Il Re inaugura a Grosseto l'acquedotto e il palazzo delle poste
Il Re inaugura a Grosseto l'acquedotto e il palazzo delle poste L,a redenzione della Marémma Il Re inaugura a Grosseto l'acquedotto e il palazzo delle poste Grosseto, 14 mattino. Ieri nel pomeriggio all'Augusta presenza di S. M. il He ebbe luogo la inaugurazione del nuovo palazzo delle Poste e del nuovo acquedotto. La visita del Sovrano ha suscitato grande entusiasmo e la più viva attesa nella popolazione che fin dal mattino si è riversata nelle strade, e nelle piazze imbandierate pavesate a festa e tappezzate da proclami e striscioni inneggianti al Me ed a Casa Savoia. Alle ore 15,30 S. M. il Re è giunto da San Rossore in automobile scoperta accompagnato dal marchese generale Asinari di Bernezzo suo primo aiutante di campo generale, accolto al suo arrivo da una entusiastica dimostrazione mentre le musiche intonavano la marcia reale e i reparti militari presentavano le . armi. Ossequiato dalle autorità il Sovrano si è recato nel salone del palazzo del Governo ove si sono svolte le presentazioni. Nel frattempo le folla radunata nel piazzale e nelle vie adiacenti seguitava ad acclamare e ad applaudire il Sovrano che infine si 6 mostrato al balcone con S. E; Romano, l'on. Pierazzi e le ' autorità locali accolto da vivissimi applausi e da incessanti grida di a Viva il Rei Viva la Casa Savoia! >. Il Re, prima di lasciare il palazzo del Governo, ha passato in rivista i segretari politici dei Fasci della provincia che l'hanno salutato alla voce, quindi si è recato a prendere posto sul palco reale seguito dalle autorità. Ha preso per primo la parola il Podestà comm. Scaramucci, il quale ha letto un indirizzo di omaggio al Sovrano. Ha parlato quindi l'onorevole Pierazzi il quale dopo un vibrante saluto al Re ha rilevato che la Maremma del primo decennale della rivoluzione delle Camicie Nere è del tutto irriconoscibile nel volto e nello spirito da quella del 1905, epoca della precedente visita del Sovrano. Dopo aver delineato i lavori compiuti ne! decennio e quelli che sono ancora da compiere l'oratore ha così concluso: « Ovunque In Maremma palpita la vita, ovunque il lavoro santifica la fatica degli uomini. Il popolo di Maremma crede con fervore nell'idea che lo illumina, obbedisce con volontà forte al Duce che Io guida e ringrazia devotamente Dio di avergli concesso il ■privilegio sommo di vivere sotto il Vostro Regno nell'era fascista al tempo di Mussolini », Il discorso e terminato tra i più vivi applausi della folla. Mons. Matteoni, indossati i paramenti sacri, ha poi attraversato il piazzale seguito dal Capitolo e si è recato a benedire la fontana, simbolo del nuovo acquedotto ed il nuovo palazzo delle Poste. Terminato il rito il Sovrano, premendo un bottone elettrico, diede il n via » alle acque, che sono zampillate altissime. Quindi ha attraversato l'ingresso del palazzo delle Poste ed ha poi visitati con le autorità tutti 1 locali dell'edificio. Una nuova caiorosa manifestazione ha salutato S. M. il Re quando, al termine della vìsita, è risalito in automobile ed è partito per fare ritorno a San Rossore. L'Acquedotto oggi inaugurato, opera veramente grandiosa che segna la redenzione completa della Maremma, è stato Iniziato nel 1930. E' lungo 49 chilometri e discende dalie sorgenti di Bugnano e delle alture presso Casteldelpiano. Le duo sorgenti sono captate in due gallerie che si congiungono presso il fiumicello Lente e, attraverso una tubatura fatta con le più moderne regole d'arte, le acque si dirigono lungo la cresta montana che porta al contrafforte amiatino dell'Aquilaia sotto Arcidosso, lo attraversano in due gallerie della lunghezza complessiva di 252 metri e penetrano nella zona collinosa tra il torrente Trasubio e Lombrone varcando con un ponte 1 torrenti Melace e Melacciole; quindi, rasentando 1 poggi di sinistra del Lombrone, le acque si spingono fino al poggi della Grancia a mezzo di un ■ponte di 80 metri sul Lombrone e giungono alla città dopo aver attraversato i Comuni: Casteldelpiano, Arcidosso, Roccadalbegna, Cinlglano, Campagnatico, Scanzano. L'acquedotto, che ha una quarantina di opere di arte, è della portata dì 115 litri al secondo. F.sso sostituisce il vecchio acquedotto grossetano del 1896 della portata di soli 15 litri al secondo, ormai insufficiente ai bisogni della città. Il nuovo acquedotto non è soltanto di incalcolabile beneficio a Grosseto, che in pochi anni si è fatta ridente centro di una ricca popolosa e sana zona agricola, ma anche per le sue frazioni, specialmente per Albarese, la vasta tenuta riscattata dai combattenti che sarà messa in completa efficienza e per S. Rocco, la graziosa marina di Grosseto.
Persone citate: Asinari, Capitolo, Duce, Matteoni, Mussolini, Savoia, Scanzano, Scaramucci
Luoghi citati: Arcidosso, Bernezzo, Campagnatico, Grosseto, Savoia
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