Londra si appella al patto di Losanna ma Washington risponde di esservi estranea

Londra si appella al patto di Losanna ma Washington risponde di esservi estranea I DEBITI COK Tv9À MBRICA Londra si appella al patto di Losanna ma Washington risponde di esservi estranea Londra, 25 notte. I Mentre la Jugoslavia si prepara ad offrire domenica prossima preghiere in tutti i suoi templi per li ritorno della prosperità negli Stati Uniti, a Londra stanno apparendo alla superficie tutti quei risentimenti e quelle innate antipatie che l'abile politica di MacDonald durante il primo gabinetto laburista era riuscito a reprimere e a lentament3 adombrare. V'è oggi, qui, chi si morde le labbra per non dire parole che forse più tardi potrebbe rimpiangere, v'è chi stringe i denti, ma v'è anche chi perde la pazienza e parla. Un popolo come questo, però, abituato a dominare e a controllare i suoi sentimenti, non si abbandona alla leggera a gesti Inconsiderati. Parola d'ordine : non pagare Nelle stesse esplosioni odierne di ri sentimento si nota la preoccupazione di rimanere ancora e sempre nei limiti delle buone consuetudini diplomatiche. Molta strada, però, 6 stata compiuta in queste ultime quarantotto ore, nell'esame della situazione mondiale americana in particolare. Si è pesato IL prò e il contro di una supina obbedienza all'ingiunzione ormai inevitabile del Congresso, e il risultato di questa operazione sembra, almeno per ora, avere irrigidito la volontà di rispondere al « no * del Congresso con un « no » non meno intransigente e definitivo. La parola « inadempienza » non solo è sulle labbra di tutti, ma è altresì nel giornali, senza destar sgomenti o vergogna. Se ne allarma soltanto la Moming Post la quale sostiene che si deve pagare, qualunque abbia ad essere il sacrificio, perchè ne va di mezzo 11 buon nome e l'onore del paese. Si deve pagare, secondo l'organo conservatore, anche perchè l'Inghilterra non è soltanto debitrice: è, dopo l'America, la più grande nazione creditrice del mondo, e certi esempi di categorico « non posBumus > non vanno dati ai debitori sparpagliati su tutta la superficie del globo. «Verrebbe stabilito un precedente — dice 11 giornale — tanto disonorevole e unico nella nostra storia quanto pericoloso per le già instabili fondamenta del credito attraverso il mondo». Il danno del difetto di pagamento sarebbe, secondo il giornale, immensamente maggiore di quello causato da una osservanza rigorosa degli impegni finanziari. « Un'inadempienza da parte dell'Inghilterra — precisa la Moming Post — sarebbe un invito rivolto a tutti 1 suol debitori ad ignorare i lóro debiti. Il pagamento, dunque, deve essere effettuato. L'America però va Informata con un linguaggio fermo e chiaro che, accettando l'annualità del debito, assume la responsabilità tremenda del cròllo definitivo di tutte le speranze mondiali in una rinascita della vita economica e dell'inasprimento inevitabile dei rapporti fra le Potenze firmatarie degli accordi di Losanna ». La Moming Post è sola, oggi, nel sostenere con tanta franchezza la tesi dell'interessato adempimento agli impegni finanziari. Gli altri giornali, pur non sosten »ndo in modo aperto la tesi del «no» alle domande del Congresso, finiscono col dire che l'Inghilterra non può pagare in alcun caso. Pagare l'America, dicono essi, significa esigere che altrettanto facciano i debitori europei dell'Inghilterra, e le ripercussioni di una richiesta di pagamenti sarebbero, a giudizio unanime degli scrittori inglesi, tremende per la stabilità economica e politica del vecchio mondo. II crollo di Losanna Il Daily Mail, che più degli altri giornali riflette l'opinione delle sfere governative, dichiara oggi che, di fronte alla necessità di esigere il pagamento delle somme dovute dalle nazioni europee, nessun statista responsabile inglese può prendere una decisione, senza ,avere esaminato con la massima cura 1 pspNdismpdtnsccoptnfddviamcmcndSabmHsdoassdtutti gli aspetti della situazione. « Non si tratta più — dice il giornale — di un sacrifizio personale. L'Inghilterra ne ha fatti abbastanza, ed è pronta a farne per tenere alto 11 buon nome di nazione che ha sempre rispettato la firma che essa ha apposto ai Trattati, ma la situazione presente non corrisponde a nessun'altra del passato. Non v'è uno stato, quale che sia la sua forza e la sua capacità di resistenza, li quale possa tener testa da solo ad un fenomeno di carattere mondiale ». « A causa dell'insistenza degli Stati Uniti nell'e3igere il pagamento dei debiti — prosegue il giornale — il mondo Intero dovrà prepararsi ad entrare in un'era di miseria tragica e senza precedenti nel passato recente. Negli ambienti responsabili si è d'opinione che se l'America non è disposta ad assumere la piena responsabilità di queste ripercussioni l'Inghilterra può non agi- re" perchè si è fermamente persuasi qui che ciò significherebbe precipitare il mondo nella più grande crisi della 3toria ». II governo dunque, come si dichiara ufficiosamente oggi, dimostrerà con ! abbondanti prove in appoggio che si [trova nell'incapacità di pagare il suo! debito; e la nota che il governo invierà a Washington al più tardi lunedi ven-turo traccerà un quadro della situazio- ne finanziaria dell'Inghilterra e delleconseguenze prossime e lontane delmantenimento delle obbligazioni con-j tratte durante la guerra. Non dirà che non vuol pagare e ne-! anche ferse che non può, ma porrà Washington di fronte ad una serie im-jpressionante di fatti: richiesta di pa- ! gare rivolta alle Potenze debitrici eu- ropee, crollo completo dell'edificio pe- ssamente eretto "a Losanna, distruzio- ne delle speranze in una tranquillizza- zione politica dell'Europa, e quindi di ogni possibilità di riduzione degli armamenti, e fallimento inevitabile della Conferenza economica mondiale, ossia del tentativi di cooperazione per il .. risanamento economico dell'Europa e dell'America. L'Agenzia Reutcr — insistendo ufficiosamente sull'eventuale crollo di : Losanna — pubblica infatti: -« Nei circoli parlamentari inglesi si fa osservare che l'accordo di Losanna è In giuoco. Indubbiamente se non interviene un retrolamento soddisfacente 'riguardo al debito verso gli Stati Uniti ! bisognerà riaprire la questione delle riparazioni e dei debiti europei che le [Potenze creditrici europee credevano jdi aver sistemata a Losanna. D'altra | parte quantunque non esista la minima 'intenzione di costituire un fronte co|mune anti-americano le Potenze euroipee si sono impegnate col Patto di fiducia ad informarsi scambievolmente del passi fatti relativamente alle oue-istioni derivanti dall'accordo di Losan Mi. Si apprende all'ultima ora che il! Gabinetto si riunirà lunedì z. I Gli informatori diplomatici asserisco-j no inoltre, oggi, in base ad informazioni I attinte a fonte autorevole, che lp. Nota ,- PaSare » d°blt° all'America. A Losan- 1 na, poi, poste di fronte alla realtà della situazione economica del mondo, tutte le Potenze creditrici della Germania conclusero un accordo che, a loro giudizio, sistemava in modo definitivo il problema delle riparazioni tedesche. « Eravamo allora persuasi — ha detto Chamberlaln — che questo problema era stato eliminato dalle nostre preoccupazioni; mal contemplammo uno stato di cose nel quale fossimo chiamati un giorno a compiere dei pagamenti senza ricevere nulla dai nostri debitori. Ciò determinerebbe una posiziono che, tanto dal punto di vista della giustizia, quanto da quello del mantenimento della prosperità della nostra industria sarebbe assolutamente intollerabile ». Chamberlain ha ricordato quindi come l'accordo di Losanna fosse basato sul desiderio delle Potenze europee di trarre fuori il mondo da una situazione britannica chiederà al Governo di Washington in quale modo esso intende ottenere il pagamento del debito britannico. Tale pagamento non può essere effettuato in base ai mezzi esistenti: 1) mediante 11 versamento di sterline ad un tasso fisso d! cambio, poiché esso è escluso dai termini precisi dell'accordo anglo-americano sui debiti; 2) mediante una trasferta di oro, poiché ne risulterebbe diminuita la copertura della circolazione fiduciaria ed impedito in modo definitivo il ritorno in futuro dell'Inghilterra allo « standard » aureo; 3) con un incremento dall'esportazione in America, perchè è reso impossibile dalle tariffe doganali degli Stati Uniti, e infine, 4), mediante un versamento in dollari, come esige 11 Trattato anglo-americano, perchè l'Inghilterra, dicono questi giornali, non possiede valuta americana in quantità sufficiente. Da questo esigenze ferree delle leggi economiche nessun Governo europeo può svincolarsi senza causare un disastro per l'economia mondiale. Ottimismo campato in aria? L'allarme e l'irritazione sono dunque vivissimi negli ambienti politici e finanziari e non accennano affatto a calmarsi neppure in seguito al tranquillizzante e sereno ottimismo di cui continua a dar prova il Governo. Non si comprende bene su quali fondamenta solido esso possa basarsi. Da Washington i cablogrammi della giornata recano notizie tutt'altro che rassicuranti: i leaders del Congresso e persino i soliti portavoce dell'Amministrazione americana si dichiarano stupiti dell'insistenza dell'Europa a riprendere l'assalto o delle notizie di nuove Note diplomatiche in preparazione. I debitori europei sono avvertiti che le dichiarazioni di Hoover non Impegnano il Congresso, il quale considera la discussione attorno ai debiti definitivamente chiusa. I debiti dovranno essere pagati perchè il Congresso rimarrà sordo dinanzi a qualsiasi nuovo argomento, a qualsiasi prova di incapacità delle nazioni debitrici. Il collaboratore politico del Manchester Guardian, di fronte a questi fatti concreti, comprende meno di tutti i suoi colleghl l'ottiml6mò di Chamberlaln, ed oggi si dichiara persuaso che esso non può risultare altro che da una inesatta conoscenza della situazione americana. Misteriosa fino ad oggi rimane la fretta dimostrata dai Governi di Londra e di Parigi a chiedere un rinvio del pagamento, quando tutti gli osservatori inglesi a New York ed a Washington sostenevano, da mesi in qua, la assoluta inesistenza di indizi di cambiamento nella posizione presa dall'America nel riguardi dei debiti di guerra; e misteriosa più che mai appare la fiducia in ima favorevole accoglienza della nuova Nota britannica, di cui sembra dare prova oggi 11 Cancelliere dello Scacchière in un discorso pronunciato a Birmingham. « Sembra incredibile — dice-il collaboratore poi^taom.mwWe^$&xf' <Z«ui — .che il Governo inglese si dimostri sorpreso delle dichiarazioni di Hoover. Il''Cancellière ed il-Governo sono stati forse tenuti male informati da Washington — dice il giornale — oppure alcuni portavoce del Governo americano hanno nutrito troppe rosee speranze sulle possibilità di azione lasciate al Presidente Hoover? ». Eppure, a dispetto delle nuove prove di intransigenza giunte dall'America, Chamberlaln ha sostenuto oggi che la situazione non è ancora disperata, e che l'ultima parola non è ancora detta. Egli ha incominciato con l'affermare che da molti anni In qua il Governo britannico ha sostenuto la necessità di una cancellazione totale dei debiti e delle riparazioni : per questo, con la Nota Balfour ha dichiarato che non avrebbe richiesto ai suoi debitori un centesimo di più di ciò che sarebbe necessario per a n i o n e e , i allarmante fatta di incertezza, di ap- l | prensione e di completa sfiducia nel a futuro. Per queste stesse ragioni 11 go- verno inglese ha pensato che il rimet- a n i tere in questione gli accordi di Losanna significherebbe precipitare una seconda volta l'Europa nel caos. < E non l'Eu o|r0pa soltanto!», ha aggiunto il Canà | celliere. -jn • j. ■ • - Domanda di sospensione provvisoria e! persuas0 di ciò il governo ha sottoljmeaso a Washington la proposta di -1 un'ampia discussione attorno ai debiti, ! accompagnata dalla domanda di so- -1 spensione provvisoria del pagamento à | aeila gomma dovuta il 15 dicembre. -1 « In quanto alla nota ricevuta dal - Presidente Hoover — ha poi soggiunto - ! Chamberlaln — debbo dire innanzi tut- to che sono felice di vedere come 11 Pre- i sidente riconosca la ragionevolezza del- :la nostra domanda di nuove discussioni, i l rndcpqpsgsnlapaPdmcgdasnrbcbcpdstpstsmrdvdmsvdripntrcbrgmEslimCintstcGlpHmnSddUssSsctaSshbpfime come egli non sia apparentemente av verso ad una ripresa di queste discussioni. In secondo luogo, penso che sarebbe, bene per il momento astenerci da affrettate conclusioni circa l'atteg. giamento finale del Congresso amerie ! 9,an". tanto sulla questione del rinvio i dei pagamenti quanto su quella, più vasta, del debito stesso i i a e i e o a a e - <t Naturalmente stiamo redigendo una replica alla nota che abbiamo ora ricevuta da Washington; in questa replica svilupperemo con maggiori dettagli le ragioni che ci hanno Indotti ad avanzare la nostra richiesta e, quindi, mi è impossibile in questo momento dire di più di quanto detto fin qui ». Chamberlain non poteva d'altronde precisare lo intenzioni del governo perchè in seno al Gabinetto esistono profonde disparità di vedute circa la linea di azione da seguire di fronte al Congresso. Il Gabinetto diviso V'è chi sostiene che si deve pagare, perchè solo cosi facendo si potrà con- . , l;«dare in un più generoso aiteggiamen to dell'America nell'ora'della futura - j scadenza dei pagamenti. Una inademni ipienza senza proteste, si dice, spiane- rebbe la via ad una sistemazione definitiva del debiti su basi-pratiche e soddisfacenti per tutti. D'altra parte la crisi finanziaria che potrà scaturire dal pagamento sarà molto meno grave di quella elio scatenerebbe una inadempienza. Contrariamente all'opinione di questi membri del Gabinetto, altri sostengono che il rifiuto al pagamento risolverebbe in modo automatico e definitivo il problema dei debiti di guerra; le conseguenze sarebbero molto mòno allarmanti di quanto si crede, anche perchè non sarebbero affatto limitate a certe nazioni o a gruppi di nazioni. Penoso o sgradevole che sia, il metodo del ripudio dei pagamenti offrirà il miglior mezzo concepibile di passare il colpo di spugna sulla contabilità della guerra. In quanto poi al deprezzamento della sterlina, si fa osservare che esso avverrà in ogni casq: si paghi o non si paghi il debito alla' data pattuita. Alcuni giornali avevano stamane annunciato che questi propugnatori del ripudio pure e semplice in seno al Gabinetto erano in maggioranza e che, conseguentemente, il debito non sarebbe stato pagato. Stasera però si dichiara che il problema è troppo complicato per poter essere risolto immediatamente. Avranno luogo lunghe discussioni, nelle quali verrà anche contemplata la possibilità d'una inadempienza; senonchè quest'ultima non è stata considerata finora quale una pratica possibilità; quantunque l'idea possa essere presente alla mente,di alcuni ministri, si ritiene che il Gabinetto non riterrà poterla adottare. « E' necessario dichiarare che le voci d'una definitiva decisione presa dal governo nei riguardi del pagamento del debito all'America — dice un altro comunicato ufficioso diramato stasera — sia in favore al pagamento, sia in favore al ripudio, sono addirittura prive di fondamento ». La risposta dell'America Stasera intanto il Foreign Office dirama il testo della nota con la quale il Minisuro degli Esteri americano replica alla nota del Governo britannico chiedente un rinvio del pagamenti e discussioni attorno agli aocordl relativi ai pagamento dei debiti. La nota di Stimson comincia col dichiarare che il fatto eie il Governo britannico suggerisce la necessità di rivedere gli obblighi finanziari intergovernativi solleva una questione che merita la più attenta considerazione. E' riservate, al .Congresso una decisione definitiva nei riguardi del consolidamento del debito o degli emendamenti agli accordi già intervenuti. Il Congresso berò, dice Stlmaon, ha già in passato proposto il macchinario per tali discussioni mediante la Commissione dei debiti esteri, alla quale spetta investigare i fatti e fare le raccomandazioni che ritiene necessarie. Senonchè la domanda avanzata dal Governo britannico «va molto al di là di ciò che venne conit'èmplato. b to», posto in passato ■ sìa; "daf pTèàiàente' Hoover sia dal govèrno, è il suggerimento avanzato nella nota britannica non fu- adottato dal Càngi1 esso- .degli Stati Uniti. In vista di questo fatto— dice la nota americana — e alla luce della posizione storica degli Stati Uniti, secondo la quale le riparazioni sono una questione concernente esclusivamente l'Europa nella quale gli Stati Uniti non si trovano coinvolti, sono sicuro che non s'intende Inferire che la sistemazione delle riparazioni tedesche a Losanna fu fatta In seguito a impegno assunto dal governo degli Stati Uniti ». Da nota poi dichiara che la depressione mondiale e la caduta dei prezzi hanno accresciuto l'aggravio del debiti in molte parti del mondo. D'altra parte il fatto del deperimento dei traffici internazionali ha a sua volta aumentato le difficoltà di ottenere valute straniere. Senonchè, dice Stimson, non va dimenticato che questa depressione ha colpito anche il popolo americano le cui difficoltà attuali non possono essere ignorate. , « Io confesso che non scorgo nella Nota inglese elementi che possano in. durre il Congresso degli Stati Uniti ad agire sulla questione in modo diverso dal modo e dai principli sui quali ha agito in passato ». Secondo Stimson, dunque, e secondo il Presidente Hoover, deve essere creata una « agency » per considerare la questione dei debiti separatamente con ciascun Governo. Il Presidente è pronto a raccomandare al Congresso l'istituzione di questa « agenòy » per esaminare l'intero problema. Circa poi la sospensione del pagamento scadente il 15 dicembre venturo, nessuna autorità è posseduta dall'esecutivo, e nessun fatto è stato posto in possesso del Governo americano che possa essere presentato al Congresso per una favorevole considerazione. R. P.

Persone citate: Balfour, Chamberlain, Hoover, Macdonald