L'Austria batte i "diavoli rossi,, per 6-1

L'Austria batte i "diavoli rossi,, per 6-1 I NOSTRI PROSSIMI AVVERSARI BELGI L'Austria batte i "diavoli rossi,, per 6-1 -vao- Bruxelles, 12 mattino. Allo sportivo arrivato fresco fresco doli Inghilterra con nella memoria impresso in, modo che pare debba rimanere indelebile il ricordo del portentoso spettacolo di forza e di tecnica offerto dall'incontro ArsenaVChelsea, la gara svoltasi al nuovo Stadio di Bruxelles fra le squadre nazionali dell'Austria e del Belgio, ha lasciato quasi l'impressione di cosa da bambini. Una giornata pessima per il gioco del calcio: una giornata di quelle che parebbero fatte appositamente per smorzare gli entusiasmi e per disgustare del giuoco. Ambiente difficile Innanzi tutto una temperatura da Polo Nord. Quello stesso vento forte, gelido, penetrante che aveva reso movimentata nella notte la traversata in piroscafo da Harwick ad Anversa aveva inseguito gli appassionati del gioco dal porto inglese fin sul campo dello stadio della capitale del Belgio. Metà soltanto della folla che può contenere il magnifico recinto aveva avuto il coraggio di muoversi dalla città e di affrontare l'intemperie. Le 15 mila persone presenti non trovarono nello spettacolo u>ia ricompensa all'eroismo dimostrato. Il terreno era gelato e duro come la superficie di una pista da pattinaggio. Cadere voleva dire fracassarsi. Il controllo della paMa, la padronanza dei movimenti, l'impegno a fondo si dimostrarono, in simili condizioni, come impossibilità vere e proprie. Per tutta la partitala palla fece in campo assolutamente quél che volle: non v'era modo di dominarla. Quanto alla padronanza dei movimenti e all'impegno a fondo, i giocatori che avessero avuto il coraggio di sfidare le avversità delle condizioni e la voglia di battagliare vennero resi prudenti da quanto successe all'ala destra Varsyp, che da una caduta fatta in piena corsa sul ghiaccio più non si rialzò e dovette rientrare negli spogliatoi mezzo intontito e tutto ammaccato e pesto. In un ambiente così difficile era logico che si impemesse la squadra più tecnica. Che l'unità più ricca di esperienza e di tecnica fosse l'austriaca non v'era dubbio nemmeno prima dell'incontro. La cosa ebbe una conferma immediata sul campo, quando, per le condizioni del terreno, apparve subito impossibile alla compagine belga di colmare il distacco a mezzo dell'impiego di quell'arma dello slancio di cui essa è un po' una specialista. Un ulteriore colpo alle possibilità tecniche del gioco venne inferto dall'assenza dei titolari del posto di centro-attacco in ambedue le squadre. L'Austria aveva ceduto Sindelar alla sua squadra di origine, che giocava ad Anversa, e il Belgio ave va, suo malgrado, dovuto privarsi all'ultimo momento dei servizi di Ca pelle, non rimesso completamente da recenti ferite. Ora, se Sindelar è la intelligenza dell'attacco austriaco, il giovanissimo Capelle è il trascinatore degli « avanti » rossi e nello stesso tempo la vera rivelazione del calcio belga di questi ultimi mesi Date le circostanze e il conseguente andamento del gioco, l'incontro non poteva avere e non Jut una sto ria lunga. Gli austriaci si sono comportati con grande calma e prudenza, accontentandosi di fare qimito il terreno permetteva che si facesse, e preoccupandosi soprattutto di non guastare il loro viaggio nel Nord con infortuni dell'ultima ora. Essi hanno svolto un gioco tutt'altro che trascendentale ed entusiasmante: a tratti hanno giocato, anzi, schiettamente male. Fra l'attività svolta a Londra e quella di cui è stata data prova a Bruxelles sta tutto un piccolo abisso. Vittoria meritata A parte le circostanze attenuanti fornite dall'eccezionalità delle condizioni in cui si è svolto l'incontro di cui stiamo parlando, è apparso evidente il fatto che, subito dopo Londra, i giocatori viennesi avevano moralmente smobilitato. La squadra era stata preparata per combattere con l'Inghilterra, e, toccato il traguardo, essa sì era come allontanata da quella concentrazicme sullo sforzo da compiere che nello sport vuol spesso dire tutto. La vittoria dell'Austria è stata pienamente meritata, anche nei riguardi della marcatura. Ma gli ospiti hanno avuto appunto nei riguardi anche della marcatura il miglior alleato nel gioco svolto dai belgi. L' « undici » che reca il nomigno lo di « diavoli rossi » non aveva nul¬ la di indiavolaio, ieri. Forse appun- lo la temperatura era contraria alle diavolerìe: fatto sta ed è che la squadra belga non ha trovato mai tono né sistema. Prima che dall'avversario stesso, è stata battuta dal terreno. Non ha avuto tecnica nè tattica, non ha potuto impiegar la foga, si è lasciata trascinare dalla durezza del terreno a quel gioco 'alto che tornava a vantaggio degli avversari e non degli uomini bassi di statura di cui dispone. Ma commetterebbe errore chi ritenesse che il vero valore della squadra nazionale belga vada cercato e giudicato nella prova odierna. In altre condizioni i belgi sanno impegnarsi diversamente: in altre condizioni di terreno e di formazione. Su campo regolare, o anche fangoso, essi sanno essere veloci, intraprendenti, resistenti; ne hanno fornito una prova ancora recentemente sullo stesso campo di ieri contro una compagine agguerrita e fusa come 10 Sparta di Praga. A ranghi completi, poi, essi hanno altra efficienza anche dal punto di vista tecnico. Capelle, la speranza del calcio belga, è un trascinatore della linea di attacco e un animatore della squadra tutta. La sua assenza si fa immediatamente sentire. La sua presenza dirà la sua parola in febbraio, contro di noi. Non v'è da sbagliare: noi incontreremo allora una compagine belga ben diversa da quella che ieri è stata dalle circostanze quasi tagliata fuori di combattimento. A dimostrare come i giocatori belgi sappiano usare l'intelligenza nel gioco basterebbe il solo dettaglio del sistema del fuori-gioco a cui hanno ricorso ieri con frequenza per fermare gli attaccanti austriaci. L'andamento della partita Come andamento di gioco, gli austriaci hanno segnato tre punti in ognuno dei due tempi. Schdll, la mezz'ala sinistra, si è presa la rivincita di Londra, dove era stato uno dei più deboli giocatori in campo: ha segnato il primo, il secondo e il terzo punto, al 15', al 30' ed al 40' minuto del primo tempo, tutti in modo e situazioni consimili, su centri, cioè, dell'ala e della mezz'ala destra. Schall ha segnato ancora il quarto punto al 12' della ripresa, ma su un'azione individuale, questa volta, e su errore di un terzino avversario. Poi è venuta la volta dell'ala destra Zischek, al 31' minuto, a seguito di una lunga fuga, e, infine, la mezz'ala destra Wesselik ha chiuso la serie dei punti al 39' minuto con un colpo di testa su centro di Vogl. Il Belgio ha salvato l'onore al 37' minuto della ripresa, a mezzo di Van Becck, con un tiro basso eseguito da pochi metri, dopo che tutto un groviglio d'uomini si era formato per una scivolata e un capitombolo, l'uno dietro l'altro, quasi sul limite della porta difesa da Hiden. I migliori uomini di parte austriaca sono stati l'ala destra Zischek, il centro mediano Smistik e il terzino sinistro Sesta. Gli elementi più a posto dell'v. undici » belga sono stati Vaia sinistra Van den Eynden e il terzino sinistro Hooydoinck. Le due squadre erano così composte: Belgio: Braet; Pappaert, Hooydoinck; Van Ingelghem, Hellemans, Claessens; Versyp, Brìchaut, Van Laudeghen, F. Van Don Heiden e St. Van den Heiden; ■ - Austria: Hiden; Rainer, Sesta; Nausch, Smistik, Gali; Zischek, Wesselik, Gscweidl, Schall, Vogl. Dopo un quarto d'ora del primo tempo, l'ala destra del Belgio, Versyp, ha dovuto lasciare il campo a seguito delle contusioni riportate nella caduta fatta sul ghiaccio: al suo posto è passata la mezz'ala destra Brìchaut: è entrato a prendere 11 posto della mezz'ala il giocatore Van Beeck. Da arbitro ha funzionato l'inglese Rudd. VITTORIO POZZO ic1LipcilshSdgefisnvnmctqtZnsaapvdladpamdFZbmcptsbVMtnrmELdfcndtCnuglEiTdvnciC3slncvprrhlrtvingt'dr

Persone citate: F. Van, Rudd, Van Becck, Van Beeck, Van Ingelghem, Van Laudeghen, Vogl