Tra la gente festante ed entusiasta del Monferrrato per l'inaugurazione dell'acquedotto

Tra la gente festante ed entusiasta del Monferrrato per l'inaugurazione dell'acquedotto Tra la gente festante ed entusiasta del Monferrrato per l'inaugurazione dell'acquedotto Le accoglienze che 11 Monferrato ha fatto ieri mattina al Duce per l'inaugurazione del grande Acquedotto, hanno eguagliato in calore di entusiasmo quelle dello indimenticabili giornate torinesi. I rurali hanno volu-.to attestare al Capo del Governo del- l'Italia fascista tutta la loro profon-1da, vibrante riconoscenza, non solo per,l'opera attesa invano da secoli e che iora ha apportato loro l'acqua benefi- ca, donatrice di forza produttiva allàjterra e di igiene, di salute agli uomini, ma altresì per il rinnovamento da Lui portato alla Nazione; e il :oro tributo è stato così grandioso, così solenne nella semplicità agreste da cui ha ricevuto la schietta impronta, cosi lieto sotto il sole della magnifica giornata autunnale, che il Duce ne è rimasto vivamente e gradevolmente colpito. Paesi esultanti Egli ha sentito vibrare intorno a sè, con rinnovato ardore, il cuore del popolo delle campagne come nei giorni passati ha sentito le formidabili pulsa zioni del cuore del popolo della città: icontinuazione ideale di sentimento,verso l'Uomo grande, amato, idola- trato ormai dalle folle, da tutte le Col- ie, dall'esercito dei piccoli inquadrati nell'istituzione che rievoca la fierezza dell'adolescente genovese contro lo straniero, alle sempre più fitte e imponenti falangi dei lavoratori dello officine e dei campi. Ecco il primo paese dopo Torino: Settimo. Festoni e bandiere, larghe strisele tricolori sulle quali appaiono enormi scritte di « Viva il Duce », ammantano l'intero abitato. La popolazione è tutta sulla via principale e quando l'automobile del Capo appare, le acclamazioni scrosciano spontanee, impetuose, le bandiere e 1 gagliardetti si agitano, per l'aria volano le note di « Giovinezza ». Passeggiata a piedi tra la folla Il Duce risponde col saluto romano all'omaggio della folla ed il corteo prosegue. A Brandizzo nuova dimostrazione di giubilo, che si intensifica a Chivasso, e via via in tutti ì centri attraversati, a Verolengo. a Calciavacca, a Crescentino. Ovunque sono ammassate le Camicie nere i Balilla, le Piccole e le Giovani Italiane, i Sindacati; ovunque una profusione di vessilli e di scritte in onore del Duce; ovunque fiori sono gettati dalle finestre e dai balconi affo! lati sulla vettura presidenziale, che procede a stento in mezzo alle popolazioni ed è costretta ogni volta a .ermarsi Sono specialmente i piccoli Balilla e le bimbe e le giovinette, tutti figli del popolo, che improvvisano in ciascun pae se, in ciascuna città il gentile, commovente, affettuoso ostacolo alla macchina a passare oltre. E il Duce, con il suo sorriso buono, luminoso, con il suo atteggiamento paterno, afferra le manine che si protendono verso di Lui, riceve i fiori, accarezza le testoline protese verso i finestrini r risponde nei medesimo tempo alle acclamazioni degli adulti, ai voti augurali, spontanei, delle mamme ebe stanno presso ai loro piccoli A Verolengo, Mussolini, abbandonata la macchina, percorre l'abitato a piedi Al due lati della strada si pigia la massa della popolazione, quasi interamente rurale, che, a quest'atto del Capo del Governo, applaude fragorosamente ed in corteo improvvisato Lo segue, trascinata dalla più viva emozione. Il Podestà geom. Accossato e il Segretario politico signor Viretti, gli presentano il progetto di un ponte sul Po, che dovrebbe allacciare Verolengo a San Sebastiano e che è atteso da clnquant'anni. Il Duce lo accoglie e poco dopo risale In vettura, fatto segno a nuove ovazioni. Spettacoloso coccentramento A Crescentinò la manifestazione assume una tonalità ancora più accentuataSe negli altri paesi e nelle altre città le bandiere e le strisele osannanti al Duce esprimevano anche nei colori la passione che, nell' aspettativa febbrile, teneva in sospeso le anime, qui anche i simboli della Patria associati al nome del Duce, si sono moltiplicati all' infinito. La graziosa cittadina, appartenente alla Provincia di Vercelli e posta sulla sinistra del Po in faccia al gruppo di edifici nei qualisuri' altra sponda, sono gli impianti, in Provincia di Alessandria, non è soltanto nelle case private e in quelle dello pubbliche istituzioni e persino sugli alberi tutta una gamma tricolorata, al di sopra della qualecome quella di un nume indigete, la parola magica « Duce » campeggia in un continuo c ridente fluttuare; «ssa presenta altresì il più meraviglioso t pittoresco quadro che a tavolozza di artefice di genio fosse dato di concepireE' di qui, da Crescentinò, che comincia il gigantesco concentramento dei rurali protendentesi lungo il ponte verso la piana di Verrua, sormontata dalla rocca sabauda che seppe nei secolile glorie dell'eroismo piemontese controle truppe del Re di Francia. Qui, con tutte le forze del Regime, è accorso il popolo del Monferrato ed in fraterna gara con esso nel rendere omaggio aCreatore dell'Italia fascista, il popolodel Vercellese venuto dalle risaie e su su fino da Biella industre e alpestre. 1 rurali sono arrivati dai loro paesivicini e lontani, non a comitive soltanto, ma a battaglioni'serrati. Gagliardetti c musiche " testa. andria, S. E. Rebua, e di Vercelli, S. E. Vittorelli. Vi sono, delle tre provtneie, i Segretari federali. Andrea Castaldi. che arriverà al seguito del Duce, come pure S. E. il Prefetto Ricci, ed è accompagnato dal vice-Segretario federalc conte ing. Alessandro Orsi, e dalsegretario capo della Segreteria commendatore Piero Cazzotti. Ecco S. E. l gen. Spiller, comandante del Corpo d'Annata di Torino, con il gen. Alberti, comandante' la Divisione, e con una schiera di ufficiali generali venuti dalla nostra città, da Vercelli, da Alessandria, e con numerosi ufficiali superiori di tutti i presidi più prossimi. E vedia. mo ancora di Torino: il generale dei Carabinieri Da Pozzo col generale Ca savecchia, il console generale Oddone-Mazza, comandante il l.o Gruppo di Legioni, con il console Galbiati; • ^roride della Provincia gr. uff. Ansel mi; il Podestà dott. Thaon di P.evel coi: vice-Podestà ing. Silvestri e avv. Gis aolio, il segretario capo comm. Gay l'ing. Albry, dell'Ufficio tecnico dei bavori Pubblici; S. E. il generale designa to d'Armata Petitti di Roreto; S. E. Casoli e S. E. Muggia por la Magistratura; il sen. Asinari di Bernezzo; il Segretario dei Sindacati del commer ciò cav. Guido Pasella; il dott. Strade! a, per la Federazione del commercio; 'on. Viglino, e moltissimi altri. A cen tinaia si contano i Podestà e i Segretari politici. Notiamo tra i primi: 'on. prof. Vincenzo Buronzo, di Asti; il conte ing. Tournon, di Vercelli; l'avvocato comm. Caire, di Casale; il Podestà di Verrua, cav. Ottino, e il Segretario politico, ispettore federale di Zona, Anzio Rosso. Vediamo anche il sen. Bbrsalino, l'insigne filantropo di Alessandria, e sono presenti il Podestà e il Segretario politico di CrescentinòInfiniti gli Ufficiali della Milizia, i diri-genti dei Sindacati e delle Federazionagricoltori. Le personalità della regionesi sono dato convegno a Verrua alcompleto. La massa delle Camicie Ne-re, delle autorità è tale che la circo-lazione nella strada per almeno un chi-lometro, dal lunghissimo ponte agliimpianti, è resa pressoché impossibile. Nell'interno del recinto, ì va3ti cortili brulicano di un'altra folla non meno compatta. Qui la nota dominante è data dalla massa dei rurali. Le musiche — quante sono? certo diecine e diecine — innalzano gli inni fascisti in onde sonore che hanno dei fan-tastico. Le voci della folla si mescola-"ne al concerto insieme con le bandiere e con i colori sgargianti degli abiti delle donne, quasi tutte giovani e belle L'atte3a elettrizza tutti i cuori. L'opera superba Finalmente l'automobile del Duce è avvistata all'ingresso di Crescentinò Un formidabile conclamare di grida uscite da migliaia di bocche in un impeto irrefrenabile, si spande suila pia nura, investe le case della città. Finodal limitare di questa la macchina, peiprocedere avanti, incontra ancora l'o-stacolo della popolazione che vuol ve-dere il Duce, vuole che egli sappia tut-ta l'ardente passione scatenata in essadalla sua venuta, lungamente attesa eia. Piccoli c aduiti, contadini e oberai e professionisti, tutti sono ansiosi di con- templarlo da presso, il Duce dell'Ita-iia nuova; eo Egli porge ambe le ma-ni. stringe tutte quelle che, come una siepe ininterrotta, gli si tendono. Ovazioni e grida. L'entusiasmo non ha sostaAi di là del ponte la manifestazione riprende più gigantesca. L'invocazione cadenzata: «Duce! Duce!», corre lungo la duplice foltissima ala delle Camicie Nere e raggiunge la l'olla dell'interno. Svelto come sempre, il Duce mette piede a terra ed entra nel recinto, seguito dalle Loro Eccellenze i Quadrumviri De Vecchi e Balbo, dal Segretario del Partito S. E. Starace, dalle LL. EE. Gazzera, Teruzzi e Ricci Gli applausi scosciano, gli <■ alala » vibrano altissimi. li Duce, mentre tutti le mani si levano a salutare romanamente, attraversa il primo cortile a pianterreno e va a prendere posto su', palco damascato e imbandierato eretto sullo sfondo. Gli alti dignitari si collocano al suo fianco. Vediamo, insieme con questi, anche l'on. Gaetano Polvereili, Capo dell'Ufficio Stampa del Capo del Governo, l'on. Ezio Maria Gray, Andrea Gastaldi ed Alessandro Orsi. Nel « parterre » è l'intero Consiglio dell'Acquedotto con il presidente sen. Rebaudengo e gii amministratori ing. comm. De Vecchi e ing. comm. Vanni,- oltre il gr. uff. Cuni, presidente, e l'aw. Salice, segretario del Consorzio generale Acquedotti d'Italia, da cui l'Acquedotto-del Monferrato dipende.' ... ■' Appena l'entusiasmo crescente della folla lo può consentire. S. E. il generale Cavallero, a nome del Monferra- to e delle sue generose popolazioni porge il reverente saluto al Duce, e con il saluto il ringraziamento. Ricorda le origini dell'Acquedotto, la promes3a del Capo del Governo fatta alcuui anni or sono a Camino, la pronta realizzazione, il fatto compiuto. Di¬ a ma&sior Press!on]<f' tubi di acciaio italiano preparati achiara che senza l'intervento del Ducel'Acquedotto sarebbe ancora nel campo sterile dei sogni. Elogia l'ing. Vanni, che nel 1912 aveva già costruito l'Acquedotto di Casale e dice che l'Acquedotto eh? oggi si inaugura oltreché di •.: Eternit per le condotte soggette è composto diDalmine. Accenna alla Rocca sovrastante e ne ricorda la resistenza inun memorabile^^,e*o delle truppe delDuca di Venderne. La resistenza s. prò-trasse per sci mesi Nella Rocca erauno smisurato pozzo, tuttora conserva-to, di un .diametro dai quattro ai cln-que metri e profondo più di cento, choalimentava con la sua acqua la guarnigione piemontese. Ora da quella vet .ta, fra poco, si innalzerà lo zampine della nuova linfa che, per la volontà:del Duce, scende dalla ricca vena al-!pina per recare l'igiene e la prospe-|rità a tutta la plaga monferrina, gli abitanti della quale serberanno peren-ine come la fonte la loro riconoscen- menti per la Patria, àgli Duce, per la Maestà de! Re. ,. . ____,|| " primo zampino . . .orami ael Le acclamazioni verso il Capo del Governo prorompono con nuova foga.I! sen. Rebaudengo vorrete parlare asua volta, ma riesce appena ad elevareai Duce il suo pensiero. La fólla conti- nua ad acclamare. In cadenza. il uomo Jlj). finedel Capo echeggia sovrano. Alla nneun suo cenno riesce a ristabilire il si-lenzio. Egli si avanza fin verso il ci-glio del palco e pronuncia brevi, recise parole, invitando tutti a guardare in alto. Tra ovazioni mterminabili, la folla obbedisce, di scatto si volg-.- e vede lo zampillo che dalla Rocca, a piombo sulla pianura e sulla vallata, si levarutilante nel sole. Gli applausi non ac- cennano ad attenuarsi. Primo, a batte- re con insistenza le mani, allo spun-tare dell'acqua che corona i voti deimonferrinl è il Duce. La scena dlffon. de nelle anime, con la letizia, una com- mozione intensa. L'Acouedotto è eosìè a tu per tu con la gente del popò-lo. Neppure i gerarchi gli sono più m-torno. Solo col popolo. mozione intensa. L'Acquedotto è cosi inaugurato. Il Duce lascia il palco e salito nel secondo cortile al pian terreno rialzato, riceve nuove vibranti attestazioni di affetto dalla folla, in mezzo alla quale si trovano folti gruppi di veedemmiatrici con cesti ricolmi di uva. Esse vorrebbero offrirla al Duce, ma Egli sorridendo ai schermisce. Cade allora su di Lui una pioggia di fiori, Sono le donne monferrine che intendono con tale atto gentile di attestargli la propria gratitudine e la propria ammirazione. Mussolini è un'altra volta in mezzo alla massa dei lavoratori: Nessuna barriera tra Lui e la-folla. EgliIntanto si avanza verso di Lui moPSPella. vescovo di Casale, circondatodai canonici della Cattedrale di 3an-t'Evasio e da molti cappellani mi"»-tari. S. E. Mussolini ne riceve l'osse-quio, quindi si svolge, rapida coniela cerimonia della be-tutto 11 resto nedizione dell'acqua. Sulla spianataun altro chiaro zampillo sembra asso-ciar3i con la sua nostalgica canzonealle feste che il popolo tributa al DuceIl Vescovo benedice la fontanella;quindi, reso ancor?, omaggio a! Capodel Governo e seguito dai canonici siallontana. II Duce visita subito dopo gli im-pianti, collocati nel maggiore degl edifici raggruppati nel recinto ed appo- , sua^ìrma. la prima naturatala- te su] registr0, Poi rimessosi inmacchina, "tra un ultimo, prcrom-nPnte scrosciare di acclamazioni edl j^da: «Duce! Duce!», sale al-|ia Rocca di Verrua, dall'alto dellaquale ammira il superbo paesaggioche ha servito da sfondo alla trionfalemattinata. Al suo ritorno a Torino lemanifestazioni lungo i paesi toccat^dal percorso si ripetono con entusia-jsmo. La vettura del Duce se ne là-!scia dietro gli echi che si disperdono; mentre le popolazioni a mezzogiorno1ritornano alle loro case.