Chiarimenti del comm. Florio a proposito dell'« affare Delage »

Chiarimenti del comm. Florio a proposito dell'« affare Delage » / Grandi premi automobilistici Chiarimenti del comm. Florio a proposito dell'« affare Delage » Milano, 22 notte. La stampa italiana si è occupata, in questi giorni, di alcune pubblicazioni apparse sui giornali francesi a proposito delle decisioni prese dalla Commissione sportiva internazionale nella sua ultima seduta nei riguardi della formula per i grandi premi au- t0T0n^«fnn5nLl?t3n'?i vin ! prA questo proposito, il conim. Vin- tenzo Florio, vice nresidente della i . vile ichnicodiracisctmselolalecenzo Florio, vice presidente della Commissione suddetta, ha fatto le seguenti dichiarazioni: « Quale vice presidente della Commissione sportiva internazionale e delegato italiano nel suo seno, sento il dovere di precisare i fatti e di riferire puramente e semplicemente come si sono svolte le trattative a Parigi durante l'esposizione delle vetture al salone e nella seduta della Commissione sportiva internazionale in riferimento a quello che si è voluto definire 1' « Affare Delage ». Giunto a Parigi, iniziai la solita visita alle varie case costruttrici in grado di prendere parte alle grandi gare internazionali. Vidi per primo il signor Meo Costantini della Bugatti, al quale chiesi il suo parere tecnico sulla nuova formula da adottare per i grandi ; _epremi. Egli mi disse subito che il re-, [acolamento avrebbe dovuto _ basarsi| fasu di un limite massimo di peso dii^quale si pronunziò nel senso che con-1'^' venisse lasciare l'attuale assoluta li- : g^berta di formula. Avvicinai infine il'pesignor Delage che alla mia domanda • j rispose di essere partigiano di unal(ocorsa per vetture con carrozzeriaI chiusa onde poter stabilire le nuove _forme aerodinamiche della carrozze- \ na, e ali uopo mi invito ad esamina- re una carrozzeria di tal genere espo- » sta allo Stand Zeppelin Maybach Doyetti subito obiettare al signor,»^Delage che la^sua idea poteva runiar- dare piuttosto ì carrozzieri che le^fabbriche di automobili, in quanto risultati delle gare sarebbero dipesi ,0da fattori estranei alle parti mecca- ; coniche che.si vogliono appunto, met-1^11iter* in collaudo nelle corse, e infine I f™che il pubblico avrebbe preso un ben s*scarso interesse alle gare di macchi- t,ne chiuse mancando in esse in gran parte il lato spettacolare. Incontrai; poi il signor Faroux del giornale' l'Auto. Ad esso comunicai quanto mi naveva detto il signor Delage e appre- fini da lui che lo stesso signor Delage, ! gparlandogli due giorni prima, gli a-1 dveva manifestata l'intenzione di tor-| nare a prendere parte alle corse sog-1 sgiungendo di desiderare una forimi- \dla che limitasse il peso onde poter :;aevitare le velocità eccessive, troppo i ^pericolose. Lo stesso Faroux non mi\cnascose la sua meraviglia che il De- >nlage avesse, a distanza di due giorni, amutato parere in proposito. Da ulti- mo avvicinai gli esponenti della Mercedes, i quali si limitarono a di-| chiararmi che la loro marca sarebbe mstata ancora disposta a correre se la ; tformula adottata fosse stata di loro i aconvenienza e che comunque il dele-ì rgato tedesco signor Fritz ben cono- ; psceva le loro idee in proposito. i ^« A questo punto, visto che le idee gdei singoli costruttori erano così di-(nverse, mi parve opportuno una riu- tnione insieme con il presidente della Commissione sportiva dell'Automo-; abii Club di Francia signor Perouse\vper un possibile accordo preventivo.idLa riunione, difatti, si tenne nella Abiblioteca dell'Automobil Club di aFrancia con l'intervento di Delage,'dBugatti, onorevole Gianferrari, si-lugnor Perouse e mio. Dopo un breve\iscambio di vedute, la riunione im:8prontetta alla maggiore cordialità, si dconcluse con 1 accordo dei presena,oIfaTo chUo^mntiSfle «?a I^me lalvn^^ va^mternazion^e d^TcSre se Va va internazionale di scegliere, se la-,t1 \Gvesse creduto opportuno, un limitelievemente maggiore e cioè di 750 chilogrammi. « Nella seduta della commissione sportiva internazionale il signor Perouse, cui spettava, se mai, difendere il punto di vista del signor Delage, del quale conosceva indubbia' I itménte i¥étìderate ronsentì di buon 22?K? 1-?e5<?e£a3 conAe"t.1 ™_ U°Jlldton^Tr^deUi1 di aderire" alla to mio, creaeui ai aaenre alia prc<\posta che non contrastava per nulla j rnn s-H intorbi itaVari e la formula con gli ìnteiv-ssi italiani e la iormuia\fu approvata all'unanimità neppure votazione « Il signor Langlois, delegato belga, cui si attribuiscono difese autorevoli del punto di vista del signor Delage, non prese invece la parola e 4?Lref^0 non avrebbe avuto motivo di farlo, dato che il Belgio non ha\marche che partecipino ai grandi Jpremi. «E' ovvio, dunque, ritenere che senza,I prendere parte alle corse, non dk»e\tentare di giustificare la propria de- . . .... -, i. „_=-._; -n_ : il signor Delage non abbia affatto insistito nel suo punto di vista dei 700 chilogrammi di peso, prima della seduta della Commissione sporti-j va internazionale, perchè, diversa- i mente, il signor Perouse non avreb-|be data la sua adesione alla formu-ja fissata. ; « Dodo la riunione in questione, ividi alcuni.giornalisti cui comunicai e decisioni prese e tra gli altri an- j che il signor Faroux, il quale mi ma- nifestò il suo compiacimento per l'ac- ! cordo raggiunto. I«Da mianto nrecede risulta auin-!«ua quante' P^eceae, risulta, qum idi, che se il signor Delage, per sue ragiom particolari, non intendermi cisione attribuendone le ragioni alla : Aa.Ua f^yrniilu fatfa dalla Cn-n :scelta della formula fatta.dalla*-OIf-|tmssione sportiva internazionale, m|seno alla quale 1 accordo dei 750 chi-, logrammi fu raggiunto invece _ con : la maggiore cordialità fra tutti i de-. legati».

Luoghi citati: Belgio, Francia, Milano, Parigi