Il dualismo tra Prussia e Reich nella riforma progettata da Von Papen

Il dualismo tra Prussia e Reich nella riforma progettata da Von Papen Il dualismo tra Prussia e Reich nella riforma progettata da Von Papen Berlino, 20 notte. La questione dell'eliminazione del dualismo fra Prussia e Reich, voluta dal Governo, e rifatta viva dalla sentenza di Lipsia, ha rimesso sul tappeto tutto il problema della riforma del Reich che il governo aveva annunziato per subito dopo le elezioni del 6 novembre, in modo che il progetto che esso medita fosse presentato al nuovo Reichstag por ossero discusso nelle sue prime riunioni. La discussione è ora rinfocolata da un discorso pronunziato Ieri sera dal ministro von Gayl al banchetto annuale della stampa tedesca, nel quale il ministro degli Interni per la prima volta ha dato alcuni particolari concreti circa la riforma che il Gabinetto medita. Il Ministro- ha anzitutto assicurato che il governo è assolutamente deciso a mantenere il carattore federalistico del Reich, ma che però le relazioni fra Reich e Prussia dovranno essere modificate e regolate in modo tale che la personalità della Prussia non sia toccata « più di quanto non lo renda necessario l'Interesse del Reich ». Il governo non si propone in modo alcuno di modificare l'attuale ripartizione in Paesi e nemmeno quella In province; si tratta soltanto di mettere le mani nei rapporti fra Prussia e Reich. Accennando alla sentenza di Lipsia il ministro von Gayl ha detto che la sua piena attuazione è alquanto difficile in pratica, ma che la sentenza stessa riconosce che il Presidente del Reich può prendere le misure necessarie per assicurare una politica omogenea e uniforme nel Reich e nella Prussia. H governo del Reich, per ciò, ha dapprima il dovere di procedere con tutta la logica necessaria e senza esitazioni nella via imboccata per quanto riguarda i rapporti del Reich con la Prussia, e di far di tutto per realizzare al più presto sia la riforma del Reich che la riforma della Costituzione. Decisioni di massima Per quanto riguarda Prussia e Reich 11 Governo non può ancora dire in concreto quale è il suo progetto perchè gli studi non sono ancora esauriti. Per quanto riguarda però la riforma della Costituzione il ministro ha an blRtvqtu1nnunziato che il governo ha preso giàjdelle decisioni di massima per quanto, riguarda la limitazione degli eccessl ; del parlamentarismo, e cioè il proget to di rendere il governo indipendente dalle fluttuazioni e dalle mone dei partiti, è dalle maggioranze di sorpresa; il governo, in sostanza ha intenzione di modificare l'art 54 della Costituzione che è quello il quale stabilisce necessaria la fiducia del Reichstag per i governi; il ministro ha poi annunziato cho il Gabinetto si propone di metter la mano sul diritto elettorale, apportandovi modificazioni in due punti: anzitutto si pronone di au- montare il limite di età de! diritto elot- i torale attivo e passivo di 5 anni, por-1 o da 20 a 25, e in secondo luogo re un voto « suo- si propone di accordare un voto e supplementare » (una corta di voto pluri-:mo) ai capi di famiglia, sia uomini I che donne, e agli ex-combattenti. InSia l'annunzio dell'aumento di limite 11di età elettorale, che quello del voto ! C plurimo concesso a qualche categoria di id cittadini non mancano di destare da o- gni parte le più vivaci opposizioni. Peri3 quanto riguarda l'aumento del limite di | petà elettorale le ostilità principali sor-1 igono, come si può immaginare, da par- ste dei partiti estremi e principalmenteIEdel nazional-soclallsmo, centro il quale! o effettivamente il provvedimento è di- j qretto, trattandosi di un partito che le ; ssue reclute raccoglie principalmente ap punto tra la gioventù. E' evidente, ili fatti, che questo progetto apporterebbe un colpo assai grave alle fortune elettorali del nazionai-scclalisme. ■ L'annunzio poi del voto plurimo, che si ha l'intenzione di accorciare ai capi di famiglia e agli ex-combattenti desta ancora maggiori opposizioni in quasi tutta la slampa, esclusa, naturalmente, quella tedesco-nazionale: le critiche si appoggiano principalmente sull'argomento che il diritto elettorale pari è una di quelle conquiste essenziali e dedicate che non possono essere senza grave danno e pericolo totale toccate in alcun punto particolare; in una materia slmile si sa dove si comincia ma non si sa dove si va a finire: si comincia, si dice, coi combattenti, e ciò passi; poi zi va avanti col capi di far.-.:g:ia «indipendenti» (cosi ha annunziato il Mi 1cnbdcpgSgcprnistro nel suo discorso) ma che cosa j tsi intende per * indipendenti »? E una i pvolta accordati i privilegi a certi capi ddi famiglia è facile poi passare ad ac-1 ccordarne ad altri capi di famiglia che, per esempio, paghino tasse oltre una certa misura, o altre formule simili, che sono tutte larvati e premeditati ritorni a niente altro che al « voto plurimo di classe », come era al tempo dell'Impero prima iella guerra, al fami dnslo.erato «stato di classe», cioè, che i! atedesco-nazionali sognano di restaura- ! dre, insieme con le molte altre cose di cui sognano la restaurazione. Risveglio di ostilità Questi preannunzi di progetti vengono oggi insieme coi provvedimenti per a eliminazione del dualismo fra Prussia e Reich, e risvegliano in pieno le ostilità dei partiti e dei paesi del sud centro il governo ostilità dello quali ogitf si cr? avuta una nuova manifesta-1 bdddstDa eione acuta in un telegramma del governo della Baviera al Presidente del Reich, nel quale si rendeva noto al Presidente che il Consiglio dei Ministri bavarese considera i plani del governo contro la Prussia come interventi gravi nella posizione costituzionale dei paesi di fronte al Reich. Il telegramma continuava col dire che il progetto governativo costituisce una grave delusione per il governo bavarese, il quale, fidandosi della promessa esplicita del Cancelliere si aspettava che ad una riformadel Reich non si ponesse mano senzaavere prima consultato i paesi. Il tele-•ramma concludeva col diffidare il Pre-0ramma conomueva coi aunajre n rre sidente del Reich e il governo di nonmettere mano alla riforma senza ave-re prima condotto trattative con i paesi. Malgrado questo diffide e queste mi-nacce, il governo, il quale pare non ab- bia intenzione di lasciarsi arrestare sul-la via intrapresa dalla riforma sia delRoinh /oli* «"•««HHirfnno h,, mr<H Reich che della Costituzione ha oggi senz'altro preso i provvedimenti che intanto serviranno ad eliminare un'altra volta il dualismo tra Prussia e Reich, il quale & stato risuscitato dalla sentenza di Lipsia. Questa sentenza, come si ricorderà, mentre riconosceva la costituzionalità dell'istituzione di un Commissario del Reich per la Prussia, per quanto riguarda il potere esecutivo, riconosceva d'altra parte anche la validità del governo parlamentare prussiano per quanto riguarda i rapporti col potere rappresentativo. Ora, meno curandosi di quest'ultimo e più importandogli di quello esecutivo, il Gabinetto von Papen non ha fatto altro che approfittare del disposto della sentenza per rafforzare 11 Commissariato istituito in Prussia, nel mentre procede alla semplificazione dei Ministeri prussiani e alla parziale unione di essi con i Ministeri del Reich. Oggi, infatti, malgrado il telegramma bavarese, e malgrado un lungo colloquio di oltre un'ora che il Presidente del Reich ha avuto col Presidente prussiano, Braun, il quale ha fatto invano presenti le sue obbiezioni, esce un comunicato in cui si annunzia che il governo del Reich ha emanato un'ordinanza nella quale sono senz'altro presi 1 provvedimenti necessari per la eliminazione del dualismo tra Prussia e Reich, nel seguenti termini: « Per quanto riguarda i tre princl-Paii Ministeri, quello deeìi Interni, quello delle Finanze e quello dei Culti, sì istituisce unV Unicne personale » „ , ,, ^ ,1. ™l «: Unione personale» si_ limita a que- con i rispettivi Ministeri del Reich; per quanto riguarda un quarto Ministero, quello della Provvidenza Sociale, esso viene abolito, e le sue mansioni distribuite in altri Ministeri e per quanto riguarda tutti gli altri Dicasteri prussiani essi vengono aboliti ed assorbiti nel corrispondenti Ministeri del Reich». Braun in allarme L'ordinanza, la quale reca soltanto una prima parto del provvedimenti, S^0' e non P™??* tlQ che mOd0 V* U" nlone » sara attuata; ma si assicura ohe 11 Governo intende provvedere a mo?zo f°5Jna di «e.nuovi Mi-nlstri del Re!ch s.enza Portafoglio, a 1uali saranno dato le mansioni diCommissari per la Prussia dei tre sud detti Ministeri principali, Do?° la notizia dell'ordinanza pre3idenziale, il Governo parlamentare prussiano si è riunito urgentemente in Consiglio dei Ministri sotto, la presidenza dello stesso Presidente Braun. E dopo il Consiglio che è durato due ore, ha emanato un comunicato nel quale, constatato che i provvedimenti suddetti erano già alle stampe mentre 11 Presidente Braun era in udienza col Presidente del Reich, rileva che non è certo da parlare di leale collaborazione, e taccia senz'altro i provvedimenti di lesione esplicita della recente sentenza di Lipsia. Nel circoli politici si prevede un'offensiva in grande stile da parte dei Paesi del Sud, diretti, come si sa, dal Centro. 0. P.

Persone citate: Braun, Von Papen