La piu formidabile flotta subacquea del mondo

La piu formidabile flotta subacquea del mondo cannoni La piu formidabile flotta subacquea del mondo Un sottomarino di 5 mila tonn. - La paura di un incrocialore turco e,„ il «Dunkerque» - La disoccupazione attimo pretesto per il Comité des Forges cherbourg, dicembre, it •arwmlp di Cherboure- il labo-irato™so?omarint'oggi lo1^- vo in festa. Il gran pavese sventola j ; sulle navi da guerra ancorate nella |'piccola rada. Quattro sottomarini da!500 tonnellate sono usciti al largo, Muovono incontro al loro grande fratello, il Surcouf, reduce da Conakry, capitale della Guinea francese Lanciato a Cherbourg, due anni fa, il Surcouf ha piuttosto l'aspetto di un incrociatore. Eccovene, per prova, le caratteristiche: Tonnellaggio in superficie, 2.880 tonnellate; in immersione, 4.304. Lunghezza, 110 metri. Potenza 7.6008.400.CV, due motori Diesel 3.800, tipo Burmeister e Wain (brev. Schneider e C). Nello scafo corazzato, molto al di sopra della linea di immersione, si trovano due cannoni Schneider da 203, ultimo tipo, con una portata di 18-20 chilometri, e dieci mitragliatrici. I cannoni sono protetti da speciali corazze. Vi sono inoltre 18 tubi lancia-siluri di grosso calibro, posti a prora, a prua e sui lati. Poggiando su un bottone della torretta di comando, si può scaricarli tutti simultaneamente. Il Surcouf possiede infine numerosi periscopi, un petente posto di telefonia senza fili e un hangar impermeabile, capace di accogliere un aeroplano con le ali ripiegate. Nessuna nave esistente ha la possibilità di combattere efficacemente questo formidabile ordegno di guerra: i destroyers non gli possono recare alcun male, senza contare che i suoi cannoni da 203 gli permettono di mettere in fuga gli incrociatori leggeri. _' E' il sottomarino più grande del mondo ed appartiene ad una flotta subacquea che, per numero di unità e tonnellaggio, è oggi la più potente. Per la sua superiorità in questa categoria, la Francia gode, appunto, presso le Cancellerie di un prestigio navale innegabile. La sua flotta, da mediocre qual'essa era nel 1914, è pervenuta oggi ad una posizione di primissimo piano. a a o l a a a e - Benché comunemente il merito venga attribuito a Giorgio Leygues e a Carlo Dumont, ministri della marina durante la maggior parte di questi ultimi anni, esso, in realtà, spetta al Comité des Forges. Fu quest'organismo a dare un forte impulso alle costruzioni nuove. Gli è che i mercanti di cannoni, appena finita la guerra, capirono subito quale meraviglioso sbocco rappresentava, per la loro produzione siderurgica, la ricostruzione della flotta su nuove basi e secondo gli ultimi perfezionamenti suggeriti dall'esperienza del '14-18. Non lesinarono perciò sui fondi neri per ottenere il consenso dei parlamentari. La necessità di guadagnare alla causa l'opinione pùbblica fu una delle prime preoccupazioni dei soci di Schneider. I loro giornali dimostrarono come la superiorità navale degli alleati fosse stata la causa determinante della sconfitta tedesca, e organizzando una vasta campagna di propaganda con inchieste, crociere, riuscirono abilmente e in breve tempo a fare della Francia, per la prima volta nella storia moderna, una nazione con spirito marinaro. Chiaroveggenti e cauti, tuttavia, i fogli in questione evitarono di affrontare in blocco e direttamente il problema. Lo affrontarono, per così dire, a piccole dosi, a gradi. Cominciarono coi sottomarini. I sottomarini non avevano permesso alla Germania di resistere più a lungo di quanto si prevedeva alla grande superiorità navale degli alleati? Perchè non armarsi di queste navi, che s'erano dimostrate eccellenti? Fin dal bilancio '21-'22, troviamo così 120 milioni per la costruzione di sommergibili di 600 tonnellate, il massimo, destinati « ufficialmente» a scopi puramente difensivi e chiamati appunto « sottomarini da costa ». Soltanto, queste navi subacquee fanno tranquillamente il viag- gio da Cherbourg a Bizerta e resisto-no alle più violente tempeste del Me-diterraneo e delle coste atlantiche. In nove anni ne sono stati appre-stati trenta per un tonnellaggio di e e a r - r o ^. a e a 18 mila tonnellate e un importo complessivo di circa 400 milioni, valutando il costo medio di un sommergibile a 25 franchi il chilo. Superato il primo gradino, il Corniti des Forges tentò subito di varcare il secondo. « E' tempo — avvertiva di fatti nel marzo '22 dalle colonne del Matin il solito ammiraglio Docteur — è tempo di pensare alle necessità difensive del nostro vasto impero co loniale. Per legare la metropoli coni lontani possedimenti asiatici, affri-cani, oceanici, americar.:, ci occorro-no sottomarini dotati di un largoraggio d'azione e di grande tndipén-densa». L'avvertimento non restò inascol-tato. Il Vengeur e il Bedoutdble rati nel '25 e nel '26, riuscirono, tenendo perfettamente i! mare, a giungere fino alle Antille. In pochi anni, così, questa classe si ò completata con 35 unità dotale di un tonnellaggio individuale variabile- dalle 935 alle 1535 tonnellate, Siccome l'appetito vien mangian do, i giornali pagati dal Camìte des-iFoVc/es si domandarono, successiva i - a i e , denza, una capacità « difensiva » ta-le da resistere agli attacchi degli ih-c-oci'ìtori legaci Anche questa Volta Cosi venneroaccontentati. L'arsenale di Cher-bourg, che, intanto, si era specializzato nella costgjjzjone delle ìiàvi-su^-i acquee, vennfe^»n«i''l927. incaricato di realizzarne una di oltre 2500 tonellate. Le venne dato il nome sim bolico di f^Mj***W»* , Surcouf, il re dei sottomarini, perdera, tuttavia ben presto a sua corema. JffiS**^snmPfE? Sfc£&& Tl&U nellate. I tecnici pensano di poterlo armare con 4 cannoni da 203 e fornirlo di 24 tubi lancia-siluri. Ma, ahimè, i sottomarini, per causa di Ginevra, stan passando un brutto momento. Costituiscono essi una nave offensiva o difensiva? Dio mio! Il carattere difensivo e offensivo di una nave e di un'arma resta sempre una questione molto relativa. Alle riunioni degli esperti, che hanno preceduto la Conferenza del disarmo, per quanto riguarda le navi, non venne deciso nulla di definitivo. Nondimeno la maggioranza dei firmatari dei trattati navali di Washington e di Londra — Stati Uniti, Inghilterra, Giappone — si sono trovati d'accordo nel ritenere i sottomarini « come l'arma più minacciosa per le popolazioni civili ». Ieri ancora, John Simon ne reclamava la soppressione. I mercanti di cannoni hanno previsto l'eventualità e vi hanno rimediato da tempo. Infatti, fin dal 29 gennaio 1931, il ministro della marina, Carlo Dumont, presidente, come ricorderete, di quella tal Banca Franco-giapponese, che fa parte del Gruppo Schneider e C, ottenne dalla Camera il permesso di costruire due. navi <? tipo » di alto tonnellaggio, una delle quali, il Dunkerque di 26.500 tonnellate, venne messa in cantiere un mese e mezzo fa. A sostegno della domanda di costruzione del futuro Dunkerque, il ministro apportò un argomento assai importante!... Dichiarò, solennemente, che la nuova nave francese avrebbe servito per rispondere all'incrociatore... turco Sultan Yavus, « al grande incrociatore turco, — è il testo preciso — che, nel Mediterraneo, dal punto di vista francese, sorpassa tutte le grandi navi da combattimento come velocità ». II Sultan Yavus non è altro che il vecchio Goeben tedesco, riparato e rimesso a nuovo dai cantieri francesi di Saint Nazaire. Comunque, la messa in cantiere del Dunkerque segna l'inizio della ricostruzione su basi modernissime di tutta la flotta francese di combattimento d'alto mare. I giornali metallurgici però osservano che la Francia costruisce soltanto 35 mila tonnellate l'anno; mentre, secondo i trattati, potrebbe costruirne 45 mila e che, in conseguenza, tirate le somme, essa è attualmente in ritardo di 109 mila. • Questo ritardo, tuttavia, non è segno di buona volontà. La Francia non ha costruito di più, semplicemente perchè le era impossibile. Le mancavano i tecnici per studiare i piani e disegnare le navi e, soprattutto, le mancavano le riserve di combustibile liquido per alimentare quelle già messe in mare. Al primo inconveniente, è stato provveduto mediante l'assunzione di numerosi ingegneri civili, al secondo, si va, poco a poco, rimediando con la co^. struzione di formidabili serbatoisotterranei a Tolone, Marsiglia, Bordeaux, Brest, Bizerta. Tutto, quindi, è pronto per ri-' prendere il tempo perduto. Perchè; tardare? Perchè rinunziarvi in que-' sto periodo di crisi e di disoccupa-, zione ? La disoccupazione! La crisi! Da qualche mese, i giornali metallurgici, difatti, domandano al governo dicompletare d'urgenza i lavori permessi dai trattati di Washington e di Londra, per non costringere i cantieri a chiudere, date le insufficien-. ti ordinazioni da parte della marina mercantile. La tesi d'appoggio, ormai, non è fornita più dagli arma-, menti del vicino, bensì, in conformità ai tempi, dall'arresto del lavo- irò, che aumenterebbe il disagio, in 1 cui si trovano, più o meno, le gran-, |di compagnie di costruzioni marit1 time e porterebbe alla dispersione ideila mano d'opera specializzata, che, in caso di necessità, difficilmente, si potrebbe ritrovare e riunire. Oltre a ciò, l'arresto del lavoro nonprovocherebbe anche un terribile aumento della disoccupazione? Un mese addietro, il Journal des Dcbats si sforzava di dimostrare come le spese per le nuove costrusieir navali nGn avrebbero superato di molto la somma destinata all'indennità di disoccupazione. Questo tema, ripreso, commentato, am- n pliato, corredato di cifre da altri - giornali, venne, fra l'altro, illustrato - dalla radicale Ere Non-velie eoa un ,bel diagramma. Dalle colonne del' -[P/Opulatee, Blum diede il suo placet. In conseguenza, sicuro di non fare dispiacere al « caro Blum », Herriot ha già incominciato a dare attua-' zions ai desiderata della grande industria metallurgica. Cosi, nei 29 miliardi di prestiti, che il suo ministro delle Finanze, Germain Martin, intende demandare al paese per risanare la situazione finanziaria, ne troviamo tre e mezzo per lavori disposti contro la disoccupazione, laIvpri, sia detto tra parentesi, di ca¬ ratiere militare e precisamente: costruzioni; di nuovi serbatoi sotterranei di nafta, di una nuova scuola navale a Tolone, di un palazzo per li genio navale a Sèvres. E, dal mointento che mercanti di cannoni e so cialisti si trovano, una volta tanto, Cl accordo, perche non iniziare pure o,'a costruzione .dei quattro incrocia-jton da 7..7D01 tonnellate, tipo^Glire i o e della seco'nda corazzata tipo DunkerqueZ i - -' .... V; i x ' . ■ • • -: /