Grattacieli: 102° piano

Grattacieli: 102° pianoRicchezze e miserie di New Yorls. Grattacieli: 102° piano (Dal nostro inviato speciale) NEW YORK, novembre. Grattacieli. La definizione fu felice. Una descrizione guasterebbe. Si può anche, volendo, ignorarli: bisognerebbe camminare lungo le vie di New York a, testa china. Ma sempre il pedone finirebbe per sentire il peso e l'ombra di queste moli gravare su di lui. L'invisibile senso del loro volume è nell'atmosfera della City. Sembra esserci, nell'aria, il pulsare di tutte le creature che vivono sospese in questi assurdi alveari di acciaio d'alluminio e dì calcestruzzo. E' impossibile ignorare i grattacieli, come sarebbe impossibile, per un alpinista, ignorare la presenza d'una cima da sorpassare o da girare. Essi non silimitano più ormai, come nel 1900, ci una quindicina di colossi isolati, gigantesche torri d'un Medioevo moderno, elevate su greggi di borghi e di case. Sorgono ora, in numero di circa 200, pressoché collegati fra loro, formando quasi una catena, montuosa che si stende lungo i ventuno chilometri di Manhattan fino a Brooltlyn. Le loro dme, varianti dai 60 ai 350 metri, segnano Volumetria e anche l'età di New York. I più alti, sono i più recenti. Ogni anno, nel cielo della città, si stampa, come su di un altimetro azzurro, una tacca nuova. Di anno in anno i libri su New York debbono essere aggiornati. Record d'altezza Quando Arnaldo Cipolla trwmtò per New York, alcuni anni fa, il grat-tacielo più alto era il Woolworth, al 233" numero di Broadway. Oggi isuoi 240 metri e i suoi 60 piani nonpossono ambire che al settimo postonella classifica di questa titanicascalata. Nel suo recente volume su. New York, Paul M or and non era sa- lìto più alto del Chrysler Building (80 piani, circa 315 metri). Babelicocampanile dalla cupola d'acciaio era-bricato, ad antenna, esso assomiglia,di lontano, a un barbarico guerrierod'una civiltà preromana, con lalan-_ ? rt 3 s. _ x,. j _ ,,,1 ,,4,-, lirtn\eia. Il record è stato battuto. Oggi anche il Chrysler Building deve accontentarsi d'un secondo posto. Esso è stato battuto dì 35 metri dall'* Empire State Building », un titano alto 350 metri circa, che accumula centodue piani. Soltanto il «Rockfeller» potrà batterlo un giorno, ma... quan-do sarà interamente costruito. Per ora esso è in stasi. La mia cronaca, come si vede, può essere ancora nuo,T • ,.7*-„,- „„.,•..,.«: „ »<" Non ci sono ultimi arrivati, a New York. L'aEmpire State Building» domina incontestato: batte cioè anche le altre meraviglie di New York: la statua della Libertà, il ponte George Washington, l'Holland Tunnel scavato sotto l'Hudson, Coney Island, Broadway, i magazzini-grattacieli della Élfth Avenue, la tomba dì Grant, l'Aquarìum, lo Zoo di Bronx, ecc., ecc. Anche a rischio di passare per provinciali del Texas o dell'Arizona, facciamo dunque questa ascensione fino al 102.O piano dell'* Empire State Bl. ». Essa d'altronde offre un interesse che, come vedremo, non si limita a misurare, con un colpo d'occhio, l'intero panorama di New York, cioè settanta chilometri di lunghezza per ventisei di larghezza. Il tramonto arde ancora tra la jungla del porto, quando, sul fondo della 34.a strada, il gigante appare in tutta la sua dirittura. (/ grattacieli di grosso calibro vanno guardati a grande distanza, perchè si possa misurarli dalla base alla cima).L'* Empire State Buil. » non è tZ'po-rallelepipedo grigio o il plum-cake dicalcestruzzo delle vecchie concezioni grattacieliste. L'architettura, o se volete meglio, la super-architettura nordamericana si vanta d'avere ormai superato l'informe, il grigio, l'opaco. Su iperboliti trampoli d'acciaio, essa innalza ormai verso il cielo torri snelle, giacché l'altezza stilizza la mole, quasi trasparenti, entro le quali oscuri geysers di folla umana montano e ricadono, nel getto ininterrotto di centinaia d'ascen-sorl.' L' « Empire State Buliding »sembra così una enorme torre, o, sevolete, un fascio, di torri di Quarzo, camente il cielo. E' il riflesso metal-in culi fuochi, e ì colori del tramontosembrano fondere e crepitare cornein un favoloso crogiuolo. Emergendodal tumulto rotabile e umano dellalieo della sua formidabile vertebra tura fatta, essenzialmente, secondo gli ultimi dettami dell' architettura grattacielista, di acciai inossidàbilidi duralluminii e di cristalli. Il cemento non è, ormai, in questa enorme armatura, che un elemento complementare. Alla base dell'* EmpireState» troverete incisa la cifra desuo peso: 365.000 tonnellate. Come se si trattasse d'un gigantesco transatlantico! E il calcolo giungerà alla deliziosa assurdità di spiegarvi che ogni 14 tonnellate di questo grattacielo possono sopportare l'uomo. Sono quindi 25.000 persone che un alveare come questo può ospitare: — la popolazione d'una intera città dprovincia. Salita in « espresso » La base dell'* Empire State Building » è un fastoso emporio. Negozd'ogni genere e d'ogni colore — camicerie eleganti, mode femmin |/jorj, tabacchi, gingilli — ravvivano\lo stue geometrico, marmorizzatoforbitissimo di questo zoccolo titani \co, dal quale, come da una stazioneUn'altrettanti tubi, salgono una cìnlquantina d'ascensori. Altrettantfendono. Up-Down ammoniscono lscritte. Una folla attende di salire\mediante il pagamento d'un dollaro] Hno all'estremo fastigio di questò\'mom1o verticale. Rigidi e quasi sìnil.. „„,!rammJ „1; ;„vev„:m,t ; stri come policemen, gli inservien ^tr -. 1 .. j"Kf.^%.0lfJ^^'cucam 9 spo Itelli degli espressi. — Guardare avanti! — intimano]duramente le loro voci di ex-i. cow\00ys », quando un passeggero volta'n dorso. \ - _ . _. . . ] Non è una bizzarria d'AmericaC'è una legge che, in previsione decasi di arresto o di sinistro, obbliga i passeggeri degli ascensori ad essere rivolti verso l'unica via d'uscita, per poter eventualmente fare unsalto nel vuoto... Si parte! Sopra laporta della cabina cifre luminose ssuccedono, ammiccatido e spegnendosi: 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26. Sono lcifre dei piani (stories). L'espresscontinua a salire fulmineo. Si avvcrte già la differenza della pressionatmosferica. Le nostre orecchie fischiano. Qualche cardiaco impallidisce... — Inghiottite! — ammonisce un amico. E' un mezzo molto semplice dmeccanica larìngèa, per evitare il vago malessere che tura i vostri orecchi e vi riempie lentamente la testa di sabbia, come una clessidra. Si sale nell'anonimo, senza vedere che i volti dei vostri compagnientro una manica di cemento ermetico, entro il mistero di uno spaccato che pure è brulicante di vite misteriose. Sembra che, nonostante clubs, i negozi, gli inquilini che occupano ì diversi piani, il maggioreddito dell'edificio sia dato da questa folla di visitatori che accorronda ogni Stato e da ogni paese dell'enorme continente, per visitarquesto Santuario di Nostra Signoi'la Vertigine. Inumeri s'accumulano: 74, 75, 7677, 78, 79, 80, 81, 82, 83, 84, 85iStop. Con un tonfo sordo l'espress\s'arresta. Le pesanti porte metalli che, quasi carcerarie, si spalancancon fragore di liberazione. Siamo all'SGo piano Abbiamo impiegato, acontrollo del croìiometro, un vunute quaranta secondi. Passeggiamo sopra un'enorme terrazza, per la quale non è inutile richiamare, sia pure per l'ennesimvolta, i ricordi, babilonesi. Ma, squesta terrazza degna di Semiramide, c'è un bar, simile a una colossalurna dì cristallo, con finiture di ni'chel e mobili da gabinetto dentistico^Il bar è pieno di gente che consunta]— nomini d'ogni punto cardinale -[spandendo da una radio annunzi digare sportive, notizie politiche, mu-o [babitts del Middle West, c.ommei--ei danti del Massuchussets, piantatori\o idei Kentucky, cowboys dell'ArizonaAa'donne del Nord e del Sud. Nel cielo,o a , e l]('l ^ siche di contineìiti lontani. Su di esso spicca la scritta: «Gocci Year». Buon ani- Anno. E' un dirigibile-reclame. Non sarebbe un record monisce un amico americano tempia da con-e' - a e — i i vero, sono teorici; calcolati cioè cn- tro la torre metallica, a forma d'ago- raio, che sormonta il massiccio del grattacielo. Up! Rimontiamo in a-scensore e veniamo sbarcali sottouna cupola di duralluminio e di cri- stallo, simile alla gabbia d'un faro.Lo spettacolo e di quelli che si so-g^J?rli%^^*'a)*%-. Vespro-sui 1300 chilometri-delia Bajad'Hud-son. Tutt'intorno una folla di gratta-cieli. Alcuni sono sommariamentegeometrici : non ostentano che il loroo, . ,'mcntah' 0 an?Jle >as?} dl °anm ai e, zampogna, sulle quali sembra mo- dulare, con un soffio musicale, il-\v°l%^aUido, dsìUt„ hufa- foralei\del XX "!c?7to> sullo sterminato pa-e\nora.ma d< .New York su di un'arca,,* Clr™ »ff chilometri quadrali...^/ anchc tuli intorno a questa torreò\daccmw semhmn° rivivere i senti--\meJlU1 ì\anuche ^antiche civiltà. Sull'alluminio tene-i , . ... . „. Jro dei parapei!: quesie flappers di- ^ ;.. , .sinvolte e questi rudi cavallari del \,.... ......... • . o w, _ aica~ig''degli idilli Me^ \giuramenti d'amore scambiati. La/- , '-' a. i a - imenti -idillici, minutati alle nostreMiddle V/est, amano lasciare, mei-dendo con punte, all'insaputa dei cu-stodi, i ricordi della loro gita verti-go, scalfiti sui bordi metallici dellatorre, nomi e date: « Web 2-30-'32 »oppure: « Peter and Mary l-10-'29 »,Proprio come troveremmo i segni diquesta innocente grafomanìa senti-n]mentale sui monumenti e sui santità-a\ri d'Italia. , sii Progresso o decadenza ? e\ Dall'altezza dell' « Empire SlateoiBl. » anche gli altri grattacieli di-r-]ventano forme minori. Soltanto lae in di a i, i i r o le a 6, 5 profondità abissale delle avenues edegli streets (spaccature in cui bru-lica l'enorme formicaio della folla;s'aniìnussa e s'agglutina un oscurocaviale umano) può dare il senso del-le proporzioni o, dirò meglio, dalle■oporzioni. Così, vista dall'alto,spropou.ufu. w^.,^ c*oc.ic ««im-nujNew York, coi suoi quasi nove mi-lioni d'abitanti, sembra Ù vivaio ster-minato d'una civiltà ovipara dalle'leggi oscure c fermentanti. Senzaquesto ragguaglio umano, che cosadiventerebbero', nel quadro monoto-namentc mastodontico, i settantapiani del « Wolwoorth Bl. », ì 66 del„ tt';77,v„„ » i ir , nhn»;»«William St. », 56\ del * ChaninTower», i il del « Singer » i 42dell'* Equitablc Trust», i 35 delo i « Paramount - ? Eppure sono colos-si, tòrreggianti dalla cintola in su;come -i dannati degli avelli daMeschi,su fungaie di edifici a 15, a 10, a So 6 piani. — Resisteranno questi colossi?Quanta vita poi ninno avere? — do-7nando all'amico d'America. — Co-stituiscono una Grande Muraglia co-me quella cinese, o sono uno scena-rio destinato a crollare? Sono tutti d'acciaio! — rispon-o]de eoli orcioqliosamente. l-\ -Un architetto inglese, sir Ed-alhcin Lutyens, ha dichiarato che nonoipotranno vivere ;nu di quarant'anni.. , — Un nostro grande architetto,r-ÌHarvey Wiilcu Corbett, ha stupen-igidamente replicato. Gli skysetaperso} conveniente mente curati, potrannouturare quanto gli antichi ruderi che-'seminano l'Europa. Nonignorate in-e'fatti che i grattacieli si riparano co-- me un'automobile o si vulcanizzanoo.-come une. gomma. Hanno i loro pezz: di ricambio; dispongono dei loro /e»"-e,1 ri chirurgici. Ma lo scopo non è d diamanii le lenti cerchiate di torta-[ruga, la signora diritta e flessuosa, conservari;. Slsoana, quando invec-,chiano, abbatterli per costruirne <*i:più alti, di più solidi, dì più estetici. i E' tutta la morale di una civiltà sguainata di pelle e di seta, non è' del parere del marito. Dolcemente,*affabilmente essa lo contraddice,: con una dirittura di giudizio che vie- ne forse da una psicologia più coni- nordista; ella è pei paesi coltivatori del Sud. ■ r . i . Le finestre c"e S1 spengono ] — No, Mickey — ella replica, / grattacieli rispondono forse a una ,ondata di megalomanìa superpro-\duttiva. Le leggi umane non si vw- tentano. ; ] * La mentalità architettonica che ha creato questo vertical system ha proiettato nell'astratto, e MvoZ- : ta nell'assurdo, una formula che \a<-essivo deflusso industriale, tende ! a dilagare verso ì margini, cerca 'abitazioni più piccole, i bungalows a un piano, meno costosi, più ripe- santi e anche pm vicini all'eterna mammella dell'umaniia: la terra.-1 grattacieli sono organismi di ^ , so Sono saturati dalla pletora ^\tificiosa dell'urbanesimo. Sono « «h- troppo alti. Dal '31 gli inquilini Zia»- 7 no cominciato a non pagare più le (_..<.• ..j pigioni, e i grattacieli si vanno spo \L*,~..A «f.... a R economici: costosissimi, I fitti sono ] potando. Nessun nuovo skyseraper s'è elevato in questi ultimi due anni ; dal panorama di Manhattan. Uno ■ ncora in via di costruzione neu. incompiuto, veaeteto Radio C ; rimane or-. . là: ostenta il suo nero scheletro contro il rosso cielo della sera. Tra poco s'accenderà la feerie notturna di New York. Spettacolo fantastico, C'è da esserne orgogliosi. Milioni di finestre traforano le tenebre della astronomia elettrica. Quest'uomo paziente si accorgerebbe che ogni notte qualcuna di quelle finestre notte. Ma nessuno si è messo an-cora, dall'alto, a studiare questa t non s'accende; qualcuno dì quei . piani si spegne. Negli appartamenti le negli uffici, si fanno solitudine e silenzio. Vi sono grattacieli le cui \ fronti ormai cupe, quasi fossero cor- ionizzate, scompaiono lentamente dall'atmosfera notturna di New "J0j fintimiit .York. Anche gli improvvisi tesuvais! politici non riescono a cavare che e]riflessi dai vetri spenti. Poi. 5""" ^ricade nell'ombra. Ogni notte e una, costellazione che si spegne... — Non si spegne — rispondo. — a'Come avviene nel mistero dei cieli, l. le costellazioni emigrano verso altri orizzonti, 2 - E' necessario fa*^J£** l] astri si riaccendano sulle i»«""'e abbandonate... ; ,\-._ CURIO M0RTAR1.

Persone citate: Arnaldo Cipolla, Corbett, George Washington, Holland, Paul M, Quarzo, Rockfeller, Singer