Terzo Bandini il taciturno "centauro,, romagnolo

Terzo Bandini il taciturno "centauro,, romagnolo PARLANO I OAIMFIOlSri D'ITALIA Terzo Bandini il taciturno "centauro,, romagnolo Alla caccia del... cacciatore forlivese = Un assedio in piena regola = « Noi, Forlì e il mondo » = Coiiezionista di vittorie = Un commosso pensiero per Arcangeli 1 | j 1 1 i Uomo pratico in tutto, egli non am\biscc, come il suo illustre collega Nuvoleri c il povero Arcangeli, alle coni petteiofti intemazionali di tiro a volo; ima &'i appassiona alla caccia solo per Ila, caccia e per... la cacciagione. L'ab- FORLI', novembre, j Andare in cerca di Terzo Bandirà, «Zi questa stagione, e un serio problema, \ tèoj duieprdi transitare per le valli di Comaechio j me sostare a portata del suo fucile. Ad ! ogni modo noi lo crediamo senz'altro,',dpoiché sappiamo che in tutta la Roma-\e•ina non c'è un mercato della caccia... | prte che un maestro nctnnfila ve a 45 gradì con la marcia a SO all'ora, sia anche abilissimo nell'abbattére tutte le folaghe che si permettono Spauracchio de!!c folaghe ncrDjglùamo sentito fleramcnte'indìgnato in-\g •sori{cre t(: -acconto delle prodezze di C ìun cacciatore sui generis che fa strage ;.di co» le reti c con le spingarde, esaltando io sport del tirò e la soddisfazione di uccidere con... cavalleria. Anche quando ù a Forlì, nei ritrovi e per la mai; fa un po' di siesta al Circolo del llctcrc ove più o meno tutti seno suoi ■.tifosi-» e discutono, s'accapigliano e pronosticano, mentre Bandini ccm pura flemma inglese, ascolta ser.za aprir rada non si incontra quasi r^00"8* * •***» con scrupolosa osser-\d vansa dell'orario, ad aprire il proprio \ g■ negozio, \g | E' appunto nel suo neqozio in piazza \ XX Settembre — «Officina per rivara- \ ri pp~~ì iJzimstmsd!0» 6 Benzina, nonché rappresentanze , ,, , a -, 1 Miller-Atala cC.M.» — che Slaquantunque non meno romagnolo. mo riiiscifi ad avvicinarlo e ad isolarlo. Ora diventa seriamente preoccupante la possibilità di penetrare con profitto giornalistico la sua taciturnità e il suo riserbo. Terzo Bandini, infatti, sembra continuamente meditare alla onorifica responsabilità di aver ereditato, per il popolo della sua terra e per i pubblici di tutta Italia, i trionfi e le vittorie di due campioni come Olindo Raggi e Luigi Arcangeli; e, contrariamenie a quest'ultimo, del quale era proverbiale la espansività, ha un carattere assai chiuso, I Lo abbordiamo con un fuoco di fila 1 di domande. ' — Vuol dirci... semplicemente quan -.do iniziò a correre, come e dove vìnse a : ioni - Pezzi di ricambio • Gomme -\tdigcllu« ;n j,,.;mrt volta qllali e ai(a)lre turott0 F\voije ~,0 vittorie? I1 ' ** * Avvezzo a-.ic... semplici pretese gsaldsgdi juegti animali cuiiosi chiamati giorna-\isti, Ec.ndim ha sorriso ironicamente i ,e &o scosso la testa come a dire: << tutti\eguali». Intanto crediamo opportuno\preavvisarlo che le prime domande so- \ no le più innocenti e, diciamo così, di [cronaca, alle quali può rispondere con \ tutta tranquillità, cercando soltanto di -pma . \oile, olla propiia memoria. {: „ . . \i' " ghiaccio e rotto e o Infine sembra decìdersi; si accomoda meglio sulla sedia e tralascia di rovi¬ a ,farc lrati Pf^chi delle fotografie e del \le caricature che lo raffigurano i. i ^ l o " e aUa CoPVa dell'Adriatico e al Giro deiù "Emilia; chiusi l'annata senza vittorie, , ; poiché la mia macchina raccozzata al :la meno peggio con pezzi comuni, non in mil- \ le pose. 'Egli parla come se scrìvesse; quasi \ soltanto per sè. \ Ho cominciato a correre nel 1922 i tempo, nientemeno, che con Nuvoìari.\con una grossa Harley Davidson e mi sono piazzato subito al secondo posto c,-m buone inedie al Circuito del Savio, o potevo reggere al confronto con le mo- jtoclclette costruite appositamente dalle, ■— Auspicio invidiabile, dunque. — Infatti; ma la tradizionale sforuna che m'ha sempre perseguitato, che è stata sempre un poco come la mio ombra, cominciò a svolgere il sito gran de ruolo: in tutto il 1023 non vinsi pili una sola gara, nel J.P21 vinsi soltanto l Circuito Internazionale della Eteria e fino a tutto il '25, dato sempre per probabile vincitore alla partenza, non riuscivo più ad affermarmi onorevolmente, per guasti di macchina, — Ricordo appunto che ormai era diventata proverbiale la sua scalogna e che dopo ogni sua corsa si tenevano pronti in tipografia, i titoli per « la coraggiosa c sfortunata prova del concitadino Bandini ». Lei ha voglia di scherzare, Ripresi cpapsmpCagnel 1926 la mia attività, deciso ad ogni\'costo a rendere ragionevole e a sb«t«to-cre co:i la pretotenza della volontà, la] nDea Fortuna. Sembrò che un poco la\oguigne mi abbandonasse: riuscii ad ag-ìdgudicarmi due secondi posti assoluti «jlrCircuito di Recanati ed al Gran Premio\tdel Moto Club d'Italia, corso a Torino, di Carpi e riuscii a.', aggiudicarmi il giro più veloce della categoria a Perùgia ed a Crema. Il 1028 è stato uno degli anni migliori della mia carriera. Vinsi trionfalmennoltre vinsi nettamente i Circuiti di Jesi, di Reggio Emilia, di Eusto Arsizio e di Vercelli. Nell'anno successivo, ncoraggiato, volli provare a cambiare macchina; e da allora fino all'anno scorso ho montato, quasi esclusivamene, motore Rudge. Tuttavia il cambiamento non fu foriero dì grandi successi; trappai un secondo posto al Circuito di Padova, un altro secondo a quello e, montando una A.J.S., il Gran Premio del Rerfe Moto Club d'Italia a Torino, l Circuito di Carpi e il Circuito di Reggio Emilia. Una delle vittorie che ricordo coti maggior soddisfazione fu nelo stesso Circuito di Reggio Emilia, per e Legioni Camicie nere, disputandosi una coppa offerta dal Duce. Per la Coppa del Duce Rappresentavamo la 82.a Legione ctcaertndcprzg«Benito Mussolini-» di Forlì, Arcange-\li, Cimatti ed io: fu veramente una\giornata trionfale per lo sport motoristica forlivese: io mi classificai primo assoluto, Arcungeli e Cimatti vinsero le loro rispettive categorie. Ricordo ancora l'entusiasmo incontenibile dei cosiddetti « gigioniani », i quali urlavano a squarciagola e sbandieravano in un grande cartello il famoso motto dei sup- Pontedera e primo assoluto al Circuì to di Cremona c colsi la prima vittoria nel Gran Premio Reale di Roma, vitto ria che ho ripetuta i due anni succes- sivi. Nel Circuito del Lazio, mentre ero in testa, per una errata segnalazione dei box, mi vidi portato via il primo posto. Non può immaginare qumvto sia demoralizzante perdere una corsa inma- porters di Arcangeli: «Noi, Forlì e II [mondo », come tanti impazziti. |Nel 1929 giunsi secondo al Circuito di\ stessa cosa mi capitò al secondo Circui- to diForlì, nel 1930, come forse ella ri- corderà. — Oh, mi ricordo bene. Nell'accanita lotta, con Colombo, un po' per la confusione, ma soprattutto per la illimitata fiducia del pubblico nella sua affermasione, parve che lei avesse guadagnato un giro. Anche noi eravamo co?iwnii e fummo tra i più scalmanati nel dare dei camorristi ai giudici per la supposta re- per guasti al motore, dopo esser-aggiudicato il giro più veloce. .Ri- come ho detto, il G. P. Reale diRoma battendo il record dell'anno pre-trocessione. E si vede che si dormiva tutti, persino i soigneurs che si erano ingannati e le fecero cenno di non forzare. Forzava bensì Colombo che, poco a poco, si portava avanti di un giro. Mi pare anche che fosse giornata di pioggia. Nel '30, nibiai la stagione col Cìr- cuito di Belfiore, dal quale dovetti riti- cedente da me stesso stabilito e giunsi primo assoluto al Circuito di Strudella. Le mie vittorie di questi due ultimi anni credo sai-unno ancora ben vive nella memoria degli sportivi perchè sia necessario ne faccia cenno. — Soprattutto perchè sarebbe troppo lungo elencarle, nevvero? Terzo Eandini prende un po' di respiro, si sclicrmisce dal mio complimento e continua: Un bilancio: cinquanta vittorie — Complessivamente calcolo di aver vinto una cinquantina di corse. Fra le pia importanti ricordo ancora: due Circuiti del Lazio, la Coppa del Mare a Livorno, il Circuito dei Campi Flcgrei a Napoli. Inoltre ho vinto a Gi- '[cvra, su Guzzi 250, nel 1931 e, su cm**ì> a Parigi nel 1832. Devo farle notare che in tutte le più importanti oorse nominate, escluse le due ultime dll'esteró, ho sempre battuto tutti i records precedenti'sia sul percorso'tòtalc che sul giro. Infine, come sa, sono campione d'Italia da tre anni e... naturalmente sono ben intenzionato di continuare la serie, la fortuna e gli avversari permettendo. — Nel 1932 ha corso con la Miller e vedo che di questa casa è anche il rappresentante. Continuerà l'anno venturo a montare tale marcai — Sa meglio di me die i contratti non sono ancora stati rinnovati: quindi, a questo proposito, sono all'oscuro come tutti. Niente da fare; occorre girare la posizioiio. — Come mi alleno? La mia preparazione è molto... soggettiva; cioè, sen. za metodo e poco razionale. Nella stagione invernale la compio andando a caccia e nella buona stagione... correndo: una corsa mi prepara per l'altra; e poi, in verità, la maggior parte del mio tempo la trascorro a cavallo della motocicletta. — Quale dei suoi avversari la preoccupa di più"! — GÌKtltca?-e i miei avversari mi pare un po' delicato; sa, sono assai \permalosi e, in realtà, un giudizio pre\eiso sul loro rendimento non potrei darlo. In fondo, c'è soltanto Colombo che corre sempre nella mia categoria e, naturalmente, è egli appunto il più preoccupante. — Naturalmente, l'anno venturo, la vedremo sulla breccia più assiduamente elle mai. Mi sento a punto sempre, io: ddclrsidnlocrzelonmdfrrilachbrbrofava10msoBveè sqdissoa trvomsuraannrorindrepnsuJbmc11aSm«spalaati o e [purché non ci metta la coda il dia-', | voi0 Con la vecchia sfortuna. Conto I\di correre tutte le gare di campionato, e, le ripeto, con intenzione di vincere. )In questa sicurezza, veda, io mi sento molto simile al povero « Gìgìò ». Ricordando Luigi Arcangeli, al quale lo legava una fraterna amicizia, Terzo Bandini appare commosso. Un attimo solo, che egli è di quegli uomini veraci di Romagna, all'antica, tagliati j con l'accetta. Così anche davanti ol- *»»** * ««« 1°** entusiasta e\ - - a a o e i - plaudente, Bandini sembra sforzarsi per apparire contento, per sorridere e per salutare. Grande dote questa, per un corridore: necessario complemento dell'abilità e dell'audacia che lo caratteriz- \ zano e gli permettono di continuare a vincere. Terzo Bandini non parla più. Sta a guardarci, forse stupito che osiamo ancora rimanere alla sua presenza. Convinti che la creanza non nuoccia al momento opportuno, nemmeno ai doveri professionali, ci congediamo ' con una gran stretta di mano e un mucchio di auguri. Ma Bandini, pure con tutta la jettatu- j ra che ha subito, non sembra far gran\ conto degli auguri. Sereno e tranquil- | lo, ci dice che non bastano gli auguri -\pcr vincere le corse, come non è ormai - 2»" sufficiente la sfortuna a farle isperdere, -I F. O. [ a o o . i - -