu! la Paola Gorietti aveva prestato servizio. La Gorietti era stata assunta dai Montefiori cinque anni or sono e per questo lungo periodo di tempo aveva dato ripetute prove della sua serietà ed onestà. « Una brava ragazza — ha detto la signora, che appariva profondamente addolorata. — Sul sud conto non posso dire altro che bene. Lavorava con entuEiasmo dimostrandoci un attaccamento e una fedeltà davvero singolari ». E' stato domandato se la vittima era realmente una bella ragazza, alta e formosa, come in un primo momento «i è affermato. Tutt'altro. Paola Gorietti era bassa di statura, di aspetto malaticcio e sofferente e leggermente claudicante. Il suo volto aveva pero una espressione vivace e simpatica che attirava. Per queste sue grame condizioni di saluto, la ragazza più volte si era fatta visitare; da alcuni specialisti che le consigliavano cure ricostituenti da lei seguite con regolarità. «Era però di carattere un po' nervoso e suscettibile — ha continuato la signora Montefiori — tanto che pm volte aveva risposto ad alcune osservazioni di mio marito, in un tono un po' risentito. Poi un bel giorno, verso la fine di ottobre, annunziò di aver trovato un nuovo posto presso una iamiglia dimorante alla Spezia, ed il o novembre, dopo avere ancora esternato tutto il suo dispiacere per doversene andare e avere riaffermato tutta la sua devozione, partì alla volta aliquella città. Notai però in lei, nei due;giorni che precedettero la sua partsn-j za. una insolita allegria ». ' Queste circostanze 3ono state con- ' fermate dai familiari della vittima re , sidentl in Roma, e cioè dal fratello ; Glno, autista presso l'Ambasciata in- j "'glese, e dalla sorella Anna, sposata al cameriere Francesco Furia. Fu proprio quest'ultimo che, leggendo i giornali, ebbe per primo il sospetto che la donna tagliata a pezzi potesse essere la cognata partita per la Spezia. Di qui il primo anello della serie delie Indagini. La Melgradi — l'amica della povera Gorietti — anche essa visitata dai giornalisti, ha detto di aver conosciuto la vittima varii anni fa e di essere divenuta intima. Circa cinque mesi fa, la Gorietti si era stancata di lavorare anche perchè non poteva molto camminare date le anormali conformazioni dei piedi e leggeva gii annunzi matrimoniali sul giornali romani. Fu cosi che un giorno trovò un annunzio concepito cosi. « Pensionato 450 mensili eonoscereobe signorina con mezzi, preferibilmente cameriera, scopo matrimonio ». Seguivano le modalità per fare la conoscenza. La Gorietti rispose e un bel giorno disse alla Melgradi di avere trovato il suo tipo. La Melgradi ha anche narrato clic la Gorietti non voleva far sapere ai propri familiari che si sposava. Essa infatti fece credere loro che si recava alla Spezia avendo trovato un altro posto. Poi invece dalla Spezia scrisse che si sarebbe sposata con l'uomo che I aveva conosciuto a Roma e con il qua- le si sarebbe finalmente sistemata. Nel narrare ciò, la Me<gradi aveva le lacrime agli occhi. La madre della vittima Perugia. 13 notte. La notizia, riportata dai giornali, dell'identlflcazione del cadavere della povera donna rinvenuta tagliata a pezzi i n a e o à o a , a e pomeriggio ci siamo recati a Petrignano di Assisi, paese dela sventurata domestica. La madre della disgraziata ragazza, Assunta Saccoccini, vive in Fetrignano, in una modesta abitazione. L'infelice donna ci ioa narrato piangendo le vicende della sua famiglia: « La povera Paolina, a causa delle nostre misere condizioni finanziarie, dieci anni or sono decise di recarsi a Roma a fare la cameriera. In un primo momento ciò mi procurò un grande dolore, ma poi appresi che alla Capitale si trovava ottimamente. Ogni settimana avevo sue notizie da mio figlio Giovanni. Tre anni or sono, Paolina tornò a Petrignano; si trattenne qualche tempo, ma poi parti nuovamente per Roma, ove si trovava presso l'ing. Montefiore. Era tanto buona, lavorava e faceva ogni sacrificio per mettere da parte i suoi risparmi. La sua aspirazione era sempre quella di formarsi una famiglia"© di vivere felice ». Pl