Soddisfazione britannica

Soddisfazione britannica Soddisfazione britannica disfazione britannica Londra, 18 notte. Le dichiarazioni fatte ieri a Ginevra dal Ministro degli Esteri Simon e i « suggerimenti » britannici in materia di disarmo incontrano oggi buona accoglienza da parte della stampa. Le misure proposte da Simon, a nome del governo nazionale, sono tali, dicono questi giornali, da soddisfare l'opinione pubblica del paese, e anche se subiranno la sorte di quelle che le hanno precedute, non si potrà accusare il governo di non avere validamente contribuito alla soluzione del problema che tormenta statisti ed esperti a Ginevra. Il compiacimento per le proposte di Simon è privo di entusiasmo, ed espresso in termini misurati e talvolta con accenti delusi, Ma di ciò non ha colpa H Ministro. Il pessimismo proviene cpqIgqcrlurcnsdlpd dalla persuasione che anche questo piano britannico non riuscirà a salvare a Conferenza dalla fine che l'attende, ossia dall'insuccesso. Il pubblico, per ora, non scorge nella Conferenza di Ginevra che l'aspetto drammatico, e queto è formato dall'assenza della Germania. I commentatori del plano inglee sostengono oggi che, dopo le dichiarazioni fatte da Simon, là Germania non può boicottare Ginevra. Tutto ciò che ha chiesto le è stato concesso, e per la prima volta, da tredici anni in qua, ha visto Herriot e Simon proclamare la necessità di sottoporre a revisione le clausole militari del Trattato di Versailles. Che può desiderare di più? chiedono questi giornali. Ha ottenuto una grande vittoria morale, approfitti dunque della situazione favorevole, accorra a Ginevra e collabori sinceramente alla preparazione di quella Convenzione che dovrà soppiantare le clausole del Trattato e darle l'eguaglianza di statuto che essa desidera. Si prega e scongiura la Germania a cogliere poi l'occasione unica che le è offerta di uscire dal suo isolamento diplomatico attuale, e per convincerla si interpretano le parole di Simon facendo spesso dir loro ciò che il Ministro degli Esteri non pensava di dire. Quei giornali al contrario che per scrupolo di esattezza si sforzano di parafrasare, lumeggiandolo, il discorso di Simon, finiscono per circondare le condizioni britanniche con tali e tanti « distinguo » da ridurle a ben poca cosa. H Times, ad esemplo, afferma essere una « travolgente » concessione quella fatta a Berlino relativa all'abolizione delle clausole militari del Trattato di pace, e più ancora quella di volontaria limitazione dei proprii armamenti sulla base degli stessi criteri che verranno applicati per ridurre gli armamenti delle altre Potenze. Senonchè, subito dopo il giornale osserva che l'uguaglianza non deve coinvolgere in alcun caso incrementi di sorta, e non può essere realizzata immediatamente. Il sale sulla coda Tutto quello che si può dire, senza voler, riferire in dettaglio le opinioni giornalistiche inglesi, è che qui si ha la sensazione netta che Simon sia riuscito a versare del sale sulla coda, del merlo tedesco, e che l'opinione pubblica, tanto in Inghilterra quanto altrove, attenda di vedere se l'uccello volerà o ss si lasclerà acchiappare. Il sale, finora, non ha mài impedito il vólo, ma la Germania, si osserva, è in questi giorni priva di governo, e priva inoltre di tutti quegli elementi che caratterizzano una data configurazione politica e sociale, e non ha quindi peculiari attitudini a grandi voli. Per questo si spera che von Neurath finirà col recarsi a Ginevra per sedersi a lato del suoi colleghi delle grandi e piccole Potenze Senza Germania la Conferenza è irrimediabilmente condannata al fallimento, dichiarano in coro tutti i commentatori del piano inglese. Di sicuro per ora v'è soltanto che, mentre Parigi pensa alla propria sicurezza e a garantire l'inviolabilità delle clausole territoriali del Trattato di Versailles a suo unico ed esclusivo vantaggio, Londra si preoccupa di indebolire la capacità offensiva delle altre Potenze chiedendo loro, oggi come in passato, di rinunziare a quelle armi dinanzi alle quali essa non ha mezzi adeguati di difesa. Come dice oggi il Manchester Guardian, 11 plano Simon ha il grave difetto di far troppo coincidere le proposte di disarmo cogli Interessi britannici, di chiedere ancora una volta l'abolizione dei sottomarini, senza proporre, magari in via teorica, l'abolizione delle corazzate e la riduzione ai minimi termini dell'aviazione da bombardamento, il che significa abolire la supremazia aerea delle altre Potenze. L'Inghilterra occupa oggi il quinto posto in fatto di armamenti aerei e giustifica tale sua posizione invocando il suo « disarmo unilaterale ». Vero è che ad eventuali obiezioni di questa natu ra, il Governo britannico risponderà con le stesse parole pronunciate ieri da un autorevole portavoce del Foreign Onice: « Se ciò che conviene a noi, serve al tempo stesso alla causa del dls armo, considerata in modo imparziale; che cosa può esserci rimproverato? ». isi dimostrano poi scettici questi com¬ adrlrqmlnvupppsvvnfetti che Simon si attende da un rinnovato e solenne impegno da parte di tutte quante le Nazioni di non fare in alcun caso ricorso all'uso della forza per sistemare le loro vertenze. Il bis del patto Kellogg SI vede, bene qui per quale motivo Simon insista su questo bis del patto Kellogg, e ciò al momento stesso in cui una forte sezione della pubblica opinione britannica e, dicesi, molti membri del Gabinetto, sono disposti a tutto perdonare al Giappone e anche a prendere posizione in favore di quest' ultimo contro la Cina. Su questo terreno del mantenimento della pace viene giudicato più logico l'atteggiamento adottato dalla Francia. Il patto Kellogg, si dice, contiene promesse di pace nè più nè meno di quelle che saranno contenute nel nuovo patto suggerito dal Governo Inglese. La garanzia di una pace permanente, non è nei patti, ma nelle punizioni da applicarsi al violatori di essi. Simon sembra accontentarsi di una dichiarazione di buone intenzioni, pur tendendo a perdonare le pessime intenzioni e i pessimi atti del Giappone. Su questo punto, però, pochi commentatori insistono, preferendo, alla stregua della maggioranza, porre in risalto il carattere eminentemente pratico del piano britannico di disarmo, e per questo la sua superiorità su tutti quelli che lo hanno preceduto a GinevraIl principio del disarmo a stadi progressivi è unanimemente approvatoquantunque la stampa liberale chieda che nel primo stadio venga inclusa la riduzione della stazza e del numero delle corazzate onde rendere possibile, in un secondo stadio, quella dei sottomarini. Al coro di approvazioni giornalistiche del piano fa eccezione la sola 3for< ning Post, la quale dichiara che lo schema britannico di disarmo «è soddisfacente come lo sono stati tutti quelli che hanno avuto la loro ora di popolarità a Ginevra e poi hanno cessato di esisterò, obi- rp«

Persone citate: Herriot, Post