Il progetto francese di disarmo apprestato dal Consiglio Superiore delia difesa

Il progetto francese di disarmo apprestato dal Consiglio Superiore delia difesa Il progetto francese di disarmo apprestato dal Consiglio Superiore delia difesa La presentazione e la discussione alla Camera Parigi, 28 notte. Dopo una discussione prolungatasper quattro ore il consiglio superiore della difesa nazionale riunitosi starna ne all'Eliseo sotto la presidenza di Lebrun ha approvato senza modificazionil plano di costruzione francese di si curezza e di riduzione degli armamental quale il comitato di studi del colisi glio superiore aveva già dato la sua approvazione e che il Governo aveva fatto proprio. Assistevano alla importante riunione HeiTiot, Paul Boncour Ministro della Guerra. Painlevé Ministro dell'AriaLeygues Ministro della Marina, Sarraut Ministro delle Colonie, Chautemps Ministro degli Interni, DaladieMinistro dei Lavori Pubblici, Germain Martin Ministro delle Finanze. Accan to a loro si trovavano il Maresciallo Pétain, il generalissimo Weigand, i ge nerali Gamelin e Hergault, e i Capi dStato Maggiore dell'Esercito, della Marina e dell'Aria. Alla fine della riunio ne il Sottosegretario di Stato alla Pre Bidenza del Consiglio ha fatto sapere alla stampa che non sarebbe stato di ramato nessun comunicato perchè Her riot doveva esporre all'inizio della seduta del pomeriggio della Camera le decisioni prese dalla Commissione nella mattinata. Paul Boncour, la cui soddisfazione fcra visibile, ha dichiarato che un accordo è stato realizzato, e che esiste ora un progetto francese di disarmo. Painleve, al quale venivano chieste le grandi linee del piano, ha precisato che questo è costituito da una serie di pattiEsso comporta un gran numero di documenti annessi. Ma si schermì dall'aggiungere altro. I giornali della sera annunciano che il piano costruttivo fran cese comprende un insieme di docu menti di cui i due primi sono conside rati come costituenti la base di una pace duratura in Europa. Essi sono: 1») un protocollo concer nente l'eguaglianza di diritti delle Potenze contraenti, avente per oggettessenziale di dare soddisfazione alla ri chiesta tedesca e permettere al Reich di riprendere il suo posto alla Conte renza del disarmo; 2") un protocollregionale di assistenza e di sicurezzac controllo applicantesi solo all'Europcontinentale. Vengono poi tre altri documenti chBono: 1») un Patto generale Consultivche si chiederebbe agli Stati Uniti dfirmare adducendo la ragione che esssi ispira al Piano Hoover; un progetto di Patto fra tutte le Potenze chfanno parte della Società delle Nazioncomprendente un protocollo per la internazionalizzazione della Aviazioncommerciale e la soppressione dell'A viazinne da bombardamento, lasciandSussistere unicamente, come Aviazionmilitare, i velivoli di Corpi d'Armatada osservazione e da caccia; 3°) infinlui progetto di disarmo applicabile aVaril Paesi tenuto conto della loro situazione e delle loro condizioni comportante un massimo e un minimo. Franklin-Bouillon ha egli pure affermato che non avrebbe voluto che la Francia presentasse un piano di disarmo; si occupa a lungo degli armamentclandestini della Germania, la qualnon ha mai voluto infrangere il suo apparato militare, come ne fa fede l'ultimo rapporto della commissione di controllo interalleata firmato dai rappresentanti della Francia, dell'Italia e dell'Inghilterra. Egli conclude: « Nessun patto nuovo prima di uninchiesta internazionale. E' inutile andare a Losanna prima delle elezioni tedesche ed americane, per abbandonarile riparazioni ed attirarsi le domanddi eguaglianza di diritto. Non sono Patti, le muraglie di carta, quelli chcambieranno la volontà dei popoli. Nodobbiamo sostenere i nostri alleati. Eancora possibile evitare la guerra, mper questo occorre essere forti e numerosi ». La seduta alla Camera Le appassionate discussioni cui questo piano ha dato luogo hanno attirato 1' attenzione generale sulla odiernseduta della Camera. L'aula presentava l'aspetto delle grandi occasioni. Il capo del gruppo socialista, LeonBlum, che gli succede alla tribuna, comincia a parlare in mezzo a uu profondo silenzio. Egli ritiene che la rivendicazione della Germania per l'eguaglianza dei diritti è giusta in linea dprincipio, poiché, dice, tutte le nazionigrandi e piccole, hanno gli stessi diritte gli stessi doveri. « Queste rivendicazioni non dirò chsiano fondate giuridicamente, come haffermato di recente Mussolini, ma esse lo sono politicamente. Alla base dogni trattato di pace non vi è un accordo libero. Il Trattato di Versailleha sottoposto le Potenze vinte a un trattamento di Ineguaglianza. Ora noè possibile sottomettere indefinitamentun gruppo di Potenze forti alla ineguaglianza che risulta dal Trattato stessoIl limite di questa ineguaglianza si trova pure nel Trattato: l'obbligo genera1%oSTp™ciPioddi'eguagaaiiaiposto, e i socialisti non concepisconche questo principio possa avere pesanzione il riarmamento della Germania a un grado qualsiasi. I socialistcombatteranno col riarmamento dellGermania ogni tentativo di metterla squesto terreno sul piede di eguaglianzapoiché dopo l'eguaglianza si avrà nuovamente la corsa agli armamenti, lcorsa alla superiorità, la corsa verso iconflitto. Non vi è che un mezzo solper impedire il riarmamento tedescoil disarmo generale progressivo e controllato ». Leone Blum conclude dicendo: « Certamente la Germania ci ispira oggi delle angosce; ma lo Stato democratico non» vi è completamente scomparso. I capi della socialdemocrazinon hanno voluto scatenare una abbomlnevole guerra civile di cui i popolavrebbero fatto le spese; ma non spuò non essere impressionati vedendraddrizzarsi la vecchia fortezza imperiale che si credeva per semprsmantellata. Certamente von Papevuole riarmare, ma egli stesso è statcostretto a prendere la via del disarmo. Egli ve l'offre senza dubbio sumalgrado. Ebbene prendetelo in parola. Andiamo a Ginevra. Facciaminstaurare il controllo. I tedeschi saranno costretti ad accettarlo altrimenti tutti vedranno e sapranno dqua! lato si trovino la franchezza e ;verità. Bisogna orientare la Conferenza verso un successo definitivo ». Dichiarazioni di Herriot Il Presidente del Consiglio gli succede accolto dagli applausi calorosdella Camera. Égli si limiterà a parlare della questione del disarmo. Anzi tutto risponde aUc critiche di Franklin Bouillon dicendosi lieto di essersi recato a Losanna dove ha difeso la tesi francese. Egli ne ha riportato tre miliardi di Reichsmarks. Sul disarmo il capo del Governo dice che nessun firmatario del Trattato di Versailles ha fatto più della Francia. Facendo poi allusione al rifiuto della ratifica del Trattato da parte dell'America, Herriot mostra che questa mutilazione delle clausole di sicurezza ha fin dalla sua origine pesato gravemente sulla Francia. Qual'è dunque la situazione dal mese di giugno in poi? Si è lavorato alla Conferenza del disarmo la eui prima fase era stata sterile, ma tuttavia meritoria. Si è preparata la seconda fase ottenendo qualche risultato. Kg-li affronta poi l'esame delibi domanda tedesca dell'eguaglianza di diritto. « Di questa domanda, dice, la Conferenza del disarmo era già stata informata, e la questione era stata ritardata per la fine del dibattito. Che cosa significa esattamente? La Germania aveva chiesto prima, con Briining, dei piccoli vantaggi. Oggi essa chiede di riarmare senza controllo nè condizione. La domanda 6 incontestabilmente una domanda di riarmamento e non altro. Quello che si chiede è la riduzione dolla durata del servizio della Reichswehr a sei anni, la dotazione di questa Reichswehr di materiale pesante, di carri d'as3alto e di artiglieria, e infine la costituzione di un esercito e di milizia a mezzo di reclutamento per un contingente da 30 a 40 mila uomini chiamati per tre mesi, cioè da 120 a 160 mila uomini all'anno. In presenza di questo stato di cose, bisogna reagire istituendo un controllo internazionale scambievole e permanente, che possa spingersi fino al diritto di investigazione. Come procedere per ottenere un risultato concreto? Armare? Accumulare le armi e le difese? a. \111 ProWema nava,e franco-italiano E' un'opinione, ma dopo averla meditata, Herrlot preferisce impegnarsi in una via diversa. « Se ci si dirigo verso il riarmamento, quale ne sarà la conseguenza? In diritto è un errore che ci priva di armi giuridiche. A Losanna non si trattava che di danaro; qui si tratta dell'avvenire dei nostri figliuoli. In linea di fatto è il ricorso alla forza. Si va verso una lotta di armamenti. Ne comprendete le conseguenze? Ricordatevi l'ultima guerra. I nostri soldati sono stati eroici, i nostri alleati ardenti, eppure dopo un'Inghilterra è stato necessario che venisse l'America. Che pensereste — dice rivolto a Franklin Bouillon — di un Ministro degli Esteri che avesse dimenticato le lezioni dell'ultima guerra al punto da credere che è negli antagonismi nazionali che -si troveranno soluzioni liete? Il massimo pericolo sarebbe un giorno quello di lasciare una Francia sola davanti a una Germania libera. Se un giorno dovessimo trovarci in una situazione difficile — e vedete che non escludo nessuna eventualità — la Francia si troverà nella situazione del 1914 protetta dalla sua magnifica innocenza ». L'ordine del giorno proposto Parlando poi del piano costruttivo, Herriot dichiara con forza che se egli consente per la Francia alla diminuzione dell'esercito è a condizione che la Germania sopprima la Reichswehr. Egli mette poi in rilievo alcuni dei provvedimenti contenuti nel piano di controllo internazionale e nel patto regionale di assistenza che completeranno Locamo. « Il nostro progetto può essere discusso — prosegue Herriot. — Esso mira a un nuovo sforzo di organizzazione della pace. Non so se sarà accettato o rifiutato. Se fosse respinto, la Francia non potrebbe essere accusata. Essa riprenderebbe allora instancabilmente a Ginevra il suo lavoro in favore del disarmo. « Lasciar andare la Conferenza del disarmo ad uno scacco sarebbe un grave errore. Noi ignoriamo l'avvenire, ma vogliamo mettere dalla nostra parte il diritto ». Come conclusione del dibattito Francois Albert, a nome del gruppo radicale socialista, ha presentato un ordine del giorno che verrà accettato da Herriot. Esso approva le dichiarazioni del governo al quale esprime la sua fiducia per praticare una politica basata sui seguenti principii: 1) rispetto dei principii posti dal Patto della Società delle Nazioni, sopratutto per quello che concerne la condanna di ogni aggressione; 2) riduzione generale degli armamenti controllata, ed estensione dei poteri della Società delle Nazioni per assicurare l'eguaglianza dei popoli nella sicurezza internazionale; 3) soppressione in tutti i paesi della fabbricazione privata delle armi, controllo della produzione delle armi e degli ordigni di guerra, e de! loro commercio. Norman Davis da Herriot Parigi, 28 notte. Norman Davis che si dice soddisfatto delle conversazioni avute con MacDonald e Simon ha lasciato questa mattina alle 11 Londra alla volta di Parigi. Nei circoli governativi di Washington sì attribuisce una grande importanza alla visita di Davis a Parigi. In quegli ambienti si dichiara che il risultato del colloqui con Herriot indicherà se si può sperare di trovare un accordo suscettibile di salvare la Conferenza del disarmo oppure se si deve abbandonare ogni sforzo al riguardo. Davis discuterà con Herriot tutte le questioni relative al disarmo e con molta autorità, perchè non solo è uomo di fiducia del Presidente Hoover, ma 6 anche uno dei membri più influenti del partito democratico, e con ogni probabilità otterrà il posto di Segretario di Stato in caso di vittoria di que'sti ultimi nelle elezioni presidenziali. Norman Davis è pure incaricato di fare del suo mefrllo per giungere aduna soluzione del problema navale franco-italiano, soluzione senza la qua¬ le gli Stati Uniti considerano impossibile un accordo definitivo anglo-ame- ricano. Norman Davis dopo avere co-nosciuto le ultime concessioni che laFrancia intende fare all'Italia nella questione navale partirà per Ginevra dove avrà un colloquio con S. E. Ros- so nuovo Ambasciatore d'Italia a Washington, che resterà in Europa, però, fino alla fine dei negoziati sui disanno