Il problema degli scambi internazionali

Il problema degli scambi internazionali il Duce interviene al Consiglio dell'Istituto per le esportazioni Il problema degli scambi internazionali Roma, 3 notte. • Sotto la presidenza di S. E. Casalini, assistito dal vice-direttore gr. uff. Dall'Oglio e dal segretario del consiglio gr. uff. Bertuccioli, si è riunito stamane il Consiglio dell'Istituto Nazionale dell'esportazione. E' intervenuto all'adunanza il Capo del Governo S. E. Mussolini. Erano altresì presenti le LL. EE. i Ministri Jung, Acerbo, Ciano, i Sottosegretari Asquini, Suvich, Biagi, Puppini, Lojacono. Sono inoltre intervenuti alla riunione il senatore Mosconi, ministro di Stato, il gr. uff. Azzolini, governatore della Banca d'Italia, il prefetto gr. uff. Montuori, il senatore Bevione, l'onorevole Polverelli, Capo dell'Ufficio Stampa del Capo del Governo, gli onorevoli Bonardi, Capri-Cruciani, Righetti, Ciardi, De Marsanich, il console Parini, direttore generale degli italiani all'estero, i gr. uff. Troise, vice-governatore, e Introna direttore generale della Banca d'Italia, Di Nola, Petretti e Fraschetti, Filippi, Savorgnano, numerose altre personalità del mondo economico e finanziario e altri funzionari. La relazione dell'on. Casalini H Consiglio generale dell'Istituto nazionale per l'esportazione era quasi al completo, nelle persone dei consiglieri Agnelli, Anselmi, Anzilotti, Boccadifuoco, Borriello, Ciancarelli, Colonna, Fassino, Marozzi, Morpurgo, Nunes, Pala, Bavoncelli, Tassinari, Tournon, Velani, Viglino, Frignani, Gabelli, Gattamorta, Grassi, Guarneri, Labadessa, Lantlni, Mariani, Mathis, Nicotra, Fresco. S. E. Casalini, dopo aver brevemente tratteggiato la situazione economica attuale e l'andamento degli scambi internazionali, si è soffermato sui principali problemi della nostra esportazione in rapporto alle difficoltà del momento ed all'azione svolta dall'Istituto nazionale per l'esportazione a tutela ed a propulsione dei nostri traffici con l'estero. Rivolgendosi a S. E. il Capo del Governo, S. E. Casalini esordisce richiamando la consegna che il Duce aveva dato nel 1926 ad Alberto Pirelli, primo presidente dell'ente, circa i metodi di lavoro dell'istituto: «Applicazione sistematico e discrezione per evitare delle aspettazioni eccessive all'interno ». Esaminando da questo ben attrezzato osservatorio il problema degli scambi commerciali — ha continuato l'oratore — non è possibile prescindere da un richiamo alla situazione economica mondiale, che in questo fenomeno trova uno dei suoi aspetti essenziali. Dopo di avere ricordato la persistenza an che nel corso di quest'anno del : urnerosi fattori che avevano contribuito ad acuire ed a prolungare la crisi, ha ac cennato alla comparsa di alcuni sintomi di miglioramento in qualche settore. Tra questi, la conclusione degli accordi di Losanna che, lasciando bene sperare su una favorevole soluzione del problema dei debiti intergovernativi, faceva ritenere scomparso uno degli elementi di maggiore perturbazione de gli scambi. Se la valutazione della situazione da parte degli Stati Uniti sembra voier riportare la questione in alto mare, non possiamo ritenere che questo atteggiamento non debba subì re una revisione in base ad un miglio re apprezzamento degli interessi generali e di quelli particolari americani. S. E. Casalini è passato quindi a ri cordare l'andamento dei prezzi delle materie prime sui mercati mondiali prezzi che dopo aver segnato un livello minore nel giugno, hanno ripreso sensibilmente fin verso il settembre per poi flettersi fino al più basso livello finora raggiunto, ma che in queste ultime settimane denotano un nuovo movimento al rialzo. Meno sfavorevole viene anche giudicata la situazione degli « stocks » mondiali di buona parte delle materie gregge che, per la prima volta dopo il 1927, hanno segnato, in generale, un arresto nel ritmo di accumulazione. Lievi sintomi di ripresa si sono pure manifestati recentemente in qualche branca dell'attività produttiva di taluni paesi. Altri indici favorevoli sono: l'arresto della tesaurizzazione monetaria, l'andamento dei conti creditori presso le banche, l'aumento di liquidità monetaria, la forte riduzione del tasso del denaro. Ma oggi perdurano situazioni delicate in alcuni paesi a seguito specialmente dell'accrescersi dei deficit dei bilanci pubblici e della sospensione del servizio dei debiti esteri, mentre si è acuita l'azione perturbatrice dell'instabilità di molte monete, con tutte le sue conseguenze sugli scambi commerciali. Dalla crisi alla ripresa Prospettate le luci e le ombre del quadro economico mondiale, S. E. Casalini si dispensa di trarre l'oroscopo, in quanto troppo spesso si è constatata la fallacità delle previsioni. « Certo, egli dice, la ripresa non potrà avvenire se non per gradi, con immancabili stasi o ricadute nei vari settori e attraverso una serie di equilibri parziali. L'esame delle crisi che hanno preceduto l'attuale è assai istruttivo, ma non conclusivo, in quanto i fenomeni economici non si ripresentano nè completamente differenti nè identici. Senza abbandonarci a facili ottimismi nè sui sintomi che sembrano preannunziare la fine della crisi, nè sulla necessità storica di questa sua fine, e pensando anzi che essa è da considerarsi quale conseguenza diretta della guerra, e avrà al pari di questa una innata influenza rivoluzionaria sugli ordinamenti economici mondiali, noi fascisti scrutiamo con occhi fidenti l'avvenire, perchè constatiamo colmato dal nostro ordinamento corporativo il distacco che separa dalla realtà economica sociale dell'oggi gli altri regimi, e, mentre abbiamo la certezza che usciremo dalla crisi non per il solo naturale corso degli eventi ma per un continuato esercizio della vo lontà, vediamo che la gente italica ha imparato dal nostro Capo ad esercitare questa, che è la più maschia e la più produttiva delle virtù umane ». Addentrandosi nell'esame degli scam' l'oratore ha andebapeesflciblee ddi1gdclimqpdsuHamddinaripdlenssdtgGtsesdlgctdzddttscddcrmicmisfiftmvntsdcmnbmhi in questi ultimi anni, detto che ove si confrontino le cifre delm^rafficl"toternarfonilì"del 1929^ ultimo d e o r o e e a n i n a i e i i i e e e l , o, li o e di e ndi oci cao a lrr a o a aù ma anno considerato normale, con quelle del 1932, si notano contrazioni che, in base ai valori, raggiungono quasi il 70 per cento sia alle importazioni che alle esportazioni. La crisi attuale ha influenzato, anche il volume del commercio mondiale in misura proporzionale ben superiore a quelle precedenti. Quale è la connessione tra tale depressione e le restrizioni frapposte al commercio di.questo periodo? Ricordata la fase di prosperità industriale nel periodo 1925-29 e ricollegata alla stessa le origini della Conferenza economica mondiale del 1927, nonché la successiva conferenza per la convenzione sull'abolizione delle restrizioni al commercio, mai ratificata, Voratore ha accennato quindi alle cause che hanno portato alla prima caduta dei prezzi, specie delle derrate agricole, e alle conseguenti misure di difesa da parte dei vari Stati. Ha poi passato in rassegna i generali aumenti dei dazi introdotti successivamente in questi ultimi anni a seguito della revisione delle tariffe americane del 1930, aumento cui ha dato nuovo incentivo l'abbandono dello «standard» aureo da parte dell'Inghilterra e di varie altre nazioni, con grave pregiudizio per gli scambi mondiali. Ancora più dannose per il commercio internazionale furono le restrizioni e proibizioni che nel 1931 ventidue nazioni adottarono seguendo l'esempio della Francia. Il protezionismo L'oratore ha esaminato quindi le conseguenze degli accordi di Ottawa. Dopo di aver sintetizzato le principali caratteristiche dell'evoluzione industriale inglese ed i fattori che hanno condotto la Gran Brettagna ad un graduale orientamento verso una politica protezionistica e ad un rafforzamento dei legami economici con altri paesi dell'Impero, soprattutto in rapporto alla situazione dei suoi traffici con l'estero, S. E. Casalina si domanda quali saranno le conseguenze degli accordi di Ottawa per l'economia mondiale e più particolarmente per la nostra esportazione. A seguito delie reciproche concessioni preferenziali accordatesi fra i principali paesi dell'Impero e la. madre patria, il regime doganale di tali paesi ha subito un ulteriore inasprimento a danno degli altri paesi, inasprimento che si ripercuote sulle esportazioni italiane verso i mercati dell'Impero inglese per una massa delle nostre vendite attuali corrispondente ad oltre 300 milioni di lire, senza contare il grave danno potenziale in rapporto alle future possibilità da tali mercati presentate per l'esportazione italiana. Non va poi dimenticato che con l'adozione delle preferenze senza limitazione la nostra esportazione sarà sempre minacciata da eventuali nuovi inasprimenti. Davanti a questo stato di cose, l'esportatore italiano si chiede se, come di fronte alle misure di contingentamento, prsequdiseqmunrectoctisddCtlitmqinIstdzpsvsaltsGtapsttosil Governo fascista, che è stato sempre\?- favorevole alla massima libertà dei traffici, ha ritenuto necessario opporre misure di difesa, anche di fronte a provvedimenti che tendono ad ostacolare il nostro commercio in tanta parte del mondo non sia da considerare l'eventualità di qualche misura di difesa. Essa sarebbe tanto più incresciosa perchè dovremmo applicarla verso Stati per cui la nostra amicizia è tradizionale, ma nella dura lotta di concorrenza eco nomica oggi combattuta nel mondo ab-| biamo appreso che solo quando abbia-: mo risposto, anche agli amici, fascisti- el|e sulla necessità di estendere la camente, con la forza alla forza, abbiamo ottenuto la presa in considerazione dei nostri legittimi interessi. L'oratore ha richiamato quindi l'attenzione sul grave danno che il rapido e progressivo inasprimento della concorrenza giapponese reca alla nostra esportazione tessile, non solo sui mercati asiatici ma anche su quelli africani e recentemente perfino su quelli europei. L'avvenire della nostra esportazione In seguito S. E. Casalini ha considerato alcuni particolari problemi in rapporto all'avvenire della esportazione italiana. Esaminando la composizione della nostra esportazione, ha rilevato in primo luogo come la maggior parte delle nostre vendite all'estero sia costituita da una varietà relativamente non troppo numerosa di prodotti ed in secondo luogo come tra questi una parte considerevole sia rappresentata da prò dotti a grande deperibilità o essenzialmente voluttuari nonché da prodotti facilmente sostituibili con similari otte nuti sul posto. Constatato che circa un quarto della nostra esportazione è rap presentato da prodotti alimentari, che quasi un decimo è costituito da prodotti ortofrutticoli freschi ed agrumi, e per una quota che va da un terzo a due quinti da prodotti tessili greggi e lavorati, l'oratore osserva come ciò concorra a determinare una minore elasticità di movimento e una minore adattabilità dell'esportazione italiana in confronto a quella di altri paesi, la cui base oltre a contenere una più larga varietà di prodotti, è in parte notevole costituita da prodotti primari di più stabile richiesta. Un pericolo che forma oggetto della più vigile attenzione dell'I.N.E. è rappresentato dal concentramento di una parte rilevante delle nostre vendite in un numero relativamente limitato di mercati. Ciò determina una particolare vulnerabilità che è apparsa soprattutto palese in questo ultimo periodo a seguito delle note restrizioni doganali e monetarie. Evidentemente, l'esame della situazione va fatto tenuto conto che una copiosa massa della nostra esportazione, costituita da derrate deperibili, consente una scarsa manovrabilità. E' sopratutto invece nel riguardi dei prodotti industriali che è possibile promuovere nuove correnti d'esportazione verso più lontani mercati di sbocco, dove attualmente partecipiamo ancora con quote percentuali molto esigue. Accennando alle molteplici cause della nostra scarsa partecipazione in tali mercati, l'oratore si sofferma in particolare sull'insufficienza dei servizi commerciali rete mo'dei nostri addetti commerciali so- rattutto in quei mercati che rappre entano maggiori possibilità, rispetto ai uali oggi appare urgente il bisogno i un regolare e tempestivo servizio di egnalazioni. Il nuovo ordinamento di uesto servizio in Italia prevede un maggior numero di addetti e consente na periodica rotazione tra i funzioari del centro e quelli dell'estero. L'oratore passa quindi ad esaminae una serie di problemi più specifici onnessi con la nostra esportazione orofrutticola. L'esportazione ortofruttiola di quest'anno ha avuto quantitaivamente un andamento abbastanza oddisfacente, tenuto conto sopratutto delle numerose restrizioni monetarie e doganali dei principali nostri sbocchi. Cosi, in confronto al 1931 è aumentaa l'esportazione delle susine, delle ciiege e delle mele : si è pressoché manenuta stazionaria quella delle pesche, mentre si è contratta notevolmente quella delle arancie e dei mandarini e, n misura minore, qr.ella dei limoni, I risultati economici della campagna sono però meno favorevoli per la fore contrazione dei prezzi ricavati. S. E. Casalini ha conchiuso esponendo l'azione che l'Istituto delle esportazioni si propone di svolgere. tratiblnnsomgnplinisadreGMussolini Ha preso poi la parola S. E. il Capo del Governo per dichiarare che ha seguito e segue con attenzione l'attività dell'Istituto nazionale per l'esportazione, ed lia rivolto un elogio all'onorevole Casa-Uni ed ai suoi colaboratori. Le parole ui S. E. Mussolini sono state accolte da una vibrante ovazione che si è ripetuta quando S. E. il Capo del Governo ha lasciato la rala. La seduta è poi continuata per la trattazione degli argomenti inscritti all'ordine del giorno, sui quali hanno preso la parola varii oratori, manifestando la loro adesione all'azione svolta dall'Istituto oetilipgtisvclepsbsi zdtdnIcInfine"è" stato approvato il rendicon- (pto consuntivo per l'anno 19?l-32. iS ItIl Gran Consiglio di domani LRoma, 3 notte. Lunedì prossimo 5 dicembre, atte ore 22, a Palazzo Venezia, il Gran Consiglio riprenderà i suoi lavori. Domani il Senato renderà omaggio al sacrario dei Caduti fascisti Roma, 3 notte. Con la celebrazione del Decennale della Rivoluzione fascista, il Senato riprenderà nel pomeriggio di lunedì, alle ore 16, le sue sedute. Nella mattinata di lunedi l'ufficio di presidenza dell'Assemblea vitalizia al completo, i membri delle commissioni senatoriali di finanza e dei decreti-leg- ?e-,4 presidenti delle altre commissioni Insieme con tutti i senatori fascisti si saUpsmcrecheranno alle ore 11 al Palazzo del (Littorio ove, ricevuti dal Segretario del1 Partito S. E. Starace, renderanno omaggio al sacrario del Caduti fascisti. La seduta pubblica pomeridiana sarà dedicata, attraverso la parola del Presidente senatore Federzonì, alla rievocazione del primo Decennale della Mar- eia su Roma. La seduta sarà quindi tol-1 ta; ed i membri di presidenza, le Com-1 missioni e i senatori si recheranno a vi- isitare, alle ore 17, la Mostra della Ri- voluzione fascista, MaSSe Operaie Che Chiedono (l'iscrizione al Partito Roma, 3 notte. Da ogni regione d'Italia continuano ad affluire domande d'iscrizione al Partito da parte della classe operaia. Le maestranze della vetreria di Gaeta, riunite in assemblea per deliberare in merito ad un contributo per l'erezione di un cippo alla memoria di Fi-1 lippo Corridori, dopo avere approvato la proposta riguardante il contributo stesso, hanno deliberato di chiedere l'iscrizione in massa al Partito, danrio mandato al loro fiduciario di svolgere tute le pratiche relative. Nella ste.'jsa giornata, accompagnati dai dirigi «nti della Società, gli operai si sono re/cati in corteo alla Casa del Fascio, do re ai piedi della lapide dedicata al Martire fascista Federico Guglielmo J,l'Iorio, hanno deposto una corona di fio ri. Gli operai delle miniere d'asfalto di Ragusa, ottocento minatori, hanAo chiesto, a mezzo della locale Unione sindacati dell'industria, di essere ammessi nei ranghi del Partito nazi onale fascista. Hanno pure chiesto l'iscrizione 108 capi-gruppo di categoria, di tutti i Comuni della provìncia di I^agusa. Accompagnati dall'ing. V erganl, ieri 250 addetti dell'Azienda comunale tramviaria di Padova, si so no recati alla Federazione provinciale; fascista, esprimendo al Segretario federale il desiderio di essere iscritti al Partito. Il Segretario federale ha a/ierito alla domanda dei lavoratori eci ha loro illustrato i compiti che vengono loro affidati con l'iscrizione aJ/ Partito. IOperai ricevuti dal Duce JìSoma, 3 notte. S. E. il Capo del Governo ha ricevuto, accompagnati |dal Ministro dei Lavori Pubblici, da"V Governatore ai Roma e dal gr. uff. Enrico Parisi presidente della Società romana di elettricità, il prof. Angelo Banti e gn operai elettricisti Eìenedetti Luigi, Cattarli Alessandro, P.felicioli Cario, Ferrano Alessandro. Sestini Sante, sopravviventi tra Coloro che diressero ed eseguirono il primo impianto per la produzione ed( il trasporto a Roma dell'energia elettrica generata dalle cascate di Tivoli. Tale impiar/to, per il trasporto a scopo industriale di corrente elettri, ca alternata ayd alto potenziale ed a notevole distariza, fu il primo del mondo ad entrare, in regolare servizio nell'anno 1891!. S. E. il Caipo del Governo si è vivamente compiaciuto con gli operai che collaborarono all'ardita iniziativa. Il prof. Angelo Banti ha poi fattoomaggio a S. E. il Capo del Governo del primo modello dell'anello elettro- 'magnetico ,kìì PacinotU.