L'attesa

L'attesa L'attesa La città ha vissuto ieri le ore più intense della fervida, entusiastica preparazione. Vigilia piena di luce, splendida certezza della grande ora che andava via via approssimandosi. Fervore di spiriti anelanti ai magnifico premio che oggi, finalmente, in corona la lunga attesa, l'ardente devozione, la fattiva e ferrea fedeltà. E preparazione materiale, accanto a quella intima profonda dell'anima, per abbellire ancora più, illuminare il volto schietto della città sicché Torino appaia al Duce nel pieno fulgore della sua grazia forte e suggestiva. Ed Egli riconósca negli uomini e nelle cose, nelle anime svelate l'unanime esultanza del popolo torinese, che per accoglierlo ha ornato le mura le case le vie le pian ze di fiori bandiere trofei, ha intrecciato ghirlande e tesi policromi festoni, ha ripetuto per ogni dove, sugli infiniti manifesti, su innumerevoli striscioni murali, sui cristalli delle « vetrine » de1 negozi, sul bronzo perfino dei suoi monumenti, il nome di Lui. Il nome con il quale U popolo, riconosciuto il Suo Eroe e Condottiero e Padre, lo ha acclamato, spinto dal suo profondo intuito, a darGli l'investitura altissima ed unica, a gridarlo Duce. Una nuova Torino ' Ieri, ieri sera soprattutto Torino aveva assunta una fisionomia nuovissima, mai vista. Moltitudini affollavano le vie piene di luci e di colori gioiosi. Da ogni « vetrina » l'imagine del Capo appariva fra nastri tricolori. Le edicole dei giornali e le bacheche dei librai offrivano al pubblico i libri e le riviste, nostri e di fuori, dedicati all'Uomo ed alla sua grande opera. Dalle parole colle a volo, dai gesti dei passanti si indovinava facilmente il tenore dei discorsi: il Duce, La Sua visita a Torino, motivo di tutte le conversazioni. E più che dalle parole e dai gesti, dagli sguardi s'intendeva quel linguaggio. Che a parlare del Capo ognuno s'illumina tutto dentro, e un poco di quella fiamma che riscalda i cuori balena nel chiarore degli occhi. Dopo un decennio di vittorie Si sarebbe detto che Torino fosse veramente giunta al limite estreme della sua umana possibilità di atten dere. E chi, straniero, e, per ipotesi impossibile, avesse ignorato l'avveni mento, avrebbe anche potuto pensare che tanta attesa poteva riguardare soltanto un reduce da meravigliose imprese e conquiste. E, del resto Mussolini, ritornante a noi dopo nove anni, non è forse reduce da una impresa meravigliosa e gigantesca? Ha rinnovata e restaurata l'Italia, per Lui fatta potente nel mondo, fatta signora del suo destino. Nessuno, forse, più dei torinesi, per lunga secolare tradizione provati alle più difficili e belle conquiste, conoscitori di quanto costi e sia dura la fatica delle durevoli costruzioni, nessuno, forse, è meglio in grado di misurare il valore dell'opera di Mussolini e la vittoriosa potenza del suo genio. Ecco perchè oggi il Duce sarà accolto dai torinesi come mai i torinesi altri accolsero, se non i loro Principi ritornanti da qualcuna fra Le tante imprese di guerra e di conquista che, in lunga teoria di secoli, colmarono di gloria i nomi di Savoia e di Piemonte. I torinesi non stupiranno di se stessi, di questo loro inusitatissimo travolgente entusiasmo, nè stupirà ti Capo. Il quale conosce la seria ma non fredda gente subalpina, capace — se una grande Idea o un grandissimo Uomo appaiano — di tutti i più fervidi slanci. Tutte le bandiere esaurite!... C'è un episodio, piccolo in se stesso, ma come significante! Abbiamr detto che Torino è tutta una qloria di bandiere. Tutta, vale a dire da centro alla periferia, da piazza Ca stello agli ultimi sobborghi delle Barriere. Ebbene, ieri nel primo pomeriggio, una serie interminabile di colloqui telefonici, tutti uguali, avveniva tra innumerevoli privati e Casa Littoria e Municipio. I torinesi chiedevano ancóra bandiere, vuotati i negozi c i magazzeni, ancóra esigevano tricolori perche non una finestra sol¬ tanto od un balcone diogni alloggiò fosse ornato del tricolore, ma tutte le finestre, tutti; i balconi. La Segre-, teria federale, poco dopo, le 15,era costretta a diramare il seguente comunicato : « La Segreteria della Federazione fascista comunica che tutte le bandiere essendo ormai esaurite, essa è nella impossibilità di fornirne ai cittadini che continuano a richiederne. Pertanto invita coloro che ancora non avessero potuto' in alcun modo procurarsene, di esporre alle loro finestre e balconi drappi, arazzi o anche bandiere tricolori di carta, purché vi sia una qualche testimonianza del giubilo che invade tutti i cuori torinesi per l'arrivo del Duce ». Ma accanto all'episodio pur tanto significante nella sua modestia, quanti altri eloquentissimi, fra i quali basterà accennare alla straordinaria affluenza di nuove sottoscrizioni prò Ente'.Opere Assistenziali. L'elenco speciale degli oblatori inaugurato pochi giorni fa in atto di riconoscente omaggio verso il Duce, ha raggiunto proporzioni imponenti. Diciamo oggi delle 200.000 lire offerte dalla Banca Popolare Cooperativa .1 nonima di Novara, e diciamo, insieme &n le 100 mila della Società Reale Mutua Incendi e le 30 mila della Banca Commerciale e le 30 mila lire date dalla Banca d'Italia, delle, offerte sottoscritte dal Magnifico Rettore, dai professori e dai funzionari della Segreteria universitaria, delle oblazioni inviate dagli ispettori, direttori e insegnanti iscritti all'associazione fascista della scuola. Questi ultimi hanno elargita una giornata di stipendio; parimenti una giornata di stipendio hanno offerto tutti gli inscritti all'Associazione fascista del pubblico impiego. A sua volta il Consiglio dell'Istituto del « Nastro Azzurro », Sezione di Torino, per festeggiare l'arrivo del Capo del Governo, ha deliberato di erogare in Suo onore 40 «midi di lire 50 ''uno a decorati al valor militare di condizioni disagiate. Ancora manifesti e telegrammi Si moltiplicano frattanto i manifesti di Enti e Associazioni che inneggiano al Duce ed esprimono il giubilo dei consociati per l'attesissima .visita. Il Comitato Provinciale di Torino. della Confederazione Naz. dei Sindacati fascisti Professionisti, Artisti, ha pubblicato il seguente manifesto: . c I Professionisti ed Artisti di Torino, inquadrati in salde compagini sindacali schierano i loro ottomila iscritti al fianco delle falangi dei lavoratori e delle organizzazioni dei datori di lavoro. Fieri della nuova coscienza che il Fascismo ha dato alle loro categorie, pronti a portare tutto il contributo della loro compe tenza per la maggiore grandezza e potenza della Nazione, essi lanciano il loro fervido àiòlà di benvenuto al DUCE, restauratore d'Italia ». Il manifesto pubblicato dalla Giunta Diocesana dice: € La Giunta diocesana dell'Azione Cattolica di Torino, sicura interprete dei sentimenti di quanti amano ad un tempo la loro Santa Fede cattolica e la loro grande Patria, porge al Capo del Governo. S. E. il Cav. BENITO MUSSOLINI, in occasione della Sua visita a Torino, riverente omaggio. In Lui saluta il raprjresentante dell'Autorità, alla quale i cattolici professano sempre rispetto ed obbedienza. Ma in Lui saluta anche l'Uomo che fu. come ìisse augusto labbro di Pontefice, « inviato dalla Provvidenza », per rendere all'Italia nell'accordo sincero con la S. Sede, la sua gloria più «rande e la sua più grande forza, e volle che si affermassero nella vita del Paese i valori spirituali. E primo quello della famiglia cristianamente intesa e che, nei convegni internazionali levasse l'Italia lealmente e chiaramente la voce della giustizia. Perchè di aueste cose Gli venga premio e le forze Gli reggano oer condurre l'Italia al pieno adempimento della sua missione di civiltà cristiana in mezzo al Mondo, la Giunta Diocesana dell'Anione Cattolica di Torino invoca su di Lui le benedizioni di Dio ». Fra gli innumerevoli telegrammi giunti ieri a S. E. il Prefetto Ricci, piace segnalare U seguente nobile messaggio inviato dalle Medaglie d'oro: Medaglie d'oro al valor militaridei vecchio Piemonte porgono entusiastico benvenuto, in questa loro regàl Torino, a Vostra Eccellenza che superbamente guida i supremi destini d'Italia nostra, verso le più eccelse mète imperiali. - Firmato: Medaglia d'oro al valor militar? Alessandro Salamano: i' rappresentante deiFamiglie, Umberto Griffini ». L'avv. comm. P. G. Mazsarelli ha,. a su<i volta, telegrafato a nome della Pia Casa della Divina Provvidenza: « Piccola Casa della Divina Provvidenza Cottolengo, a nessuna seconda nell'amore e devozione al Duce che realizzò la storica conciliazione, esulta nella ansiosa attesa della venuta desideratissima. - Firmato: Mazzarelli ». Il Podestà di S. Germano Chisone ha telegrafato allo stesso Capo del ' Governo : * Mentre V. E. giunge Torino popolazione tutta S. Germano Chisone | Pramollo riconoscente per iniziata 'costruzione strade realizza grazie \E. V. sogno secolare queste regioni ■Le porge il 3iio umile devoto saluto prende parte spirituale alla dimo' strazione di riconoscenza e di ammitrazione della Capitale del Piemonte. Firmato: Podestà Vincon ». Un operaio fascista Simpatico e degno di rilievo il gesto di un operaio fascista che, in o\n.uggia al Duce, ha offerto la sua Ipolizza di combattente, accampaìgnàndola dalla seguente lettera al 'Commissario dell'Unione Shidacati dell'industria: . « Ill.mo cav. Tullio Cianetti. Per \vieglio onorare il nostro amato Duce, in occasione della Sua visita a Torino, come combattente e come fascista, ma più ancora come umile lavoratore che apprezza quanto la grande anima del nostro Duce ha fat\to per il lavoro e per la classe degli operai io mi pregio rimettere a Lei, nostro capo, la polizza di guerra perchè voglia farne omaggio al Duce nel giorno della sua venuta fra noi. E voglia anche dire al nostro Duce che gli operai lo amano e gli sono vicini nella sua grande fatica, e pregano Iddio che lo conservi al nostro affetto per tanti e tanti anni ancora. *E per il nostro amato Duce. Alala! « Salutandola coi più cordiali saluti fascisti, mi firmo suo devotissimo camerata Piffero Olimpio ». L'alta parola del Quadrumviro De Vecchi Al Segretario federale che, come bbiamo pubblicato, aveva inviato un vibrante devoto saluto a S. E. il Q\iarumviro C. M. De Vecchi di Val ■ismon ed alla vedova di Mario Gio¬ a e , e l e a e i o da, sono pervenute ieri le elettissime risposte. S. E. l'Ambasciatore conte De Vecchi, come sempre felicissimo interprete del cuore e del pensiero dei fascisti del suo Piemonte, educati da lui alla più alta scuola del dovere e della consapevole passione patriottica, ha così risposto: • Ad Andrea Gastaldi, Segretario Federale Fasci, Torino. Esultanza ed orgoglio del Fascismo Torinese In queste ore di appassionata ardente attesa, possono essere esultanza ed orgoglio di Lei, che con tanto cuore e tanta volontà vi presiede. La ringrazio di quanto mi telegrafa, perchè vi leggo come Ella abbia ben compreso che il Fascismo torinese fu dalle origini, con perfetta condotta lineare, quello che 6 oggi il Fascismo italiano e cioè una creatura di Mussolini. DE VECCHI Ul VAL CISMON .. Autorevolissimo elogio che toccherà l'animo di tutte le Camicie Nere torinesi come ha profondamente commosso quello del loro infaticabile, virtuoso e intelligente capo, A. Gastaldi. Frattanto Sua Ecc. De Vecchi di Val Cismon, giunto ieri mattina da Roma, ha dettato l'ammirevole saluto al Duce, che pubblichiamo più sopra, a parte. Ed ecco la gentilissima e appassionata lettera inviata al Segretario Federale dalla signora Teresa Giada: < Il pensiero che il Fascismo torinese rivolge al mio Mario, mentre tutto il popolo appresta trionfali accoglienze al Duce, mi commuove in modo indicibile. « Ringrazio Lei che se ne è fatto cortese autorevole interprete, e trovo unico conforto al mio lutto nel divampare della magnifica fiamma d'amore che Gioda accese nel nome di Mussolini. — Dev.ma Teresa vedova Gioda », L'uniforme dei fascisti Il Segretario Federale, dopo aver dato notizia dei due nobilissimi documenti, ha impartito alle Camicie Nere nuove importanti disposizioni, riguardanti l'odierna giornata. Eccole: . Tutti I fascisti dovranno Indossare In tutte le cerimonie la camicia nera con decorazioni. < Ricordo inoltre ai Camerati di partecipare alle diverse adunate soltanto con i propri! Gruppi rionali; ad eccezione del dirigenti responsabili (esclusi quindi I componenti I Direttori! delle diverse categorie) delle Organizzazioni sindacali ohe dovranno Invece precedere la rispettiva rappresentanza. — Il Segretario Federale: ANDREA GASTALDI ». Tutto ieri, intanto, hanno continuato a giungere nella nostra città eminenti personaggi: fra gli altn S. E. Cristini, presidente del Tribunale Speciale, e l'on. Clavenzani. commissario alla Confederazione nazionale dei Sindacati fascisti dell'industria. Con particolare solennità è stata ricevuta ieri, alla stazione di Porta Nuova, la bandiera della R. Aeronautica. Alla bandiera della giovane e già così gloriosa Arma, che figurerà alla rivista dì domani con ben duecento velivoli, sono stati resi gli onori di rito, quindi, scortata da un battaglione di Avieri, è stata portata alla Caserma La Mormora. Alla stazione si trovavano, a ricevere il glorioso vessillo, S. E. Spiller, comandante il Corpo d'Armata, ed i generali Alberti e Pintor. dndmqpnpcsvuappdaps