Vibranti assemblee acclamano il messaggio del Duce

Vibranti assemblee acclamano il messaggio del Duce LA CELEBRAZIONE DEL DECENNALE Vibranti assemblee acclamano il messaggio del Duce Nei Gruppi rionali tra i goliardi e tra le Giovani Fasciste Ieri mattina, alle 11 precise, in tutte le sedi dei dieci Gruppi Rionali Fascisti, alla presenza delle Camicie Nere e dei Giovani Fascisti, i Fiduciari hanno dato lettura del messaggio diramato dal Capo del Governo e Duce del Fascismo alle Camicie Nere di tutta Italia in occasione del Decimo Annuale della Marcia su Roma. La lettura dello storico documento è stata sottolineata più e più volte da lunghe, ardenti acclamazioni ed è stata alla fine coronata da interminabili « alala » al Duce ed alla Rivoluzione trionfante. L'omaggio ai Martiri Particolare importanza, per l'intervento di tutte le gerarchie ed autorità — fra cui il vice-Segretario Federale conte ing. Orsi, il Podestà Di Revel, il Preside della Provincia Anselmi, i generali Perol, Oddone-Mazza, Sibille, Bertolè, l'ing. Bertoldo, il cav. Masera, il comm. Gazzotti, il col. Di Majo, i gr. uff. Gasperoni, Barberis, Giordano, Gualco, Toesca, Fossati-Reyneri, Alol, Colla, Cibrario, Donvito, Civalieri, la vedova di Mario Gioda coni le figlie e la signorina Remondini, (fj console Lenzi, don Aloiso, l'ing. De Amicis, i cav. Stradella, Segre, Poerio, Maltese, Poletti, Piacenza ed altri molti ■— ha assunto la manifestazione del 1" Gruppo Rionale « Mario Gioda ». Essa si è svolta nella palestra di Casa Littoria, ancora adorna di bandiere e di scritte inneggianti al Duce, che in quella stessa palestra giorni sono ha parlato alle Gerarchie ed ai tìiciannovisti. Il Fiduciario cap. cav. Mario Gobbi, dopo poche elevate applauditissime parole, ha letto l'acclamatissimo messaggio. Subito dopo, presenti le massime autorità, mentre un manipolo di Camicie Nere presentava le armi, l'ing. Orsi, portatosi dinnanzi alla lapide dedicata ai Martiri nell'atrio della Casa Littoria, ha fatto l'appello dei nostri Eroi. Ai piedi del bronzo, sotto la corona deposta da Benito Mussolini, i Legionari fiumani, gli studenti del « Guf > e i Sindacati del Commercio hanno recato tre grandi corone d'alloro. Le rispettive delegazioni erano cosi composte: per i Legionari i camerati comm. Treves, cav. Commerci, conte Gaschi, Ancona, Risso e dottor Molari; per il « Guf » il conte Pallotta ed il comandante la Legione Universitaria dott. seniore Vedani; per i Sindacati del Commercio il segretario provinciale cav. Pasella. Compiuto il rito, il console generale gr. uff. Oddone-Mazza, comandante il Gruppo di Legioni, ha tributato agli ufficiali della l.a Legione Universitaria « Principe di Piemonte » un vivo elogio per la parte presa dalla Legione stessa alle recenti, indimenticabili giornate torinesi del Duce. All'Università Poco prima nel cortile della R. Università, presenti il Magnifico rettore prof. Silvio Pivano e molti professori, il messaggio è stato letto agli studenti dal conte Guido Ballotta. Quando dalla loggia interna, ove erano stati recati il gagliardetto del Gruppo Universitario intestato al nome di Amos Maramotti, la fiamma che raccoglie attorno al ricordo di Pierino Deipiano gli studenti delle Scuole medie, con l'azzurro vessillo dalmatico, si è affacciato, insieme con il seniore Ve' dani, il fiduciario del Guf, il vasto cortile presentava un magnifico aspetto Innanzi alla folla policroma dei goliardi spiccava il gruppo severo, nelle divise grigioverde, degli ufficiali della Legione Universitaria « Principe di Piemonte ». Il fiduciario del Guf faceva precedere alla lettura del messaggio del Duce, la lettura dello storico proclama dettato da Mussolini nell'ottobre 1922, dopo l'adunata di Napoli, in occasione della Marcia su Roma. Il proclama, con il quale il Fascismo assumeva il comando e la responsabilità della Nazione, con la perenne vivezza delle cose storiche, destava un'ondata di entusiasmo e di commozione nei goliardi Seguiva la lettura del Messaggio decennale e nuove ardenti manifestazioni di fede fascista da parte degli studenti affermavano la loro spirituale parteci nazione all'avvenimento. La line della lettura era salutata da vibranti acclamazioni al Duce. D'improvviso poi, ad opera di alcuni goliardi arrampicatisi fin lassù, le campane dell'orologio del palazzo si mettevano a suonare festosamente a stormo, punteggiando con il loro ritmo gioioso i canti della folla giovanile. I goliardi, in seguito, formavano un corteo e, preceduti dai gagliardetti, si avviavano verso la Casa Littoria. La leva femminile fascista Intanto, alle ore 10, in cospetto delle maggiori autorità cittadine — fra le quali S. E. il Prefetto Ricci, il Podestà dott. Thaon di Revel, l'ing. A. Orsi, vice-Segretario federale, in rappresentanza di Andrea Gastaldi, assente da Torino per i doveri del suo alto ufficio di membro del Direttorio Nazionale del Partito, il Questore comm. Stracca, i vice-Prefetti Marongiu, Scorzarella, Di Suni, il R. Provveditore gr. uff. Gasperoni, il gen. Casavecchia, il col. Tirinnanzi, l'ing. Bertoldo, tutti i consiglieri di Prefettura, il comm. Piero Gazzotti, padre Ibertis, la contessa Barattieri, fiduciaria dei Fasci Femminili, donna Fiorina P.icci, la contessa Verdun, la signora Teresa Gioda, ricevuti dal Presidente provinciale dell'O.N.B, prof. Canepa, dal prof. comm. Carli, dal segretario capo manipolo Fassini, visicomcheArensistpormogimaltiLe legendelchipretileplinavrstinTIracaggaccro gioDgli farCanrimgiofasriedelSsagscaGioda,vanBoMpatmiItaattSvaMacosproto peAPrsquduti pail trebepodi « Isocille blGimè prufdededialdociMdiinacCdeTdadededimguPSCcospnticeCvlevMasFtabilpaIcddeDptsgpegdoAmmVdmdalla Fiduciaria delle Giovani Fasciste signorina Montemartini, e da quella delle Giovani Italiane, signorina Sala, nel teatro della Casa del Balilla si è svolta, in forma semplice e tuttavia piena di alto significato, la cerimonia del passaggio di leva delle Giovani Italiane alle Giovani Fasciste e dalle Piccole alle Giovani Italiane. II vasto e luminoso teatro era ornato di tricolori e su uno sfondo di velluto cremisi campeggiava il ritratto del Duce. Bellissimo lo spettacolo offerto, nelle loro eleganti divise bianco-nere, dalle giovinette e dalle adolescenti che n e e à , a o l i i i, ti B, i, i, visibilmente dimostravano d'essere comprese dell'alto significato del rito che stava per compiersi. Anche la gran folla di genitori e parenti, opportunamente invitata ad asistere, era ben consapevole della importanza di codesta « leva », non ultimo fra i molti segni con i quali il Regime ha restituito la donna alla sua altissima, naturale missione. La ragazze nate nel glorioso 191S e le giovinette nate nel fatale 1914, la generazione femminile della guerra e della vittoria, cresciuta nell'atmosfera chiara e salubre creata dal Fascismo, si elè podavapoceedriau.sopreparano cosi, in una disciplina gen- estile e nobile, che è soprattutto disci- fseplina di spiriti, al loro domani, che : stavrà tanta influenza sulla vita e il de- sestino del popolo. T_ „,-„„ „„,,j .... . . . veIn piena solidarietà stavano ieri ]eraccolte, uguali nell'uniforme sobria e ~\aggraziata, uguali nell'alta fede che accendeva la medesima fiamma nei loro freschi e generosi cuori, ragazze e giovinette appartenenti a tutti i ceti D rito è stato breve e poetico. Dopo gli inni della Patria, suonati dalla fanfara delle Avanguardie, il presidente Canepa ha dotto del significato della cerimonia; ha illustrato i compiti delle giovinette e delle donne nel Regime fascista; ha concluso, applauditissimo, rievocando la visita del Duce alla Casa del Balilla. Subito dopo ha avuto luogo il passaggio di leva, rappresentato dallo scambio del rituale abbraccio fra una Giovane fascista, la signorina Jole Gioda, figliola del nostro Mario, e una Giovane italiana, la signorina Cesarina Boccione. Due premiazioni Ma ecco il momento più toccante e patetico della manifestazione: la premiazione di un Balilla e di una Piccola Italiana che hanno compiuti bellissimi atti di coraggio personale. „ Sono il Balilla Felice Bianco, da Cavagnolo, e la Piccola Italiana Angela Martinato. Entrambi, in separate circostanze, mettendo a repentaglio la propria vita, hanno tratto a salvamento due piccoli compagni che stavano per affogare. Al Balilla ed alla Piccola Italiana il Presidente consegna i galloni di caposquadra delle rispettive formazioni. I due valorosi sono baciati ed abbracciati dalle autorità, mentre scoppiano appassionati, vibrantissimi applausi. Quindi S. E. Ricci, il dottor Di Revel, il conte Orsi, il gr. uff. Gasperoni ed altre personalità consegnano i diplomi di benemerenza dell'O.N.B. al capo manipolo Vivarello, presidente del Comitato di Rivalta, ai rappresentanti della ditta « Incisa », ed ai capi manipolo G. Musso, Cavalchi, Martino, Cassinelli e Concila, ai quali vanno le felicitazioni delle gerarchie e i vivi applausi del pubblico. La cerimonia ha termine al suono di Giovinezza e fra nuove, ardenti acclamazioni al Duce. Ferrovieri e postelegrafonici Anche in molte sedi di Dopolavoro si è celebrata la ricorrenza. Cosi, alla presenza del Capo Compartimento, gr. uff. ing. Ehrenfreund, dei capi sezione, degli ufficiali della Milizia Ferroviaria, dei funzionari, una imponente massa di oltre 1500 ferrovieri si è riunita alla sede del Dopolavoro Ferroviario, dove il centurione cav. Cazzani, fiduciario provinciale, ha dato lettura del Messaggio del Duce alle Camicie Nere di tutta Italia. La lettura, ascoltata in piedi, è stata salutata alla fine da acclamazioni. Nel pomeriggio alla presenza del Capo Compartimento ing. Ehrenfreund, del direttore provinciale delle Poste e Telegrafi comm. Ullmann, dei comandanti le Legioni ferroviaria e Postale, dei fiduciari delle Associazioni fasciste dei postelegrafonici e dei ferrovieri e di numerosi funzionari delle due Amministrazioni, ha avuto luogo l'inaugurazione della Casa Economica per i Postelegrafonici in corso Galletti 5. Successivamente è stata inaugurata la Casa Economica per ferrovieri in corso Parigi 18 ed il fabbricato ad uso spogliatoio e refettorio per il personale di macchina del Deiposlto locomotive di Torino smistamento. In tutte le cerimonie è stata esaltata dal Oaipo Compartimento l'opera del Regime a vantaggio dei dipendenti statali e tutte le manifestazioni si sono sciolte con vibranti dimostrazioni di entusiasmo. — Neil* ampio salone-palestra del Michelin Sport Club di via Vcrolcngo, alla presenza di un'imponente folla di soci, il dott. Negro del Circolo Rionale Fascista Gustavo Doglia, in rappresen tanza del fiduciario cav. Boario, con breve vibrante discorso ha celebrato il Decennale. Il discorso è stato ap plauditissimo "e la riunione si è sciolta al canto degli inni patriottici. SlacoprnitaGdedefinitlamSinrazal'reCmtrcedCAMpdvguGcfescnfirvteetzòcadrcigNadViidsrsslcgmlpmaaaldddulgcndlDopo la visita del Duce Il plauso del Domando alle Legioni Il console generale Oddone-Mazza, comandante il l.o Gruppo di Legioni della M.V.S.N., ha tributato ai Comandi di C.C.N.N. torinesi il seguente elogio : « Dopo l'alto compiacimento del Duce, ed il giusto riconoscimento da parte delle maggiori Gerarchie poli tiene e militari, della Milizia e dell'E sercito, sento preciso il dovere di far giungere ai Reparti tutti che hanno preso parte alla parata del giorno 23 ed alla rivista del giorno 24 ii mio elogio più sentito per la magnifica prova di ordine, di disciplina e di efficenza offerta nelle due memorabili giornate Alla l.a Legione Universitaria, comandata colla passione schietta di Camicia Nera della vigilia dal seniore Vedani, ed a cui il Principe augusto, del quale porta il nome, ebbe ad esprimere parole di viva ammirazione al lse camp dell'estate ecorsa, porgo un a a, è eel aoauel elalhe particolare ringraziamento per avere, con fervido entusiasmo, allineati tutti i suoi effettivi per far giungere al Duce alto e possente il grido della fede imimiutata. Al Reparti speciali: Ferrovieri, Forestali, Postelegrafonici, nel contempo funzionari dello Stato e soldati del Regime, che con ritmo armonico alternano i compiti specifici del loro impiego con l'addestramento allediiarmi, vada la mia ammirazione airannerata o di comandante. Ai superbibattaglioni delia l.a Leeone 4 Sabau-da » il rinnovato continue di alto nace resistenza, u luta ». o elogio per le provespirito fascista, di te-a. di dedizione asso-' Cerimonie inaugurali La scuola « Giovanni Gena » L'inaugurazione delle nuove scuole lementari municipali in regione Barca avvenuta alle ore 15 precise. Tutta la popolosa borgata era in festa. La banda locale con le sue allegre marcie dava il « la » alla gioia generale. La popolazione, una delle più dislocate daentro cittadino, nel nuovo grandioso dificio scolastico e nella imminente ceimonia alla presenza delle maggiori autorità, sentiva i vincoli di amorosa ollecitudine con cui l'autorità tutoriaspressione delle direttive del Regimeegue i bisogni di tutti i suoi amminitrati, siano pur essi piccoli nuclei diseminati alla periferia, AJle *5 s°n° 8™nte davanti alle nuove scuole, intitolate a Giovanni Cenae automobili delle autorità, accolte da~\i applausi della numerosa folla e dS» <ui|fjauDi uuiict uujjmruàci luna. « i. alilla e Piccole Italiane schierati aati dell'ingresso. V'erano il Podestà conce Thaon di Revel e il vice Podestà prof. ing. Silvestri, coi consultori municipali aw. Maccari e Massa, il segreario generale comm. Gay, il capo dGabinetto comm. Gualco, l'ing. Alby dell'ufficio tecnico, il prof. Cramarossa dell'ufficio d'igiene, l'ing. Peri dell'uficio tecnologico e altri funzionari municipali, il vice-Prefetto comm. Scozzatila, S. E. Casoli e S. E. Muggia poa Magistratura, il cav. Cobalti commissario del Circolo Rionale « Mario Sonzini » e ispettore dei Circoli Rionaln rappresentanza del Segretario Federale, il cav. Lombardi in rappresentanza del Questore, il magg. Girola pe'autorità militare, il prof. Ottino direttore delle Scuole municipali, il profCarli ispettore dell'educazione fisica, imaestro Pachner, la prof. Molino ispettrice delle scuole municipali, ecc. A ricevere le autorità erano la direttricdella Scuola prof. Anfossì, il cav. DCorte del Patronato scolastico, il cavArdizzone deputato di vigilanza, il cavMolino del consiglio di assistenza, iparroco don Virano, e altri esponentdel luogo. Erano pure presenti i fratelli di Giovanni Cena: Carolina, che fu compagna dello scrittore a Roma durante gultimi suoi anni, Vittorio, Celestina Giuseppe, ai quali il Podestà ha rivoltcordiali parole. Dopo il canto di « Giovinezza » perfettamente eseguito da un gruppo dscolarette, le autorità sono entrate nenuovo magnifico edificio, dovuto all'ufficio tecnico municipale che ne ha curato ogni particolare, dandogli una severa ed insieme aggraziata veste archtettonica ispirata a schietta modernitàe dotandolo di ogni requisito sia dal lato dell'igiene come da quello dei servzi. La scuola, che consta di tre pianò capace di duecento alunni. Da notarche gli scolari della borgata sommana oltre 500, che trovano posto anche idue succursali. Nell'ampio vestibolo il rev. don Vrano impartisce la benedizione. Fanncerchio al sacerdote le personalità, ginsegnanti, le rappresentanze delle Oganizzazioni locali coi gagliardettNessun discorso viene pronunciato. Lautorità iniziano tosto il giro dei localdopo che il podestà ha ceduto al signoVittorio Cena la prerogativa di tagliaril nastro tricolore. Per quanto sollecitil giro dei locali dà modo ai presendi apprezzarne i magnifici criteri di cstruzione. Lungo i corridoi sono schirati gli scolaretti nelle loro belle divse. Nel cortile viene offerto al Podstà un magnifico mazzo di fiori, ed eglo dona alle sorelle di Giovanni Cenche ringraziano commosse dell'atgentile. Mentre la banda suona gioiosmente « Giovinezza » e la Marcia Rele, gli illustri ospiti, salutati dagli aplausi della popolazione, prendono commiato, dirigendosi velocemente con automobili, verso la città, per recaralla Villa Genero. Villa Genero Dalla regione Barca il corteo delautomobili rientra in città e si reca nel'Oltre Po per l'inaugurazione del Parcdi Villa Genero e della restaurata seddel Ginnasio Ricreativo. All'ingresdel parco che, come è noto, sorge una magnifica posizione al di sopra dela Villa della Regina, sono disposgruppi di guardie municipali, il ccompito principale, oltre il servizio d'nore, consiste nel disciplinare l'afflusdella folla accorsa numerosa a goderlo spettacolo che la località offro dar o a a e , l l'altò sulla città sottostante. La villastata infatti da oggi aperta al pubblicn , i l e l l ei010110 di Lasciate le macchine lungo il viain continuazione del piazzale d'arrivle Autorità salgono a piedi al seconpiazzale dove si trova il Ginnasio. Qsono schierate alcune squadre di Giovni Fascisti del Gruppo rionale « CesaOdone » con la loro musica, che esegusce gli inni patriottici. A rendere nsolenne la cerimonia inaugurale è "itervenuto anche S. E. l^A.rcivescomons. Fossati, accompagnato dal ssegretario teologo Vincenzo Barale dal parroco di Santa Margherita teogo Sebastiano Tacchino. L'Arcivescoc ossequiato dal Podestà conte Thadi Revel, dal vice-Podestà prof. Silvstri, dal vice-Segretario federale coning. Alessandro Oisi in rappresentandi Andrea Gastaldi. Erano anche prsenti il Preside della Provincia grad'ufficiale Anselmi, l'avvocato commedatore Bardanzellu, il comm. Porinvice-presidente dell'Amma, il presidete delle Colonie alpine e marine « Rena Margherita » e numerose personlità. Il Podestà e l'Arcivescovo seguiti dconvenuti e dalla folla percorrono piedi i bellissimi viali che conducoal piazzale di vetta, cioè al BelvedeTutti restano incantati del meravigso scenario che si presenta da ogni to: la parte entrostante della collnella sua pittoresca distesa che si aa ventaglio fin verso le pendici di Cvoretto e di Superga e dalle quali emna una quiete alta e solenne; e la paverso la città che una curiosa illusiottica fa sembrare adagiata a pisotto il parco, tra questo e la lontacornice delle Alpi. Le autorità poco dopo ridiscendal piazzale del Ginnasio. Il parrocoSanta Margherita, presente l'Arciscovo, impartisce la benedizione al Pco e agli stabili; quindi il Podestà, gli applausi della folla e lo squillo dle note musicali, recide il nastro trlore posto davanti all'ingresso dell'ficio c si inizia la visita dei locali. Ldificio è stato completamente trasfmato; elegante nella facciata estercontiene all'interno tutte le comodrichieste dal suo funzionamento modno. L'arcivescovo esprime al Podela sua ammirazione cosi per il Ginsio, come per il Parco; quindi si acmiata e riparte, rientrando in CuAltrettanto fa il Podestà e il seguN^l parco si indugia ancora la foche si viene rinnovando di ora in sino alla chiusura, avvenuta alle ai] . nnnrf> A fi fìur** bi; «« unoi c uu unte -j L'Istituto delle Case Popolari, in neri alimentari. e | casione della venuta del Duce hae-!etribuito a tutti i suoi inquilini o- i abbienti una cospicua quantità di oiimpritHri.