Tra gli operai

Tra gli operai Tra gli operai Torino operaia ha vissuto la sua giornata indimenticabile; il Duce è andato in mezzo a diecine e diecine di migliaia di lavoratori che avevano sospeso per un'ora o per un giorno l'aspra fatica per testimoniarGli una devozione senza limiti. Fra questa gente modesta, laboriosa, Egli è sceso col Suo sorriso schietto, col Suo sguardo umano che indovina le pene e i desideri ; e quando ha avuto occasione di parlare si è servito del Suo maschio stile che nulla cede a opportunità demagogiche, che individua i problemi nella loro nuda realtà. E' delittuoso illudere le masse con sogni paradisiaci che non si possono avverare; il Fascismo che combattè fin dal suo sorgere questi metodi, li respinge sempre in pieno ; sono contro la sua natura. I miracoli non li fa nessuno; quanto era possibile fare in circostanze tanto difficili è stato compiuto dal Regime, sia creando nuove attività sia assistendo con amore i disoccupati sia offrendo ai figli dei lavoratori il modo di fortificare le membra nelle migliaia di colonie marine e montane. E tutto ciò fuori da qualsiasi atteggiamento che potesse offendere o diminuire la dignità umana; gli assistiti di Torino sanno come grazie alla perfetta organizzazione promossa dalla Federazione Fascista l'aiuto è segno di solidarietà che rispetta ogni pudore. Il Duce ha rivendicato l'assoluta coerenza del pensiero e dell'azione fascista nel campo sociale; dieci anni fa volevamo quello che vogliamo oggi, colla differenza che allora esisteva un inquinamento professionale che spesso impediva agli operai di scorgere la limpidezza del programma dei Fasci, mentre oggi il terreno è sgombro per la massima comprensione. La conoscenza delle funeste esperienze di certi paesi o della decadenza irreparabile dei sistemi organizzativi di altri paesi vi ha senza dubbio contribuito; ma è la prova dei fatti irrefutabili malgrado ogni campagna in mala fede che ha eliminato gli equivoci. I tempi camminano e sono maturi perchè il sindacato fascista diventi sempre più l'organo attivo di esame e di impostazione dei problemi che toccano quotidianamente la vita degli operai; il sindacato, che in regime e in ambiente fascista ha vigile sempre il senso delle responsabilità, deve essere la sana palestra del nuovo tipo di operaio italiano per il sentimento istintivo e per la convinzione dell'indissolubilità dei superiori interessi nazionali con quelli della propria categoria, consapevole de' proprii doveri, capace di migliorare la sua posizione nel processo produttivo. L'avere il Duce oiù volte espressa la Sua volontà favorevole a che gli operai partecipino attivamente alla vita sindacale ci sembra di un'importanza fondamentale; il richiamo non rimarrà senza eco in Torino dove le questioni sindacali hanno tanta parte nei rapporti di tutti i giorni. H Fascismo, non perseguendo obbiettivi di facili successi demagogici, desidera che le basi della collaborazione spontanea ne' suoi organi si allarghino ; così la selezione potrà avvenire su tutti i settori delle attività nazionali; ed è ben noto come il popolo racchiuda sempre delle energie vergini che occorre non -lasciar disperdere. II Duce ha indicato la via; agli operai percorrerla con quell'intelligenza ed amore con cui Egli è sempre vicino alla fatica umana.

Persone citate: Duce

Luoghi citati: Torino