Americani sulla Laguna

Americani sulla LagunaAmericani sulla Laguna ' Le dive dì HolEywood sognano qua -- Visioni per film e ombre dogali -- Paesaggio e figure : VENEZIA, novembre. Molta gente, che, sul cadere dell'e-1state, doveva partire, è restata; forse' per l'incanto stupendo della città che; trascolora, forse perche nessun'altra ! città al mondo, di questa stagione, ha : diffuso sui canali, nelle calli, dalle rive ' e dai ponti, una così grande ed ineffa- ; bile dolcezza. 1 TCp<«iipo ha dptto rho la Frinrine<;- nessuno na ueiio cnc ia t-nncipes sa Maria José, giunta in Settembre a Venezia, un pomeriggio, piegò le gi- noccliia di fronte all'Aitar maggiore!delia Chiesa di San Sebastiano dovei « il gran pittore » fu prigioniero de' monaci, e un'ora dopo scese sui bordi!dell'antico squèro di San Trovaso; uni cantiero stretto, mezzo giallo mezzo nverde, con una torretta scoperchiata, una barca rovesciata, una fornace I spenta, ima frangia di foglie, ima len-1 ta piova di fiori... . liQueste bellezze solitarie ripetono un I fascino ed un incanto che credevamo I perduti o sommessi o sfasciati da una j realtà più brutale. Non è vero. Di f ron- • te al piccolo «capitello» oscuro, dife-' so da una grata, sotto il Portico delle j Eremite, nella stessa calle che vide ; passare d'Annunzio e Pierre Loti, Eleo- ! nora Duse'ed Einstein, principi, pittori, j musici, indovini. Napoleone Canevaro, | in pace ed in guerra-aveva dimenti- cute, per accorrere al letto di un mo-irente. . i Voi siete? 'Non volle dire il nome. Si scusò dei; ritardo. Raccontò che da tanti anni ! SSTieW"durante"S: guerra; riaccese jla piccola lampada che la «mano più! fedele» di una vecchia donna - fedele|quest'era il suo umile ufficio: illuminare il pallido volto della Vergine. L'ammiraglio chiuse la grata, si segnò in croce, rifece il suo cammino di ogni giorno, per le Eremite, fino a quel campo che è tutto sole, tutto canzoni, fino |j!ll suo.palazzo delle Zattere di dove è passata in così lungo tempo l'ariste- crazia del mondo. jLa gente che è restata a Venezia ! non partirà più. SOgni anno si ripete lo stesso prodi- gio. La città ha un profilo discorde. E' j più sola, più sua, senza rumori vani. !Ha perduta la mondanità e sembra 1 una reliquia che si possa cogliere, ad |ogni passo; gli stranieri che son re-|rti son pittori o pittrici. i. - !Abitano nella casa di Ruskin oJn ISSSSi^Jo^^ùVflffilnpr oufisto „_ trasC0ITere a Venezia !Mnno^ LePparole de7poeta tornano 1iS^S^S^l^^^^uiS grande allegoria. Dalle volte^dagU^ar-elli, dalle bifore nell'immensocroscia ancora il lungo, fervido ap-•„ io ciò rioi Mn<r gg^jtampfra la sala del Mag- gior Consiglio... li Convento galleggiante Per questo - per un carattere dis- ■eimile, per un panorama più grigio ma ugualmente bellissimo e, forse più di queUo che le riconoscemmo durantegrande stagione — anche lajrttadegB stranien che son restati a venezia naun ritmo molto diverso dal solito. Chiederesti invano di risentire la rumba o la rancherà. Le piccole orche- atre del Quadri, del Florian, del Lave- na, dell'Orientale sono molto discrete. La.bussola del Danieli mette nella hall dei dogi qualche ricchissimo straniero, Gli altri son restati per questo: per vedere com'è fatto il volto di Venezia, adesso che la gran folla la lascia fino alla stagione che verrà. Se è vero che la Paramount verrà presto per girare un film del quale nessuno conosce il nome degli interpreti (Janet Gaynor ha già firmato il con-tratto? La umile, semplice interprete di Papà Gambalunga che passa gran parte dell'anno a Holliwood e gran parte a Venezia, in California, dove ha la sua casa, una sera d'inverno, sulla Riva degli Schiavoni, mostrandomi 11 piazzale immobile, quasi galleggiante di Santa Maria della Salute, mi disse: «Ho pregato mio marito, regisseur della Fox, di trovare un poeta per meche ci faccia una Venezia così... Non credete? Ognuno dì noi sente questacittà dentro il suo • cuore...) la grandeplatea dell'azione affatto lirica e ro-mantica, sarà presa sui bordi della la- guna, fuori dei grandi clamori, dove labellezza della stessa città svanisce neisuoi singolari confini e rivìve nei par-, ticolari, nelle sfumature, qualche volta soltanto nelle ombre che hanno un in- trigo di ricami e di sinfonie. Gli stranieri passano dalle Zattere e dallo Spirito Santo alla punta di San Basilio, di fronte alla Giudecca che si curva come la molle carezza lasciva di una singolare amante, e scoprono Ve- nezia dove i veneziani — chissà perchè,ma certo per il costume e per l'abitu- dine, non dello stesso scenario che èmobilissimo rioffre mattina che lascia nello spirito una impronta tenace — dove i Veneziani credono che — ma dello splendore che ina e sera un panoramala città sia finita, cadendo nell'acqua, quest'acqua verde e grigia, sciroccale, lucida, non diversa qualche volta da uno specchio nel quale, piegandoci dalmuretto, ci sembrò di cogliere la no-stra immagine più sincera. Per questo, ritrovi, adesso, le pie-cole comitive di stranieri — molti,molti americani! — nelle gondole eneUe valesanc, al di là di San Giorgioin Alleghe, vecchio convento galleg-giante, fortezza dei tempi passati, piùtardi, chiesa abbandonata, fra SanMarco e Fusina, di dove parte a giù-sa di bianchissimo nastro la strada che si avvia lungo il Brenta fra iduplice fastigio delle ville del Settecento distribuite sul fiume, monili preziosi di una corona che, a'tre volte, vedemmo rifulgere sulle chiome d'una rara sovrana. Qualcuno di noi se n'è dimenticato? «Il lento vapor d'oro fluttuava in una immensa decomposizione vegetale che sembrava toccare anche le pietre, le mura, le case e disfarle come lefrondi * Dalla Foscara alla .Barbariga ledisgregav lenzio ». Il silenzio c'è ancora ed è il dono di Dio perchè perpetua ed ingrandiscela mirabile offerta di Venezia. Non direi che siano tutte aperte. Maanchc le case serrate hanno quel fascino severo che oggi conduce le folle degli stranieri con Io stesso incanto chene verrebbe se, per le porte spalancate, entrassero le donne più belle che hanno come emblemi i nomi purpurei dtìl,a repubblica, II lelto di Napoleone Anello alla Malcontenta un americano passa la sua rita da anni, li fiume c lento, è stanco, fra argini stretti. I paesi sono angusti ma festosi, fra Oriago e la Mira, lungo il lido del Do- ■ IIo. fino alla villa Pisani, sulla spiaer- ° * " già di Strà dove qualche sapiente sto-Iico ti fa vedere qualche documentoiper dirti che molti anni prima di Crito lo spartano Cleonino entrò con la sua flotta per le foci del Brenta ed avanzò fino al Lago di Oriago e qui assalì ed incendiò tutti i luoghi vicini, si spinse fino a Padova dove, ricacciato, fu appena in tempo di salvar o sue navi. Tito Livio visse negli anni della ceibrazione di questa vittoria. Assai più tardi Marco Emilio Lepido costruì la via Emilia che passa per Strà. Non prof urna di verbena e di bergamotto? Le carovane straniere non la percorrono, da Padova c da Venezia, perchè nessun autunno è più bello di questo sulle rive del Brenta dove il procuratore e provveditore generale Pie Gritti scendeva col suo seguito scin- aliante per chiedere alla «quiete» ìkgrande beneficio che la divina città,'neppur allora poteva dare. Sulla strada, la Villa Pisani, già proprietà della Repubblica, poi della tr^""p^ro ^em^ a" pa^w qùalcb^,tempo «per rifarsi alquanto» e ai pri- mi S maggio del 153§ il Doge Andrea|Corona, infine del Demanio, è il cen tro del piccolo paese al quale convergono gli stranieri che giungono da ogni parte. Ai tempi della Lega di Cambrai, per la sua speciale posizione alla confluenza dei canali del Bren*a, Strà ebbe una vera importanza strategica. Dopo la rotta dei Veneziam a Landino, gli avanzi dell'esercito ripiegavano su Padova. Venezia si impossessò del Castello di Strà che era Presidiato da un capitano tedesco con venticinque uomini. Passata la bufera, Strà divenne il «paradiso» perchè nessuna «riva è più quieta e profumata di questa ». Molte cose sono per- d"te. Molti ornamenti furono trasportati altrove, le signore Americane s'ac- pAntpntann /lì Tre/loro nuolln /.Via «'A contentano di vedere quello che c'è nel «^^Ssto^ateHf^» e presente la ricchezza di un'ePoca lontana; il letto dell'impera-toro, e per mascotte - se il guardia- »» «» sta tr°PP° attento - un bioc colo o un filo delle frange della co-^^ da fer vedère a Parigi e a Lon-a Berlino e a New York, Poi la voce del cicerone riprende ildiscorso interrotto; _ La Pcroce di Padova e il Leone di S. Marco; duejcampi, argento e azzurro e la leg'-Jgenda d'allora: Patavìum me ciipit.^eneUae me te)!e„t — E da queUa strada? _ Tro parr0Cchie: Strà, FossolovaPalueUo. Si dice che il Vescovo Dandoio abbia trovata l'imma- gine mlracoiosa ^ Madonna. UnpUgno di terra di Strà porta fortuna... .. ... . un inni americano Sarà vero che un pugno di terra diStrà porti fortuna? Ieri sono risalito lungo la fiacca corrente del Brenta con gli america- ni di Venezia Qualche settimana prima era venu to Rokfeller. Quando Morgan arriva col suo yacht, vuol rivedere Strà. Anche Wanderbilt, quest'anno, dal- VExcelsior. Hearst vi portò Constance Talmadge. Egli credeva che il canale fosse così profondo da poter giungerealla riva, di fronte alla villa Pisani, con l'Ile de France. Gli stranieri han- no voluto veder tutto-, le ville Moschi- ni e de Lazzara che sono più fastose di una roggia, quella dei Rova costruì-ta da un Gerolamo Loredan, figlio del Doge Leonardo, quella Menin del Cin- quecento che fu del Doge Gritti, le al- tre ugualmente bellissime, dei Ne-grelli, dei Cappello, dei Moreno, dei Peressuti. Hanno voluto veder il gon- falone, la podesteria, i confini di Vl- gonza e di Pianiga, di Fiesso, del Dolodi Fosso, di Vigonovo, son arrivati finoa Noventa. Se il nuovissimo film sarà girato fra queste due rive - a parteil soggetto che non e noto — nessun panorama potrà avere il fascino di questo silenzio che è umiltà, racco- glimento, abbandono, fra ville e giar-dini, orti ed acquedotti, serbatoi e fon-tane, saracinesce s molini che la sera inghiotte in una tunica trapunta di stelle. di tine e di mosti, Ma nessuno osa cantare. La stessa canzone è nell'aria, nella magìa, nellaFuori delle case vi è un acerbo odor gloria di questa terra. Una « macchi- tro, segreta, nell'anima di chi resta e di chi parte. na da presa» non può radunarne che i frammenti; la bellezza è dentro, den- Dove un giorno arrivarono Riccardo Wagner e «Daniela von Bulow » pas- sano 0ggj j mctteurs ere scene. i Niente di male. Le signore che sonìvenute or è qualche settimana, non; s'erano fermate sulla fondamenta Pe-i sarò per contemplare la bella pentafo-Ira degli Evangelisti. Erano un mani-!polo di qirls. : L'avanguardia dei cacfcets. Le dive1 verranno più tardi... Neppur questo è un male. Il bur- duello è sparito. Soltanto la gondola ; co] ferro ed i cavalli lucenti, è resta-1 ta. Ieri è passata attraverso le portedei Moranzani e s'è fermata su uncuscino di alghe. Alghe di fiume, letto d'amore... G. 0. GALLO