La mostra delia Rivoluzione alla vigilia dei! inaugurazione

La mostra delia Rivoluzione alla vigilia dei! inaugurazione La mostra delia Rivoluzione alla vigilia dei! inaugurazione a e a n a e a o e o ^ i e r a, - a, oo — el e il un sltdi ra li e, re u eire e oi ali à a ille n a om-|ie i Roma, 21 notte. Ormai siamo alla soglia dell'inaugurazione, la facciata della Mostra essendosi disvelata agli occhi dei passanti di via Nazionale; ed è parso a tutti che una grande nave, nave davvero carica di forza e di vita, sia venuta ad ancorarsi al porto febbrile di Roma. E veramente la facciata degli architetti De Renzi e Libera, metallica e luccicante nello stesso tempo che dura e slanciata, anticipa già in vigorosa significazione il vigore e la sintesi dell'interno. Potrà piacere o spiacere, certo è che intanto il vasto cupo rosso raggiunge lo scopo dì catturare l'attenzione dei passanti con quei fasci di venticinque metri in lamiera di rame brunito su ossatura acciaio, iegati da una pensilina su cui il titolo della Mostra ha uno spicco quasi imperioso. La gente già si indugia, misura la lunghezza delle accette in antlcorodal, segue il febbrile proseguire delle opere di rifinitura, cerca di ficcare gli occhi oltre le porte ancora proibite e el resto occluse delle impalcature di legno degli operai. Occorre aspettare ancora pochi giorni e niun dubbio che, aperta -a Mostra, sarà difficile mettere freni alla impazienza e curiosità dei pubblico. A buon conto, in previsione della folla che si avvicenderà, è stata preordinata un'altra uscita nella viina via. Piacenza. A chi l'iniziativa Dei resto il pubblico non ha diritto di nutrire gelosie: a tuti'oggl l'accesso è vietatissimo, senza eccezioni, a chiunque: una consegna che nemmeno i giornalisti più sagaci e tenaci soij^ riusciti a forzare. Il curioso è oggi un intruso; u:sogna lasciar lavorare gli artisti che non hanno un minuto da perdere ed hanno bisogno di ogni calma; e difatti stanno li fino a mezzanotte in febbrili ricerche dei risultati. Inutile dire, che In mezzo ad essi, continuamente e cordialmente, ù sempre Dino Alfieri, presidente della Mostra a fatti e non 3 parole, cioè in sincera partecipazione e sovraintendenza alia fatica di tutti. Ma ora che si e alla vigilia dell'inaugurazione viene fatto di chiedersi come alla Mostra si sia giunti, come e da chi nacque l'idea che oggi ri. ceve cosi brillante attuazione. La curiosità é presto appagata. L'idea delia Mostra sorse in seno all'Istituto Fascista di cultura di Milano nel 1929, decennale della fondazione dei Pasci, e parve degna della migliore realizzazione. Ma per l'importanza, per la significazione della Mostra, della quale ci prima vteta si appalesava la originalità e l'interesse, parve miglior partito rimandarne l'attuazione al '32, cioè in occasione dal decennale della Marcia, e la seue in Roma, guanto ali'Istltuto Fascista di cultura di Milano, esso non perdeva il merito e il riconoscimento dell'iniziativa; difatti il sue presidente è lo stesso Dino Alfieri che presiede !a Mostra. I Ma se Videa risale al '29, risale solo a otto mesi l'iniziativa del faticoso lavoro di raccolta dei materiali utili. Impresa tutt'altro che agevole quella di racimolare e ricuperare testimonianze disparatisMme, disperse e introvabili, degli inizi della Rivoluzione; senza dire che alla difficoltà de) rintracciamento si aggiungeva l'ostacolo degli stessi possessori dei documenti utili. Occorse l'intervento delle ■'federazioni per indurre i gelosi dententorl di cimeli a darli in prestito alla Mostra: una vera e propria campagna di propaganda che d'altronde non avrebbe forse avuto neppure essa fortuna, se t possessori più diffidenti non avessero fatto T'isperienza a spese dei più fiduciosi, non avessero cioè visto la prova della meticolosa cura e diligenza con cui gli oggetti venivano ricevuti e inventariati dal Cogitato ordinatore. In via Cernala na funzionato un ufficio apposito, che ha curato l'annoiamento minuzioso al tutti 1 documenti pervenuti con regolari ricevute, scontrini e numerazione; e presto fu cosi dissipato il timore della dispersione quanto cosi assicurata la scrupolosa restituzione, e una nuantià enorme di cimeli non tardò ad affluire, e l'affluenza durerebbe ancora se un inesorabile comunicato diramato su tutti • giornali non avesse avvertito gli interessati che ormai... rizioni sono chiuse e nulla e più è d è o ri n-| possibile ricevere per la tirannia di |tempo e di spiz'.o. Una volta raccolto questo materiale, venivano ad eliminarsi implicitamente anche i soliti dubbi dei soliti scettici sulla possibilità di realizzare jna dioll|stra che, distaccandosi completamente )- da ogni altra.ed essando quindi priva ili e- utili precedenti e riferimenti, non prea tentava a tutta prima tutte le garanzie eald: un buon esito. Ora, quanto all'esito o- giudicheranno 1 vjsitàton. Vedrii ti p.. ipiM olici- quello che gli organizzatori nanne o- saputo allestire a sarà ii miglior giudidi'3*0 clie- una volta tanì°. si tratterà ii ft-l"na mostra speciale, per la quale visi t te. toI o-l fm b,; : : ■;. grUl'l't'tlAJ u: SliVl.&.USi ... v v d quale e uscita la rr-'L a che le mireranno Giacche se i! meri !:atori non avranno bisogno di venire illuminati dalla lampadina elettrica del critici. Gli organizzatori : u- omaggio s par-:e dovrà occ essere rivolto a riuestcgruppetto di silenziosi lavoratori chì' e lutti ara-ito del 'ìuon ■ira oggfltivaa.enl' o.ei materiali adulimi, ricc:u di eloquenza prorompente ed imperiosa, dovrà pure tenersicoropspdccsedrizpsa10cs6edhcargtfsmdpcev1tfqadetfpbspoifgsrrczvbcgdcmimi a a l l i o o . a ; o i l a n ti e è a a a l ; e a ò e .. ù di e, e ci ote li eie to ine iii i re el r-| tc! hì\ a-] on amsij conto della fatica intelligente di coloro che a questi materiali hanno dato prima la caccia, poi l'ordine e Infine o spicco. 1 cimeli parlano da sè, nessun dubbio; ma parlano se armonicamente ccliegati; e il discorso sarà più serrato se ad esso sarà data una logica. Quindi, paziente lavoro di ricostruzione storica delle successive fasi della Rivoluzione fascista e appello continuo alla parola di Mussolini, della quale in ogni sala si avverte il timbro e il peso. Collaborazione feconda ila tanto più apprezzabile apparirà 10 sforzo degli artisti operanti in necessaria unità di lavoro e di intenzione, se si ridetta a quell'Individualismo che 6 sempre a base della creazione e che essi han dovuto contenere nei limiti della collaborazione. Cosi ogni artista ha dovuto fare i conti con lo storico che gli è stato affiancato nella sezione assegnatagli; e la collaborazione ha richiesto una compenetrazione intelligente dei rispettivi propositi da parte dell'uno e dell'altro. Lo storico, Infatti, tenderebbe alla messa in valore senza alcuna rinuncia di tutti 1 documenti raccolti; ma l'artista ha pure il diritto e 11 dovere di scegliere quelli più utili alla sua interpretazione e decorazione: da qui discussioni, prove, eliminazioni, conciliazioni, cioè effettivo, appassionato travaglio del quale 11 pubblico vedrà solo il felice risultato senza Intuirne il costo. Uno solo ha potuto lavorare In perfetta autonomia, Leo Longanesi, al quale è stata affidata la sala relativa alla vita di Mussolini. Senza i servigt di alcun storico, ma ottimo storico esso stesso, nello stesso tempo che artista, il noto direttore de L'/Jalia«c ha fatto quel che gli è parso; e gli è parso utile liberarsi di tutta la ingombrante e vedutissima iconografia mussoliniana per fermarsi a poche, ma proprio poche fotografie, ben inteso opportunamente allusive e con gusto inquadrate in cornici di saporoso effetto. Pochi mezzi, che però non significano minimo sforzo: lo sforzo e stato nell'eliminare il nemico, cioè la retorica: e certo Longanesi si è ispi rato alla lezione della parca stanzetta cui si passa dalla sua sala: la stanza del Direttore del Popolo d'Italia in via Paolo da Cannobio a Milano. D'altronde, gli artisti sono stati ilberi di esprimersi come meglio hanno creduto. Niente schemi fissi o consegna di stili; difetti, tutte le tendenze dell'arte moderna sono rappresentate; cosi gli artisti fiorentini, piemontesi, milanesi, romani (fra l quali moia ignoti) hanno avuto modo di affermarsi artisticamente: e la diversità d.» ispirazione e colorazione non ha nociuto a quello che è stato lo scopo esaenzlale della Mostra: offrire al visitatori l'atmosfera degli anni procellosi, documentata dai cimeli esposti. Ai fini della quale l'atmosfera è naturale ed utile che ai visitatori slan fatte attraversare fasi diverse di Impressioni e qua venga suscitata la commozione e là magari il raccapriccio; qua l'inno e altrove la lacrima. Cura, tuttavia, del comitato, è stata quella di spersonalizzare la Mostra, in modo che ii visitatore non venga via inutilmente ma possa seguire Il filo degli avvenimenti attraverso !a continua presenza di Mussolini, che domina te varie sezioni, ora quale combattente, ora quale polemista, ora quale condottiero' e ora quale Capo di Governo. Gli organizzatori Una mostra fuori serie, dunque, che ha impegnato oltre due mesi eli lavoro fitto: nel settembre è stata occupata una media giornaliera di circa 300 operai e nel mese di ottobre di circa 500, con un complesso di 180 mila ore lavorative. Vasto lavoro che ha comportato il rifacimento del palazzo e che tuttavia, però, comporterà una spesa definitiva inferióre a quella prevedibile per occasioni del genere. Basterà sapere comunque che della parti amministrativa si occupa personalmente l'on. Marinelli, per essere certi che sperperi non ne avverranno: dispendio e Marinelli sono notoriamenu termini inconciliabili. Del resto, opportuni calcoli assicurano fin da.ora che i quattrinìropes: per l'allestimento della mostra saranno reintegrati. Ma i nomi degli organizzatori è ora che siano fatti per disteso. Con l'on. Dino Alfieri, animatore instancabile e appnsr-ioiiato. che ha rvuto come diretti collaboratori l'on. Luigi Freddi e l'on. Oppo, quelli che hanno lavorato al miglior esito della mostra si chiamano: Arrigotti, Barrerà. Bartoti, Bianchi, Capodivacca, Carpanetti, D'Angelo, De Renzi, Dini, Dottori. Funi, Gigante, Libera, Longanesi, Maccarii Marchig, Marinetti, Mar;ni, Maialoni, Mauri, Monti, Morbiducci, Nizzoli, Patini, Paulucci, Pr a nipotini, fratelli, Rambelli, Sacco, Santagata, .SironiTerragni, Valenti: nomi tutti largainente noti ed apprezzati. Gli organizzatori sono stati a suo tempo ricevuti dal Duce c hanno ricevuto suggerimenti e ammonimenti che essi non hanno dimenticato. Un primissimo successe quasi confidenziale cs3i !o hanno avute in questi ultimi giorni con le visite alavori Catte dai Quadrumviri, da S. ERossoui. da S. E. Teruzz! e da altre personalità che h:;r>.no manifestato a loro schietta ammirazione. Il pubblico dirà la sua parola a giorni; dirà la sua parola, ma altre ne t-.scolterà. r. d. ai. lneaceidnfmmpfvgIznlnl

Luoghi citati: Milano, Piacenza, Roma